mercoledì 20 gennaio 2010

U 'RRIGGITANU


LA STORIA. Se nel Nord Italia il fenomeno ultras ha visto la nascita negli anni '70 per poi conoscere il proprio sviluppo nel decennio successivo; a Sud sono arrivati con un ritardo di qualche anno, ma hanno saputo colmare velocemente il gap, grazie sopratutto al calore ed alla passione del pubblico, molto diverso dal "freddo" pubblico del Nord. Chi un tempo si faceva le trasferte a Sud, potrà confermarvi che le scorte fino a metà anni '90 molto spesso erano inesistenti, e che i pericoli maggiori spesso non venivano nemmeno dagli ultras ma dal pubblico normale. In questo senso, Reggio Calabria non ha fatto eccezione: sebbene fin dagli anni '70 fossero presenti delle forme di tifo organizzato più che altro come club, gli ultras veri e propri videro la luce solo nel 1982 con la nascita del Commando Ultrà Curva Nord. I ragazzi del CUCN seppero subito distinguersi nei campi bollenti del girone meridionale della serie C, e conquistarono il ruolo di gruppo leader della tifoseria. Il seguito ultras crebbe, e svariate sezioni del CUCN si formarono in Calabria (Scilla, Palmi, Gioia Tauro) e anche fuori (Pisa, Milano...). Ma sono anni difficili per la Reggina Calcio, che in quel periodo conosce addirittura l'onta della C2. I ragazzi però non mollano e nel 1986 in coincidenza col ritorno in C1 nascono i Boys, volto nuovo della Curva Nord, che da subito si mettono in luce come gruppo dinamico e moderno: nuova sede, materiale, presenza attiva e costante in ogni trasferta. Sono gli anni in cui il "fenomeno-Reggina" esplode per la prima volta, portando al seguito della squadra amaranto migliaia di tifosi: nel 1987/88 ben sedicimila reggini invadono Perugia per lo spareggio contro la Virescit Boccaleone, compagine bergamasca che all'epoca arrivò a giocarsi la B prima di sparire nel nulla (una sorta di Albinoleffe degli anni '80). L'anno successivo, un nuovo esodo: ben 25.000 calabresi raggiungono lo stadio Adriatico di Pescara per lo spareggio contro la Cremonese che apre ai vincitori le porte della massima serie. Purtroppo andrà male: sconfitta ai rigori la Reggina di Nevio Scala non riesce a bissare l'impresa nella stagione 1989/90 (conclusa al terzo posto) e nel 1991 torna addirittura in serie C. Lo stadio si svuota e comincia una forte contestazione alla società colpevole di aver venduto i pezzi migliori e rovinato il sogno di un'intera città. Negli anni che vanno dal 1991 al 1994 la curva amaranto espone spesso e volentieri il solo vessillo "Presenti solo per l'orgoglio di Reggio", ed in seguito si verificano anche delle spaccature fra chi è per una tregua e chi invece vuole continuare la contestazione senza alcun compromesso. In quel periodo nacquero gli Oltranzisti, l'ala contestatrice della curva. Ma la luce è dietro l'angolo: nel 1995 il ritorno in B e nel 1999 la società di Lillo Foti raggiunge quella serie A che gli era sfuggita dieci anni prima. E qui si verifica un rigurgito del "fenomeno-Reggina": nuovo stadio, oltre 30.000 abbonati, migliaia di persone che partono in ogni trasferta. La nuova Reggina non è una meteora e alternerà spesso serie A e serie B con ritorno immediato. Proprio questo fatto, questo "abituarsi bene" porterà a un'imborghesimento del pubblico amaranto. Nei primi anni di serie A erano molto attivi i ragazzi del Lonsgroup, costola del CUCN, che avevano preso il nome dalla loro marca d'abbigliamento preferita (le felpe Lonsdale, molto in voga in quegli anni...). Completano il quadro gruppi come Irriducibili, Nuova Guardia, Ultras Gebbione, Nucleo. Amano definirsi "la curva più bella del mondo", e negli anni della massima serie hanno modo di stringere amicizie importanti (romanisti, granata, milanisti...) e di crearsi nuovi nemici (Bergamaschi, Viola...). Purtroppo la gestione un pò "ambigua" dei rapporti con le altre tifoserie porterà a rotture e divisioni interne. Celebre per esempio il furto dello striscione "Ragazzi della Maratona" ad opera degli Juventini, in una gara di Coppa Italia del 2003 proprio contro la compagine calabrese: lo stendardo era appeso al secondo anello del Delle Alpi, sotto quello del CUCN, e questa "ingenuità" portò non solo allo scioglimento del gruppo granata ma anche a forti discussioni interne nella curva calabrese...
Negli ultimi anni è arrivato un nuovo gruppo nel panorama della curva amaranto: sono gli Ultras 1914, dall'estetica casual e dal materiale innovativo. Tuttavia le spaccature e le divisioni hanno portato allo scioglimento di quasi tutti gli altri gruppi storici, tanto che sono rimasti in piedi in tre: Boys, CUCN e appunto gli ultimi nati Ultras 1914. Nella gara d'andata ho avuto l'impressione di una curva calorosa, dal potenziale immenso, ma fortemente divisa.
RAPPORTI. Con i reggini, al di la di qualche coro reciproco sulle rispettive latitudini, non c'è mai stata una gran rivalità. Anzi, per un periodo ci fu una sorta di rispetto reciproco, e parlo degli ultimi due anni di serie B: i ragazzi della Juventude vennero accolti bene da alcuni skinheads locali che poi portarono il gruppo a pranzo nella loro sede (penso si trattasse di aderenti al Lonsgroup), in nome si della reciproca fede politica, ma anche del gemellaggio comune con Palermo. Questo fece si che i tosi non avessero problemi nonostante il numero ridotto. Oggi il gemellaggio con Palermo da parte reggina non esiste più, e la fede politica è rimasta una caratteristica delle due tifoserie ma non più così vincolante come un tempo. Nella partita d'andata ci fu qualche coro ostile, ma sostanzialmente una diffusa indifferenza, e le discussioni maggiori furono col pubblico della tribuna a fianco del settore ospiti. Sabato, dubito che partiranno in molti da Reggio, anche se la folta presenza di immigrati farà sembrare il settore ospiti meno vuoto del solito.
GIUDIZIO PERSONALE. Per anni hanno fatto parlare tutta Italia per il loro tifo. Oggi sono molto calati, e molti che un tempo li consideravano amici oggi dicono peste e corna su di loro. Io non li conosco molto bene. Ne ricavai una bella impressione in un lontano Padova-Reggina del 1991, quando ero alle prime armi in ambito stadio: erano già retrocessi ma attraversarono ugualmente l'Italia anche se in pochi, e ciò mi colpì molto (non saranno stati più di 20, con lo striscione CUCN e Irriducibili). Nella partita d'andata invece non mi hanno particolarmente impressionato. Mi danno l'idea di essere un pò la tipica tifoseria del Sud, che si gonfia all'inverosimile quando le cose vanno bene con la stessa rapidità con cui sparisce nelle annate storte. Vedremo sabato.

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