martedì 14 settembre 2010

THE ABETE'S FAMILY

Articolo tratto da Supertifo:

In Italia il concetto di Famiglia è l'archetipo su cui è strutturata tutta la società civile. C'è chi vuole salvaguardarla come fondamento per il futuro di tutti, chi come feticcio religioso o come slogan politico valido per tutte le stagioni. C'è chi ci ha costruito imperi mafiosi ed economici, dinastie e consorterie. Ed ecco che non poteva mancare, nel mondo del calcio italiano, dove tutto è edificato sul nepotismo (da Moggi a Moratti agli Agnelli e ai Matarrese, per citare i più famosi), anche la parentesi Abete. Il presidente della FIGC, nell'età più indecorosa della storia del calcio italiano, dovrebbe spiegare molte cose intorno all'abnegazione con la quale lui, Maroni e qualche questore protagonista, sostengono il progetto tessera del tifoso. Domenico Mungo

 Altro che tessera in nome alla dea della sicurezza, qui vi è solo la dea bendata e la tessera ha solo pro per chi l'ha ideata. Ma loro, i truffaldini si ravvedono dal dire la verità, dallo scoprire le carte in tavola e per una volta nella vita andare all in, rilanciano sempre, loro giocano al buio e chi abbocca si impaurisce e lascia loro il piatto, ma chi sa giocare e caso mai possiede anche le carte giuste li va a vedere e li smaschera. Ed è proprio quello che loro non vogliono, per questo stanno imponendo con saccenza il loro gioco, sono forti del poker d'assi servito, ma non sanno che dall'altra parte c'è una possibilità su un milione che entri una meravigliosa scala reale che, inevitabilmente li lascerà a culo nudo. La rivelazione che molti sanno, ma che pochi, o meglio dire, quasi nessuno dice è che tra i maggiori "supporter" della tessera oltre al nostro "amato" ministro dell'interno Maroni c'è il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, Giancarlo Abete. Lo scoop però è che il fratello del signor Abete, un certo Luigi, è nientepopodimeno che il vicepresidente dell'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e presidente della BNL (Banca Nazionale del Lavoro). 

 Alla presentazione della tessera a Firenze il questore Tagliente, durante l'intervista dichiara: "chi pensa che, sia una schedatura lo dice sapendo di mentire e di dire una falsità, perché se si doveva pensare al problema della nominatività della tessera questo lo si doveva fare quando sono stati lasciati i biglietti nominativi. La tdt, non è altro che un sistema per agevolare i tifosi". Allora caro Signor questore, innanzitutto lei è un gran sofista e visto che io amo fare filologia, deduco che qui gli unici a mentire siate sempre e solo voi. Forse pensate che, dall'alto della vostra posizione possiate sempre dettar legge per aggraziarvi il politico di turno, il quale, per una sorta di debito di gratitudine vi eleverà a paladino della giustizia. Ma evidentemente avete fatto il conto senza l'oste, il primo debito di gratitudine lo dobbiamo alla nostra vita, dimostrando a noi stessi di non aver bisogno di aggraziarci nessuno, perché prima a dopo il conto ritorna e anche salato. Purtroppo o per fortuna, gli unici artefici del nostro destino siamo sempre e solo noi, auguri Signor Tagliente, mi raccomando vigili sempre che prima o dopo la legge di causa ed effetto si manifesterà. 

E se dobbiamo dirla tutta, per una federazione che tutto è fuorché autarchica, non possiamo che aspettarci stupri di massa dove nemmeno nelle fantomatiche feste dionisiache accadevano. Ora che l'arcano è svelato, la caccia alle streghe si è invertita, oltretutto la tessera non è prevista dalla legge ordinaria, ma da circolari e altre disposizioni amministrative del ministero dell'Interno. La Federsupporter (il sindacato che tutela gli interessi dei sostenitori delle società sportive) ha diffidato la Figc e la Lega Calcio tramite una lettera, inviata il 18 giugno scorso che a detta del presidente Alfredo Parisi "già pende un ricorso dinanzi al Tar del Lazio che, se accolto, potrebbe avere importanti ripercussioni sulla predetta tessera e sulle predette società". Il ricorso citato è nato dall'iniziativa di alcuni tifosi contro l'articolo 9 della legge 41 del 2007 (cosiddetta "legge Amato" sugli stadi), riguardante le disposizioni antiviolenza.
Il ministro e tutti gli adepti della famigerata sono avvisati, la lotta contro la tessera liberticida è solo all'inizio, ma una cosa è certa, il disegno oramai è chiaro a tutti, questa tessera non s'ha da fare perché è solo una mossa di marketing per arricchire direttamente o indirettamente chi l'ha ideata. E che nessuno la spacci per un'ancora di salvataggio contro il "male" del calcio: gli ultras.

Simone Stara


 

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