(Nella foto, il parcheggio Sud dell'Euganeo ed "Appiani In Festa")
Si ricomincia. Due mesi dopo il trionfo di Busto Arsizio e undici anni dopo l'ultima apparizione nel campionato cadetto. Padova è una città dalla memoria corta, ed allora è giusto rinfrescargliela ogni tanto, ricordando a tutti da dove sono (siamo) venuti.
L'Euganeo ha salutato la B in un pomeriggio del giugno 1998, con una vittoria inutile contro la Reggina. Una retrocessione scritta praticamente da inizio campionato e matematica dalla settimana prima. Con uno striscione in curva "C1 fate schifo". Con una città incazzata e schifata. Con molti "grandi tifosi" che sputavano sul piatto dove mangiavano fino a pochi anni prima. Ieri sera l'ha ritrovata, con una città molto diversa, per lo meno negli stati d'animo. E con molti che si sono riscoperti "grandi tifosi". Chissà quanto dureranno. In genere si dice "sarei curioso di retrocedere per vedere quanti rimangono". Io invece vado controcorrente: "Spero che il Padova continui ad andare bene e che tutti i "grandi tifosi" di questi giorni vadano a prenderlo nel culo!". Sempre con molto affetto.
PENSARE PRIMA DI PARLARE. “Siamo partiti con una vittoria in casa dopo 11 anni di assenza dalla serie B. Cosa chiedere di meglio? Beh, forse un po’ di pubblico in più. Non voglio certo fare polemiche ma spero riusciremo ad arrivare a 5000 abbonati. Ma sì diciamo che molti erano in vacanza in questi giorni e corrono adesso ad abbonarsi". Sono le parole di Marcello Cestaro dopo la sfida col Modena. Uno che lo sente parlare potrebbe pensare tranquillamente che ha ragione, ma purtroppo da queste parti c'è il brutto vizio di dire sempre mezze verità. Ed allora diciamola tutta: i tifosi del Padova sono questi, sono 3500-4000 fedelissimi. Tutti gli altri si aggregano nelle grandi occasioni, vedi i playoff per salire in B. Se pensate che siano pochi, forse sarebbe il caso di pubblicizzare un pò di più il Calcio Padova in città. Per tutta l'estate non ho sentito una volta per radio uno spot sulla campagna abbonamenti. Ma non ho visto nemmeno un cartello in giro per la città. Provate ad andare in altre città e vedete se trovate una campagna abbonamenti condotta in semiclandestinità come ha fatto il Calcio Padova quest'anno. Io i manifesti che tappezzarono la città me li ricordo l'ultima volta nell'estate del 1996, con il faccione di Zenga: certo, fu una colossale presa per il culo, ma quell'anno facemmo più di 6.000 abbonamenti. Che non sia il caso di rifletterci?
A volte sembra quasi che in questa città ci si vergogni del Calcio Padova 1910. Pensate per esempio al merchandise ufficiale, una cosa che va a braccetto col calcio-business che tanto piace a certi signori: di cos'altro si tratta se non di un fatto di immagine, di pubblicizzare un marchio? Ai tifosi, specie ai più giovani, piace vestirsi con la maglietta ufficiale del club o con altri prodotti da store... Bene, se volessi dove potrei procurarmeli? Su internet se ho internet, ma la rete in genere è un mezzo per chi sa già cosa cercare e dove. A livello di immagine farebbe molto di più uno "Store" ufficiale. Sul modello di quello che esiste in molte altre città, anche non di primo piano calcisticamente. A Padova, e preparatevi a ridere, trovate il negozio ufficiale del Cus Padova di rugby. Le due società sportive più antiche ed importanti della città (il Calcio Padova ed il Petrarca Rugby) non hanno un punto vendita ufficiale in città. Ne oggi, ne in prospettiva. E ci lamentiamo che la città fa come se il Padova 1910 non esistesse?
I pochi tifosi che ci sono inoltre, sappiamo tutti benissimo come vengono trattati... Un solo punto vendita per gli abbonamenti, sito allo stadio Euganeo, in una zona isolata e periferica della città, non certo raggiungibile con mezzi pubblici; mentre dieci anni fa gli abbonamenti potevano essere sottoscritti in qualunque filiale della Cassa di Risparmio: questa come la chiamiamo, tecnologia al contrario? Non provate mai poi a chiamare il numero messo a disposizione per chiedere informazioni: rischiate di prendere una risposta sgarbata nella migliore delle ipotesi, quando non anche offese dirette da una persona a cui evidentemente non è stata distribuita l'educazione. E non è finita: biglietterie lente e che vengono fatte chiudere mezz'ora prima della partita (in altri stadi i biglietti possono essere tranquillamente acquistati fino al fischio d'inizio); Stewart e Forze del (dis)ordine arroganti ed impreparate, che si divertono a creare colonne ed ingorghi al prefiltraggio, facendo fermare la gente per delle buone mezzore sotto il sole; tornelli che spesso e volentieri non funzionano formando altri ingorghi; clima di intimidazione continua (a chi non è mai capitato di essere fermato e identificato dalla Digos all'ingresso senza che vi fosse motivo, sentendosi anche sibilare qualche ventilata minaccia?)... Diciamo pure che a Padova si fa di tutto affinchè meno gente possibile venga all'Euganeo. Marcello Cestaro le sa queste cose? Perchè se le sa avrebbe il dovere (ammesso che gli interessi sul serio arrivare a cinquemila abbonati e non sia solo una chiacchiera...) di intervenire, per lo meno in quelle cose di diretta competenza societaria come i disagi legati alla campagna abbonamenti. Se invece non le sa farebbe meglio a pensare prima di parlare. E magari a far sentire un pò meno soli ed isolati i suoi tifosi. Visto che gli fa piacere correre sotto la Tribuna Fattori a prendere cori ed applausi quando è ora, farebbe bene a tutelare di più chi lo sostiene e risparmiarsi certe uscite anche recenti per esempio sull'opportunità di chiudere la Tribuna Fattori stessa in caso di cori razzisti o ululati (Non tutti i tifosi hanno la memoria corta!). Se invece è convinto di essere nel giusto (come molti in questa città), allora vada avanti per la sua strada e non si lamenti. Perchè 3500 tifosi sono anche troppi.
L'ESORDIO. Ritornare a calcare il campionato cadetto dopo undici anni non mi da l'effetto che mi aspettavo. Sarà che per me non è cambiato un cazzo: c'ero prima, ci sono adesso, ci sarò quando probabilmente (come la storia calcistica di Padova insegna) torneremo mestamente da dove siamo venuti. Le esaltazioni popolari non mi prendono eccessivamente, probabilmente perchè so già cosa mi aspetta ai primi rovesci: tornare ad essere i soliti, squallidi, quattro gatti in casa ed in trasferta. Per ora mi godo il momento, e tento di trarre il massimo. Come cantavano gli Statuto: "Prendi più che puoi: presto l'offerta scadrà!".
Più che altro la sensazione che ho inizialmente è di una certa malinconia, ed il pensiero che torna a tante persone che c'erano undici anni fa e che oggi non ci sono più, ai tempi che sono cambiati, sul come era frequentare la curva un tempo e come è oggi. Arrivo molto tardi allo stadio, ringraziando ripetutamente le Ferrovie dello Stato per le sette ore di treno. C'è una marea di gente in più rispetto allo scorso anno, più che preventivabile. E tanta, ma tanta, figa. Insomma il Padova va proprio di moda. Chissà che anche noi non diventiamo dei disagiati alla moda. A proposito di quanto detto poco fa, credo sia doveroso un saluto alla mia amica A. con cui mi sono visto la partita...
Ciò che non passa mai di moda, è la colonna ai tornelli. Arrivo che c'è già una certa calca al prefiltraggio, ed i soliti steward che bloccano la gente facendo passare due o tre alla volta. Poi improvvisamente comincia la partita e si fa passare tutti su un colpo. E questa volta per fortuna i tornelli non danno ulteriori problemi. Insomma, basterebbe un minimo di buonsenso per evitare tanti problemi del cazzo.
In tutto lo stadio ci sono circa seimila spettatori, e la Fattori questa volta è bella piena. Unico neo, la mancanza degli ospiti. Ringraziamo l'Osservatorio. Non riuscirò mai a capacitarmi di che senso abbia vietare una trasferta in uno stadio che, a detta dei diretti interessati che lo amministrano, è perfettamente a norma per quanto riguarda tornelli, illuminazione, telecamere e quant'altro. Ci prendiamo in giro? Sono o non sono soldi dei contribuenti quelli che VOI spendete per dei paliativi che spacciate per sicurezza? Oppure lo stadio è veramente sicuro? Perchè se allora lo stadio è sicuro non ha senso che vietate agli ospiti di venire! Certo, Maroni ultimamente ha fatto la sua uscita del piffero: "Il nostro obiettivo è di ottenere zero feriti, zero denunciati, zero arrestati!". Detto da un Ministro condannato (non denunciato, si badi bene!) per resistenza a pubblico ufficiale fa quanto meno sorridere. Ma poi che ce ne frega a noi? Se ci tenevano così tanto alla nostra salute perchè non ci hanno costruito attorno un bel mondo pulito e sicuro? Il fatto è che questo paese di subnormali è in preda a una crisi di nervi, in cui tutti debbono mostrare i muscoli, pochi si ricordano di avere un cervello ma tantissimi altri sanno benissimo di avere un buco del culo. Sufficientemente largo. Temo che ne vedremo di sempre peggiori.
Ad ogni modo il colpo d'occhio della Curva (mi sono stancato di chiamarla "Tribuna") Fattori è ottimo. Nel primo tempo il tifo è massiccio come poche altre volte. Addirittura superiore a quello dei playoff. Sarebbe bello avere una controparte, sarebbe ancora meglio. Da paura "Leoni!" e quasi tutti i cori secchi. Un pò meno la sciarpata improvvisata. Mi sorge un dubbio: perchè insistere nel proporre la cover di "God Save The Queen" in piena estate, periodo in cui è risaputo che dalle nostre parti si va allo stadio senza sciarpa? Nel secondo tempo si cala. Del resto, è lo scotto da pagare quando si hanno tanti tifosi nuovi. Almeno speriamo che questo "boom" numerico possa farci migliorare. Anche se nutro qualche dubbio, ma tant'è.
Il Padova sul campo gioca una buona partita. Sufficientemente attenta, grintosa, piena di carattere. E' questo il Padova che mi piace. Buoni schemi, belle triangolazioni, contrasti decisi. Il Modena è un'avversario ostico, che lotterà assieme a noi per salvarsi. Si ritrova schiacciato nella propria metà campo per buona parte del primo tempo. Poi nella ripresa Scugnizzo Di Nardo trova il gol della vittoria. Gli emiliani si scoprono e rischiano di essere infilzati una seconda volta. Finisce così. Uno a zero e tutti sotto la Fattori a raccogliere i meritati applausi. La cosa divertente? Il loro allenatore che sostiene che meritavano il pareggio. Che partita ha visto? Comunque così va il mondo. Di presidenti ce n'è uno, di gente con la memoria corta tantissima.
APPIANI IN FESTA. Nel dopo partita diventa tappa obbligata un salto ad Appiani In Festa, tradizionale kermesse dei tifosi biancoscudati, per i tifosi biancoscudati. Si può dire ciò che si vuole della festa, può piacere o non piacere, ma rimarrà (almeno per me) sempre uno dei momenti più belli e spensierati dell'intera stagione calcistica. La festa di una comunità intera. Nei prossimi giorni affronterò bene anche l'argomento.
REGGIO CALABRIA. Archiviata la pratica Modena, arriva subito la trasferta più lunga dell'intera stagione. Sono curioso di vedere la partecipazione. Gli anni di C dovrebbero averci rinforzato, non indebolito. Ma sopratutto le iscrizioni sono giunte a un buon numero, quindi invito quanti fossero indecisi a muoversi in questi giorni. TUTTI A REGGIO!!!
REGGIO CALABRIA. Archiviata la pratica Modena, arriva subito la trasferta più lunga dell'intera stagione. Sono curioso di vedere la partecipazione. Gli anni di C dovrebbero averci rinforzato, non indebolito. Ma sopratutto le iscrizioni sono giunte a un buon numero, quindi invito quanti fossero indecisi a muoversi in questi giorni. TUTTI A REGGIO!!!
1 commento:
Sono pienamente d'accordo..campagna abbonamenti condotta malissimo..Verona in Lega pro quasi 10.500..loro sono altra cosa ok..ma mi sarei aspettato almeno la metà..e se non si è ottenuto questo risultato non è di certo x colpa del popolo padovano in primis..speriamo bene in queste due settimane..quanto meno di raggiungere un buon numero di abbonati in fattori..
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