lunedì 13 luglio 2009

MAX... IL LIDER MINIMO!

Nella foto: la copia più bella del mondo....


FONTE: "IL MATTINO" DEL 12 LUGLIO... Non solo Stieg Larsson. Quindi non solo letture... d’evasione. Massimiliano «Max» Gallob, infatti, in cella sta preparando anche un esame di spagnolo. Nel suo caso L’Esame con la «E» maiuscola, visto che si tratta dell’ultimo ostacolo prima di poter discutere la tesi per potersi laureare in Scienze Politiche. Non che sia contento di stare in «gabbio» per avere più tempo di studiare, ma tutto fa brodo per non pensare al carcere. Max Gallob, tra l’altro, non vede l’ora di uscire per chiudere il capitolo della sua vita da studente. Anche perché la tesi è già bella che pronta. Si tratta di una ricerca sul fenomeno degli ultras negli stadi. Un argomento caro alla sinistra negli anni Settanta, che appunto, faceva proselitismo proprio in curva. Con la nascita dei centro sociali, le curve degli stadi si sono via via svuotate, spazi che sono stati occupati dalla metà degli anni Novanta in poi dalla destra che ha «dipinto» di nero quasi tutte le tifoserie d’Italia, quella di Padova compresa che negli anni Ottanta aveva un colore che virava sul rosso acceso.

Max Gallob e la sua combriccola di amichetti non mi sono mai piaciuti, e non solo per differenti vedute politiche. Mi ricordano tanto quei personaggi che in curva fanno i "modaioli", quelli che vengono allo stadio un anno, due o tre e poi spariscono nel nulla quando magari trovano una fidanzata o quando trovano un'altra forma di divertimento. Ecco, potremmo dire che loro sono i "rivoluzionari per moda", dal look trasandato che bollano come "fascista" tutto ciò che esce dalla loro sfera di comprensione (e, purtroppo, sono parecchie cose...). Invadono le aule studio e i corridoi delle scuole superiori e dell'università per parecchi anni, tirandola lunga con gli studi un pò per il loro intenso impegno politico (Le bombe che si tirano su richiedono effettivamente un minimo di impegno per essere smaltite...) un pò per sfruttare gli aiuti del babbo borghese e benestante (che evidentemente così disprezzato non è quando stacca l'assegno!). Non è un caso se il buon Max alla tenera età di 36 anni si sta per laureare (adesso!) in Scienze Politiche. Evidentemente prima faceva qualcos'altro. Poi, una volta terminato il percorso di studio, si rifanno la pelle. Si tagliano i capelli. Si radono la barba. Si mettono finalmente dei vestiti puliti. Cominciano a scoparsi la radical-chic media e si mettono a lavorare. Quelli più dritti entrano nel partito. Rifondazione, Verdi o PD. Non importa, sempre di plastica si tratta. Cambiano la pelle, non le idee. Questo è il percorso di vita che più o meno hanno fatto in tanti, compreso Luca Casarini, predecessore di Max, ieri "Lidèr Maximo" del CSO Pedro, oggi scrittore che pubblica libri con la Mondadori (Toh! Una casa editrice di proprietà di Silvio Berlusconi! C'è un nesso?). Max però è ancora il "Lidèr Minimo" del Pedro, visto che non ha la caratura del vecchio Luca. Ci prova, non si sa mai.
Non godo certo per le sue disgrazie, la galera non la si augura mai a nessuno. Certo, con la sua grande "facciona di culo" sarebbe capace di trasformarla in un'ulteriore fonte di pubblicità. "Non importa che si parli bene o male, ma che se ne parli". E mi sembra che l'articolo sul Mattino vada proprio in questa direzione. Tuttavia c'è qualcosa che mi sfugge: cazzo centra Max Gallob e la sua cricca con il mondo ultras? Non mi risulta abbia mai messo piede allo stadio, non a Padova almeno, anche se una delle sue favole preferite era raccontare proprio al "Mattino" di quando avesse tentato di andare a vedere una partita del Padova e fosse stato preso a sassate dagli ultras (poi si era svegliato tutto sudato!).
Credo che una grossa mano gliel'abbia data Franz Peverieri del Rivolta, suo grande amico e un tempo membro di spicco degli Ultras Unione. Con che risultati non oso immaginarlo, visto che il signore in questione era un'altro che aveva la faccia come il culo e se ne vantava: andate a rileggervi qualche vecchio numero di "1987" (vecchia fanza degli Ultras Unione) e capirete, oppure meglio ancora il libretto che veniva diffuso allo Sherwood Festival nell'estate del 2006 in occasione dei mondiali, una barzeletta perfino credibile se a leggerla è un celebroleso (e purtroppo di celebrolesi questo paese è pieno!)...
Fatte queste premesse, posso ben immaginare su che tono sarà la tesi di laurea di Max Gallob: un'insieme di luoghi comuni e facili etichettature miste a complotti e "trame nere" tanto care a quel tipo di sinistra (che ha pure il coraggio di definirsi "aperta e tollerante"). Una tesi che forse andrà bene a qualche professore sessantottino. Del resto, a trentasei anni una laurea bisogna pure prenderla, quindi massimo risultato e minimo sforzo!
Direi che tuttavia non è giusto tacere, specie quando nel mattino si legge già un'anticipazione (le parole scritte in neretto per intenderci) di ciò che sarà il prodotto di cotanto sforzo mentale. Ed allora dico la mia, perdonatemi se allo stadio io ci vado sul serio (e se i miei concittadini non solo non mi hanno mai tirato pietre ma nemmeno mi hanno mai chiesto quale fosse la mia fede politica) e quindi so di cosa parlo... E mi perdoni Max, ma la vedo dura sostenere che la sinistra negli anni '70 faceva proselitismo proprio negli stadi. Vero che al tempo la stragrande maggioranza dei giovani tendeva verso il rosso, ma casomai ciò che succedeva negli stadi era il prodotto di ciò che succedeva nelle piazze: molti giovani (di sinistra ma anche di destra) si avvicinavano portando ciò che era la loro esperienza di militanti politici, finendo di fatto con l'influenzare il modo di stare allo stadio. La sinistra dell'epoca non amava il calcio, considerato "sport borghese", e la lotta armata di certo non si perdeva dietro a un pallone... piuttosto molti questori e prefetti videro la buona occasione per portare la massa dei giovani all'interno di uno stadio e quindi renderli più controllabili che non all'aperto in una piazza!
L'apertura dei Centri Sociali ha svuotato le curve? Siamo seri, non c'è riuscito bene a svuotarle nemmeno il Decreto Amato... Piuttosto è vero che verso la fine degli anni '80 molte curve hanno cominciato a svoltare a destra, e qui se fossi in voi (caro Max, ma anche caro Franz e caro Casarini che anni fa ti facevi riprendere in televisione con la sciarpetta arancioneroverde al collo!) mi farei un'attento esame di coscienza. Siete talmente illuminati e talmente "avanti" che la gente, il popolo, i giovani non vi capiscono più, e non vi stanno nemmeno più a sentire. Forse il motivo sta tutto qui...
Mi lascia poi incuriosito il passaggio sulla "rossa" curva patavina degli anni ottanta. Mi risulta che al tempo l'unica "ideologia" presente in curva fosse il Calcio Padova e che all'interno convivessero elementi di diverse estrazioni ed ideologie. Verissimo che nel corso del decennio successivo l'asse della tifoseria si è sempre più spostato verso destra, ma è altresi vero che da sempre la prima cosa in curva a Padova (negli anni '80 come oggi) è l'amore per l'A.C.Padova 1910. Per questa città e per questi colori.
Max Gallob dovrebbe domandarsi piuttosto per quale motivo il suo centro sociale non ha mai avuto nessun tipo di legame con la tifoseria cittadina, nonostante in tempi non sospetti "qualcuno" avesse pure tentato di crearlo questo legame. E per quale motivo i suoi scagnozzi non erano ben visti nemmeno nei "favolosi" anni ottanta. Provi a chiedere a Luca, e gli chieda una risposta onesta. Almeno fra di loro si dicano la verità. Sarebbe già un'inizio per capire molte cose, piuttosto che fare una tesi di laurea su un'argomento che non si conosce se non per sentito dire...
Provo a dare una traccia, rimandandovi a quanto detto sopra: bollare come "fascista" tutto ciò che esce dalla propria sfera di comprensione non denota grande intelligenza ne apertura mentale, e nemmeno dipingere come "nemici" chiunque porti una sciarpa biancorossa al collo. Ma del resto "il vostro movimento non si interessa di calcio e di tifo" come disse qualche anno fa Luca Casarini a Livorno (in una famosa riunione dei disobbedienti non finita benissimo). Ed allora per che cazzo ne parlate?

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