Ci sono alcune scorciatoie affidabili per chi cerca di formarsi opinioni su questioni che dividono, ma sulle quali non abbiamo specifiche competenze.
Se ci si vuol fare un’idea sui progetti urbanistici della propria città, si leggono con attenzione le prese di posizione delle associazioni di commercianti e ci si lancia a sostenere le opinioni diametralmente opposte: quasi mai si sbaglia, come possono constatare i milanesi (ma in ogni città si troveranno casi analoghi) andando a rileggere quanto scrivevano i commercianti sulla pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele o di via Dante, prima di veder moltiplicare il valore delle loro attività.
Analogamente se ci si vuol formare un’idea su ciò che gira attorno al mondo del calcio, senza dedicarvi tante energie visto che troppe già ne assorbe rispetto a problemi ben più gravi, si dovrebbe aver cura di prestare attenzione al mondo degli ultrà e regolarsi come nel caso dei commercianti. Quando però ho avuto in mano la mia “tessera del tifoso” - pronto al sacrificio di dover dare al ministro Maroni merito di essersi messo contro gli ultrà - mi sono accorto che in realtà avevo acquistato l’ennesima carta di credito e qualche dubbio ha messo in crisi la mia consolidata metodologia.
Ho allora approfondito la questione attingendo direttamente alla fonte del ministero degli Interni , dove, consultando lo speciale sulla famosa tessera ho potuto leggere: “Chi ha la carta usufruirà delle eventuali ulteriori promozioni e opportunità offerte dalle società calcistiche in esclusiva (diritto di prelazione per l’acquisto di biglietti, accumulo di punti, convenzioni con altre società private come Ferrovie dello Stato, Autogrill e altri partner e sponsor)”. Promozioni e opportunità? Autogrill e altri partner? Partner e sponsor? Del ministero?
Non è che per caso dietro a dichiarati obiettivi di pubblica sicurezza (peraltro già raggiunti con l’emissione obbligatoria di biglietti nominativi solo a chi esibisce un valido documento di identità) si celi un’operazione commerciale volta a favorire le banche (che immetteranno nel circuito centinaia di migliaia di carte di credito) ed altre imprese commerciali? Non è che per caso il ministero degli Interni si voglia mettere in concorrenza con i venditori di tessere punti, emulando le non fortunate imprese del bancarottiere Virgilio Degiovanni, padre di Millionaire? Non è che per caso il Ministero stia facendo qualcosa che sta molto al di fuori del perimetro delle proprie competenze?Non è che per una volta la regola del “leggi cosa dicono gli ultrà e pensa il contrario” è destinata miseramente a fallire di fronte alla più affidabile regola del “guarda cosa fa Maroni ed è, garantita, una cazzata”?
Non è che per caso dietro a dichiarati obiettivi di pubblica sicurezza (peraltro già raggiunti con l’emissione obbligatoria di biglietti nominativi solo a chi esibisce un valido documento di identità) si celi un’operazione commerciale volta a favorire le banche (che immetteranno nel circuito centinaia di migliaia di carte di credito) ed altre imprese commerciali? Non è che per caso il ministero degli Interni si voglia mettere in concorrenza con i venditori di tessere punti, emulando le non fortunate imprese del bancarottiere Virgilio Degiovanni, padre di Millionaire? Non è che per caso il Ministero stia facendo qualcosa che sta molto al di fuori del perimetro delle proprie competenze?Non è che per una volta la regola del “leggi cosa dicono gli ultrà e pensa il contrario” è destinata miseramente a fallire di fronte alla più affidabile regola del “guarda cosa fa Maroni ed è, garantita, una cazzata”?
A quanto pare il problema del calcio non sono gli ultras ma è la politica... Si stanno accorgendo tutti della cazzata fatta da Maroni, e più gente se ne accorge più lui si impunta a difendere il suo "prodotto". E non solo per una questione di "coerenza politica" da difendere di fronte all'opinione pubblica: c'è un discorso economico dietro che va molto oltre la presunta coerenza politica e non prende nemmeno in considerazione la sicurezza. Poco male, il progetto è destinato al fallimento...
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