Elisa è di Casale Monferrato. Va in curva, segue il Casale, appartiene al gruppo delle Bad Girls. Cinzia è di Vicenza, anche se per amore a suo tempo si era trasferita a Padova. Segue il Vicenza da una vita ed è praticamente cresciuta nei Vigilantes. Entrambe hanno una cosa in comune, oltre alla militanza in curva: sono state in televisione, in una trasmissione "politicamente corretta" a parlare di ultras e di stadio! Solo per questo vanno premiate per il coraggio...
La curva è sempre stata un ambiente molto maschile e maschilista, e le poche ragazze che giravano (con le dovute eccezioni in passato, in città come Torino, Genova e Bologna) erano relegate al ruolo di comparse, spesso presenti al fianco del fidanzato se non addirittura presenti per i ragazzi. Sono poche quelle che hanno vissuto la curva in maniera vera, da ultras... Negli ultimi anni, la donna si è emancipata ulteriormente, ed oggi non è più così difficile trovare ragazze ultras, per cui la curva non è un luogo di "struscio" ma uno stile di vita e che la vivono esattamente come un maschio.
In questo, Cinzia ha anticipato i tempi, visto che in curva ci va dalla notte dei tempi. Ed ha anticipato i tempi anche in un altro ambito: è stata la prima donna-ultras ad andare in TV a parlare del suo modo di essere! Successe nel febbraio 1998, in una trasmissione non propriamente controcorrente: "Tempi moderni" di Daria Bignardi. Col tempo ho avuto modo di conoscerla e mi ha raccontato di essere stata praticamente trascinata in trasmissione con l'inganno... Io al tempo me ne accorsi per caso, stavo facendo zapping sui canali di sabato pomeriggio, in attesa di buttarmi nel sabato sera, quando vidi la faccia sconvolta della Bignardi che annunciava un ospite d'eccezione, un ultras donna del Vicenza. Faccia sconvolta non perchè era sconvolgente la notizia, ma perchè la Bignardi ha sempre la stessa faccia, sia che si trovi davanti la madre a cui il marito ha ucciso la figlia sia che si trovi davanti il fancazzista che le dice "Cazzo in culo non fa figli ma fa male se lo pigli!". In tutti i casi lei dice che è terribile e ti chiede se vuoi fare un appello...
Ad ogni modo il mio pensiero fu "Cazzo centra una donna che parla di ultras...", ma mi sbagliavo. Cinzia si dimostrò un osso duro per la stessa Bignardi e per la platea di ritardati che partecipava a quella trasmissione. Semplicemente, fu se stessa, non rinnegando nulla: le trasferte, le botte date e prese, la cicatrice che le aveva fatto un veronese... Per chi ricorda la trasmissione ricorderà che era un pò il talk-show sul modello di Amici, dove una platea spesso composta da persone con un quoziente intellettivo inferiore a quello di una scarpa antinfortunistica pretendeva di fare la morale ad altra gente che (ammesso e non concesso che fosse tutto vero ciò che si raccontava) avrebbe potuto insegnargli a vivere. E Cinzia diede una bella lezione alla platea, ribattendo colpo su colpo alle accuse che le venivano mosse, più o meno le stesse per tutti, prive di argomenti: da "Voi siete la rovina del calcio!" a "Ma non ti vergogni? Sei una donna!". Ad un certo punto si alzò un fighetto con accento conosciuto, con addosso una maglia della Juve che aprì la questione dicendo "Cinzia, io sono un pò prevenuto, non fosse altro perchè tu sei di Vicenza ed io di Padova e sai che non corre buon sangue...". Lei senza scomporsi le rispose "Pensa che io tifo Vicenza ma abito a Padova...". Il fighetto rimase semplicemente gelato, io mi incazzai perchè per me un vicentino nella mia città è come un israeliano in mezzo ai territori occupati palestinesi: fuori luogo! Ma rimasi sinceramente ammirato nel passaggio immediatamente successivo, quando la Bignardi introdusse una discussione che Cinzia aveva avuto con Suor Paola, tifosa laziale ed ospite fissa (ed insopportabile) di "Quelli che il calcio" all'epoca (credo che peggio di lei in quella trasmissione ci fosse solo Idris...). Cinzia disse semplicemente: "Suor Paola è molto provocatoria ed offensiva verso le squadre che affrontano la Lazio... Dopo che aveva sparlato del Vicenza io l'ho trovata in un bar vicino allo stadio ed ho avuto modo di togliermi qualche sassolino dalle scarpe...". Subito si alzò una cicciona con maglia del Bologna e gli occhi fuori dalla testa che le gridò: "Cinzia, ti rendi conto! Ti sei nascosta dei sassi nelle scarpe per tirarli addosso a Suor Paola!". Io le avrei semplicemente risposto: "Siediti, cicciona ritardata!", ma Cinzia con molta classe si limitò a riderle in faccia senza infierire. Per me ne uscì vncitrice alla grande e soprattutto mi dimostrò che anche una donna può ragionare da ultras...
Ieri all'ora di pranzo, durante la trasmissione "Bontà loro" di Maurizio Costanzo, è stata la volta di Elisa. Invitata assieme a Bastianello, il regista del film "Secondo tempo", per parlare di curva in una trasmissione dove la curva è vista con il fumo negli occhi. Elisa è una gran bella ragazza, e la sua comparsa ha avuto un bel pò di successo, ma purtroppo non ha sufficiente esperienza di stadio, nè la faccia di tavola di andare li a dirgli "Io sono così e se non vi piaccio amen!". Anzi, avrebbe dovuto rappresentare il lato "non violento" della curva. Impresa dura quando si ha a che fare con iene del calibro di Costanzo e Galeazzi, che in TV ci sono da una vita e che le hanno fatto lo sgambetto sul tema della Tessera del Tifoso, interrompendola e da li non facendole più praticamente prendere parola. Non è tanto colpa sua, anzi secondo me ha fatto peggio il regista Bastianello che si sforzava di parlare e giustificare un argomento che non conosce come la violenza negli stadi. Non c'è niente da giustificare, esiste e basta. Perchè esiste la violenza. In difesa della bella Elisa è intervenuta una ragazza di Reggio Calabria, tifosa della Reggina, che ha saputo riportare un attimo la trasmissione su un binario più consono, ma la frittata era fatta.
Subito dopo Elisa mi ha spiegato in chat che non rifarebbe quest'esperienza, si è sentita strumentalizzata. Io mi permetto di dirle che sbaglia a rinunciare: ha carattere ed è bella, due doti che per una donna sono fondamentali per fare strada non solo allo stadio o in TV ma nella vita. E non intendo dire certo che "deve darla" (anche perchè penso che abbia personalità sufficiente per decidere lei come impostare i suoi rapporti con l'altro sesso, sicuramente i maschi non li subisce...), ma che deve tirare fuori i denti e gli artigli, cosa ben diversa. Le auguro di tornare presto in TV perchè secondo me può dire molto, proprio come fece a suo tempo Cinzia (un'altra che non lo rifarebbe più... ma sono tutte timide le nostre dolci ragazze?).
I maschietti invece, o meglio certi maschietti che peccano di convinzione, ci riflettano; perchè rischiano di prendere lezione da queste due anche in un ambiente maschile e maschilista come la curva.
La curva è sempre stata un ambiente molto maschile e maschilista, e le poche ragazze che giravano (con le dovute eccezioni in passato, in città come Torino, Genova e Bologna) erano relegate al ruolo di comparse, spesso presenti al fianco del fidanzato se non addirittura presenti per i ragazzi. Sono poche quelle che hanno vissuto la curva in maniera vera, da ultras... Negli ultimi anni, la donna si è emancipata ulteriormente, ed oggi non è più così difficile trovare ragazze ultras, per cui la curva non è un luogo di "struscio" ma uno stile di vita e che la vivono esattamente come un maschio.
In questo, Cinzia ha anticipato i tempi, visto che in curva ci va dalla notte dei tempi. Ed ha anticipato i tempi anche in un altro ambito: è stata la prima donna-ultras ad andare in TV a parlare del suo modo di essere! Successe nel febbraio 1998, in una trasmissione non propriamente controcorrente: "Tempi moderni" di Daria Bignardi. Col tempo ho avuto modo di conoscerla e mi ha raccontato di essere stata praticamente trascinata in trasmissione con l'inganno... Io al tempo me ne accorsi per caso, stavo facendo zapping sui canali di sabato pomeriggio, in attesa di buttarmi nel sabato sera, quando vidi la faccia sconvolta della Bignardi che annunciava un ospite d'eccezione, un ultras donna del Vicenza. Faccia sconvolta non perchè era sconvolgente la notizia, ma perchè la Bignardi ha sempre la stessa faccia, sia che si trovi davanti la madre a cui il marito ha ucciso la figlia sia che si trovi davanti il fancazzista che le dice "Cazzo in culo non fa figli ma fa male se lo pigli!". In tutti i casi lei dice che è terribile e ti chiede se vuoi fare un appello...
Ad ogni modo il mio pensiero fu "Cazzo centra una donna che parla di ultras...", ma mi sbagliavo. Cinzia si dimostrò un osso duro per la stessa Bignardi e per la platea di ritardati che partecipava a quella trasmissione. Semplicemente, fu se stessa, non rinnegando nulla: le trasferte, le botte date e prese, la cicatrice che le aveva fatto un veronese... Per chi ricorda la trasmissione ricorderà che era un pò il talk-show sul modello di Amici, dove una platea spesso composta da persone con un quoziente intellettivo inferiore a quello di una scarpa antinfortunistica pretendeva di fare la morale ad altra gente che (ammesso e non concesso che fosse tutto vero ciò che si raccontava) avrebbe potuto insegnargli a vivere. E Cinzia diede una bella lezione alla platea, ribattendo colpo su colpo alle accuse che le venivano mosse, più o meno le stesse per tutti, prive di argomenti: da "Voi siete la rovina del calcio!" a "Ma non ti vergogni? Sei una donna!". Ad un certo punto si alzò un fighetto con accento conosciuto, con addosso una maglia della Juve che aprì la questione dicendo "Cinzia, io sono un pò prevenuto, non fosse altro perchè tu sei di Vicenza ed io di Padova e sai che non corre buon sangue...". Lei senza scomporsi le rispose "Pensa che io tifo Vicenza ma abito a Padova...". Il fighetto rimase semplicemente gelato, io mi incazzai perchè per me un vicentino nella mia città è come un israeliano in mezzo ai territori occupati palestinesi: fuori luogo! Ma rimasi sinceramente ammirato nel passaggio immediatamente successivo, quando la Bignardi introdusse una discussione che Cinzia aveva avuto con Suor Paola, tifosa laziale ed ospite fissa (ed insopportabile) di "Quelli che il calcio" all'epoca (credo che peggio di lei in quella trasmissione ci fosse solo Idris...). Cinzia disse semplicemente: "Suor Paola è molto provocatoria ed offensiva verso le squadre che affrontano la Lazio... Dopo che aveva sparlato del Vicenza io l'ho trovata in un bar vicino allo stadio ed ho avuto modo di togliermi qualche sassolino dalle scarpe...". Subito si alzò una cicciona con maglia del Bologna e gli occhi fuori dalla testa che le gridò: "Cinzia, ti rendi conto! Ti sei nascosta dei sassi nelle scarpe per tirarli addosso a Suor Paola!". Io le avrei semplicemente risposto: "Siediti, cicciona ritardata!", ma Cinzia con molta classe si limitò a riderle in faccia senza infierire. Per me ne uscì vncitrice alla grande e soprattutto mi dimostrò che anche una donna può ragionare da ultras...
Ieri all'ora di pranzo, durante la trasmissione "Bontà loro" di Maurizio Costanzo, è stata la volta di Elisa. Invitata assieme a Bastianello, il regista del film "Secondo tempo", per parlare di curva in una trasmissione dove la curva è vista con il fumo negli occhi. Elisa è una gran bella ragazza, e la sua comparsa ha avuto un bel pò di successo, ma purtroppo non ha sufficiente esperienza di stadio, nè la faccia di tavola di andare li a dirgli "Io sono così e se non vi piaccio amen!". Anzi, avrebbe dovuto rappresentare il lato "non violento" della curva. Impresa dura quando si ha a che fare con iene del calibro di Costanzo e Galeazzi, che in TV ci sono da una vita e che le hanno fatto lo sgambetto sul tema della Tessera del Tifoso, interrompendola e da li non facendole più praticamente prendere parola. Non è tanto colpa sua, anzi secondo me ha fatto peggio il regista Bastianello che si sforzava di parlare e giustificare un argomento che non conosce come la violenza negli stadi. Non c'è niente da giustificare, esiste e basta. Perchè esiste la violenza. In difesa della bella Elisa è intervenuta una ragazza di Reggio Calabria, tifosa della Reggina, che ha saputo riportare un attimo la trasmissione su un binario più consono, ma la frittata era fatta.
Subito dopo Elisa mi ha spiegato in chat che non rifarebbe quest'esperienza, si è sentita strumentalizzata. Io mi permetto di dirle che sbaglia a rinunciare: ha carattere ed è bella, due doti che per una donna sono fondamentali per fare strada non solo allo stadio o in TV ma nella vita. E non intendo dire certo che "deve darla" (anche perchè penso che abbia personalità sufficiente per decidere lei come impostare i suoi rapporti con l'altro sesso, sicuramente i maschi non li subisce...), ma che deve tirare fuori i denti e gli artigli, cosa ben diversa. Le auguro di tornare presto in TV perchè secondo me può dire molto, proprio come fece a suo tempo Cinzia (un'altra che non lo rifarebbe più... ma sono tutte timide le nostre dolci ragazze?).
I maschietti invece, o meglio certi maschietti che peccano di convinzione, ci riflettano; perchè rischiano di prendere lezione da queste due anche in un ambiente maschile e maschilista come la curva.
4 commenti:
Ciao, sono Fabio Bastianello, una precisazione... io non difendo nessuno perchè nessuno si deve difendere. Io ho visto questo e mi sono fatto quella impressione. Se ti va bene così ok, altrimenti vuol dire che fai parte del superficiale che si ferma alle apparenze e non sei tanto diverso da Galeazzi e Costanzo. Già il fatto che giudichi invece di fare cronaca la dice molto. Io non ho mai giudicato e mai lo farò. E questo in questo Paese non si può fare, a quanto pare devi per forza schierarti. Io racconto ciò che vedo e sento.
ciao, io sono MICHELE dei BOYS*CASALE
ELISA è andata in trsmissione per rappresentare la faccia pulita della curva, io non sono ipocrita NOI ULTRAS NON SIAMO DEI SANTI, ma a noi COSTANZO non ci chiamera' mai xche' avrebbero avuto pane x i suoi denti.
ELISA si è ben comportata, teniamo presente che x LEI era la prima volta che andava in tv, ho parlava di ULTRAS davanti ad un pubblico. quindi mettiamoci un po' di emozione un po' d'imbarazzo nel trovarsi in mezzo a 2 marpioni come COSTANZO E GALEAZZI che sanno far apparire agli occhi del pubblico il messaggio che loro vogliono far passare.chi conosce ELISA sa bene che lei non si fa' mettere i piedi in testa da nessuno.. io condivido il commento di BASTIANELLO e voglio dire questo c'è ne fosse gente come LUI che raccontano cio' che vedono in maniera corretta e vera , se non hai visto SECONDO TEMPO , vattelo a vedere.e poi capirai...
Ciao a tutti, sono Elisa, quell'Elisa! Per me è stato senza dubbio difficile parlare davanti a gente che sapevo già mi avrebbe usata come agnello sacrificale. Ho voluto ugualmente esporre le mie idee nel modo più semplice e pulito possibile contando anche che il target della trasmissione si avvicina più alla casalinga che non all'ultras. Sarebbe stato buttarmi in pasto ai leoni dire apertamente che la violenza esisteva, esiste ed esisterà sempre tra le tifoserie. Ci scorniamo tra i dilettanti, figuriamoci in serie A. E, tutto sommato, non mi dispiace affatto. Io credo che per difendere colori, pezze striscioni e onore, tutti noi saremmo disposti a fare a botte. Il no alla tessera era scontato, ovvio.. e pertanto mi sarebbe piaciuto motivare le mie risposte e non sentire Costanzo dire "Eh allora andiamo tutti a Casale che è un'isola felice!" Felice di cosa? Abbiamo le nostre belle diffide, i nostri problemi, i nostri scontri e via dicendo esattamente come tutte le altre città, io ho solo ribadito che faccio quello che mi dice il direttivo che ha anni e anni di esperienza e merita il mio rispetto SEMPRE. Pertanto se il direttivo dice alle ragazze di spostarsi dal centro degli scontri, io lo faccio, punto. La domanda rivolta da Costanzo alla ragazza della Reggina secondo voi è una domanda da far? "quante fratture ha subito?" No, non lo è, ma non lo è perchè si parte pensando che sono scontate le botte e non i valori. sono scontati gli scontri ma non gli sforzi che si fanno, anche economici per seguire le trasferte. E' normale pensare che una tessera o una repressione totale risolva il problema. Ma per questa teoria allora dovrebbe valere anche valere la teoria che se abbattiamo gli stadi e ci facciamo un bel parcheggio non ci saranno più scontri. Ma basta! Ma basta! La violenza è insita nell'animo umano proprio perchè siamo competitivi, possessivi, orgogliosi.. Dai ci si ammazza per i nostri amici immaginari che lottano gli uni contro gli altri e riusciamo a giustificare ciò con il nome di religione.. di guerra santa.. quanti morti hanno fatto i musulmani? E noi Cristiani? Ma tutto è giustificato se non è calcio e tutto è additato se si parla di ultras. E tutte queste chiacchiere ad ogni modo sono inutili, non mi serve fare pubblicità al nostro modo d'essere. Se è vero che dobbiamo Essere e non Apparire, è anche vero che per una volta ho provato ad utilizzare il mezzo più popolare mai esistito per dire che siamo altro oltre alla violenza e chi vuole capire bene, altrimenti non mi importa io continuo a stare sul mio bel gradone ogni domenica. Va bene così! in fondo "ci sedemmo dalla parte del torto perchè tutti gli altri posti erano occupati". Elisa
Rispondo a Bastianello: non ho visto Secondo Tempo, anche se ho messo in preventivo di andarlo a vedere... Io ho detto solo ciò che ho visto, cioè che in un certo momento ti ho visto in difficoltà, e non la vedo come un'offesa perchè anchio sarei in difficoltà se vado in una trasmissione dove si parla (faccio un esempio a te vicino) di regia di un film... normale, è un argomento che non conosco!
Per gli altri due commenti, mi pare che diciamo sostanzialmente le stesse cose su Elisa (la mia vuole essere una critica costruttiva); anche se personalmente non sono d'accordo nell'andare a rappresentare un volto non violento che di fatto per loro non esiste e non accetteranno mai... Penso che in un ambiente come quello televisivo (dove tutto è falso e precostruito) sia molto più utile la faccia tosta, non rinnegare niente, chiudere la bocca a certi soloni anche in maniera non gentile se occorre, ma avere in qualche modo l'ultima parola. In questo Sgarbi insegna fondamentalmente: è un cocainomane puttaniere esaurito ma fa audience e ciò che dice (nulla, ma questo è un dettaglio) rimane impresso a chi lo ascolta. Ecco, non dico di ridursi come lui, ma le urla in tv servono eccome, senza nulla togliere ad Elisa (alla quale rinnovo l'invito a riprovarci): ricordo una vecchia puntata del Maurizio Costanzo quando gli Irriducibili Lazio misero semplicemetne in croce Calabresi, allora direttore della Gazzetta... Rendo un pò l'idea?
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