mercoledì 25 novembre 2009

TANTO TUONO' CHE NON PIOVVE...



TESSERA DEL TIFOSO RINVIATA. Stavano scherzando. Dopo mesi di strenua difesa dell’iniziativa, con tanto di perentori inviti alle società di calcio perché si attrezzassero in tempo da parte del Ministro degli Interni Maroni, arriva la soluzione all’italiana: la tessera del tifoso non partirà prima di un anno. La scadenza era stata fissata per il gennaio del 2010, ma nonostante gli Ultras avessero organizzato la loro manifestazione nazionale a Roma appena 6 giorni fa, era ormai chiaro che una dilazione del termine fosse alle porte. Non ci si aspettava però un rinvio di un anno e soprattutto non un rinvio che rimettesse di fatto in discussione le modalità di applicazione della Tessera (con tutta probabilità anche molte di quelle contestate dai tifosi). La Lega Calcio ha infatti deciso di avviare un tavolo di lavoro per “perfezionare” l’iniziativa, composto da De Laurentis (Napoli), Sagramola (Palermo), Lotito (Lazio) e Marotta (Sampdoria). Tutti contenti, anche i presidenti di Serie A e B che non nel 99% dei casi non sarebbero mai stati pronti in meno di due mesi a creare la Tessera del Tifoso nonostante se ne parlasse da un anno. Il presidente della Lega, Maurizio Beretta, appare molto soddisfatto: Questa è la vittoria della logica costruttiva e della ragionevolezza. È importante introdurre strumenti al servizio delle società e dei tifosi e questi mesi serviranno a concordare gli obiettivi e il percorso da fare per arrivare ad uno strumento più completo e interessante.
Insomma "tanto tuonò che non piovve" verrebbe da dire. Comunque non sono così ingenuo da pensare che una manifestazione di cinque-sei-diecimila ultras possa bloccare una vasta operazione commerciale come la Tessera del Tifoso. Ci sarà dell'altro dietro. E quest'estate bisognerà tenere gli occhi ben aperti: se vogliono appiopparci un'altra tessera (dopo il bancomat, la carta di credito, la patente elettronica e tutte le tessere che già abbiamo) almeno che sia una cosa che rientra nei termini di costituzione e non che esclude a priori determinate persone!

VIRTUALITA'. Un giovane di 29 anni, calciatore dilettante in una squadra di un piccolo centro dell'hinterland di Milano, incensurato, è stato denunciato per minacce aggravate ai danni di Adriano Galliani. L'uomo, dopo la cessione di Kakà al Real Madrid, minacciò di morte la famiglia dell'amministratore delegato del Milan. L'episodio che lo ha visto protagonista risale al 31 luglio scorso quando, appresa la notizia della cessione di Kakà al Real Madrid, per protestare il tifoso aveva minacciato di morte la moglie e i figli dell'ad Galliani, scrivendo al sito internet della società milanese. Il calciatore dilettante, che non risulta far parte degli ultras rossoneri, ha subito anche una perquisizione a casa. 
Una bella rogna per una cazzata che sicuramente non avrebbe mai messo in pratica. Quando si dice "usare internet con intelligenza"...

ANCORA BALLOTTELLI, CHE DO COIONI!  «Se saltelli, muore Balotelli». È stato questo il coro più violento nei confronti dell'attaccante interista, rivolto da alcuni settori ultras della curva Scirea della Juventus, nel corso della partita con l'Udinese. Altri cori di insulti più "di routine" sono stati rivolti all'indirizzo dell'attaccante nerazzurro per alcuni minuti successivi. Il tutto è iniziato verso metà ripresa, preparato dal motto "Quanto ti odio Inter". L'intento era quello di mandare un messaggio per la prossima partita in casa della Juve, appunto con l'Inter. Dallo speaker dello stadio si sono subito levati due appelli a evitare cori razzisti. Fischiato anche il messaggio antirazzismo all'inizio della partita. Non si placa dunque l'astio degli ultras bianconeri contro Balotelli, nonostante la squalifica del campo comminata lo scorso anno (e poi tramutata in match a porte chiuse con l'Atalanta). In un documento, gli ultras avevano poi spiegato che l'avversione per Balotelli è dovuta al suo comportamento ritenuto antisportivo e non al colore della pelle. Ferrara: la nostra cultura è sbagliata. «Sono contro ogni tipo di insulto». Così Ciro Ferrara risponde a chi gli chiede dei pesanti cori rivolti da una parte della tifoseria della Juve contro l'attaccante dell'Inter, Mario Balotelli. «Sui campi di calcio credo vadano criticati tutti i tipi di insulto - ha aggiunto il tecnico bianconero ai microfoni di Sky nel dopo partita - È vero che il pubblico paga, ma non ha alcun diritto di insultare». «È il caso di finirla con gli insulti - ha ribadito ai microfoni della Rai - sia che si tratti di Balotelli o di qualsiasi altro giocatore di colore. La nostra cultura è totalmente sbagliata. Io sono contro ogni tipo di offesa a chi in campo fa il proprio dovere. Ma ho l'impressione che sia una dura battaglia».
Quella di Ballottelli è diventata la solita patetica storia italiota in cui ogni sapientone ed ogni studentello progressista deve dire la sua, magari senza nemmeno sapere cosa sia realmente il razzismo. Si perchè diciamoci la verità: se insultate un bianco è un'insulto personale, se insultate una persona di colore è un'insulto a tutta la razza, a prescindere da quello che gli dite. E se qualche giudice giustamente stabilisce che gli insulti in questo caso non sono indice di discriminazione razziale, sbagliate cmq perchè state insultando un diverso. Uno che secondo la concezione italiota va portato in palmo di mano perchè ha un colore della pelle diverso e noi dobbiamo dimostrare al mondo che siamo buoni e bravi e tolleranti. Lo siamo diventati talmente tanto che le periferie delle nostre città sono in mano a bande di extracomunitari e la maggior parte degli italioti non sono nemmeno in grado di difendere casa propria e non fanno altro che frignare!
Ma restiamo in tema calcio: Mario Balottelli è ancora acerbo come calciatore, ma come persona è uno stronzo arrogante fatto e finito. Se viene insultato, invece di frignare per il colore della sua pelle (che fa pensare quasi che se ne vergogni...) dovrebbe chiedersi perchè sta tanto sui coglioni alla gente. Perchè io posso dirvi che il 90% di quelli che lo odiano lo odierebbero anche se fosse bianco! Chi sostiene il contrario lo fa in mala fede...
Purtroppo questo fenomeno (che a scanso di equivoci non è nato in Italia, ma è stato adottato da una famiglia italiana. Cosa molto diversa rispetto per esempio a uno come il nostro Willy Jiday che nel "bel" paese ci è nato e cresciuto) ce lo troveremo presto in nazionale: il buonismo italiota infatti spinge affinchè sia convocato in pianta stabile per dare un segnale dell'integrazione. Quale integrazione ci sarà poi nel nostro paese me lo debbono spiegare, io vedo un miscuglio di razze che si stanno sui coglioni e  sempre più degrado, ma loro la chiamano integrazione... Ad ogni modo, vedrete molti leghisti tifare per il Camerun ai prossimi mondiali, come già fecero nel 1998, mentre io gli ribadisco il concetto: Ballottelli non farti illusioni, anche bianco ci staresti sui coglioni! 

DENUNCIATI I CREMONESI. Sono stati denunciati quindici tifosi della Cremonese per aver messo in scena una protesta non autorizzata, durante la partita allo stadio Goffredo Del Buffa di Figline Valdarno, in provincia di Firenze. Gli ultra', di eta' compresa tra i 21 ed i 39 anni, hanno inscenato una protesta all'esterno dello stabile, alle spalle del settore ospiti, esponendo uno striscione con la scritta 'no alla tessera del tifoso'. 
Siamo in ItaGlia, il paese più merdoso d'Europa. Se quella sopra la chiamano "integrazione", questa si chiama "libertà d'espressione". Poi stupiamoci se all'estero ci deridono giustamente...

CASERTANA-CASARANO. Prima del calcio di inizio nel settore distinti si ammirano 'strani' spazi vuoti. Gran parte dei tifosi presenti nel settore riservato agli ultras di casa erano risaliti fino all'ultimo gradone per guardare cosa stesse accadendo ai varchi di via Laviano. D'improvviso l'esplosione di un petardo e il fumo di lacrimogeni che si leva in cielo. Cosa sta accadendo? Ebbene basta andare a leggere i dati dei paganti nel settore ospiti per avere una spiegazione. Bel colpo d'occhio per i tifosi del Casarano con circa 150 presnze. I paganti? Appena 42. Ecco spiegato. Insomma i primi tifosi giunti al 'Pinto' hanno regolarmente pagato il biglietto accomodandosi sui gradoni della Curva Nord. Quando, poi, è arriva la gran parte della carovana pugliese, si è assistito al tentativo dei tifosi di 'forzare' i cancelli dello stadio per entrare senza pagare il tagliando, nonchè qualche contatto infuocato con gli ultras casertani. Di qui l'esplosione di qualche lacrimogeno da parte delle forze dell'ordine. La Polizia per evitare che altri ultras ospiti venissero a contatto con quelli di casa ha preferito spalancare i cancelli e favorire l'accesso dei suppoters pugliesi. Intanto la Municipale interveniva a chiudere gli accessi in via Laviano dove si sono vissuti momenti di tensione tra le due tifoserie per gran parte della prima frazione gioco. La gestione della situazione da parte degli agenti (in numero probabilmente inferiore rispetto alle esigenze) non è stata certo delle migliori. Gli ultras del Casarano sono stati fatti accedere allo stadio e prendere posto sui gradoni senza la 'supervisione' di alcun agente. Quest'ultimi, infatti, impegnati a sedare gli animi all'esterno del 'Pinto' non hanno potuto porre in essere nell'immediato un cordone mirato a tener lontano i supporters ospiti (quelli che erano già all'interno) dalla recinzione che separa di qualche metro la Nord dai Distinti. Una distanza, dunque, 'utile' per iniziare a lanciare sassi all'indirizzo del pubblico di casa costretto a concentrarsi nella parte centrale dei distinti. Dopo aver preso atto dello scambio reciproco di sassi il direttore di gara all'8 ha deciso l'interruzione del match chiedendo al capitano del Casarano Calabro di andare a parlare con i propri tifosi. Lo stesso ha fatto Raucci, mentre la gran parte del 'Pinto' iniziava a contestare il comportamento 'provocatorio' dei tifosi ospiti. Fondamentale l'intervento della Polizia che ha finalmente posto in essere un cordone che ha tenuto lontano i tifosi ospiti dalla zona a rischio. Insomma una gara molto sentita e carica di tensione. Nelle battute finali del primo tempo si è registrato addirittura uno scambio di parole molto accesso tra l'attaccante del Casarano Villa e il presidente Sparaco presente a bordo campo. Tutto poi chiarito al termine della partita con una stretta di mano e un abbraccio. 
E vai di non violenza!

LIVORNO-GENOA. Attimi di paura e tensione ieri intorno alle 19 alla stazione ferroviaria di Livorno, dove circa 500 tifosi rossoblù si sono scontrati con la polizia. Secondo le prime informazioni, tutto sarebbe nato perché alcuni ultrà hanno provato a salire sul convoglio senza biglietto. Nei disordini due ferrovieri, due poliziotti e un supporter genoano sono rimasti leggermente feriti. Dopo alcuni minuti gli agenti hanno riportato la calma e, quando tutti i tifosi avevano acquistato il biglietto del treno, hanno scortato gli ultrà a bordo del convoglio che è partito. Gli agenti hanno acquisito i filmati provenienti dalle telecamere della stazione per individuare i tifosi violenti e, nel caso, far scattare le eventuali denunce. Giornata difficile anche per i tifosi che sono andati a Livorno in macchina: sull’A12 un’auto ha preso fuoco per un cortocircuito. Tanta paura ma i tre passeggeri sono usciti illesi.

FERMANA-SAMBENEDETTESE. Il Questore di Ascoli Piceno, Dott. Giuseppe Fiore, in seguito agli episodi di violenza posti in essere da 21 tifosi della Sambenedettese in occasione della partita Fermana-Samb disputatasi presso lo Stadio Comunale "B.Recchioni" di Fermo lo scorso 4 novembre, ha emesso 21 provvedimenti di Divieto di Accesso ai Luoghi ove si disputano Competizioni Sportive (Daspo) con l'obbligo di firma presso un Ufficio di Polizia. Tali provvedimenti rientrano in una ormai consolidata linea di rigore verso coloro che utilizzano lo sport come pretesto per dare sfogo a vandalismi e a fatti delittuosi che nulla hanno a che fare con il sano tifo calcistico.
Pretestiamo! Viva il sano tifo calcistico!

DALL'ESTERO: ARGENTINA. Una ventina di feriti, due arresti e inizio della partita slittato di mezz'ora. E' il bilancio degli scontri tra tifosi in occasione del derby di Buenos Aires vinto poi dal San Lorenzo sull'Huracan per 2-0. La polizia è stata costretta a ricorrere ai lacrimogeni e giocatori e ufficiali di gara sono stati obbligati a rientrare negli spogliatoi in attesa che tornasse la calma. A far scoppiare gli incidenti lo striscione con i colori del San Lorenzo esposto in modo provocatorio dai tifosi dell'Huracan.
Non si sono sparati, ed è già un passo avanti...


DALL'ESTERO: SVIZZERA. Almeno 25 feriti e due arrestati: è il bilancio del pre e post partita di Basilea-Zurigo, sfida valida per gli ottavi di finale della Coppa di Svizzera. Già prima dell'inizio della sfida, tifosi dello Zurigo hanno divelto seggiolini e causato altri danni nel settore ospiti dello stadio. La polizia è intervenuta per calmare gli animi con manganelli di gomma e con il lancio di gas lacrimogeno, mentre al termine della partita, le forze dell'ordine hanno evitato contratti tra le due tifoserie. Il Basilea si è imposto 4-2 sullo Zurigo.
Divertitevi, finchè potete...

DALL'ESTERO: EGITTO.  Non si placa la tensione nata dalle sfide per le qualificazioni mondiali. Migliaia di tifosi inferociti hanno assaltato l’ambasciata algerina al Cairo alle prime ore di stamane. Fra insulti anti algerini, bandiere algerine date alle fiamme e rullio di tamburi, la folla ha invaso l’esclusivo quartiere isola di Zamalek dove ha sede l’ambasciata. I tifosi hanno lanciato sassi e petardi contro la polizia che difendeva la sede diplomatica e rovesciato un camioncino delle forze dell’ordine, fino a quando gli agenti non sono riusciti a ricacciarli indietro a colpi di manganello.L’assalto all’ambasciata algerina è l’ultimo episodio di una vera e propria " guerra del football" che ha travolto i due paesi e che ieri ha spinto l’Egitto a richiamare in patria per consultazioni il suo ambasciatore ad Algeri.L’assalto all’ambasciata è avvenuto sull’onda delle voci, veicolate anche da Internet e su Facebook, di tifosi egiziani uccisi dagli algerini nella notte di mercoledì a Khartoum dopo la vittoria dell’Algeria sull’Egitto alla partita per la qualificazione ai mondiali di Calcio 2010 in Sudafrica. Nessuna morte è stata confermata, ma tifosi algerini hanno rotto i finestrini degli autobus che conducevano gli egiziani all’aeroporto. La tensione era iniziata la settimana scorsa con una prima partita fra i due paesi, quando tifosi egiziani hanno lanciato pietre contro l’autobus dei giocatori algerini. In Algeria tifosi inferociti hanno distrutto gli uffici della compagnia egiziana di telecomunicazioni Orascom.
L'odio calcistico è più forte perfino dell'Islam! Pensaci, Vaticano!

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