lunedì 14 settembre 2009

FROSINONE AWAY

 
Che sarebbe stata una trasferta disagio lo immaginavo. Che sarebbe stata più disagiante ancora di Reggio Calabria non lo avrei potuto pensare minimamente. Ecco la fredda cronaca di una trasferta in cui è successo di tutto e di più e che alla fine ci ha visti tornare a casa con un punto prezioso in saccoccia e tanta acqua nei nostri vestiti. 
PREVENDITA PREPARTITA. Ho già accennato ai disagi arrecati dalla prevendita. Il Frosinone si è affidato a una società di distribuzione che è presente in mezzo Veneto, tranne che nella città più importante. Mi pongo delle domande e provo a darmi delle risposte: 1) Per quale motivo affidarsi a società come Ticket One, Booking Show e simili per la distribuzione dei biglietti? Perchè le società non possono intrattenere rapporti direttamente con i tifosi. 2) Ma non sarebbe più vantaggioso per tutti se i biglietti per le partite in trasferta li distribuisse la società ai propri tifosi in un apposito punto vendita? No perchè la legge prevede così. 3) E perchè allora non dare ai tifosi l'opportunità di acquistare i biglietti direttamente sul posto, come del resto succede già in molti paesi che prendiamo ad esempio come l'Inghilterra (stupiti vero?)? E' la legge che è stutturata così. In Italia uno in realtà può comprarsi il biglietto in trasferta, ma non per il settore ospiti bensì per qualsiasi altro settore, compresa la curva di casa.
Dalle risposte, anche un patetico ritardato (condizione questa che accomuna gran parte degli italiani) può capire che non c'è nulla per "prevenire la violenza" in queste regole, ma è solo una "grande abbuffata" che il mondo del calcio ha consentito di fare a società come Ticket Kippah One sulla pelle dei ragazzi che vanno in trasferta. Detto questo, continuo a non capire per quale stracazzo di motivo Booking Show non possa avere un punto vendita a Padova o Provincia. Il Calcio Padova dopo essersi scusato con i propri tifosi (ghe voeva tanto a pensarghe prima?) informa che i biglietti si possono fare anche via internet. Però non più di uno a testa. Ai "fortunati" possessori del tagliando fatto in rete viene rilasciata una stampa che consente di entrare nello stadio. Un fottutissimo pezzo di carta. I ragazzi della curva invece si organizzano in qualche maniera e vanno fino a Vicenza per recuperare i biglietti. Tutto molto divertente. Ancora una volta, un grazie a tutti voi che facilitate le trasferte dei tifosi e che rivolete le famiglie allo stadio. Un grazie anche alle società che gestiscono questa mafia, con l'augurio che quanto prima i soldi che vi spillate come "diritti di prevendita" (perchè la prevendita è un diritto? A me sembra un obbligo!) vi servano per l'acquisto di medicinali. Il godimento che provoca il male che si augura a certe persone non ha prezzo: sarei disposto a pagare anche il doppio di prevendita!
VIAGGIO SENZA VENTO. Visto l'orario "notturno" di partenza, decido assieme ad altri tre soci di fare un dritto fino alla partenza. Del resto è venerdì, e come dico sempre, il venerdì sarà così... Via di pub e di birrette, mentre qualche altro compagno di viaggio ci segnala una festa con molta passera nell'hinterland padovano. C'è anche l'intenzione di fare un salto, peccato che poi gli stessi soci ci avvisano (in tempo per fortuna) della mancanza pressochè totale di alcool, e decidiamo di desistere e risparmiare soldi... Arriviamo alla partenza non prima di aver raccolto una dolce fanciulla che con la sua presenza allieterà il nostro viaggio. Per l'occasione sono stati organizzati due pullman. Incredibilmente si parte senza ulteriori intoppi e per le 6 siamo già in autostrada. Sembra incredibilmente che stiamo diventando delle persone precise e puntuali. Si prosegue intanto il venerdì sera, fra birrette e vin rosso, ed il nostro autista che è il sosia di Pippo Franco. Forse è anche più rincoglionito però... Tutto procede senza intoppi fino all'altezza di Firenze, quando troviamo il traffico completamente bloccato. Veniamo a sapere che si è ribaltato un camion a metà fra le due corsie dell'autostrada. Volano bestemmie e in molti si augurano il peggio per l'autista. Qualcuno inganna il tempo fingendo di chiedere l'elemosina fra gli automobilisti in sosta, qualcun altro propone di finire le scorte di alcool e poi decidere il da farsi. Chi non si arrende è un camionista campano, che fa sgomberare mezza autostrada dietro di noi, ed in retromarcia riesce ad uscire. In molti capiscono il gioco ed in men che non si dica l'autostrada alle nostre spalle è sgombera. Ci si mette anche Pippo Franco allora, con una mossa che gli fa aumentare considerazione. Questo fenomeno di autista però, si è ben guardato dall'avvisare il collega dell'altro pullman, che si trova incastrato nel traffico circa 4-500 metri dopo di noi. E così cominciano le telefonate con gli altri ragazzi. Chiediamo all'autista di fermarsi in modo di caricare tutti in un pullman. Proposta rifiutata. Chiediamo allora di fermarci al primo autogrill e di aspettare i ragazzi. Alla fine l'attesa si prolunga, e viene deciso di andare avanti in modo che almeno qualcuno sia presente sugli spalti del Matusa. Verso Roma le notizie che arrivano sono ben poco rassicuranti: i ragazzi hanno trovato un altro incidente, un camion di pomodori ribaltato! Due incidenti in un giorno è roba da record, ma forse le cose andrebbero meglio se in Italia il mondo stesso dei trasporti fosse strutturato diversamente (lo dice uno che lo conosce). Poco importa, nel nostro pullman il disagio ed il dritto si fanno sentire, si ironizza un pò su tutto, da Mike Buongiorno a Mayelè passando per "Quando sento gridare Dio .... mi si stringe forte il cuor!". Arriviamo in Ciociaria giusto in tempo per l'inizio del match, dopo aver attraversato un altra città cresciuta a spantassate urbane. Il Matusa non è il massimo come impianto ma è sempre meglio che l'Euganeo. Quasi interamente costruito in tubi innocenti, alla faccia di Sinigaglia. All'arrivo troviamo qualche auto e un paio di furgoni di ragazzi di Padova in attesa, mentre uno steward diversamente bianco ci fa la perquisa con il metal detector. Viene fatto passare tutto, compresi due striscioni in linea col periodo: "GIUSTIZIA PER GABRIELE" e "NO ALLA TESSERA DEL TIFOSO" che vengono appesi col tacito consenso della polizia. Ma qualcosa non torna agli agenti. Li vedo parlottare, confusi e sbigottiti. Uno di loro ha dato l'ok per far passare gli striscioni, qualcun altro discute sul fatto che "Giustizia per Gabriele" in fin dei conti è anche giusto, ma chi deve decidere stabilisce che la legge è legge e che entrambi gli striscioni vanno rimossi. Non ci mettiamo nemmeno a discutere, sappiamo che va così e basta. Certo, va registrato come ancora una volta lo stato cerchi di rimuovere il ricordo di Gabriele Sandri. 
La curva di casa è bella piena, non fa brutta figura anzi. Quando cantano si fanno sentire bene. Anche nei distinti c'è un gruppo, il Vecchio Leone, che visti i componenti e sopratutto l'atteggiamento che tengono, vengono ribattezzati dal sottoscritto "Vecchio Terrone": mai incontrati prima, iniziano ad offenderci prima singolarmente, poi anche con i cori ("Con le mani quando volete", pensavo di soffocare ridendo!). Da noi ad inizio partita mancano praticamente tutti quelli che trascinano, i cori sono molto spontanei, e ci sono un paio di elementi che non hanno il cervello ben funzionante. Ecco quindi che partono cori contro di loro, che sinceramente ci si poteva risparmiare, non per "pacifismo" ma proprio perchè gente degna di nessuna considerazione.  A metà primo tempo ci insulta anche la curva di casa... olè! Insomma, nella prima  frazione facciamo cagare, siamo poco compatti e troppo presi a beccarci col Vecchio Terrone. Arriva l'intervallo, si trova ancora modo di scambiare qualche opinione con la gente distinta in fianco a noi. Un signore sulla sessantina  con spiccato accento ciociaro (la parlata ricorderebbe quella di Monica Bellucci su "Colpo Gobbo a Milano" se non fosse che il timbro di voce e sopratutto le forme non lasciano spazio a nessun'altra interpretazione!) ci fa notare come sul campo ci stanno facendo un culo così, un noto membro de "La Padova Bene" gli fa notare come il "culo così" è stato fatto precedentemente a sua figlia. Grasse risate di tutti, tranne del signore che ovviamente (e giustamente) si sente offeso e blatera qualsiasi minaccia di morte e gli sbirri locali che non sono troppo ben disposti e ci fanno tornare a posto con metodi non popriamente gentili. A quel punto qualcuno dei nostri decide di prendere in mano la situazione, ci compattiamo, ed il secondo tempo lo facciamo veramente bene. Comincia anche a piovere, come se non bastasse, ma a quel punto le abbiamo passate tutte e invece di abbatterci ci esaltiamo. Dileggiamo pure il tempo quando la pioggia diventa acquazzone ("Quattro giosse, eh eh! Quattro giosse, oh oh!"). La curva di casa piano piano si azzittisce man mano che aumenta l'intensità dell'acqua, ed i distinti ci dimostrano quanto poco siano "vecchi leoni" nei fatti andando tutti a coprirsi. Anche gli sbirri si mettono al coperto. In pratica rimaniamo solo noi, sotto l'acqua a petto nudo, nell'acquitrino del Matura. A un quarto d'ora dalla fine accogliamo i ragazzi del secondo pullman con un'ovazione. Insomma, nella ripresa salviamo una prestazione deludentissima come quella del primo tempo.
SUL CAMPO. La prestazione dei biancoscudati va di pari passo con quella della tifoseria: Inguardabile nel primo tempo, quando i biancoscudati superano si e no una volta la metà campo, molto meglio nella ripresa con la squadra che si compatta, rimonta due volte i ciociari e nel finale sfiora anche la vittoria. Corre, lotta su ogni pallone, non concede nessuno spazio. Il Frosinone, fin qui a punteggio pieno, deve alla fine accontentarsi del pari. Rimango con una convinzione: questo Padova saprà regalarci delle soddisfazioni! Difficilmente lotterà per la promozione o per un posto nei playoff, ma è una squadra che mi piace: grintosa, mai doma, combattiva su ogni pallone. E mi piace sottolineare colui che in tutto ciò ha i meriti maggiori: Carlo Sabatini! Io me lo terrei stretto, uno così è un patrimonio da difendere per il calcio padovano....

IL RITORNO A CASA. Al triplice fischio veniamo imbarcati non senza una certa fretta dalla pula sui pullman. Qualcuno ironizza sul fatto di essere appena arrivato. Ci facciamo una sosta subito al primo autogrill per poi colassare durante il ritorno... Mi sveglio poco dopo Roma, per una brusca frenata di Pippo Franco... a dirla tutta ho avuto l'impressione che stessimo per finire proprio giù per una scarpata, e non sono stato nemmeno l'unico ad avere questa sensazione! Per questo motivo non riuscirò più a chiudere occhio, e le successive ore di pullman scivoleranno via fra becerismi vari ed eventuali, infastidimenti ai soci che tentavano di dormire e gara a chi conosceva più titoli di film porno. Torniamo nella Patria Natia intorno all'una e trenta. Il tempo di una birra e di un panino onto e via a letto. Domani è un'altro giorno.

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