Il ritiro estivo per una squadra di calcio segna l'inizio ufficiale della stagione. Il gruppo comincia a conoscere i nuovi arrivati ed a capire i metodi di lavoro del Mister, a studiare e provare gli schemi, a recuperare l'attività fisica perduta in quel lasso di tempo trascorso fra la fine del campionato e la convocazione per il raduno. Gli esperti inoltre dicono che lavorare in montagna fa molto bene per la preparazione fisica, vista l'altura e l'aria più rarefatta e molto più pulita. Sarà, ma poi mi debbono spiegare quali effetti possano avere dieci giorni in montagna contro nove mesi di stretto contatto con lo smog e l'afa di molte città e con le pessime abitudini extracalcistiche di molti atleti. E poi mi spiegheranno anche che cazzo è andata a fare l'Inter in ritiro in California...
I tifosi in genere vanno in ritiro per seguire i propri beniamini nelle prime uscite ufficiali della stagione. Seguono gli allenamenti, seguono gli schemi, si fanno le foto con il loro giocatore preferito, parlano con il mister convinti di saper percepire i suoi pensieri dal movimento delle palpebre. E si godono le prime amichevoli ufficiali della stagione, spesso contro selezioni locali o contro il Real Borgoricco di turno che prende una sonora impallinata. Insomma un match-test che non vuol dire un cazzo, ma che scatena grandi entusiasmi fra la tifoseria, tanto da far registrare presenze numeriche di tutto rispetto, cori e molto spesso addirittura invasioni di campo finali con caccia alla maglietta. Credo che si chiami astinenza dal calcio.
Quelli come me in ritiro ci vanno per mille buoni motivi: a Padova a fine luglio non c'è un cazzo da fare, si ha voglia di staccare e di andare in un posto fresco (se non fosse per i ritiri calcistici, io per esempio non avrei mai visto un giorno solo di montagna!), si ha voglia di assaggiare la birra in un posto nuovo, ci si ritrova con un pò di gente che si vede per tutto l'anno e che se non fosse per il calcio non si vedrebbe mai, si ama il disagio e tutte le situazioni che esso comporta compreso il ritiro estivo, ed infine si gode immensamente nel rovinare la tranquillità degli abitanti di un tranquillo paesello di montagna che se non fosse per i ritiri non conoscerebbero nemmeno gli ultras, visto che la TV in molti ancora non ce l'hanno!
Da qualche anno il Padova ha scelto come sede del ritiro precampionato Villabassa, in Val Pusteria, Alto Adige. Un tranquillo paesetto ai confini della realtà, che sinceramente non capisco che cazzo centri con l'Italia. Per carità, nemmeno io vorrei centrare molto con la Repubblica delle Banane, però almeno questa lingua usurpata che si chiama italiano la so parlare abbastanza scorrevolmente. Loro invece non hanno proprio un cazzo di italiano, ma nemmeno hanno qualcosa in comune col Veneto, parlano in tedesco, ed anche l'aspetto fisico è in tutto e per tutto da crucchi. Ma se li chiami crucchi si offendono. Come del resto si offendono se li chiami italiani. In questo mi ricordano molto i fiorentini che si offendevano sia se li chiamavi terroni, sia se li chiamavi polentoni. Ti disprezzano nemmeno troppo velatamente, e su questo posso anche capirli, primo perchè non facciamo un cazzo per farci apprezzare, e secondo perchè per loro l'annessione all'Italia è sempre stata vista come una costrizione, molto comoda però visto che godono di tutti i vantaggi delle Regioni Autonome. Insomma, sono un pò terroni. I terroni del Nord. Per gli austriaci sono loro i veri terroni. Per i tedeschi, che considerano terroni gli austriaci, gli altoatesini sono degli italiani di merda. Noi veneti per loro siamo dei terroni. Insomma, qualcuno a Sud si trova sempre. L'unica cosa che mi chiedo è per quale cazzo di motivo ci siamo sbattuti tanto per tenerci in casa i terroni d'Austria e abbiamo lasciato scappare delle terre Venete prima ancora che italiane come l'Istria e la Dalmazia.... Tutto questo per far capire che quanto prima spero che il Calcio Padova cambi la sede del ritiro, possibilmente avvicinandosi a casa!
Di ritiri ne ho fatti diversi, in svariati posti, tutti con una storia da raccontare... Agordo, Calalzo, Ravascletto, Enego... A volte per un week end, altre volte per un "toccata e fuga" la domenica... E come me ce ne sono altri a Padova, autentici "habituè" del ritiro estivo, gente che non manca mai un anno... La cosa che ho notato però è che nel gruppo "Ritiro precampionato" le facce sono sempre le stesse, ancora di più che in trasferta. Pochissimi i nuovi arrivi, molti di più quelli che ci vanno da almeno una decina d'anni. Forse è il caso che i giovani si diano una mossa! Per carità, vero che non si organizza mai niente, quindi niente pullman a prezzo ridotto, ma è anche vero che un ritiro è una delle molte esperienze che ti consentono di stringere maggiormente i rapporti con "i ragazzi", e di imparare a conoscere le persone. Nel bene e nel male.
La partenza per "Villabassa '09" è fissata alle 14,30 di sabato pomeriggio a bordo di un'auto ed un furgone. L'organizzazione non è stata delle più agevoli considerato che non c'è un posto libero (non per noi almeno) in nessun albergo dei dintorni, pertanto dobbiamo ripiegare sul "ritiro vecchia maniera": si dorme in macchina con tanto disagio! Anche l'orario non è il migliore, visto che l'amichevole è in programma solo tre ore più tardi, ma del resto c'è un amico impegnato al lavoro tutta la mattinata e si decide di aspettarlo. Giunto col consueto ritardo all'appuntamento, prendo posto all'interno dell'auto. E si capisce subito che è una "macchinata" dotata di un'intelligenza tutta particolare: in tre non abbiamo nemmeno un sacco a pelo per la notte ma in compenso ci siamo muniti di tre casse di birra! Decidiamo pertanto di dare inizio alle danze, con gli Ultima ad accompagnare il nostro viaggio verso Nord... Man mano che la birra scorre, scorrono anche i Cd e si passa ad ascoltare qualsiasi cosa con estrema naturalezza... Come spesso succede ci perdiamo appena partiti, e decidiamo di aspettarci al casello di Belluno. Li notiamo che in attesa c'è anche un'altra comitiva di persone, sembrano facce da stadio, ci si guarda un pò storto a vicenda senza che succeda nulla e via subito a pensare quali tifoserie ci possono essere in zona... I primi sospetti erano caduti sui livornesi, poi passiamo per Cortina e ci accorgiamo che è dipinta di viola, bandiere ovunque, lo stadio strapieno e decine di striscioni dei fiorentini appesi... Perfino un tendone modello sagra di fianco al campo. Organizzazione coi controcazzi, altro che quella che tocca a noi ogni anno, ospiti indesiderati in qualsiasi ritiro estivo.... Insomma, era un gruppo di Viola in viaggio per Cortina!
Nonostante il ritardo mostruoso troviamo perfino giusto fermarci per fare merenda poco dopo San Vito di Cadore, fra l'altro in un bar strapieno di muratori napoletani (non c'è più la montagna di una volta!), e per la seconda volta riusciamo a perderci. Ci riuniremo poco più avanti con gli altri ragazzi e via verso la Val Pusteria! Con queste premesse giungiamo ovviamente a partita abbondantemente iniziata e la nostra macchinata (per ovvi motivi di... diffidenza!) decide di disertare lo stadio e recarsi direttamente in paese! Ci sentiamo con altri ragazzi via telefono che ci guideranno alla "più o meno" verso un bar della zona dove facciamo un giro di birre e di bottiglie (nemmeno fosse stato il primo!). Il titolare del bar è un signore crucco e sull'ingresso è dipinto bello grande il logo del Vicenza Calcio. Anche a Enego c'era, ma li è casa loro. Adesso invece sa tanto di persecuzione. Il barman ci spiega di quanto lui fosse tifoso del Vicenza ai tempi della Coppa Italia vinta col Napoli (e sembrerà strano, ma quella vittoria ha provocato qualche motto di soddisfazione anche a Padova... United Colors Of Veneto!) e di quanto ha lottato per portare il Padova a Villabassa. Poi si becca del crucco, si incazza, si prende un pò di offese scherzosamente. Alla fine quando ci siamo rotti di sentire la sua parlata da Terrone d'Austria prendiamo e facciamo rotta verso il paese, non prima di esserci vestiti con roba più pesante perchè comincia a fare freschetto....
In paese facciamo tappa al solito bar di ogni anno, mentre alcuni ragazzi tentano invano di rimediare un posto in cui dormire. Giusto il tempo di notare qualche abitante del posto in condizioni pietose. Poi ci ricordiamo che da queste parti si usa mangiare alle sette di sera, quindi sopraggiunge un'altra emergenza. Uno dei ragazzi ci ricorda che al Campo Sportivo di Villabassa è in corso la "Festa dei Pompieri", ed allora decidiamo di recarci la. Nel mentre che ci accingiamo a partire il paesello si sta animando di cori e di ragazzi in stato alcoolico avanzato, che vanno ad unirsi a qualche già citato locale, collassato in bar nonostante sia appena tardo pomeriggio. Noi tiriamo dentro altri due ragazzi, poi un'altro che stava parlando con qualche calciatore. Siamo in sei in macchina, nemmeno troppo mingherlini: due davanti, tre dietro e uno disteso sopra i tre dietro! Situazione di disagio estremo anche perchè l'autista nel frattempo sbaglia strada un paio di volte. Come Dio vuole troviamo questa benedetta sagra. Niente di che, una festa paesana con tanto di banda che suona pezzi in crucco alternati a canzoni italiane (ad un certo punto parte con "Romagna mia"!). Mezzi dei pompieri locali in esposizione, qualcuno ci dice che sono molto più forniti dei pompieri di Padova (potenza delle Regioni Autonome a statuto speciale!). Il menù non è troppo ricco: Kartoffeln con carne di maiale. Si può anche scegliere fra bistecca o salsiccia. Le patate sono fredde e sembrano macerate nel vino bianco. In poche parole, fanno cagare. La salsiccia invece è ottima. La birra si fa bere. I crucchi non badano più di tanto a noi, sono impegnati ad alzare il gomito. La temperatura si abbassa sempre di più, e qualcuno è ancora in tenuta estiva padovana ("Mi devo cospargere di grasso di foca per stare caldo!?!"). Sul tardi la festa si sposta nel baracchino più interno. Qualche crucco cade pure dalla panca per le troppe birre bevute. Noi decidiamo che è ora di tornare in paese, dove ci riuniamo poi con tutti gli altri ragazzi di Padova.
La serata comincia nel pub nella piazza centrale del paese, che per l'occasione farà l'incasso della stagione. Quattro clienti abituali (di cui uno in canottiera) chiusi in saletta fumatori, più una trentina di padovani molesti che però bevono e pagano, bevono e pagano, bevono e pagano... Man mano che passano le ore e le bevande il becerismo comincia ad essere di casa nei cori, il titolare del pub è uno a posto, ma si spaventa non poco quando alcuni ragazzi alzano un pò il tono dei discorsi. Da queste parti non ci sono abituati, ed allora decide di non far più bere nessuno. Mentre i ragazzi rimangono in trattativa per un ultimo giro di birre, il sottoscritto ed altri decidono di spostarsi in un'altro bar, lasciato ingiustamente desolato dalla comitiva patavina. Ancora un paio di giri, prima che dall'altro bar alcuni "fastidiosi" si spostino da quelle parti, finendo così col far chiudere anche questo. Non ci resta altro da fare che spostarci in Piazza, e via di cori. Per il Padova, e "di questo ritiro non ce ne frega un cazzo!". E' solo l'una ma il paese è già deserto. A Padova avrebbero già chiamato gli sbirri, ma qui portiamo soldi e vita. Come cambia il mondo alle diverse latitudini.
Più tardi, prima di andare a dormire, facciamo tappa in una fontanella a mettere in fresca le birre. In quel momento arriva una macchina dei Carabinieri, che ci chiede un documento a tutti. Siamo un pò stupiti di quella richiesta, ma ci viene spiegato che si tratta di un semplice controllo. Subito dopo però viene fuori che sarebbe stata danneggiata la porta di un albergo nella piazza. Conoscendo molte belle abitudini dei servitori dello stato (tipo inchiapettarsi a sangue il primo che trovano sulla loro strada senza preoccuparsi troppo di chi è stato) ed avendo fondamentalmente la coscienza pulita (gli unici reati di cui ci avrebbero potuto accusare erano ubriachezza molesta e vagabondaggio) chiediamo cortesemente di contattare la persona che dice di aver assistito a ciò e di farci eventualmente identificare. Per fortuna il carabiniere è uno del posto, che con tutti i difetti che possono avere da quelle parti sono comunque molto precisi, ed acconsente. Se ci capitava il "Maresciallo Esposito" di turno potevano esserci problemi. E così si prosegue con la telefonata, tragicomica, in cui il carabiniere contatta l'autore della denuncia chiedendogli di presentarsi e questo gli butta giù il telefono in faccia! Ci spostiamo pure davanti all'hotel incriminato, dove verifichiamo che i "danni" sono una minuscola ammaccatura alla porta di legno (l'hotel fra l'altro è lo stesso in cui dormiva la squadra). Seconda telefonata all'autore della denuncia, telefono buttato giù per la seconda volta. A questo punto i carabinieri ci dicono di non preoccuparci, che è tutto a posto....
Arriviamo al Campo Sportivo Comunale dove abbiamo deciso di passare la notte. Fa un freddo becco. Ci accomodiamo in quattro sul retro del furgone, due con un plaid (un plaid in due si intende), uno con un'asciugamano e l'ultimo con la pezza a far da coperte. Sembra andare tutto bene, situazioni di disagio simili ne ho vissute, prendo sonno quasi subito ma a una certa ora vengo svegliato da uno dei ragazzi che si sente male. Nemmeno il tempo di dirlo e parte il primo schizzo di vomito. Per fortuna i cessi del campo sportivo sono misteriosamente aperti, e li sotto fa pure più caldo. In due facciamo compagnia a "vomitino" (lo prendo in giro bonariamente, in realtà è comprensibile in quanto il freddo gli ha bloccato la digestione) per almeno un paio d'ore. Trascorse fra spantassate, cagate e sketch di vari film di Fantozzi e Lino Banfi. Passato il disagio (si fa per dire) ci accomodiamo a dormire, questa volta nella macchina. Il risveglio avviene con la luce del sole, con i soci che mi accusano di russare come un trombone. Ad ognuno le sue.
La domenica la prima cosa è la colazione. Cornetto alla crema più birra media. Ci sta tutta. Per strada la gente è tranquilla, molti vanno a messa, qualcuno va per i cazzi suoi e un signore in bici passa portando sulle spalle una rastrelliera per biciclette. Penso di aver bevuto troppo, ma non è l'alcool...
Ognuno decide come passare la domenica: chi portando avanti la sbronza del sabato, chi recandosi nel vicino laghetto a prendere il sole. La nostra "firm" da ritiro si divide: qualcuno va a prendere il treno per Bressanone (dove lo attende un esame universitario), qualcun altro va verso casa, io ed un'altro socio decidiamo di concederci un lauto pranzo al laghetto sopra citato prima di prendere anche noi la strada di casa. Tutto finito? Manco per sogno! Un sorpasso azzardato nei pressi di San Vito di Cadore fa scattare la paletta, un bollino dell'assicurazione mancante ed un successivo e più approfondito controllo fa scattare un viaggetto nella vicina caserma. Tutto si risolve bene, di certo ho superato il mio record: fermato ed identificato due volte nel giro di dodici ore! Evidentemente ho la faccia da delinquente, devo diventare più casual!
Per tutti quelli che hanno disertato: come ogni anno, voi non sapete cosa vi siete persi!
Di ritiri ne ho fatti diversi, in svariati posti, tutti con una storia da raccontare... Agordo, Calalzo, Ravascletto, Enego... A volte per un week end, altre volte per un "toccata e fuga" la domenica... E come me ce ne sono altri a Padova, autentici "habituè" del ritiro estivo, gente che non manca mai un anno... La cosa che ho notato però è che nel gruppo "Ritiro precampionato" le facce sono sempre le stesse, ancora di più che in trasferta. Pochissimi i nuovi arrivi, molti di più quelli che ci vanno da almeno una decina d'anni. Forse è il caso che i giovani si diano una mossa! Per carità, vero che non si organizza mai niente, quindi niente pullman a prezzo ridotto, ma è anche vero che un ritiro è una delle molte esperienze che ti consentono di stringere maggiormente i rapporti con "i ragazzi", e di imparare a conoscere le persone. Nel bene e nel male.
La partenza per "Villabassa '09" è fissata alle 14,30 di sabato pomeriggio a bordo di un'auto ed un furgone. L'organizzazione non è stata delle più agevoli considerato che non c'è un posto libero (non per noi almeno) in nessun albergo dei dintorni, pertanto dobbiamo ripiegare sul "ritiro vecchia maniera": si dorme in macchina con tanto disagio! Anche l'orario non è il migliore, visto che l'amichevole è in programma solo tre ore più tardi, ma del resto c'è un amico impegnato al lavoro tutta la mattinata e si decide di aspettarlo. Giunto col consueto ritardo all'appuntamento, prendo posto all'interno dell'auto. E si capisce subito che è una "macchinata" dotata di un'intelligenza tutta particolare: in tre non abbiamo nemmeno un sacco a pelo per la notte ma in compenso ci siamo muniti di tre casse di birra! Decidiamo pertanto di dare inizio alle danze, con gli Ultima ad accompagnare il nostro viaggio verso Nord... Man mano che la birra scorre, scorrono anche i Cd e si passa ad ascoltare qualsiasi cosa con estrema naturalezza... Come spesso succede ci perdiamo appena partiti, e decidiamo di aspettarci al casello di Belluno. Li notiamo che in attesa c'è anche un'altra comitiva di persone, sembrano facce da stadio, ci si guarda un pò storto a vicenda senza che succeda nulla e via subito a pensare quali tifoserie ci possono essere in zona... I primi sospetti erano caduti sui livornesi, poi passiamo per Cortina e ci accorgiamo che è dipinta di viola, bandiere ovunque, lo stadio strapieno e decine di striscioni dei fiorentini appesi... Perfino un tendone modello sagra di fianco al campo. Organizzazione coi controcazzi, altro che quella che tocca a noi ogni anno, ospiti indesiderati in qualsiasi ritiro estivo.... Insomma, era un gruppo di Viola in viaggio per Cortina!
Nonostante il ritardo mostruoso troviamo perfino giusto fermarci per fare merenda poco dopo San Vito di Cadore, fra l'altro in un bar strapieno di muratori napoletani (non c'è più la montagna di una volta!), e per la seconda volta riusciamo a perderci. Ci riuniremo poco più avanti con gli altri ragazzi e via verso la Val Pusteria! Con queste premesse giungiamo ovviamente a partita abbondantemente iniziata e la nostra macchinata (per ovvi motivi di... diffidenza!) decide di disertare lo stadio e recarsi direttamente in paese! Ci sentiamo con altri ragazzi via telefono che ci guideranno alla "più o meno" verso un bar della zona dove facciamo un giro di birre e di bottiglie (nemmeno fosse stato il primo!). Il titolare del bar è un signore crucco e sull'ingresso è dipinto bello grande il logo del Vicenza Calcio. Anche a Enego c'era, ma li è casa loro. Adesso invece sa tanto di persecuzione. Il barman ci spiega di quanto lui fosse tifoso del Vicenza ai tempi della Coppa Italia vinta col Napoli (e sembrerà strano, ma quella vittoria ha provocato qualche motto di soddisfazione anche a Padova... United Colors Of Veneto!) e di quanto ha lottato per portare il Padova a Villabassa. Poi si becca del crucco, si incazza, si prende un pò di offese scherzosamente. Alla fine quando ci siamo rotti di sentire la sua parlata da Terrone d'Austria prendiamo e facciamo rotta verso il paese, non prima di esserci vestiti con roba più pesante perchè comincia a fare freschetto....
In paese facciamo tappa al solito bar di ogni anno, mentre alcuni ragazzi tentano invano di rimediare un posto in cui dormire. Giusto il tempo di notare qualche abitante del posto in condizioni pietose. Poi ci ricordiamo che da queste parti si usa mangiare alle sette di sera, quindi sopraggiunge un'altra emergenza. Uno dei ragazzi ci ricorda che al Campo Sportivo di Villabassa è in corso la "Festa dei Pompieri", ed allora decidiamo di recarci la. Nel mentre che ci accingiamo a partire il paesello si sta animando di cori e di ragazzi in stato alcoolico avanzato, che vanno ad unirsi a qualche già citato locale, collassato in bar nonostante sia appena tardo pomeriggio. Noi tiriamo dentro altri due ragazzi, poi un'altro che stava parlando con qualche calciatore. Siamo in sei in macchina, nemmeno troppo mingherlini: due davanti, tre dietro e uno disteso sopra i tre dietro! Situazione di disagio estremo anche perchè l'autista nel frattempo sbaglia strada un paio di volte. Come Dio vuole troviamo questa benedetta sagra. Niente di che, una festa paesana con tanto di banda che suona pezzi in crucco alternati a canzoni italiane (ad un certo punto parte con "Romagna mia"!). Mezzi dei pompieri locali in esposizione, qualcuno ci dice che sono molto più forniti dei pompieri di Padova (potenza delle Regioni Autonome a statuto speciale!). Il menù non è troppo ricco: Kartoffeln con carne di maiale. Si può anche scegliere fra bistecca o salsiccia. Le patate sono fredde e sembrano macerate nel vino bianco. In poche parole, fanno cagare. La salsiccia invece è ottima. La birra si fa bere. I crucchi non badano più di tanto a noi, sono impegnati ad alzare il gomito. La temperatura si abbassa sempre di più, e qualcuno è ancora in tenuta estiva padovana ("Mi devo cospargere di grasso di foca per stare caldo!?!"). Sul tardi la festa si sposta nel baracchino più interno. Qualche crucco cade pure dalla panca per le troppe birre bevute. Noi decidiamo che è ora di tornare in paese, dove ci riuniamo poi con tutti gli altri ragazzi di Padova.
La serata comincia nel pub nella piazza centrale del paese, che per l'occasione farà l'incasso della stagione. Quattro clienti abituali (di cui uno in canottiera) chiusi in saletta fumatori, più una trentina di padovani molesti che però bevono e pagano, bevono e pagano, bevono e pagano... Man mano che passano le ore e le bevande il becerismo comincia ad essere di casa nei cori, il titolare del pub è uno a posto, ma si spaventa non poco quando alcuni ragazzi alzano un pò il tono dei discorsi. Da queste parti non ci sono abituati, ed allora decide di non far più bere nessuno. Mentre i ragazzi rimangono in trattativa per un ultimo giro di birre, il sottoscritto ed altri decidono di spostarsi in un'altro bar, lasciato ingiustamente desolato dalla comitiva patavina. Ancora un paio di giri, prima che dall'altro bar alcuni "fastidiosi" si spostino da quelle parti, finendo così col far chiudere anche questo. Non ci resta altro da fare che spostarci in Piazza, e via di cori. Per il Padova, e "di questo ritiro non ce ne frega un cazzo!". E' solo l'una ma il paese è già deserto. A Padova avrebbero già chiamato gli sbirri, ma qui portiamo soldi e vita. Come cambia il mondo alle diverse latitudini.
Più tardi, prima di andare a dormire, facciamo tappa in una fontanella a mettere in fresca le birre. In quel momento arriva una macchina dei Carabinieri, che ci chiede un documento a tutti. Siamo un pò stupiti di quella richiesta, ma ci viene spiegato che si tratta di un semplice controllo. Subito dopo però viene fuori che sarebbe stata danneggiata la porta di un albergo nella piazza. Conoscendo molte belle abitudini dei servitori dello stato (tipo inchiapettarsi a sangue il primo che trovano sulla loro strada senza preoccuparsi troppo di chi è stato) ed avendo fondamentalmente la coscienza pulita (gli unici reati di cui ci avrebbero potuto accusare erano ubriachezza molesta e vagabondaggio) chiediamo cortesemente di contattare la persona che dice di aver assistito a ciò e di farci eventualmente identificare. Per fortuna il carabiniere è uno del posto, che con tutti i difetti che possono avere da quelle parti sono comunque molto precisi, ed acconsente. Se ci capitava il "Maresciallo Esposito" di turno potevano esserci problemi. E così si prosegue con la telefonata, tragicomica, in cui il carabiniere contatta l'autore della denuncia chiedendogli di presentarsi e questo gli butta giù il telefono in faccia! Ci spostiamo pure davanti all'hotel incriminato, dove verifichiamo che i "danni" sono una minuscola ammaccatura alla porta di legno (l'hotel fra l'altro è lo stesso in cui dormiva la squadra). Seconda telefonata all'autore della denuncia, telefono buttato giù per la seconda volta. A questo punto i carabinieri ci dicono di non preoccuparci, che è tutto a posto....
Arriviamo al Campo Sportivo Comunale dove abbiamo deciso di passare la notte. Fa un freddo becco. Ci accomodiamo in quattro sul retro del furgone, due con un plaid (un plaid in due si intende), uno con un'asciugamano e l'ultimo con la pezza a far da coperte. Sembra andare tutto bene, situazioni di disagio simili ne ho vissute, prendo sonno quasi subito ma a una certa ora vengo svegliato da uno dei ragazzi che si sente male. Nemmeno il tempo di dirlo e parte il primo schizzo di vomito. Per fortuna i cessi del campo sportivo sono misteriosamente aperti, e li sotto fa pure più caldo. In due facciamo compagnia a "vomitino" (lo prendo in giro bonariamente, in realtà è comprensibile in quanto il freddo gli ha bloccato la digestione) per almeno un paio d'ore. Trascorse fra spantassate, cagate e sketch di vari film di Fantozzi e Lino Banfi. Passato il disagio (si fa per dire) ci accomodiamo a dormire, questa volta nella macchina. Il risveglio avviene con la luce del sole, con i soci che mi accusano di russare come un trombone. Ad ognuno le sue.
La domenica la prima cosa è la colazione. Cornetto alla crema più birra media. Ci sta tutta. Per strada la gente è tranquilla, molti vanno a messa, qualcuno va per i cazzi suoi e un signore in bici passa portando sulle spalle una rastrelliera per biciclette. Penso di aver bevuto troppo, ma non è l'alcool...
Ognuno decide come passare la domenica: chi portando avanti la sbronza del sabato, chi recandosi nel vicino laghetto a prendere il sole. La nostra "firm" da ritiro si divide: qualcuno va a prendere il treno per Bressanone (dove lo attende un esame universitario), qualcun altro va verso casa, io ed un'altro socio decidiamo di concederci un lauto pranzo al laghetto sopra citato prima di prendere anche noi la strada di casa. Tutto finito? Manco per sogno! Un sorpasso azzardato nei pressi di San Vito di Cadore fa scattare la paletta, un bollino dell'assicurazione mancante ed un successivo e più approfondito controllo fa scattare un viaggetto nella vicina caserma. Tutto si risolve bene, di certo ho superato il mio record: fermato ed identificato due volte nel giro di dodici ore! Evidentemente ho la faccia da delinquente, devo diventare più casual!
Per tutti quelli che hanno disertato: come ogni anno, voi non sapete cosa vi siete persi!
2 commenti:
ma c'è un racconto del ritiro dello scorso anno?
No dell'anno scorso no...
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