2360 KM. DI DIVERTIMENTO PURO. Mi mancavano le trasferte a Sud. Mi mancavano queste trasferte. Certo, chi giudica le partite fuori casa solo in base al grado di "comodità" penserà che bisogna essere fuori di testa per attraversare l'Italia nel corso di un week end per vedere una partita. Ma sinceramente di dare una spiegazione a queste persone mi interessa anche poco. Per chi invece si sente "uno della curva", posso solo dire questo: non sapete cosa vi siete persi! Un viaggetto di 2360 chilometri da un capo all'altro dell'Italia, in pullman, con tutto il disagio che si porta appresso un viaggio del genere che va a mischiarsi col nostro disagio personale di tifosi biancoscudati (e non è poco!). Beh sapete cosa vi dico? Lo rifarei dall'inizio, come divertimento ci stava tutto! La più bella trasferta della mia vita, detto da uno che ne ha fatte centinaia con tutti i mezzi di trasferte...
IL SABATO INIZIA CON IL SACRO RITROVO... ...presso l'Appiani In Festa. E già ci sono problemi per partire: l'autobus arriva in ritardo, qualcuno si perde nella festa, qualcuno si perde nel bar, qualcuno si dimentica di comprare il biglietto, qualcuno tira pacco proprio... Alla fine la curva ha riempito un pullman doppio, di quelli da 75 per capirci, più qualche auto che ci raggiungerà direttamente sul posto e qualcuno che è arrivato pure in aereo. Tanta gente si raduna alla partenza, chi anche solo per salutarci, chi deve caricare le birre, chi le bandiere... Si raduna anche la Digos che inizialmente sembra voler fare dei controlli accurati poi bene o male ci lascia partire senza tanti indugi. Il pullman imbocca Corso Australia in direzione Padova Sud. La birra corre a fiumi e via con la musica. L'archivio dei ragazzi come sempre è molto fornito e molto vario. Si va dal White Rock di gruppi come ADL e Ultima Frontiera all'Oi! dei Cockney Rejects, passando poi a tutto il repertorio trash-commerciale, canzonette che nel corso degli anni hanno segnato tantissime nostre trasferte: "L'ultimo bicchiere" tanto per dirne una, o la mitica "Aeroplano"... Incubi della mia giovinezza... Non per tutti, qualcuno vorrebbe "Aeroplano" come Inno Nazionale (o quanto meno, del suo gruppo)! Io tutto sommato ci sono affezionato, andare in trasferta in pullman a vedere il Padova senza sentire nemmeno una volta "Aeroplano" è come andare assistere a un Capodanno senza sentire mai una volta "A E I O U Y"...
Per fortuna abbiamo due autisti con le palle, e il viaggio procede molto spedito. Anche il pullman è accettabile e non il solito lamierone adibito a trasporto-rumeni, ma c'è un piccolo problema: il bagno è rotto! Ci si deve pertanto munire di bottiglie di plastica e fare di disagio virtù... Sosta autogrill vera e propria a Barberino del Mugello., dove fra l'altro scopro che la Digos di Padova e quella di Reggio hanno già concordato le varie fermate agli autogrill e che l'autista addirittura ha l'obbligo di volta in volta di farsi timbrare un apposito foglietto dal personale dell'autogrill per testimoniare che ha svolto la regolare sosta (!!!). E' notte fonda, ma non tutti hanno sonno. Anzi per qualcuno tenere sveglio il prossimo è una vera e propria missione. In compenso l'amico S. è riuscito a dormire per ben 10 (!!!) ore nel suo sedile, nonostante le urla, le bestemmie, i pezzi di pane lanciati in pieno volto, gli accendini roventi passati sulle mani, l'aeroplano che se ne va, il venerdì che sarà così, gli applausi per noi stessi e le urla di chi vorrebbe tutto il torpedone sveglio. I complimenti più sinceri da parte di tutta la crew al suo sonno, più forte di tutto e tutti! Intanto dopo la Toscana iniziano anche le proiezioni porno... Al sorgere del sole, facciamo sosta prima a Fiano Romano, dove ci sgranchiamo le gambe dal sonno (???) della notte appena trascorsa, ci si lava la faccia e si fa colazione. Quindi altra sosta più avanti, poco prima di Salerno, per il pranzo, dove troviamo degli altri ragazzi di Padova che stanno raggiungendo la Calabria in auto. Fino a qui comunque il viaggio è trascorso in maniera tutto sommato accettabile. Adesso arriva il bello perchè comincia la Calabria, ed il tratto stradale peggiore di tutta la Scarpa: la Salerno-Reggio Calabria. Ci godiamo nell'ordine "300" ed "Eccezziunale veramente" prima di un'ulteriore sosta in cui mi rendo conto di quanto la temperatura e la vegetazione siano cambiate, sembra un'altro mondo. Quindi via di nuovo in strada, via di nuovo di film, tocca a "The Warriors". In mezzo, una strada allucinante, fatta di due corsie e continui cantieri aperti. Non si capisce mai di preciso dove cazzo siamo... Verso le 17 siamo a 50 km. da Reggio, quando veniamo fermati in autogrill dalla pula. Ci viene impedito di girare sul piazzale dell'autogrill, mentre in bagno possiamo andarci solo a gruppetti di tre-quattro. Io ste trovate da repubblica militare proprio non le concepisco, sopratutto dopo 20 ore di pullman. E la cosa che mi da maggiormente fastidio è che se fossimo in mille potremmo entrare in autogrill e raderlo al suolo senza che nessuno si preoccupi minimamente di fermarci. Siccome siamo solo in 75 allora hanno gioco fin troppo facile nel tenerci a bada. Anche negandoci dei diritti fondamentali.
Un'altra oretta di strada e siamo a Reggio. Attraversiamo la città dall'alto, e la visione del panorama mi ripaga almeno in parte dell'incazzatura dell'autogrill. Ciò che invece mi da da pensare è la struttura stessa delle abitazioni cittadine ed il numero di cantieri aperti o di lavori lasciati a metà da chissà quanto. Sembra che non esista un piano regolatore vero e proprio ma che la città sia cresciuta così, come veniva, palazzoni e palazzine ovunque. Insomma, un pugno nell'occhio. Abusivismo edilizio come se piovesse. Non pretendo più nulla da un paese che ha la forma di una scarpa, Silvio condonali tu! Attraversando la città poi, mi ricorda molto certi immagini delle arterie principali di Buenos Aires, dove al di sopra di tutto spicca il traffico caotico e lo smog. Nessuno bada al nostro torpedone a due piani, nonostante probabilmente in quel momento abbiamo l'aspetto di un carico di Curdi che viene deportato al CPT. Finalmente ecco il Granillo. Impianto moderno, niente da dire. Molto ma molto più bello della merda che ci hanno costruito a Padova Ovest. Mi ricorda un pò il New Den, lo stadio del Millwall, struttura moderna e polivalente che stride paurosamente con l'ambiente circostante. Il fatto è che il Granillo, come vedremo poi, di moderno ha solo i tornelli. Nei pressi del settore ospiti veniamo fatti scendere, ed un simpatico sbirro locale ci spiega come dobbiamo entrare incolonnati con biglietto alla mano, e togliendo occhiali da sole e cappellini per favorire le riprese del collega con la telecamera. Ci spiega inoltre cosa rischiamo se solo osiamo avvicinarci alla rete che delimita il nostro settore dal campo. In tutto ci saranno una cinquantina di agenti, tutti attorno al nostro pullman, sembrano un'equipe di scienziati tutti presi a studiarci. Leggendo poi i giornali locali on-line, capirò che quella era una giornata cruciale per la questura reggina, impegnata a controllare i padovani in trasferta, i palermitani ed i catanesi di passaggio per lo stretto. Insomma, mezza questura in campo per far vedere ai temibili "uldrasse di galgio" ed alla nazione la loro efficienza. Quella che di solito non mostrano nel combattere la 'ndrangheta. Mentre ascoltiamo le parole del questurino, notiamo che lo stadio è situato nel bel mezzo di un quartiere, e che i tifosi della Reggina ci passano di fianco tranquillamente, divisi da solo due vigili urbani. Per fortuna, i reggini che abbiamo di fianco non sono gente seria ma solo tifosi da tribuna col cuscinetto amaranto; certo che la cosa mi fa pensare: sono preoccupatissimi di riprenderci bene il volto e che non ci avviciniamo alla rete che da sul campo, ma di dividere le tifoserie fuori dallo stadio non ci ha pensato nessuno. L'itaGlia è un paese così bello! Nessuna tensione fuori, solo un ragazzino da dietro i vigili comincia a farci gesti, probabilmente più di qualcuno vorrebbe insultarlo ma tutti pensano che non sia giusto sprecare fiato per un ragazzetto sfigato, ed io decido di entrare perchè ho visto abbastanza.
IL GRANILLO. Sarà anche un impianto nuovo il Granillo, sarà anche migliore della merda dell'Euganeo (ma ci vuole molto poco!) ma di moderno ha solo i tornelli. Il bar è una finestra con due signori che servono a richiesta acqua, Coca Cola, patatine. Avrebbero pure il Borghetti, ma io ho perso troppi liquidi ed ho voglia di bere qualcosa di dissetante ed analcolico. I cessi ve li consiglio, sopratutto se avete appena mangiato: su uno c'è un piccione morto con piume sparse ovunque, sull'altro una merda putrefatta che provoca coniati di vomito all'amico S. Insomma, pisciate sui muretti che è più igienico! Il settore ricorda un pò il vecchio settore ospiti del Penzo di Venezia (per chi si ricorda), con la particolarità che è tutto rivestito da una gabbia modello San Paolo di Napoli, ovvero rete davanti, ai lati e sopra. Forse hanno paura che qualche piccione ci schitti in testa. Di seggiolini invece ne mancano un bel pò. In compenso al loro posto ci sono tante B giallorosse, dipinte ai tempi del derby dello stretto col Messina in serie A. Un cancelletto ci divide dal civile pubblico della Tribuna Coperta. La curva di casa a pochi minuti dall'inizio è mezza vuota, poi piano piano si riempie e mostra un bel colpo d'occhio. Il gruppo centrale non espone alcun vessillo ma mi viene da pensare siano i Boys 1986 (o ex-Boys, non so se siano ancora attivi), alla nostra destra (sinistra della loro curva) gli Ultras 1914 con le rispettive pezze (qualcuno li ribattezzerà "gruppo bandierine" visto che sono i più colorati), alla nostra sinistra (destra della loro curva) un altro gruppetto che non riesco a identificare. Cantare cantano, niente da dire. Sono belli calorosi. Solo che mi danno l'idea di una tifoseria divisa, che non riesce ad esprimere bene tutto il proprio potenziale. Noi siamo in tutto circa un centinaio, più due ragazzi di Palermo che giungono a partita iniziata. Esponiamo le classiche pezze, tranne due che non vengono fatte entrare senza motivazioni plausibili ("Este" e "Loreggia") e due striscioni per Gabbo, uno piccolo ("Giustizia per Gabriele") ed uno lungo ("Gabriele uno di noi!"). Insomma, il bis di quanto successo a Verona ai laziali. Un assassinio si è compiuto ed è rimasto impunito, e lo stato fa di tutto per insabbiare, per cancellarne il ricordo. Che bel paese che è l'ItaGlia! Comunque con le bandierine a scacchi e con i cori facciamo la nostra bella figura. Molta gente da casa dice che ci si sentiva distintamente per TV. Sarà anche vero, certo che loro cantavano, ma visto che quando cantiamo noi arrivano bordate di fischi credo che ci sentissero! Indifferenza sostanziale fra le due tifoserie: dodici anni fa, al nostro ultimo incontro, i pochi ragazzi biancoscudati che scesero a Reggio vennero accolti bene dagli amaranto, memori del gemellaggio comune con i palermitani. Gemellaggio che però nel corso degli anni è tramontato, da parte reggina, quindi mi sarei aspettato un accoglienza abbastanza ostile. Invece non accade: l'unico momento di "sfanculeggiamenti" arriva quando loro, sul rinvio del portiere, fanno un coro che si conclude con "merde siete e merde resterete!", e noi applaudiamo e gli chiediamo in coro come cazzo parlano, ma finisce li.
Sul campo i superfavoriti sono i calabresi ovviamente, che appena scesi dalla serie A pare abbiano fatto la squadra per risalire subito. Ma non tutto è come sembra, la banda di Sabatini sfodera una prestazione coi fiocchi. Di Nardo ed il giovane Cani sfiorano due volte il vantaggio, un'altra volta ci va vicino Italiano, in generale tutta la squadra gioca senza timori reverenziali. In vantaggio però ci vanno i padroni di casa con Brienza che sfrutta un'errore della difesa nella trappola del fuorigioco. Cani pareggia su rimpallo. La partita però è esaltante, dopo anni finalmente abbiamo una squadra che fa ciò che i tifosi chiedono: lottare su ogni pallone! L'unico che mi ha fatto paura a Reggio, è stato il buon Agliardi, che pure col Modena non aveva fatto brutta figura. Avrà anche esperienza, non dico di no, ma va sempre a respingere di pugno, non tenta mai una presa, mai, nemmeno sul più morbido dei cross. Io terrei presente il vecchio Cano, ma in fondo che me ne frega? Non sono mica un tecnico...
Finita la partita la squadra viene a tributarci il meritato applauso e noi contraccambiamo, convinti sempre più che questo campionato ci regalerà delle ghiotte soddisfazioni. Nel frattempo, si scalda il pubblico della Tribuna di fianco, e si finisce a beccarsi. Alla faccia di tornelli, telecamere, gabbie e recinzioni e tutto quello che si era studiata la polizia. Veniamo trattenuti ancora un pò dentro lo stadio, poi veniamo rilasciati. Chi monta in pullman, chi torna alle auto. Tuttavia ai blu deve essere girato il cazzo per qualche motivo, perchè decidono di punto in bianco di perquisire le auto. E un ragazzo di Padova passerà dei guai....
MA QUANDO TORNO A PADOVA... Al ritorno resisto sveglio fino alla prima sosta, dove ci rifocilliamo a base di pizza, arancini e rustichelle. Quindi crollo. Mi sveglio di tanto in tanto per accorgermi che stiamo cambiando strada e andando quindi a prendere l'Adriatica, per vedere i vari film che passano sullo schermo, per accorgermi che si è tornati alle proiezioni porno... mi sveglio definitivamente verso Pesaro, alle otto di mattina, sotto un diluvio. Colazione, quindi via di nuovo verso Padova. Tocchiamo il parcheggio dell'Euganeo solo alle 13,30. Sfibrati, ma ne valeva la pena. Molti da oggi hanno capito cosa intendo dire quando uso frasi come "gioca la nostra tifoseria, dobbiamo tifare per la nostra tifoseria!". Molti da oggi hanno capito cosa vuol dire girare l'Italia. Molti, ne sono convinto, da oggi ci saranno. Grazie Padova.
Un'altra oretta di strada e siamo a Reggio. Attraversiamo la città dall'alto, e la visione del panorama mi ripaga almeno in parte dell'incazzatura dell'autogrill. Ciò che invece mi da da pensare è la struttura stessa delle abitazioni cittadine ed il numero di cantieri aperti o di lavori lasciati a metà da chissà quanto. Sembra che non esista un piano regolatore vero e proprio ma che la città sia cresciuta così, come veniva, palazzoni e palazzine ovunque. Insomma, un pugno nell'occhio. Abusivismo edilizio come se piovesse. Non pretendo più nulla da un paese che ha la forma di una scarpa, Silvio condonali tu! Attraversando la città poi, mi ricorda molto certi immagini delle arterie principali di Buenos Aires, dove al di sopra di tutto spicca il traffico caotico e lo smog. Nessuno bada al nostro torpedone a due piani, nonostante probabilmente in quel momento abbiamo l'aspetto di un carico di Curdi che viene deportato al CPT. Finalmente ecco il Granillo. Impianto moderno, niente da dire. Molto ma molto più bello della merda che ci hanno costruito a Padova Ovest. Mi ricorda un pò il New Den, lo stadio del Millwall, struttura moderna e polivalente che stride paurosamente con l'ambiente circostante. Il fatto è che il Granillo, come vedremo poi, di moderno ha solo i tornelli. Nei pressi del settore ospiti veniamo fatti scendere, ed un simpatico sbirro locale ci spiega come dobbiamo entrare incolonnati con biglietto alla mano, e togliendo occhiali da sole e cappellini per favorire le riprese del collega con la telecamera. Ci spiega inoltre cosa rischiamo se solo osiamo avvicinarci alla rete che delimita il nostro settore dal campo. In tutto ci saranno una cinquantina di agenti, tutti attorno al nostro pullman, sembrano un'equipe di scienziati tutti presi a studiarci. Leggendo poi i giornali locali on-line, capirò che quella era una giornata cruciale per la questura reggina, impegnata a controllare i padovani in trasferta, i palermitani ed i catanesi di passaggio per lo stretto. Insomma, mezza questura in campo per far vedere ai temibili "uldrasse di galgio" ed alla nazione la loro efficienza. Quella che di solito non mostrano nel combattere la 'ndrangheta. Mentre ascoltiamo le parole del questurino, notiamo che lo stadio è situato nel bel mezzo di un quartiere, e che i tifosi della Reggina ci passano di fianco tranquillamente, divisi da solo due vigili urbani. Per fortuna, i reggini che abbiamo di fianco non sono gente seria ma solo tifosi da tribuna col cuscinetto amaranto; certo che la cosa mi fa pensare: sono preoccupatissimi di riprenderci bene il volto e che non ci avviciniamo alla rete che da sul campo, ma di dividere le tifoserie fuori dallo stadio non ci ha pensato nessuno. L'itaGlia è un paese così bello! Nessuna tensione fuori, solo un ragazzino da dietro i vigili comincia a farci gesti, probabilmente più di qualcuno vorrebbe insultarlo ma tutti pensano che non sia giusto sprecare fiato per un ragazzetto sfigato, ed io decido di entrare perchè ho visto abbastanza.
IL GRANILLO. Sarà anche un impianto nuovo il Granillo, sarà anche migliore della merda dell'Euganeo (ma ci vuole molto poco!) ma di moderno ha solo i tornelli. Il bar è una finestra con due signori che servono a richiesta acqua, Coca Cola, patatine. Avrebbero pure il Borghetti, ma io ho perso troppi liquidi ed ho voglia di bere qualcosa di dissetante ed analcolico. I cessi ve li consiglio, sopratutto se avete appena mangiato: su uno c'è un piccione morto con piume sparse ovunque, sull'altro una merda putrefatta che provoca coniati di vomito all'amico S. Insomma, pisciate sui muretti che è più igienico! Il settore ricorda un pò il vecchio settore ospiti del Penzo di Venezia (per chi si ricorda), con la particolarità che è tutto rivestito da una gabbia modello San Paolo di Napoli, ovvero rete davanti, ai lati e sopra. Forse hanno paura che qualche piccione ci schitti in testa. Di seggiolini invece ne mancano un bel pò. In compenso al loro posto ci sono tante B giallorosse, dipinte ai tempi del derby dello stretto col Messina in serie A. Un cancelletto ci divide dal civile pubblico della Tribuna Coperta. La curva di casa a pochi minuti dall'inizio è mezza vuota, poi piano piano si riempie e mostra un bel colpo d'occhio. Il gruppo centrale non espone alcun vessillo ma mi viene da pensare siano i Boys 1986 (o ex-Boys, non so se siano ancora attivi), alla nostra destra (sinistra della loro curva) gli Ultras 1914 con le rispettive pezze (qualcuno li ribattezzerà "gruppo bandierine" visto che sono i più colorati), alla nostra sinistra (destra della loro curva) un altro gruppetto che non riesco a identificare. Cantare cantano, niente da dire. Sono belli calorosi. Solo che mi danno l'idea di una tifoseria divisa, che non riesce ad esprimere bene tutto il proprio potenziale. Noi siamo in tutto circa un centinaio, più due ragazzi di Palermo che giungono a partita iniziata. Esponiamo le classiche pezze, tranne due che non vengono fatte entrare senza motivazioni plausibili ("Este" e "Loreggia") e due striscioni per Gabbo, uno piccolo ("Giustizia per Gabriele") ed uno lungo ("Gabriele uno di noi!"). Insomma, il bis di quanto successo a Verona ai laziali. Un assassinio si è compiuto ed è rimasto impunito, e lo stato fa di tutto per insabbiare, per cancellarne il ricordo. Che bel paese che è l'ItaGlia! Comunque con le bandierine a scacchi e con i cori facciamo la nostra bella figura. Molta gente da casa dice che ci si sentiva distintamente per TV. Sarà anche vero, certo che loro cantavano, ma visto che quando cantiamo noi arrivano bordate di fischi credo che ci sentissero! Indifferenza sostanziale fra le due tifoserie: dodici anni fa, al nostro ultimo incontro, i pochi ragazzi biancoscudati che scesero a Reggio vennero accolti bene dagli amaranto, memori del gemellaggio comune con i palermitani. Gemellaggio che però nel corso degli anni è tramontato, da parte reggina, quindi mi sarei aspettato un accoglienza abbastanza ostile. Invece non accade: l'unico momento di "sfanculeggiamenti" arriva quando loro, sul rinvio del portiere, fanno un coro che si conclude con "merde siete e merde resterete!", e noi applaudiamo e gli chiediamo in coro come cazzo parlano, ma finisce li.
Sul campo i superfavoriti sono i calabresi ovviamente, che appena scesi dalla serie A pare abbiano fatto la squadra per risalire subito. Ma non tutto è come sembra, la banda di Sabatini sfodera una prestazione coi fiocchi. Di Nardo ed il giovane Cani sfiorano due volte il vantaggio, un'altra volta ci va vicino Italiano, in generale tutta la squadra gioca senza timori reverenziali. In vantaggio però ci vanno i padroni di casa con Brienza che sfrutta un'errore della difesa nella trappola del fuorigioco. Cani pareggia su rimpallo. La partita però è esaltante, dopo anni finalmente abbiamo una squadra che fa ciò che i tifosi chiedono: lottare su ogni pallone! L'unico che mi ha fatto paura a Reggio, è stato il buon Agliardi, che pure col Modena non aveva fatto brutta figura. Avrà anche esperienza, non dico di no, ma va sempre a respingere di pugno, non tenta mai una presa, mai, nemmeno sul più morbido dei cross. Io terrei presente il vecchio Cano, ma in fondo che me ne frega? Non sono mica un tecnico...
Finita la partita la squadra viene a tributarci il meritato applauso e noi contraccambiamo, convinti sempre più che questo campionato ci regalerà delle ghiotte soddisfazioni. Nel frattempo, si scalda il pubblico della Tribuna di fianco, e si finisce a beccarsi. Alla faccia di tornelli, telecamere, gabbie e recinzioni e tutto quello che si era studiata la polizia. Veniamo trattenuti ancora un pò dentro lo stadio, poi veniamo rilasciati. Chi monta in pullman, chi torna alle auto. Tuttavia ai blu deve essere girato il cazzo per qualche motivo, perchè decidono di punto in bianco di perquisire le auto. E un ragazzo di Padova passerà dei guai....
MA QUANDO TORNO A PADOVA... Al ritorno resisto sveglio fino alla prima sosta, dove ci rifocilliamo a base di pizza, arancini e rustichelle. Quindi crollo. Mi sveglio di tanto in tanto per accorgermi che stiamo cambiando strada e andando quindi a prendere l'Adriatica, per vedere i vari film che passano sullo schermo, per accorgermi che si è tornati alle proiezioni porno... mi sveglio definitivamente verso Pesaro, alle otto di mattina, sotto un diluvio. Colazione, quindi via di nuovo verso Padova. Tocchiamo il parcheggio dell'Euganeo solo alle 13,30. Sfibrati, ma ne valeva la pena. Molti da oggi hanno capito cosa intendo dire quando uso frasi come "gioca la nostra tifoseria, dobbiamo tifare per la nostra tifoseria!". Molti da oggi hanno capito cosa vuol dire girare l'Italia. Molti, ne sono convinto, da oggi ci saranno. Grazie Padova.
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