mercoledì 24 novembre 2010

23 NOVEMBRE 2006 - 23 NOVEMBRE 2010: GIUSTIZIA PER JULIEN!

Julien Quemener (al centro nella foto) è il Gabriele Sandri di Francia. Della sua vicenda se n'è parlato molto poco in Italia, cercando di far passare l'accaduto in secondo piano, ed a mio giudizio gli stessi ultras francesi non hanno vissuto la cosa allo stesso modo di come quelli italiani hanno vissuto l'omicidio di Gabriele Sandri, facendone una questione di tifo calcistico o addirittura di appartenenza politica... Julien era un ragazzo di 24 anni originario della periferia parigina, tifoso del Paris St. Germain appartenente alla curva Boulogne, e quel 23 novembre 2006 era andato al Parco dei Principi per assistere alla partita di Coppa Uefa contro gli israeliani del Maccabi Tel Aviv. A fine partita però verrà freddato da due colpi di pistola sparati da un poliziotto, Antoine Granomort, originario delle Antille. Cosa è successo veramente? Non è semplice capirlo, visto che la ricostruzione dei fatti (come sempre in questi casi, e noto facendo un parallelo con le più note vicende delle Banlieuse di quanto la Francia assomigli moltissimo su questi aspetti alla più ignobile e perfida itaGlia...) è quanto mai nebulosa e poco chiara... Secondo la versione ufficiale, era in corso un attacco da parte degli ultras parigini nei confronti dei tifosi israeliani quando il poliziotto avrebbe estratto la pistola e sparato per difendere un tifoso del Maccabi, colpendo mortalmente Julien. Lo stesso Sarkozy (all'epoca Ministro degli Interni) ha difeso il poliziotto dicendo che "ha sparato per la propria incolumità". Si è parlato del tentativo di linciaggio di cento ultras parigini estremisti di destra contro quattro ragazzi francesi di origini ebraiche, del poliziotto che vista la malparata avrebbe esploso i colpi centrando al petto Julien e ferendo gravemente un altro supporters parigino, nascondendosi poi in un vicino Mc Donald per sfuggire al linciaggio...
Se però ci si informa un pò meglio sulla vicenda, ci si accorge di molte cose "fuori posto" in questo racconto... Innanzitutto sul poliziotto in servizio, che non avrebbe indossato la fascetta identificativa prevista dalla legge francese per riconoscere gli appartenenti alla Polizia di Stato. Poi anche sul suo racconto: il tifoso colpito assieme a Julien e scampato alla morte è risultato poi completamente estraneo ai fatti; ed addirittura il tifoso che lui avrebbe protetto ha dichiarato che non c'era nessuna situazione di pericolo! Scavando un pò nel suo passato, si scopre che un tempo stava all'antidroga, salvo poi essere trasferito alla squadra mobile in missione di sorveglianza, ovvero il corpo di servizio normalmente all'esterno del Parco dei Principi. Motivo del trasferimento? Pare che il buon Granomort qualche anno prima avesse contratto un debito in circostanze poco chiare e che per questo avesse finto un rapimento con stupro collettivo (!!!) per una richiesta di riscatto totale di 15.000 euro. Ovviamente la bufala venne subito smentita, seguirono le scuse di Antoine Granomort che riconobbe di aver mentito per nascondere un debito contratto in circostanze poco chiare. Nel tentativo di ripagare il debito, il poliziotto sottrae, nel corso di una retata antidroga, 5.400 euro ad alcuni spacciatori; uno di questi, riuscira’ eventualmente a minacciare Granomort derubandolo di 15.000 euro. A questo punto, il poliziotto utilizza la carta bancaria del suocero per intascare a piu’ riprese una somma del valore di 13.200 euro. E’ a questo punto che scatta la denuncia. In seguito a questo fatto Granomort venne trasferito alla squadra mobile. In molti a questo punto si chiedono come possa essere considerato credibile un personaggio del genere, finendo col darsi la risposta più ovvia...
Julien dal canto suo è stato dipinto come un pericoloso naziskin a caccia di tifosi nemici... In realtà a detta di tutti coloro che lo conoscevano era un ragazzo tranquillo, tifoso di calcio, non iscritto a nessun partito politico e pare nemmeno al gruppo dei Boulogne Boys (messi sotto accusa per gli incidenti). Io non lo conoscevo, ma più che mai in una situazione del genere lo sento vicino a me... riposa in pace, Julien!


 

Nessun commento: