lunedì 13 settembre 2010

QUANDO IL SILENZIO SAREBBE D'ORO...


Fra le varie voci che parlano (a sproposito) di Tessera del Tifoso, non poteva mancare quella del PD cittadino. Col sindaco che ultimamente sta facendo un pò a tutti il piacere di tenere la bocca chiusa, è toccato all'Onorevole Naccarato prendere parola con un'articolo oggi pubblicato sul Mattino e che riporto qui sotto in forma di ritaglio:
Premetto che mi fa un pò sorridere la cosa: l'On.Naccarato si alza dal letto la mattina e decide di scrivere un articolo su un argomento che dimostra EVIDENTEMENTE di non conoscere! E' come se domani Niki Vendola (politico  decisamente più preparato ed intelligente della "massa" del suo partito) si alzasse dal letto e decidesse di parlare di "gnocca"...
Fatta questa premessa, sarebbe bello che il buon Naccarato mi spiegasse l'utilità di questa tessera. Con parole sue, senza riprendere la propaganda del centro-destra (ma quanto si somigliano questi due schieramenti? Delle volte mi sembrano proprio la stessa cosa!). Perchè di propaganda si tratta, niente di più niente di meno.
Innanzitutto è bene che il Naccarato capisca che la Tessera non taglia fuori un bel niente: chi vuole andare allo stadio e non ne è provvisto, deve semplicemente prendere il biglietto in biglietteria. Semplice come bere un bicchiere d'acqua. Il problema nasce casomai nelle trasferte, dove i tifosi ospiti che non sono provvisti di tessera non possono acquistare il biglietto per il settore ospiti ma debbono mischiarsi al pubblico di casa, con tutte le conseguenze del caso, viste su internet (perchè oscurate dalla TV di stato, pardon, di regime!) per esempio in occasione di Ascoli-Modena o di Brindisi-Avellino. Leggendo l'articolo di Naccarato, ho la netta impressione che lui in uno stadio non ci abbia assolutamente mai messo piede!
Il discorso del "patto di fedeltà" è una pura invenzione di chi si è pensato la tessera: sono vent'anni che seguo il Padova e non mi serve la tessera del tifoso per dimostrare la mia fedeltà come tifoso! Se poi Naccarato conoscesse un minimo la legge e la costituzione che rappresenta, dovrebbe lui per primo inorridire di fronte al fatto che la tessera non possa essere rilasciata a chi ha riportato condanne anche solo in primo grado per reati da stadio: è infatti scritto nella costituzione che per qualsiasi cittadino "vige la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio". In poche parole, qualsiasi cittadino è innocente fino a quando non ne viene dimostrata la colpevolezza. Non si capisce per quale motivo uno che frequenta lo stadio debba essere considerato colpevole fino a quando non riesce a dimostrare la propria innocenza...
La presunta "complicità" di alcuni politici con gli ultras fa sorridere: Enrico Pavanetto, Paolo Cento, e molti altri (per fortuna) sono semplicemente persone che hanno frequentato gli stadi, e che sapendo come funziona uno stadio si sono resi conto di quanto la tessera sia completamente inutile e priva dei più elementari requisiti di sicurezza! Magari Naccarato prima di rimediare magre figure, avrebbe potuto sentirli ed informarsi... Soprassiedo sulle "amicizie" di Paolo Cento con i centri sociali, non fosse altro perchè all'interno del PD si potrebbe scrivere un libro...
Non è mai stato chiarito come morì l'Ispettore Raciti a Catania. Qualcuno (ma sono voci molto fondate, anche all'interno della stessa polizia) dice che venne colpito dal defender guidato da un collega in retromarcia. Ma soprassediamo anche su questo. Ciò su cui non si può soprassedere è sul fatto che il calcio deve tornare ad essere uno sport popolare: pienamente d'accordo! Uno sport popolare che deve avere prezzi popolari, non certo i 53 € che sono stati chiesti per esempio ai tifosi della Roma per vedere la partita con il Cluj o i 40 € che chiede la Juventus per alcune partite in curva. Altrimenti Naccarato, che parla di come la violenza allontani le famiglie (anche se negli anni '80 quando la violenza era all'apice, gli stadi erano pieni molto più di oggi e molti nuclei familiari andavano regolarmente alla partita, ma vabbè!) dovrebbe chiedersi se un padre italiano medio con uno stipendio medio può spendere 200 € a domenica per portare la moglie ed i figli allo stadio. Se la risposta è positiva, vuol dire che oltre a non sapere come funziona uno stadio non sa nemmeno come vive una famiglia italiana!
I costi per la sicurezza di una partita di calcio sono a carico della collettività perchè in Italia gli stadi sono impianti pubblici e non privati. Un disegno di legge per la privatizzazione degli stadi esiste ed è ferma alla Camera da mesi, forse perchè il primo problema sono i fondi che mancano, drammaticamente. E che continueranno a mancare in futuro, dal momento che l'Uefa ha detto chiaro e tondo che l'Italia può scordarsi  l'assegnazione di un  europeo o di un mondiale fino a quando rimarranno restrizioni come le barriere, il biglietto nominale, la Tessera del Tifoso... Se non  si fosse capito, l'assegnazione di un Europeo o di un Mondiale significa soldi freschi e finanziamenti che arrivano! l'On.Naccarato dovrebbe inoltre spiegare come pretende che sia una sicurezza privata a mantenere l'ordine dentro e nei dintorni di uno stadio, una volta che questi (chissà come e chissà quando) saranno privatizzati... affidiamo tutti i compiti agli stewards? In tal caso mi permetto di nutrire seri dubbi sulla preparazione di queste figure...
La richiesta di prorogare l'arresto in flagranza differita (entro le 48 ore dai fatti) invece è la solita proposta populista e demagogica: non sono qui a chiedere nessuna immunità, ma mi stupisce che si tenti ancora di combattere la violenza con provvedimenti vecchi di qualche anno e che a differenza di quanto sostiene Naccarato di successo ne hanno avuto ben poco (visto che poi si sono rese necessarie altre leggi, ancora più restrittive e penalizzanti). Anche perchè l'Onorevole in questione dovrebbe sapere che non si trattava propriamente di una legge, ma di un decreto, con una scadenza appunto, in quanto provvedimento palesemente incostituzionale (come molte altre leggi sullo stadio, create sull'onda emozionale dell'opinione pubblica e non su un effettivo studio del problema) che poteva essere giustificato solo con un decreto eccezionale e quindi limitato nel tempo...
Infine l'esempio della Gran Bretagna è la dimostrazione lampante di quanto in realtà Naccarato non sia adeguatamente informato sull'argomento: laggiù non hanno assolutamente sconfitto gli hooligans, ed i fatti di cronaca extracalcistica anche recenti lo dimostrano. Hanno spostato la violenza da dentro a fuori gli stadi, questo si, ma "spostare" non è proprio la stessa cosa di "sconfiggere". Domanda: siamo sicuri che sia la soluzione giusta in Italia? Perchè negli anni '70, in un periodo in cui cominciavano a nascere un pò ovunque i primi gruppi ultras mentre nelle piazze era forte la contestazione giovanile, molti prefetti e questori di allora preferivano che le masse di giovani si ritrovassero sugli spalti di uno stadio, dove erano più facilmente controllabili rispetto a una piazza o a una qualsiasi strada di città. Oggi si tenta di fare il percorso inverso: visto e considerato il momento un pò particolare, siamo sicuri che sia la soluzione giusta?
Ancora: in Gran Bretagna, quando venne redatto il primo "Rapporto Taylor" (che non è altro che lo studio che Margaret Tatcher commissionò all'allora ministro Taylor per capirne un pò di più di hooliganismo) l'introduzione diceva testualmente che un buon punto di partenza sarebbe stato di "trattare i tifosi come semplici cittadini, in quanto se vengono trattati da bestie essi tendono poi a comportarsi realmente da bestie...". In Italia mi pare che come al solito siamo in "leggera" controtendenza. Ed inoltre: in Gran Bretagna col "nuovo corso" hanno cominciato ad inserire agenti di polizia più propensi al dialogo che non allo scontro con i supporters. Proprio per smorzare i toni e le tensioni. Anche in questo noi dobbiamo per forza essere in "leggera" controtendenza? E per finire: in Gran Bretagna hanno capito che se volevano gli stadi pieni dovevano costruire impianti dove il tifoso andasse veramente a "gustarsi" una partita. Pertanto, niente piste d'atletica (tanto cara peraltro alla giunta di "sinistra" padovana), niente barriere (che il Ministro Maroni vorrebbe togliere entro la fine della legislatura... ovviamente se il suo governo ci arriva!), e partite che tranne rare eccezioni si svolgono tutte nello stesso giorno alla stessa ora... Certo, i prezzi sono alti, ma un tifoso paga volentieri per vedersi una partita in uno stadio bello e confortevole! Il discorso cambia se parliamo di riportare le famiglie allo stadio, sempre per un discorso di prezzi peraltro già spiegato sopra, ma qui ci addentreremmo in discorsi sociali molto più complessi e forse è meglio lasciar perdere... Ad ogni modo Naccarato mi dovrebbe spiegare per quale motivo un tifoso in Italia dovrebbe pagare a peso d'oro un biglietto per vedere una partita in uno stadio assurdo come l'Euganeo magari in un giorno feriale (quindi prendere permessi dal lavoro, con tutte le problematiche del caso) quando con tre euro la può vedere comodamente da casa propria alla TV... ed hanno poi il coraggio di dare la colpa agli ultras!
Caro Naccarato, un consiglio: prima di parlare di certi argomenti, si informi meglio...

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