PREMESSA OBBLIGATA. Per la trasferta di Piacenza, la curva si è mossa con mezzi propri. E così ha fatto la Crew, decisa ad organizzare un minibus da nove posti con tanto disagio interno.... Della ricerca del mezzo se n'è occupato il sottoscritto, e quella che segue è la cronistoria della mia odissea personale...
Reduce dalla positiva esperienza di Ravenna ai playoff, ho contattato la stessa autorimessa (una carrozzeria di Tezze sul Brenta) in cui avevo nolleggiato il mezzo. Questa volta però i pulmini disponibili erano tutti occupati, e così ho ripiegato su altri noleggiatori, facendo un bel giro di telefonate. Visti i prezzi da Sinagoga praticati a Padova e provincia, ripiego sul vicentino. E trovo un autosalone di Rosà con mezzi disponibili. Mi sento per almeno altre tre volte con i titolari per pianificare la cosa, e sabato mattina parto in direzione Rosà per recuperare il mezzo. Ma le cose non sono come le immagino: uno dei due titolari dell'autosalone prima mi spara un prezzo diverso (ovviamente più alto) di quello concordato, decido di prenderlo ugualmente, ed a questo punto pretende di avere oltre alla patente anche una fotocopia del codice fiscale che ovviamente non ho con me. Naturalmente nulla mi è mai stato detto per telefono sulla necessità di avere con se una copia del codice fiscale, e naturalmente non è possibile portarsi via il mezzo anche se il proprio codice fiscale lo si conosce a memoria. E pensare che i titolari erano stati così rapidi nel ricordarmi che avrei dovuto lasciare la macchina (o in alternativa, mille euro di cauzione) in deposito fino alla riconsegna del mezzo. Capisco a questo punto che non me lo vogliono dare, riprendo la strada di Padova e li mando a fanculo. Se qualcuno in futuro volesse prenotare un minibus da nove posti e volesse evitare di prendere pacchi come il mio, si ricordi di evitare di noleggiarli presso l'Autosalone Fabris di Rosà. Molto semplice.
Ovviamente l'odissea non è finita li: in zona ci sono dei lavori in corso e tutte le strade per tornare verso Padova sono intasate di traffico. Alla fine si fa tardi, mi tocca prendere l'autostrada e darmi appuntamento coi soci a Soave. Una giornata cominciata bene direi...
LA CITTA' DISAGIO. L'appuntamento è al casello di Piacenza per le ore 14. Nessuno sa quale. Chi dice Piacenza Est, chi Piacenza Sud, chi dice Piacenza barriera (quale?), chi tira dritto e se ne fotte, chi si ferma in autogrill. La solita, bella, organizzazione nostrana. Ma tanto anche se se ne parlasse il massimo che ne uscirebbe eh "Beh? Non ci siete arrivati comunque allo stadio?", ed allora va bene così. Ad ogni modo Piacenza è una città di confine, dove la gente parla un dialetto un pò suo, un misto emiliano-lombardo. Pensando a un mix fra emiliani e lombardi potreste farvi un'idea del livello di stronzaggine, direbbe qualcuno, e qualcun altro se ne vanterebbe. Ad ogni modo, Piacenza è imbiancata di neve, un paesaggio surreale, e sembra che da queste parti del calcio non interessi un cazzo a nessuno. Per capire dove si trova lo stadio giriamo un bel pò perchè ci sono 0 (zero!) indicazioni fino a che non troviamo la strada giusta. Qualcuno un pò più vecchio si ricorda che il Galleana (oggi ribattezzato "Stadio Leonardo Garilli") un tempo aveva il parcheggio per gli ospiti giusto sotto la curva ospiti. Adesso, con le nuove normative emanate in nome della sicurezza, il parcheggio ospiti è distaccato, e si raggiunge attraversando un piazzale, la strada e una rotonda. Che bella la genialità italiota! Ad ogni modo parcheggiamo in un parcheggio dove sembra abbiano fatto una prova in scala dell'apocalisse: un acquitrino di neve e fango! Attraversiamo rotonda e strada e siamo in dirittura parcheggio ospiti dove noto che gli steward sono in giornata di fare gli eroi, o forse lo sono sempre.... Più di qualche pezza viene bloccata perchè "non ha attinenza con la partita" o perchè "ci vuole l'autorizzazione". Fiscali insomma. E poco importa che tutto attorno ci siano cumuli di neve che non rappresentano proprio uno sponsor per la sicurezza. E poco importa che ci siano due venditori abusivi di bibite con un carrello proprio di fianco al settore ospiti (altro che i bar dell'Euganeo!): bisogna essere fiscali sulla pezza o sullo striscione! Deve essere questo il modello inglese... Come del resto una ventina di ragazzi privi di biglietto vengono portati in giro per lo stadio e fatti poi sistemare in tribuna. Anche questo deve essere modello inglese... Poco male, non capita spesso di trovare il Borghetti negli stadi, anche se il prezzo è degno dell'Amsterdam Arena: 2,50 € a boccetta! Dopo aver trattato il prezzo me ne scolo quattro in venti minuti e salto come una molla, in UK mica ce le hanno certe opere d'arte! Certo, anche a Piacenza manca uno stadio per applicarlo questo benedetto modello: il Garilli è un'offesa per il compianto presidente che portò i papaveri nella massima serie! Direi che forse se la gioca con l'Euganeo come impianto più brutto di tutta la serie B.... I piacentini sono in pochi, 150 circa, ma non gli butterei la croce completamente addosso: non mi aspettavo una presenza molto più corposa da parte loro, anzi a dire la verità me ne aspettavo molti meno, e visto il livello delle tifoserie di serie B direi che non sono nemmeno i peggiori visti. Stanno peggio a Grosseto per esempio, ma anche a Brescia facendo il paragone con qualche anno fa. Insomma, una sorpresa in positivo! Da parte nostra, circa 200 i tifosi al seguito. Siamo belli colorati con le nuove bandiere di San Giorgio. Ci facciamo sentire più che bene. Anche troppo direi. C'è una percentuale spropositata di ubriachi fastidiosi, direi che su 200 almeno 180 hanno poderosamente alzato il gomito e si vede. A fine primo tempo vengono cacciati i rabbini che vendevano i borghetti a 2,50 € l'uno a suon di palle di neve, con gli steward-eroi che guardano. Negli ultimi cinque minuti invitiamo la squadra prima a tirare fuori gli attributi, poi a cercarsi un'altro lavoro. In linea di massima direi che siamo l'unica componente che si salva nel disastro attuale che è il Calcio Padova. Come ha detto qualcuno, "Sono fiero della mia curva, deluso dalla squadra". Torneremo in serie C, ma da vincitori.
LA SQUADRA. Piacenza sarà l'ultima partita di Carlo Sabatini, l'artefice della promozione in serie B. Personalmente, gli sarò sempre grato per quanto ha fatto, e profondamente dispiaciuto che un galantuomo del suo calibro paghi per tutti. D'altra parte, la squadra non solo non lo segue più anzi gli gioca contro. Vabbè, ci sono molti discorsi da fare ma sono già stati abbondantemente affrontati in questo spazio, analizzando bene quelli che sono secondo il sottoscritto i veri mali del Padova. Tanto per dirne uno: in queste ore stanno ufficializzando l'arrivo del nuovo allenatore che quasi sicuramente sarà Cristiano Bergodi. Un'altro ritorno di lusso insomma, dopo Gasparetto. Che credenziali ha Bergodi? Beh, in primis direi l'amicizia con il nostro diesse...
In campo si è visto poco o niente del Padova nel primo tempo, nella ripresa i nostri sono venuti fuori (senza peraltro impensierire più del dovuto la retroguardia ospite) ed hanno preso gol. Zero reazioni come al solito.
E va bene così, senza parole.
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