Nulla sarà lasciato al caso, per evitare un sabato sera violento. Gli ultras del Toro fanno paura e c'è un piano della questura per tenerli a freno. Se i vertici si trincerano dietro il riserbo, così non è per i sindacalisti della polizia. Spiega il consigliere nazionale del Sap, Massimo Montebove: «Se mai, all'interno dello stadio, si verificassero episodi di intimidazione contro chi ha la tessera del tifoso, un provvedimento di legge giusto ed efficace, le forze dell'ordine interverranno per garantire il rispetto della legalità. Dentro la Maratona devono entrare tutti quelli che sono in regola. Tolleranza zero contro le discriminazioni da parte di chi non accetta le nuove norme E' ovvio che i biglietti singoli verranno scrupolosamente controllati. Bisogna fare attenzione ai furbetti, ai daspati (gli ultras protagonisti di azioni violente e perciò oggetto di sanzioni) che si nascondono dietro nomi falsi». E il Sap lancia una provocazione, uno slogan: «Tifosi senza tessera fuori dagli stadi il movimento sportivo italiano non perde proprio niente a isolare i facinorosi una volta per tutte. Gli stadi vanno restituiti agli sportivi veri, a chi parte da casa con i bambini per vedere una partita e non guerriglia metropolitana, con tutto il corredo di volgarità, di violenza, di intolleranza e, spesso, anche di razzismo. Se ne stiano fuori: non piangerà nessuno. E il calcio potrebbe rinascere».
La polizia ha organizzato per oggi e stasera, prima, durante e dopo il match con il Crotone, un imponente dispositivo di sicurezza. Con il questore vicario, Salvatore Sanna, impegnato a studiare ogni dettaglio, per non farsi cogliere impreparati in caso di episodi di contestazione violenta, soprattutto nei confronti del presidente, Urbano Cairo. Gli agenti della Digos hanno le idee chiare su chi e quando si tenterà di forzare la situazione, ma i margini d'incertezza sono ancora molti.
Molto dipenderà dal risultato della partita. «Dopo il doppio insuccesso, nei primi due turni di campionato, gli ultras hanno spostato il mirino dai temi generici, come la tessera del tifoso, al bersaglio grosso, cioè Cairo», spiegano i detective.
Gli informatori della curva raccontano di un crescente malumore. Proveranno ad entrare nello stadio, i contestatori più accesi, con l'idea di attaccare solo il presidente Oltre al solito dispositivo di sicurezza, dentro e fuori lo stadio, sugli spalti e nei dintorni ci saranno altri agenti in borghese, sconosciuti alle tifoserie, muniti di videocamere e macchine fotografiche. Tanto per essere ottimisti - se il campo darà una risposta positiva per i colori granata - la rabbia di oggi potrebbe anche sfumare nel nulla.
La polizia ha organizzato per oggi e stasera, prima, durante e dopo il match con il Crotone, un imponente dispositivo di sicurezza. Con il questore vicario, Salvatore Sanna, impegnato a studiare ogni dettaglio, per non farsi cogliere impreparati in caso di episodi di contestazione violenta, soprattutto nei confronti del presidente, Urbano Cairo. Gli agenti della Digos hanno le idee chiare su chi e quando si tenterà di forzare la situazione, ma i margini d'incertezza sono ancora molti.
Molto dipenderà dal risultato della partita. «Dopo il doppio insuccesso, nei primi due turni di campionato, gli ultras hanno spostato il mirino dai temi generici, come la tessera del tifoso, al bersaglio grosso, cioè Cairo», spiegano i detective.
Gli informatori della curva raccontano di un crescente malumore. Proveranno ad entrare nello stadio, i contestatori più accesi, con l'idea di attaccare solo il presidente Oltre al solito dispositivo di sicurezza, dentro e fuori lo stadio, sugli spalti e nei dintorni ci saranno altri agenti in borghese, sconosciuti alle tifoserie, muniti di videocamere e macchine fotografiche. Tanto per essere ottimisti - se il campo darà una risposta positiva per i colori granata - la rabbia di oggi potrebbe anche sfumare nel nulla.
Quando certa gente deciderà di tenere la bocca chiusa farà solo una figura migliore...
Un sindacalista di polizia che si permette di dire certe cose solo perchè in un giornale di regime il giornalista di turno gli da spazio senza nemmeno costruire un contradittorio non meriterebbe nemmeno risposta. Ma siccome questi scrivono e gli italioti leggono e sono convinti di avere la verità in tasca (anzi sul giornale) allora una risposta ci vuole:
1-Tanto per cominciare la Tessera del Tifoso non è una norma, è una circolare ministeriale. Cosa ben diversa. Se Montebove non ne conosce la differenza vuol dire che ha sbagliato lavoro. 2-Al di la dei proclami, sarebbe bello capire cosa intende per "discriminazioni" e capire come vorrebbe intervenire Montebove. Perchè mi sa che i suoi superiori per via dell'interventismo la pensano in maniera un pò diversa... 3-Riguardo ai "daspati che si nascondono dietro nomi falsi", Montebove dovrebbe sapere che il Daspo prevede l'obbligo di firma in questura negli orari delle partite. E' quindi un pò difficile che un daspato possa entrare allo stadio, anche perchè dovrebbe avere anche un documento falso oltre che il biglietto. Insomma, rilasciando certe dichiarazioni Montebove asserisce che i suoi colleghi o gli steward non sanno fare il proprio lavoro! Se poi teniamo presente che gli steward sono formati dalla Polizia, fatevi i conti di cosa sta dicendo il buon sindacalista... 4-Montebove parla di razzismo, lo stesso che fa lui quando dice "Tifosi senza tessera fuori dagli stadi". Egli parla genericamente di facinorosi non tenendo minimamente presente che molti sono semplicemente contrari alla tessera pur non avendo mai preso parte ad episodi di violenza. E non tiene minimamente in considerazione l'eventualità di un "pensiero contrario". Questa persona è pericolosa, perchè oltre il "razzismo al contrario" di cui si rende protagonista, va anche contro un principio costituzionale pensando di negare a dei tifosi la possibilità di esprimere un idea contraria.
La prossima volta, fatelo tacere.
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