mercoledì 2 dicembre 2009

FUORI CONTROLLO ORDINARIO


LA STATALE 106. L'agguato è scattato poco prima delle 19, quanto la partita era finita da tempo. Un gruppetto sparuto, un pugno di pseudo sostenitori del Taranto, ha atteso il passaggio del pullman dei tifosi dell'Hellas Verona che che stava per imboccarre il casello di Palagiano, dopo aver percorso la strada statale 106. E lì è partita una fitta sassaiola che ha investito il mezzo con il quale i supporters gialloblu, scesi in oltre duecento in riva allo Ionio per la trasferta della compagine di Remondina. Un raid che non ha avuto conseguenze sui tifosi veronesi, visto che nessuno dei passeggeri del pullman è stato ferito, mentre ad essere stati danneggiati sono stati due vetri del bus. Danni che comunque non hanno impedito la prosecuzione del viaggio ai trasfertisti provenienti dal Veneto. Ad agevolare la spedizione contro i veronesi, il luogo isolato e la scarsa visibilità della zona. Adesso sono gli agenti della Questura del capoluogo ionico ad indagare sull'episodio, per identificare chi abbia preso a sassate quegli avversari che, allo Iacovone, si sono fatti notare per i cori razzisti che in più occasioni si sono levati in maniera chiarissima dal settore ospiti dello stadio Erasmo Iacovone. “Sporchi terroni” è stato lo slogan preferito dagli ultrà dell'Hellas che hanno compiuto il viaggio sino alla Puglia al seguito della squadra che attualmente occupa il primo posto del girone B del campionato di Prima Divisione. “Bruciare il Meridione” e “morti di fame” sono stati altri cori intonati dalla pattuglia di veronesi giunti a Taranto. Da rilevare, comunque, come - al di là proprio degli slogan e dei cori - all'interno dell'impianto sportivo del rione Salinella non si siano registrati episodi di violenza tra le due tifoserie. Partita che si è conclusa con il punteggio di 0-0, con il rammarico da parte del Taranto che ha recriminato per un calcio di rigore non dato.
Quando dico che le forze del (dis)ordine si applicano in tema di stadio perchè hanno palesemente fallito nella lotta alla vera criminalità non credo di andare molto lontano da ciò che dico. La Questura di Taranto è capace di diffidarvi e multarvi se appendete una pezza per ricordare un amico scomparso, quando anche non ricorre alla minaccia ed alla provocazione costante, come ha fatto con i Reggiani poco tempo fa. Tuttavia, hanno dimostrato di non saper controllare un tratto di statale. Ognuno tragga le proprie conclusioni.

MODENA-TRIESTINA.
MODENA Scontri tra tifoserie prima della partita tra il Modena e la Triestina. Una ventina di tifosi alabardati arrivati in Emilia senza scorta verso le 14, un’ora e mezza prima dell’inizio della gara, hanno affrontato un manipolo di ultras gialloblù. È successo nei pressi di piazzetta Cittadella, a poche centinaia di metri dallo stadio Braglia. Gli scontri sono durati pochi minuti. Secondo alcune testimonianze alcuni tifosi triestini con il volto coperto dai cappucci avrebbero aggredito a cinghiate gli ultras avversari. Questi ultimi sono rimasti lievemente feriti: la loro medicazione - ha fatto sapere il questore di Modena, Salvatore Margherito - non ha comunque richiesto refertazione. Sul posto sono intervenute la camionetta della polizia con gli agenti in assetto anti-sommossa e alcune pattuglie dei vigili urbani. I tifosi della Triestina sono stati tutti fermati mentre i modenesi si sono dileguati. I triestini sono stati identificati sul posto e poi trasferiti in questura per accertamenti. Non hanno potuto assistere alla partita e ieri sera erano ancora trattenuti negli uffici della questura, a disposizione dell’autorità giudiziaria. Per tutti e venti scatterà il Daspo, il provvedimento che li terrà a lungo lontani dagli stadi. Probabilmente grazie anche all’ausilio delle telecamere di sorveglianza dislocate nella zona attorno allo stadio Braglia la Digos cercherà di identificare alcuni sostenitori modenesi coinvolti nella rissa. In questo caso scatterà anche nei loro confronti il divieto di assistere a qualsiasi manifestazione sportiva.
Non si può avere tutto sottocontrollo...

RAVENNA-COSENZA
. Per i disordini di cui sono stati protagonisti ieri sugli spalti dello stadio "Benelli", alcuni tifosi del Cosenza potrebbero presto pagarne le conseguenze con denunce e diffide. La polizia ha avviato una serie di accertamenti acquisendo le riprese video delle telecamere di sicurezza. Sarà compito degli agenti Digos (divisione investigazioni generali e operazioni speciali) accertare se tra quelle immagini ci sono prove a carico di ultras rossoblù per il comportamento tenuto durante la gara della quindicesima giornata del campionato di Prima divisione. L’attenzione degli investigatori è concentrata in particolare su due petardi (scoppiati all’inizio del secondo tempo, uno in curva ospiti e uno nei distinti) e uno striscione (esposto dai calabresi senza autorizzazione) sfuggiti durante le operazioni di filtraggio compiute dalla polizia davanti ai cancelli dello stadio. Circa una sessantina di tifosi del Cosenza sono arrivati in città senza biglietto. La normativa in materia di ordine pubblico negli stadi prevede che la vendita dei biglietti per il settore ospiti sia aperta fino al giorno prima della gara mentre per tutti gli altri settori sia aperta anche il giorno stesso della gara, fino al fischio d’inizio. Di fronte all’impossibilità di entrare in curva sud unendosi ai compagni di fede già provvisti di biglietto, i sessanta si sono divisi: una ventina hanno scelto di non entrare mentre una quarantina hanno scelto di entrare nei distinti dove per i supporter in trasferta esiste una zona riservata ma non fisicamente separata da quelli locali e la cui gestione compete agli steward (le forze dell’ordine intervengono solo in caso di scontri). Proprio nel settore distinti si sono verificati gli episodi che hanno sollevato maggiore preoccupazione. Tra giallorossi e rossoblù sarebbero volati insulti e provocazioni come evidenziato dalle fotografia allegate e come testimonia Denis, un tifoso ravennate (abbonato al settore distinti) che ha inviato una email di proteste alle redazioni dei quotidiani locali e alla segreteria del club bizantino: "Non è piacevole vedere che qualche tifoso avversario che scavalca le transenne dei distinti e comincia a minacciare e offendere il pubblico ravennate". E su quei petardi sfuggiti al controllo prima dell’ingresso, il tifoso la butta sull’ironia: "E dire che a me la polizia ormai perquisisce anche la piadina al prosciutto e formaggio". Infine una toccatina al presidente Gianni Fabbri: "Lo capisco quando dice che vorrebbe più tifosi allo stadio ma quando dei genitori vedono gli occhi spaventati dei loro figli, capisco anche perché molta gente resta a casa".
Insomma a quanto pare le nuove leggi creano più disagio che altro. E tornare a vendere i biglietti per gli ospiti anche allo stadio il giorno della partita? In fondo in Inghilterra, tanto portata ad esempio, non esistono e non sono mai esistite limitazioni di questo tipo... vallo a spiegare ai cervelli di casa nostra!

CAGLIARI-JUVE.
La Polizia di Stato ha bloccato a Cagliari 40 tifosi juventini, appartenenti al gruppo di tifosi ultras denominato "Viking Juve", arrivati nel capoluogo sardo pur essendo sprovvisti di biglietto per l'accesso allo stadio dov'era in programma la partita Cagliari-Juventus. Dopo essere stati intercettati dai servizi di ordine pubblico predisposti dalla Questura, gli ultras sono stati trattenuti in un'area di sicurezza esterna al Sant'Elia, costantemente vigilati e successivamente accompagnati, sotto scorta, all'aeroporto di Cagliari per essere imbarcati su un volo diretto alle località di provenienza. I "Viking Juve" sarebbero giunti a Cagliari nonostante le "Squadra Tifoserie" delle varie Questure interessate avessero avvertito i responsabili della normativa che impedisce alle tifoserie organizzate di recarsi in trasferta senza il biglietto per l'accesso agli impianti sportivi.
Ritorniamo al discorso di quanto sopra. Solo in Italia esiste questa normativa che serve solo per ingrassare il culo a Ticket "Kippah" One (così facciamo contento lo studentello-progressista!)
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VOLO PINDARICO.
Tragedia sfiorata sugli spalti di San Siro. Un tifoso dell'Inter è caduto dal secondo al primo anello. Le cause sono ancora tutte da chiarire. C'è chi dice che era sulla ringhiera e nell'esultanza ha perso l'equilibrio cadendo. Testimoni dicono, invece, di aver sentito la frase "sto male, sto male". E subito dopo l'uomo sarebbe caduto a peso morto. L'uomo, 36, anni, è precipitato addosso a un altro tifoso di 46 anni che si trovava con il figlio tra gli spalti del primo anello. Il primo, che appartiene alla "Banda Bagai", un gruppo di tifosi nerazzurri, è ricoverato in gravi condizioni all'Humanitas. Il papà con il figlio sono al San Carlo, ma solo per precauzione.
La Banda Bagaj è lo stesso gruppo che un pò di tempo fa venne coinvolto in tafferugli al derby, accusati dai milanisti di aver stracciato uno striscione che serviva per la coreografia e pettinati per bene (si dice che presero anche delle coltellate)! Direi che hanno un pò di sfiga addosso... Ad ogni modo non è la prima volta che un tifoso nerazzurro cade da una balaustra di San Siro. In un'altra occasione un mio socio se la cavò dicendomi: "Beh, anchio se fossi interista mi suiciderei...".

EMMENTHALLANDIA.
Prima dell'incontro di calcio fra Young Boys e Basilea la polizia bernese ha oggi fermato temporaneamente 40 supporter, appartenenti ad entrambe le tifoserie, che cercavano di provocare gli avversari. La partita si è svolta poi senza problemi e anche una volta finito il match - chiusosi con la vittoria per 2-0 dell'undici locale - non si sono verificati disordini, ha indicato la polizia cantonale.
La nuova frontiera del tifo...

TEUTONICI. La polizia tedesca ha arrestato 85 persone nel weekend a causa di scontri tra tifosi avvenuti a Berlino, Bochum e Bielefeld. Almeno nove persone sono rimaste ferite. Il match tra le primavere di Schalke e Borussia Dortmund è stato sospeso dopo 25 minuti a causa degli scontri tra tifosi avversari.
Menarsi a una partita della Primavera non è da tutti!


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