"Fino ad oggi - punta il dito Sinigaglia - l'ipotesi dell'auditorium era limitata a piazza Rabin. Ora si annunciano delle pesanti modifiche al Prg. Per parte mia posso annunciare che chiederemo alla Sovrintendenza l'avvio della procedura volta a dichiarare il vincolo storico sul vecchio stadio Appiani, che ormai va considerato un patrimonio della città e che certo, nel suo nucleo, non dev'essere abbattuto". Tratto da "Il Mattino di Padova" del 5 luglio 2002
Da bambino recarmi la domenica all’Appiani era una Liturgia. C’era la Messa, poi le pastine in pasticceria, il pranzo rigorosamente a mezzogiorno e poi, a piedi, subito via a piedi mano nella mano con mio padre verso lo Stadio Appiani, uno dei tre attuali stadi cittadini assieme al Plebiscito e al Colbacchini.
Dall’abbandono dell’Appiani si è passati a giocare in una struttura da sagra paesana di cui non ricordo il nome ma che sicuramente non è uno stadio.
Gironzolando per internet siamo fermi, grosso modo, al 10-11 marzo, data in cui il famoso piano-Crotti è arrivato in Consiglio Comunale. Con precedente e conseguente carrozzone politico con i soliti temi: il degrado, gli ex-giocatori che calcano il terreno dell’Appiani, la necessità di riqualificare ecc ecc. Si insomma, le solite boiate. Un po’ quando la morosa mentre ve la asfaltate vi chiama John anziché col vostro nome e poi dice che avete sentito male.
Chi è questo sig. Crotti e in cosa consiste il piano? L’Architetto Crotti, (delibera di giunta 10 maggio 2005, disciplinare di incarico datato 6 luglio 2005) il 12 aprile 2006 spedisce un masterplan con tre ipotesi per la riqualificazione dell’intero sistema “Prato della Valle” a Palazzo Moroni (per 97.920 euro). Io, Comune, incarico un Architetto importante il quale mi elabora sostanzialmente tre progetti di riqualificazione per un’area ben definita nella fattispecie il Prato. Ma qual è il leit motiv di tutto questo bisogno di “riqualificazione”? il degrado? I marocchini che pisciano sui muri? Lo stadio fatiscente? Per i benpensanti senz’altro. Basta ricordarsi le parole del buon claudietto sinigaglia (iuppi iuppi aia) qualche mese fa. Per la Padova Bene, che i cazzi suoi non se li fa, decisamente no. Facciamo un salto nel 2003: leggiamo di un’iniziativa di project financing presentata da «Parcheggi Italia» (nel 2003 appunto) e approvata dalla giunta Destro: 600 posti interrati in piazza Rabin e il recupero dell’ex Foro Boario. Iniziativa che poi, con i dati dell’Architetto Crotti alla mano, l’attuale giunta da il via con tutto il carrozzone il cui primo stralcio prevede, per l’appunto, l’abbattimento delle tribune dell’Appiani.
Perché quella brusca accelerata a ridosso delle elezioni?te lo dicono anche…basta leggere. Ovvero “dare una copertura urbanistica alla costruzione del parcheggio interrato da 600 posti in piazza Rabin, già messo in gara con il «project financing». Ora, chi vinca l’appalto o chi l’ha vinto, occupandosi di chi o di che cosa PER ADESSO non ce ne fotte un cazzo. Cominciano a girare i coglioni invece, tralasciando per un minuto John, perché a questo punto è tutta una questione di logica. L’abbattimento delle gradinate dell’Appiani non è stato deciso nel 2009, ma è solo il naturale proseguimento di un’idea nata nel 2003 dopo che già nel 2001 c’era chi si oppose ad una vera e propria speculazione edilizia mascherata con un presunto auditorium della musica ma che in realtà prevedeva anche negozi, ristoranti e ben altro.
Il perno di tutta questa favolosa riqualificazione assolutamente bipartisan è un banalissimo parcheggio interrato. Sti cazzi. Una riqualificazione (?!?!) che però stranamente (??) lascia fuori la Caserma Salomone. Si riqualifica dai, ma riqualifichiamo quel cazzo che vogliamo. Ma ma….e il silos di Via IV Novembre che ha avuto “problemi geologici?”e il METROTRAM (o metro bus)? E l’inquinamento? E le targhe alterne? E il bollino blu? E gli inviti dei politici ad usare i mezzi pubblici? Ma l’Assessore Ivo Rossi non era lui per primo ad insistere nel tenere lontano dalle mura cittadine il traffico automobilistico?ma le domeniche a piedi? Che s€nso ha far nasc€r€, promuover€ un costosissimo e macchinoso sistema di trasporto pubblico salvo poi piazzare un catalizzator€ da 600 (!!) posti auto in pieno centro? C’è anche un tale, che mi dicono che da quasi tre lustri sia il Sindaco di Padova, un tale che risponde piuttosto chiaramente a queste domande normalissime (che ci poniamo noi, mica i fidi scribi delle testate giornalistiche. Domande troppo difficili?).
Avete letto bene: Sindaco, un'opera da 10 milioni di euro, con l'appalto previsto a inizio 2009. Cosa vi ha convinto a realizzare l'interrato? “.....andare sotto con il parcheggio ci permetterà di liberare il Prato da funzioni improprie. Come quando, durante le giostre del Santo, il Prà diventa parcheggio. Nella zona serve un parcheggio, ma non può essere in superficie. Piazza Rabin così potrà essere utilizzata per molte delle manifestazioni che oggi si fanno in Prato”».
Non si muovono le persone, si muovono le macchine. Quella merda di Clio non ci sta nell’autobus e non ci sta nel tram, hanno ragione porca puttana. Parcheggiare la macchina nei parcheggi scambiatori e raggiungere il centro a bordo di un autobus o di un tram è una cagata pazzesca. Ognun per sé e il cemento per tutti, ogni tanto demoghe un paro de domeniche a piedi agli ecologisti e tutti amici come prima.
In itaglia la politica funziona cosi. I soldi di tutti vanno distribuiti agli amici o persi in qualche puttanatina di borsa. Le proposte insensate vanno immediatamente scartate, non so, ad esempio fare uno stadio con adeguato supporto di mezzi pubblici, creare un polo sportivo all’aperto intorno all’area Appiani-Monti, farlo diventare una sorta di “Central Park” cittadino valorizzando anche il quartiere coinvolgendo il Glorioso Orto Botanico e le Basiliche oppure spenderne un decimo ma ricavarne dall’Appiani o dal Plebiscito un gioiellino da 20 mila posti tipo Tardini. I controsensi sono ottimi progetti. Dotiamoci di un tram bislacco, quattro tornelli in croce, uno stadio con la curva a cinquanta metri dalla prima porta e una pista d’atletica costantemente inutilizzata, un parcheggio interrato in pieno centro dopo aver apparentemente potenziato il servizio pubblico di trasporto fanno girare l’economia. L’ottimismo è il profumo della vita. Più il piatto è ricco e più mi ci ficco. Prima minacciamo l’abbattimento totale dell’Appiani e poi facciamo spacciare per grandissima conquista ai beoti che ci credono, la concessione della tribunetta come “ricordo” dell’Appiani. Ah si, poi spariamo la cagatina del museo che suona sempre bene, poi beh sai eccheccazzo ci metti, Tanto, tra quindici anni di altro “degrado” ce lo caviamo definitivamente dai coglioni, sai mai quanti appartamentini potremo piazzare li, in una zona di cosi alto pregio massi massù eccheccazzo c’è l’emergenza abitativa diugà ecchescherziamo?
Avanti col cemento e avanti con le macchine, non sentiamo più ragioni STADIO APPIANI FUORI DAI COGLIONI.
Mr.Peter North
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