Mentre l'Italia intera continua a parlare contro la Tessera del Tifoso, a Bergamo hanno deciso di fare i fatti. In occasione della Berghem fest, la festa leghista svoltasi ad Alzano Lombardo che vedeva ospiti tra l'altro Maroni, Calderoli e Tremonti; cinquecento tifosi atalantini si sono ritrovati con l'obiettivo di contestare la Tessera del Tifoso ed il Ministro Maroni. Bloccati dalla Digos, hanno chiesto di essere ricevuti dal ministro degli interni, proposta prima rifiutata poi accettata "a patto che la delegazione non fosse composta da gente sottoposta a Daspo". Nel frattempo però una settantina di atalantini aveva già deciso di entrare cmq, tentando di passare dal retro della festa e finendo con lo scontrarsi con la polizia. Per un paio d'ore i dintorni della Berghem Fest sono stati teatro di guerriglia, con alcuni agenti feriti, cinque auto bruciate ed almeno sei manifestanti arrestati. Questi i fatti. In mezzo tutta l'ipocrisia. Classica ipocrisia italiota.
Quando un popolo si sente soffocare, si rivolta. Succede ovunque ci sia una dittatura che affama la gente per inseguire i propri interessi di bottega o di poltrona. Succederà fra poco anche in Italia, e tutte le verginelle che oggi fanno gli scandalizzati per i fatti di Bergamo probabilmente fra qualche anno saranno parecchio incazzati per non riuscire più a mettere insieme il pranzo con la cena. Questione di tempo. O forse nemmeno si incazzeranno, tanto sono abituati a prenderla sempre e comunque nel didietro che continueranno ad andare a votare, a scannarsi per questo o quel politico ed a dare dei "fascisti" o dei "comunisti" a chiunque la pensa diversamente da loro... Quello che hanno fatto i bergamaschi è solo il frutto dell'incazzatura di tutte quelle tifoserie che si sentono penalizzate da un provvedimento, in questo caso una tessera che dice di essere "per il tifoso", ma che è stata fatta ascoltando il parere di tutti tranne di coloro che la dovrebbero poi usare (I tifosi, appunto!). Ognuno ha il suo modo di reagire: c'è chi la sottoscrive "a malincuore", magari tirando fuori comunicati chilometrici per giustificare la propria scelta e facendo poi bandieroni in cui spiegano che la tessera del tifoso è la rovina del calcio (tutto molto italiano). E c'è chi non la sottoscrive, non ci sta, e lo dice chiaro e tondo a chi di dovere. Non si tratta di giustificare la violenza, si tratta semplicemente che alla violenza uno ci viene tirato per i capelli in queste situazioni...
Maroni continua a vivere nella sua dimensione parallela. Più parla, meno è credibile. Dice che i contestatori sono una trentina, ma a Bergamo erano cinquecento. Dice che la tessera del tifoso è stata un successo, ma all'inizio prevedeva che se ne sottoscrivessero fra i 3 ed i 4 milioni, invece ne sono state sottoscritte appena 500.000 in tutta Italia, di cui 220.000 regalate solo dal Milan a chiunque sia passato solo una volta per San Siro. I numeri fino a prova contraria non sono un'opinione. Ci sono società come il Lecco in Lega Pro dove hanno sottoscritto appena sessanta abbonamenti (evidentemente il pubblico di Lecco è più intelligente di quello di Padova). Se la tessera del tifoso è un successo io sono il Re Sole. Ma Maroni va avanti, ormai è troppo in gioco e non ammetterà mai la sua sconfitta, che è sotto gli occhi di tutti. Entro fine legislatura vuole togliere le barriere dagli stadi, a può permettersi di dirlo visto che questo governo non arriverà a fine legislatura.... Però si caga addosso, e non solo per la battaglia che imperava tutto attorno a lui a Bergamo: si caga addosso perchè Bergamo è sempre stata terra di conquista per la Lega Nord ed oggi si trovano una guerriglia urbana indice di forte malcontento proprio in casa propria. Si caga addosso perchè la figura di merda di livello mondiale è ormai bella che servita, e per quanto dalle nostre parti una stampa servile e burattinata più che mai continui a nascondere la verità all'opinione pubblica, all'estero ci ridono dietro ogni giorno di più. Ma ancor più di Maroni fa ridere Calderoli, un bergamasco che si stupisce che esistano bergamaschi intolleranti e violenti. Credibile, se a dirlo è uno passato alla storia per le sue sparate sui "Bingo-bonghi" e per la maglietta anti-islam. Vedere la pagliuzza nell'occhio del vicino e non accorgersi della trave conficcata nel proprio. Un altro atteggiamento molto italiano, portato avanti però da uno che si considera italiano e che canta a squarciagola (in Svizzera) che il suo sogno nel cuore è "bruciare il tricolore".
Siccome so che questo sito è "sorvegliato speciale", sopratutto da una certa stampa di regime, è bene mettere le mani avanti: la violenza non è mai giusta, ma è spesso indotta e studiata ad arte. Quello che è successo a Bergamo. E viene studiata ad alti livelli, perchè quando il popolo non viene ascoltato dalla casta, finisce per incazzarsi. E' matematico. Lo sanno anche i nostri politicanti. E quando si induce il popolo alla violenza, è inutile poi fingere di scandalizzarsene. Questo lo dico anche a tutti gli italioti che oggi sono scandalizzati per il comportamento dei bergamaschi. Come vi ho già detto: vi stanno portando piano piano a queste situazioni, e forse sarebbe ora (visto che qualcuno dice che "ci sarebbero motivi più importanti del calcio per incazzarsi") che cominciaste ad incazzarvi per qualcosa che non ha a che fare col calcio. "Oggi per gli ultrà domani per tutta la città" non è solo uno slogan. Riflettete
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