E' tempo che il calcio giocato lasci spazio all'estate. Al sole, al mare, alle fighe in costume, alle vacanze. Alle serate nei giardini estivi, all'umidità che trasforma Padova in una fossa bollente e sudaticcia. Intanto che i tifosi sognino attraverso il calcio mercato, che si organizzino per seguire i propri beniamini in ritiro, che attendano con ansia le prime amichevoli d'agosto. Tutto molto bello. Il pallone è tondo e non si ferma mai, proprio come la terra. Perchè La Padova Bene dovrebbe farlo fermare? Il tempo del mare per noi non è ancora arrivato...
VILLABASSA 2009. Il 19 luglio i biancoscudati partono per il ritiro. Sede prescelta sarà per il terzo anno consecutivo Villabassa, provincia di Bolzano. Ridente località dell'altra Val Pusteria considerata pioniere del turismo nel Sudtirolo, famosa un tempo per le terme che c'erano nei dintorni e per essere meta di molti alpinisti. Raggiungibile in auto attraverso l'A27, uscita Belluno e da li prendere la Statale 51. Oppure, ma si allunga la strada, attraverso la Brennero-Modena uscendo a Bressanone. Ci sono svariate strutture alberghiere, e nelle vicinanze un ottimo campeggio con tanto di vista lago. Hanno usi e costumi completamente diversi dai nostri: tanto per cominciare difficilmente troverete qualcosa di aperto la sera. Ci sono due bar nella piazza principale che vengono regolarmente presi d'assalto dalle truppe biancoscudate. Per il resto i ristoranti alle nove chiudono (e se andate mezz'ora prima vi rispondono che hanno chiuso la cucina). Le gente del posto ha poco di italiano, si sentono Altoatesini, parlano stentatamente e fra di loro vi prendono per il culo in tedesco. Sono dei crucchi insomma, e pertanto non vi faranno venire troppa voglia nemmeno di socializzare. Ma c'è sempre il Padova da quelle parti, ed è lecito aspettarsi (dopo la grande ubriacatura della serie B) una mini-invasione di tifosi biancoscudati nell'Alta Pusteria. Primo week end utile, il 26 luglio. Ci saranno i ragazzi, ci sarà da bere, ci sarà da mangiare, ci sarà da divertirsi. Un week end padovano trasferito in Alta Pusteria. E la possibilità di vedere la prima partitella d'allenamento la domenica. Si replica il 2 agosto, con la prima amichevole ufficiale dei biancoscudati. Chi ha il Padova nel cuore, non può mancare!
NOTIZIARIO BIANCOSCUDATO. Come tutti sanno, Ivone De Franceschi è stato nominato nuovo diesse biancoscudato. Fin'ora il mercato è stato un pò fermo, non fosse altro per la risoluzione di alcune comproprietà, la conferma di vecchi elementi, ed un paio di arrivi. A sentire i giornali stiamo trattando un pò il mondo intero, Soncin in testa. Ed è pur vero che quest'anno il mercato è fermo. Colpa della crisi. Sarà. A me De Franceschi come personaggio non è mai piaciuto, e non mi piace il mercato che sta facendo. Ma non voglio criticarlo, sarà eventualmente il campo a dargli ragione o torto. A breve aprirò un link sul blog in cui seguire tutte le vicende relative al mercato, proprio perchè non mi piace parlare di mercato. Rimane solo un pizzico di perplessità.
LA NERA ESTATE. Per qualcuno l'estate è una tragedia, calcisticamente parlando. E parliamo di quelle società che non sono riuscite ad iscriversi ai rispettivi campionati. Secondo un malcostume tutto italiano, pagano la squadra ed i tifosi, che finiscono per sparire dal calcio professionistico. I presidenti che hanno creato queste situazioni invece ne escono puliti o quasi. Un esempio? Preziosi, che ha fatto fallire Saronno e Como prima di approdare al Genoa. O quel porco di Gaucci, la cui famiglia era proprietaria di tre o quattro squadre un tempo, oggi tutte finite nella merda. Per non parlare dei sindaci delle varie città, tutti dei piccoli Quimby, impegnatissimi a parole a salvare le società quanto nei fatti a farsi i loro tramaci con delinquenti veri e propri come quei presidenti di cui sopra abbiamo riportato due fulgidi esempi. Intanto un simbolo delle rispettive città viene calpestato e ridotto a esibirsi in squallidi campetti di periferia, e tifoserie storiche si ritrovano a vagare in quei campetti con la morte nel cuore!
Mi mancheranno i cugini di Venezia, non perchè abbia particolare simpatia nei loro confronti, ci mancherebbe: mi mancherà il derby e lo sfottò con loro. Mi mancherà il treno che sbarca in Laguna. Mi mancherà il vaporetto fino a Sant'Elena. Mi mancheranno i motoscafi che ci sfottono e la puzza di pesce e di scarichi. Mi mancheranno le loro bandierine con quei colori che sono un pugno in un'occhio. Ed il loro stadio ormai vetusto con quelle impalcature in Ponteggi Dalmine. E' il loro secondo fallimento in cinque anni, ma se la prima volta erano finiti in C2 e nel giro di un anno erano tornati in C1, adesso si parla di serie D e forse addirittura di Eccellenza. Sono un bersaglio fin troppo facile i cugini, per mille questioni, ma non uso nessuna ironia quando dico che mi mancheranno. Perchè un Chievo-Padova o un Cittadella-Padova non sono la stessa cosa di un Vicenza-Padova o di un Venezia-Padova. L'unica cosa che posso augurargli è che finire nella merda possa servirgli per ritrovare quell'unità che non hanno mai avuto a livello di tifoseria. E per poter risorgere e tornare a giocarsi il derby. Senza di loro non c'è gusto.
Anche per il Pisa è il secondo fallimento, nel giro di 15 anni. E già una volta erano finiti in Eccellenza, direttamente dalla B. Al tempo, una tragedia simile fortificò i pisani, che invece di sparire aumentarono di numero. Tanto che anche in Eccellenza c'erano migliaia di tifosi all'Arena Garibaldi e le loro trasferte erano vere e proprie invasioni. Ci hanno messo tredici anni a risorgere, a tornare da quella serie B che avevano lasciato nel 1994. Ed hanno fatto due anni di trasferte di massa, anche a Sud. Poi la scure del fallimento si è abbattuta su di loro nuovamente. Ce li siamo trovati davanti in C1, più di una volta. Massicci e numerosi a Padova, muraglia umana in casa loro. Accoglienze sempre calde all'Arena, dove più di una volta ci si è affrontati a muso duro. All'arrivo col pullman, sapevi che poteva succedere di tutto, e loro al contrario dei cugini di Livorno le cose non te le mandavano a dire. Una tifoseria nemica che non ho mai smesso di stimare, una piazza che merita ben altro trattamento. Non so che effetto possa avere su di loro un'altro fallimento. So che non lo meritano e basta.
Secondo fallimento nella storia anche per la Sambenedettese, baluardo di una città di mare di 60.000 abitanti con un seguito storico. Ascoli Piceno è il loro capoluogo, ma non hanno mai voluto riconoscersi. L'Onda d'Urto è un nome storico del panorama ultras italiano, e quando pure la sua storia è finita, i rossoblù non hanno smesso di esistere con tutte le altre sigle (1977, Baldi Giovani, Nucleo, ecc). Quest'anno, tanto per fare un esempio, erano 600 a Venezia (l'ultima contro la penultima) e più di mille a Lecco nel ritorno dei playout. Ripartiranno dalla D anche loro, e forse anche per loro sarà l'occasione buona per superare le divisioni che ultimamente avevano minato la curva del Ballarin. Glielo auguro almeno, che il male subito possa fortificare e non uccidere.
BACIAMO LA MAGLIA. Chi ama il calcio, odia i calciatori. O per lo meno certi calciatori. Le cosidette star. Non sono così ipocrita da non riconoscere che gente come Cristiano Ronaldo, Kakà o Shevcenko non mi farebbero comodo nella mia squadra. Ma nemmeno sono così stronzo da non ricordarmi che loro, senza quelli come me che li seguono, non sarebbero un cazzo di nessuno. Ed allora non prendiamoci in giro, please: risparmiatevi almeno di baciare la maglia che avete addosso, che non vi appartiene! La maglia appartiene ai tifosi, voi baciate il portafoglio, almeno ne apprezzeremo la coerenza...
Cristiano Ronaldo per esempio, è un fuoriclasse assoluto, questo glielo riconoscerò sempre. E' stato strappato al Manchester United dal Real Madrid, che evidentemente in tempo di crisi ha soldi da spendere a palate. E' stato accolto all'aeroporto ed allo stadio da migliaia di stronzi impazziti e lui al primo gol ha già baciato la maglia quasi a voler giurare eterna fedeltà alle Merengues. Poi il giorno dopo è fuggito a Lisbona per "stare un pò in pace", tormentato dai paparazzi com'era. Ha messo in vendita tre auto del suo parco macchine (una Mercedes, una Porsche ed una Bentley) perchè hanno la guida a destra, inutilizzabile in Spagna. Si fa delle gran chiavate, del resto è un bel ragazzo e può permetterselo. Ma non è fedele, quindi... Ha fatto un gesto che mi ha ricordato molto quello di Sheva appena arrivato al Chelsea. Dove peraltro è durato un anno solamente prima di tornare a Milano con la coda fra le gambe. E di Kakà ne vogliamo parlare? Incedibile, la bandiera del Milan secondo la società. E lui da via Turati a giurare eterna fedeltà ai colori rossoneri, con quella stessa naturalezza e quella stessa faccia da mangiaparticole con cui poco tempo dopo ha detto "Vado a Madrid per aiutare il Milan!". Del resto, finchè c'è gente che impazzisce per questi fenomeni da baraccone, finchè c'è gente che ne grida il nome, che ne compra i gadgets e le maglie e che sta ore ad aspettarlo all'aeroporto per farsi fare un autografo su un pezzo di carta, loro fanno bene a fare così. Nessuno si ricorda di Goran Vlaovic quando giocò a Padova? Io si... Se volete degli autografi, passate in questura e chiedete una fotocopia del registro delle firme la domenica: ci sono autografi di autentiche bandiere delle nostre squadre, che valgono sicuramente di più di quelli di quattro stronzi miliardari baciamaglie a tradimento.
I RAGAZZI AL CINEMA. Il mondo dei tifosi è sempre stato protagonista di svariate pellicole sul tema. In passato, sia di produzione anglosassone (pellicole come The football factory o hooligans tanto per dirne due) che italiana (lo squallido Ultrà dei primi anni '90). Oggi pare ci sia un ritorno di fiamma, tutta concentrata nello stesso periodo. Abbiamo infatti già parlato di Awaydays, tratto dall'omonimo romanzo di Kevin Sampson. Sempre in UK è già uscito da qualche mese "Cass", film sulla vita di Cass Pennant, membro di punta dell'ICF del West Ham e autore di "Congratulazioni". Nel mese di settembre uscirà anche "The Firm", di Nick Love, remake di un'altro film dal titolo identico prodotto negli anni '80 e distribuito in Italia con il titolo "Ultimo Stadio" (per chi ha memoria e c'era nel 1998 a Pistoia, il film che accompagnò il viaggio d'andata...). La "Prima Visione" è prevista in UK il 25 settembre, mentre non si hanno notizie di eventuali distribuzioni italiche. Ma il cinema nostrano non rimane a guardare sul tema, e la cosa mi preoccupa non poco visti i precedenti: sono ben due le uscite previste a breve nei nostri cinema. "L'Ultimo Ultras" di Stefano Calvagna, di cui in rete trovate il trailer; e "Secondo Tempo" di Fabio Bastianello. Ci sarà modo di approfondire prossimamente tutte queste pellicole.
VILLABASSA 2009. Il 19 luglio i biancoscudati partono per il ritiro. Sede prescelta sarà per il terzo anno consecutivo Villabassa, provincia di Bolzano. Ridente località dell'altra Val Pusteria considerata pioniere del turismo nel Sudtirolo, famosa un tempo per le terme che c'erano nei dintorni e per essere meta di molti alpinisti. Raggiungibile in auto attraverso l'A27, uscita Belluno e da li prendere la Statale 51. Oppure, ma si allunga la strada, attraverso la Brennero-Modena uscendo a Bressanone. Ci sono svariate strutture alberghiere, e nelle vicinanze un ottimo campeggio con tanto di vista lago. Hanno usi e costumi completamente diversi dai nostri: tanto per cominciare difficilmente troverete qualcosa di aperto la sera. Ci sono due bar nella piazza principale che vengono regolarmente presi d'assalto dalle truppe biancoscudate. Per il resto i ristoranti alle nove chiudono (e se andate mezz'ora prima vi rispondono che hanno chiuso la cucina). Le gente del posto ha poco di italiano, si sentono Altoatesini, parlano stentatamente e fra di loro vi prendono per il culo in tedesco. Sono dei crucchi insomma, e pertanto non vi faranno venire troppa voglia nemmeno di socializzare. Ma c'è sempre il Padova da quelle parti, ed è lecito aspettarsi (dopo la grande ubriacatura della serie B) una mini-invasione di tifosi biancoscudati nell'Alta Pusteria. Primo week end utile, il 26 luglio. Ci saranno i ragazzi, ci sarà da bere, ci sarà da mangiare, ci sarà da divertirsi. Un week end padovano trasferito in Alta Pusteria. E la possibilità di vedere la prima partitella d'allenamento la domenica. Si replica il 2 agosto, con la prima amichevole ufficiale dei biancoscudati. Chi ha il Padova nel cuore, non può mancare!
NOTIZIARIO BIANCOSCUDATO. Come tutti sanno, Ivone De Franceschi è stato nominato nuovo diesse biancoscudato. Fin'ora il mercato è stato un pò fermo, non fosse altro per la risoluzione di alcune comproprietà, la conferma di vecchi elementi, ed un paio di arrivi. A sentire i giornali stiamo trattando un pò il mondo intero, Soncin in testa. Ed è pur vero che quest'anno il mercato è fermo. Colpa della crisi. Sarà. A me De Franceschi come personaggio non è mai piaciuto, e non mi piace il mercato che sta facendo. Ma non voglio criticarlo, sarà eventualmente il campo a dargli ragione o torto. A breve aprirò un link sul blog in cui seguire tutte le vicende relative al mercato, proprio perchè non mi piace parlare di mercato. Rimane solo un pizzico di perplessità.
LA NERA ESTATE. Per qualcuno l'estate è una tragedia, calcisticamente parlando. E parliamo di quelle società che non sono riuscite ad iscriversi ai rispettivi campionati. Secondo un malcostume tutto italiano, pagano la squadra ed i tifosi, che finiscono per sparire dal calcio professionistico. I presidenti che hanno creato queste situazioni invece ne escono puliti o quasi. Un esempio? Preziosi, che ha fatto fallire Saronno e Como prima di approdare al Genoa. O quel porco di Gaucci, la cui famiglia era proprietaria di tre o quattro squadre un tempo, oggi tutte finite nella merda. Per non parlare dei sindaci delle varie città, tutti dei piccoli Quimby, impegnatissimi a parole a salvare le società quanto nei fatti a farsi i loro tramaci con delinquenti veri e propri come quei presidenti di cui sopra abbiamo riportato due fulgidi esempi. Intanto un simbolo delle rispettive città viene calpestato e ridotto a esibirsi in squallidi campetti di periferia, e tifoserie storiche si ritrovano a vagare in quei campetti con la morte nel cuore!
Mi mancheranno i cugini di Venezia, non perchè abbia particolare simpatia nei loro confronti, ci mancherebbe: mi mancherà il derby e lo sfottò con loro. Mi mancherà il treno che sbarca in Laguna. Mi mancherà il vaporetto fino a Sant'Elena. Mi mancheranno i motoscafi che ci sfottono e la puzza di pesce e di scarichi. Mi mancheranno le loro bandierine con quei colori che sono un pugno in un'occhio. Ed il loro stadio ormai vetusto con quelle impalcature in Ponteggi Dalmine. E' il loro secondo fallimento in cinque anni, ma se la prima volta erano finiti in C2 e nel giro di un anno erano tornati in C1, adesso si parla di serie D e forse addirittura di Eccellenza. Sono un bersaglio fin troppo facile i cugini, per mille questioni, ma non uso nessuna ironia quando dico che mi mancheranno. Perchè un Chievo-Padova o un Cittadella-Padova non sono la stessa cosa di un Vicenza-Padova o di un Venezia-Padova. L'unica cosa che posso augurargli è che finire nella merda possa servirgli per ritrovare quell'unità che non hanno mai avuto a livello di tifoseria. E per poter risorgere e tornare a giocarsi il derby. Senza di loro non c'è gusto.
Anche per il Pisa è il secondo fallimento, nel giro di 15 anni. E già una volta erano finiti in Eccellenza, direttamente dalla B. Al tempo, una tragedia simile fortificò i pisani, che invece di sparire aumentarono di numero. Tanto che anche in Eccellenza c'erano migliaia di tifosi all'Arena Garibaldi e le loro trasferte erano vere e proprie invasioni. Ci hanno messo tredici anni a risorgere, a tornare da quella serie B che avevano lasciato nel 1994. Ed hanno fatto due anni di trasferte di massa, anche a Sud. Poi la scure del fallimento si è abbattuta su di loro nuovamente. Ce li siamo trovati davanti in C1, più di una volta. Massicci e numerosi a Padova, muraglia umana in casa loro. Accoglienze sempre calde all'Arena, dove più di una volta ci si è affrontati a muso duro. All'arrivo col pullman, sapevi che poteva succedere di tutto, e loro al contrario dei cugini di Livorno le cose non te le mandavano a dire. Una tifoseria nemica che non ho mai smesso di stimare, una piazza che merita ben altro trattamento. Non so che effetto possa avere su di loro un'altro fallimento. So che non lo meritano e basta.
Secondo fallimento nella storia anche per la Sambenedettese, baluardo di una città di mare di 60.000 abitanti con un seguito storico. Ascoli Piceno è il loro capoluogo, ma non hanno mai voluto riconoscersi. L'Onda d'Urto è un nome storico del panorama ultras italiano, e quando pure la sua storia è finita, i rossoblù non hanno smesso di esistere con tutte le altre sigle (1977, Baldi Giovani, Nucleo, ecc). Quest'anno, tanto per fare un esempio, erano 600 a Venezia (l'ultima contro la penultima) e più di mille a Lecco nel ritorno dei playout. Ripartiranno dalla D anche loro, e forse anche per loro sarà l'occasione buona per superare le divisioni che ultimamente avevano minato la curva del Ballarin. Glielo auguro almeno, che il male subito possa fortificare e non uccidere.
BACIAMO LA MAGLIA. Chi ama il calcio, odia i calciatori. O per lo meno certi calciatori. Le cosidette star. Non sono così ipocrita da non riconoscere che gente come Cristiano Ronaldo, Kakà o Shevcenko non mi farebbero comodo nella mia squadra. Ma nemmeno sono così stronzo da non ricordarmi che loro, senza quelli come me che li seguono, non sarebbero un cazzo di nessuno. Ed allora non prendiamoci in giro, please: risparmiatevi almeno di baciare la maglia che avete addosso, che non vi appartiene! La maglia appartiene ai tifosi, voi baciate il portafoglio, almeno ne apprezzeremo la coerenza...
Cristiano Ronaldo per esempio, è un fuoriclasse assoluto, questo glielo riconoscerò sempre. E' stato strappato al Manchester United dal Real Madrid, che evidentemente in tempo di crisi ha soldi da spendere a palate. E' stato accolto all'aeroporto ed allo stadio da migliaia di stronzi impazziti e lui al primo gol ha già baciato la maglia quasi a voler giurare eterna fedeltà alle Merengues. Poi il giorno dopo è fuggito a Lisbona per "stare un pò in pace", tormentato dai paparazzi com'era. Ha messo in vendita tre auto del suo parco macchine (una Mercedes, una Porsche ed una Bentley) perchè hanno la guida a destra, inutilizzabile in Spagna. Si fa delle gran chiavate, del resto è un bel ragazzo e può permetterselo. Ma non è fedele, quindi... Ha fatto un gesto che mi ha ricordato molto quello di Sheva appena arrivato al Chelsea. Dove peraltro è durato un anno solamente prima di tornare a Milano con la coda fra le gambe. E di Kakà ne vogliamo parlare? Incedibile, la bandiera del Milan secondo la società. E lui da via Turati a giurare eterna fedeltà ai colori rossoneri, con quella stessa naturalezza e quella stessa faccia da mangiaparticole con cui poco tempo dopo ha detto "Vado a Madrid per aiutare il Milan!". Del resto, finchè c'è gente che impazzisce per questi fenomeni da baraccone, finchè c'è gente che ne grida il nome, che ne compra i gadgets e le maglie e che sta ore ad aspettarlo all'aeroporto per farsi fare un autografo su un pezzo di carta, loro fanno bene a fare così. Nessuno si ricorda di Goran Vlaovic quando giocò a Padova? Io si... Se volete degli autografi, passate in questura e chiedete una fotocopia del registro delle firme la domenica: ci sono autografi di autentiche bandiere delle nostre squadre, che valgono sicuramente di più di quelli di quattro stronzi miliardari baciamaglie a tradimento.
I RAGAZZI AL CINEMA. Il mondo dei tifosi è sempre stato protagonista di svariate pellicole sul tema. In passato, sia di produzione anglosassone (pellicole come The football factory o hooligans tanto per dirne due) che italiana (lo squallido Ultrà dei primi anni '90). Oggi pare ci sia un ritorno di fiamma, tutta concentrata nello stesso periodo. Abbiamo infatti già parlato di Awaydays, tratto dall'omonimo romanzo di Kevin Sampson. Sempre in UK è già uscito da qualche mese "Cass", film sulla vita di Cass Pennant, membro di punta dell'ICF del West Ham e autore di "Congratulazioni". Nel mese di settembre uscirà anche "The Firm", di Nick Love, remake di un'altro film dal titolo identico prodotto negli anni '80 e distribuito in Italia con il titolo "Ultimo Stadio" (per chi ha memoria e c'era nel 1998 a Pistoia, il film che accompagnò il viaggio d'andata...). La "Prima Visione" è prevista in UK il 25 settembre, mentre non si hanno notizie di eventuali distribuzioni italiche. Ma il cinema nostrano non rimane a guardare sul tema, e la cosa mi preoccupa non poco visti i precedenti: sono ben due le uscite previste a breve nei nostri cinema. "L'Ultimo Ultras" di Stefano Calvagna, di cui in rete trovate il trailer; e "Secondo Tempo" di Fabio Bastianello. Ci sarà modo di approfondire prossimamente tutte queste pellicole.
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