"PIANGO DI GIOIA HO FATTO BENE A CREDERE NELLA GIUSTIZIA" (L. SPACCAROTELLA)
NOTTE CALDA A ROMA. Il giorno dopo la condanna di Luigi Spaccarotella, i tifosi continuano a protestare. Due ultrà della Lazio sono stati arrestati dai carabinieri di Roma dopo i disordini avvenuti la scorsa notte nella zona di Ponte Milvio con lancio di sassi e petardi contro un contingente della polizia ed una caserma dei carabinieri. Gli ultrà, alcune decine di giovani, avevano così protestato contro la sentenza della Corte d’Assise di Arezzo, dopo l’omicidio di Gabriele Sandri. A casa dei due ultrà, di 28 e 23 anni, sono state trovate bandiere delle Ss e di Mussolini, ma anche caschi, passamontagna e mazze. I due ultrà sono stati arrestati con l’accusa di danneggiamento e resistenza. I carabinieri del comando provinciale di Roma stanno effettuando numerose perquisizioni in case di ultrà della Lazio. Controlli sono in corso anche in alcune sedi dei gruppi delle tifoserie più violente biancocelesti. Le perquisizioni sono finalizzate ad identificare altri responsabili dei disordini della scorsa notte a Roma quando un gruppo di ultrà ha lanciato petardi e sassi contro un mezzo della polizia e contro una caserma dei carabinieri. Proprio per questi disordini avvenuti a Ponte Milvio due ultrà sono già stati arrestati dai carabinieri.
Come era preventivabile, hanno già trovato il diversivo da dare in pasto all'opinione pubblica. Un ragazzo è morto ed il suo assassino rimarrà in libertà, ma con gli ultras nessuna pietà! Che grandi che siete cazzo, vorrei avere la vostra faccia di culo...
GIORGIO SANDRI. "E' una vergogna ma state calmi" Questa notte Giorgio Sandri, padre di Gabriele, ha partecipato in diretta in studio alla trasmissione radiofonica "Talk Radio - Voci nella notte", in onda su TeleRadioStereo. Insieme a Michele Plastino ha commentato la sentenza di ieri e in particolare ha dichiarato: "È una vergogna. Come per l’omicidio Aldovrandi a Ferrara non c’è giustizia. Adesso però è il momento di stare calmi, non dobbiamo offrire il fianco passando dalla parte del torto. Dico a tutti i ragazzi di stare calmi. Ringrazio - ha continuato - il sindaco Alemanno per la sua dichiarazione di solidarietà e sdegno e mi auguro che tale dichiarazione arrivi anche dai ministri Maroni e Alfano. Comunque penso a una grande manifestazione, magari con un milione di persone con la quale esprimere civilmente lo sdegno per questa sentenza ingiusta". Poi ha aggiunto: "Chiederò spiegazioni ai ministri Maroni e Alfano e al capo della polizia Manganelli. Mio figlio è stato assassinato dallo stato e ora lo stato mi deve giustizia".
Una raccolta di firme da consegnare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché si faccia garante della giustizia. "Faremo una raccolta di firme in tutta Italia da portare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché sia rivista la sentenza pazzesca e ignobile. Finora abbiamo avuto solo pacche sulle spalle dallo Stato, ricorreremo in appello ma non credo più nella giustizia" ha aggiunto Giorgio Sandri. "Chiedo scusa ai cinque testimoni che si sono assunti la responsabilità di presentarsi in tribunale ma non sono stati creduti" ha concluso. Il papà di Gabriele ha infine ricordato che "starò addosso a Spaccarotella fino all’ultimo grado del processo".
Una raccolta di firme da consegnare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché si faccia garante della giustizia. "Faremo una raccolta di firme in tutta Italia da portare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché sia rivista la sentenza pazzesca e ignobile. Finora abbiamo avuto solo pacche sulle spalle dallo Stato, ricorreremo in appello ma non credo più nella giustizia" ha aggiunto Giorgio Sandri. "Chiedo scusa ai cinque testimoni che si sono assunti la responsabilità di presentarsi in tribunale ma non sono stati creduti" ha concluso. Il papà di Gabriele ha infine ricordato che "starò addosso a Spaccarotella fino all’ultimo grado del processo".
Sono altri che dovrebbero chiedere scusa. Ma sono impegnati a piangere lacrime di gioia.
MINACCE VELATE. Dura la posizione del Cosip, sindacato indipendente di polizia, che commentando le parole di Giorgio Sandri, sottolinea come «lasciarsi prendere dall'odio e dall'istinto e dire certe cose è come armare la mano di altri uomini che si sentiranno autorizzati a generare altro odio e a mettere in atto vendette che genereranno altre tragedie». «Quello che è accaduto a suo figlio è terribile - dice Franco Maccari, segretario generale del Cosip - e non saremo noi a dare giudizi su una sentenza. Abbiamo rispetto del dolore di un padre ma non dello sfogo di un uomo che con le sue pericolosissime dichiarazioni rischia di aizzare una folla, che in certi momenti rimane preda dell'istinto e mai della ragione». Poi Maccari prosegue: «Come padri, lo ribadiamo senza cercare false pacificazioni, siamo vicini alla famiglia Sandri, ma come uomini della Polizia di Stato riteniamo inaccettabile e pericoloso per l'intera società ciò che abbiamo sentito».
E queste come le vogliamo chiamare se non minacce velate? Un sistema elegante per dire a Giorgio Sandri "Adesso stai zitto e tieni la testa bassa". Proprio in un bel paese viviamo...
1 commento:
Prove di Regime
Vènghino Signori, vènghino…!!!
Questo è il paese del ben godi, dove politici corrotti e criminali conclamati siedono attorno allo stesso tavolo, avidi di potere ed affamati di denaro, formulando leggi “ad personam” per potersi spartire anche le ultime briciole rimaste; liberi di poter rubare e violare la legge senza limite alcuno.
Un paese dove i cosidetti “impresentabili” diventano statisti e dove gli "indegni" hanno buon gioco e vengono messi a dirigere le grosse compagnie.
Dove non conta come sei ed il tuo livello di onestà, ma quanto sei disposto a pagare per avere e per aggirare la legge.
Un paese dove lo stato di diritto è ormamai bello che andato da un pezzo, dove la costituzione è violata sistematicamente, metodicamente, scientificamente e quotidianamente in particolar modo da chi dovrebbe farla rispettare.
Un paese dove i criminali oramai si sentono legittimati dal poter commettere qualsiasi reato perché se poi l’esempio di giustizia che viene dalle istituzioni o da chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico, è questo!
Un triste gioco dove una mano lava l’altra e alla fine pagano solo gli onesti cittadini.
Di questo paese oramai rimane ben poco da salvare...il risveglio stamattina ha il sapore amaro di chi oramai è ben conscio che non c’è più speranza per niente e per nessuno.
6 anni questo è quello che vale la vita di un ragazzo….anzi, in alcuni casi solo 3.
Se porti una divisa tutto ti è concesso, puoi svegliarti una mattina e decidere che sarebbe interessante riproporre nella realtà le emozionanti scene dell’Ispettore Callaghan viste in TV la sera prima e allora decidi di sparare ad un’auto in corsa e di picchiare sino alla morte un giovane che torna dalla discoteca. Oramai la sfida alle istituzioni è chiara ed evidente…”vediamo se avete il coraggio di incriminarci, vediamo se ci condannate e quanti anni ci date se uccidiamo qualcuno”. Sembra proprio la prova generale di uno stato di polizia che oramai sta prendendo il sopravvento su tutto e su tutti e che rischia di mutare in regime autoritario.
Quando sbatti in galera chi non la pensa come te, quando minacci pubblicamente un giornalista perchè si oppone a quello che fai, quando cominci a picchiare ed ammazzare la gente per strada per gioco o per bypassare la noia, consapevole che poi le tue gesta ed il tuo delirio di onnipotenza non avranno conseguenze giuridiche, allora signori miei possiamo tranquillamente e tristemente affermare che la terribile svolta è iniziata, la macchia è stata messa in moto e adesso non si sa che direzione potrà prendere e se mai riuscirà a fermarsi.
Quello che fa più rabbia è che tutto e tutti sono oramai proni e supini a questo potere...stamattina nessuno dei media nazionali ha osato esprimere un giudizio sopra le righe o si è scandalizzato per l’ignobile sentenza dei processi Aldrovadi e Sandri. Nessuno ha osato chiamare l'agente Spaccarotella ed i suoi Colleghi della Polstrada di Ferrara con il loro vero nome : ASSASSINI! Hanno tutti invece riportanto la sentenza e pubblicato la notizia come dei bravi scolaretti che svolgono diligentemente il loro compitino. Sembrano quasi terrorizzati dal potersi esporre o di poter far infuriare chi ci comanda veramente.
Da piccolo mi hanno sempre insegnato che i criminali vanno in prigione e chi uccide è un assassino. Forse allora dovevano anche insegnarmi che non sempre è così e che se porti una divisa spesso la fai franca...qualsiasi reato tu possa aver commesso!
E' uno schifo e vien voglia di fuggire lontano…ma dove?
Giustizia per Gabriele Sandri!
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