La città. Udine è una città di circa 100.000 abitanti, con un'area urbana di 175.000 abitanti e capoluogo storico della Regione Friuli. La città sorge ai piedi di un colle che secondo la leggenda venne edificato da Attila per ammirare la città di Aquileia da lui stesso incendiata. In realtà i primi insediamenti urbani in zona risalgono al Neolitico, e vide accrescere la propria importanza in seguito al declino delle vicine Aquileia e Cividale. Fra il 1000 ed il 1200 divenne il centro commerciale più importante della regione, ma intorno al 1511 cominciò il declino con lo scoppio di una sanguinosa guerra civile che si estese presto a tutto il Friuli. Nei giorni successivi ci pensò anche un disastroso terremoto che sviluppò numerosi incendi ed il crollo del castello cittadino, quindi subito dopo arrivò la peste a peggiorare ulteriormente le cose.
Sotto il dominio della Repubblica di Venezia dal 1420 al 1797 Udine divenne la seconda città della Repubblica per importanza, alla parentesi francese dovuta alle campagne napoleoniche seguì il passaggio al Regno Lombardo-Veneto sotto l'Impero austriaco dopo la Restaurazione ed infine l'annessione al Regno d'Italia nel 1866.
Durante la prima guerra mondiale Udine fu, fino alla disfatta di Caporetto, sede dell'alto comando italiano, tanto da ricevere l'appellativo di "capitale della guerra". Nel primo dopoguerra divenne capoluogo della Provincia del Friuli, che comprendeva l'allora provincia di Gorizia (fino al 1927), e le attuali province di Pordenone (fino al 1968) e Udine. Dopo l'8 settembre 1943 venne posta sotto la diretta amministrazione del III Reich che cessò con la fine dell'occupazione tedesca nell'aprile 1945. La curiosità maggiore riguarda il dialetto di Udine, che in realtà è una vera e propria lingua: il Friulano (Furlàns), tutelata dallo stato italiano con la legge L.482/1999 sulle minoranze storiche e linguistiche. Si tratta di una lingua appartenente al gruppo occidentale delle lingue neolatine, il gruppo delle cosidette lingue Ladine: in pratica una lingua neolatina con influenze tedesche e slovene. Per chi ha qualche anno in più, ed ha svolto il servizio militare in Friuli (era un classico!) si sarà reso conto che a Udine città la gente parla in maniera tutta sua, mentre per esempio nel pordenonese (ma anche verso Gorizia e Trieste) si parla praticamente in Veneto!
La squadra. L'Udinese Calcio è senza dubbio la squadra con la più lunga tradizione della nostra zona, oltre a una delle più antiche d'Italia essendo nata nel 1896. Inizialmente era una sezione della Società Udinese Ginnastica e Scherma, fino al 1911 quando venne iscritta per la prima volta alla FIGC come Associazione Calcio Udinese. Nel 1922 sfiorò la vittoria della prima Coppa Italia, sconfitta in finale dal Vado per 1-0. L'anno successivo arriva anche la scissione, e l'AS Udinese (ovvero le sezioni ginnastica e scherma) si staccano dall'attuale AC Udinese (la sezione calcio). Quest'ultima rischia seriamente di sparire per debiti, ma verrà salvata dall'allora presidente che pagò i debiti vendendo alcuni suoi quadri. Per qualche anno partecipa ai vari campionati regionali con scarso successo, fino all'istituzione dei tornei a girone unico, quando l'Udinese vincendo il suo girone di Prima Divisione viene promossa in serie B. Appena due anni dopo tuttavia ritorna mestamente in Prima Divisione (che nel 1935 cambierà nome in serie C) e ci rimane fino alla fine degli anni '30. Retrocessa in serie C nel dopoguerra, l'Udinese fa il grande salto e nel 1949/50 ottiene la sua prima storica promozione in serie A. Nel 1954/55 arriva addirittura al secondo posto dietro al Milan ma verrà retrocessa in serie B per un'illecito sportivo commesso due anni prima, per ritornare immediatamente nella massima serie... Negli anni '60 comincia il declino: prima il ritorno in serie B nel 1962 e poi addirittura la serie C due anni più tardi. Per quindici anni l'Udinese rimarrà confinata in terza serie e solo nel 1977/78 tornerà in serie B vincendo fra l'altro quell'anno la Coppa Italia di Serie C e la Coppa Anglo-Italiana. Nel frattempo, nel 1976, la vecchia AC Udinese si era sciolta ed il suo posto era stato preso da una società per azioni, l'attuale Udinese Calcio. Appena un anno dopo la promozione in B del 1978, l'Udinese bissa il successo ed approda nuovamente in serie A. Il primo anno la squadra friulana si piazza al penultimo posto, ma viene ripescata in seguito allo scandalo del Totonero che vede retrocedere d'ufficio in serie B Milan e Lazio. L'anno dopo arriva una salvezza sofferta, grazie alla vittoria sul Napoli nell'ultima di campionato. I campionati successivi sono all'insegna della tranquillità, fino al 1983 quando a Udine sbarca il brasiliano Zico (all'epoca era considerato il miglior giocatore del mondo assieme a Maradona). In quella stagione i friulani fecero anche il record di abbonamenti (oltre 26.000!) e le 19 reti dell'asso brasiliano non portano cmq l'Udinese al traguardo dell'Europa (sfumato per soli due punti). Nei due anni successivi la squadra viene smantellata e lo stesso Zico dopo una stagione in chiaro/scuro torna in Brasile. Nel 1986 arriva l'attuale presidente Giampaolo Pozzo, e si trova subito una brutta tegola: in seguito all'indagine-bis sul totonero l'Udinese viene retrocessa in serie B d'ufficio, in seguito verrà ripescata ma penalizzata di nove punti. Nove punti che si faranno sentire nella stagione 1986/87 che vede il ritorno in B dei friulani (senza quei nove punti l'Udinese si sarebbe salvata!). Tornata in A nel 1988/89, retrocede subito e viene penalizzata di altri cinque punti nell'estate 1990. Ed anche questa volta la penalizzazione sarà vincolante ai fini del ritorno in A. Tornata nella massima serie nel 1992, l'Udinese si salva il primo anno dopo lo spareggio col Brescia, per poi retrocedere mestamente l'anno successivo, nonostante una grande quanto inutile rimonta nel girone di ritorno... Un altro anno di cadetteria e la nuova promozione del 1995: da allora l'Udinese è una presenza fissa nella massima serie! Seguono una serie di stagioni brillanti, con la qualificazione alla Coppa Uefa del 1997, il terzo posto dell'anno successivo (contro l'Inter di Moratti e la Juve di Moggi... in un paese normale quell'Udinese avrebbe vinto lo scudetto!) ed una serie di salvezze tranquille quando non anche qualificazioni alle Coppe Europee centrate in serie, fino ad oggi.
Lo stadio. lo Stadio "Friuli" di Udine, inaugurato nel 1976 in sostituzione dello Stadio Moretti, che è stato demolito ed al cui posto sorge un parco urbano. Progettato dall'ingegnere udinese Giuliano Parmegiani, dispone di 41.652 posti a sedere ed è considerato come uno dei più riusciti impianti dal punto di vista estetico. Lo stadio è situato a nord-ovest della città nel quartiere dei Rizzi, in una posizione abbastanza periferica. Particolare dello Stadio Friuli e simbolo di questo impianto è il maestoso arco, che con i suoi 33 metri di altezza alla sommità fa da tetto alla tribuna. Lo stadio è molto accessibile in quanto vicino alla tangenziale e all'autostrada A23; inoltre, essendo situato in periferia e non in centro città come nel caso di molti stadi in Italia, i lavori di adeguamento alle norme Pisanu-Amato sono stati molto più facili. Peraltro, è uno degli impianti più sicuri in Italia e in Europa, tanto che al Friuli si utilizzano le forze dell'ordine solo nelle partite di cartello che richiamano allo stadio numeroso pubblico. Il sistema di videosorveglianza, installato un anno e mezzo fa, permette una copertura totale dell'impianto sportivo. La volontà del presidente dell'Udinese Giampaolo Pozzo è quella di operare una profonda ristrutturazione dell'impianto, eliminando la pista di atletica quasi mai utilizzata ed avvicinando gli spalti al campo, per offrire agli spettatori una visibilità migliore. Lo stadio verrà inoltre interamente coperto e dotato di spazi per la ristorazione, aree ricreative e negozi che lo rendano fruibile 7 giorni su 7 alla settimana. In occasione dell'inaugurazione del nuovo megaschermo, Pozzo ha fissato come data di inizio dei lavori giugno 2011. Dureranno 3 anni ed interesseranno nell'ordine la curva Nord, i distinti e la curva Sud.
La tifoseria. I primi ultras a Udine nascono intorno al 1976 con i Black and White Superstars. Nel 1979 nascono gli Hooligans Teddy Boys, ragazzi del quartiere popolare che sorge intorno a Via Riccardo, gruppo che farà la storia del tifo bianconero e che ancora oggi è presente sulle gradinate del Friuli. Verso la fine degli anni '80, la nuova promozione in serie A unitamente all'entusiasmo che in quel periodo la gioventù italiana manifestava per quello che era il movimento ultras di quegli anni vide nascere nuovi gruppi. Uno in particolare lascerà un profondo segno nella Nord di Udine, influenzandone la mentalità: i Nord Kaos. Ma in quel periodo vide la luce anche la Brigata Ultrà (che fra l'altro vantava una sezione molto attiva a Conegliano, al seguito anche della Benetton Treviso), altro gruppo innovativo e pronto allo scontro, che peraltro si sciolse intorno alla metà degli anni '90 in seguito alla morte del loro capo storico Paolo "Il Pazzo", tuttora ricordato dai reduci del gruppo che portano lo striscione "Ubi Nos Ibi Paolo". Con gli anni '90 ed il conseguente approdo ai lidi europei, altri gruppi di ragazzi nacquero al seguito delle zebrette: gli Ultras (della zona di Pordenone), i Supporters (Bassa Friulana) ma soprattutto i Friulani al Seguito (gruppo che per primo portò un modo di tifare "all'inglese" in curva distanziandosi nettamente dalla politica). Tuttavia l'entusiasmo degli ultimi anni è andato via via scemando in seguito allo scioglimento dei Nord Kaos ed al ridimensionamento di un pò tutti i gruppi in seguito all'entrata in vigore del decreto Amato... La Curva Nord di Udine oggi vanta uno zoccolo durissimo di ragazzi sempre presenti in casa ed in trasferta, ma numeri effettivamente bassi per una squadra che bazzica da un decennio l'Europa. Gemellati dei vicentini (ma guarda un pò...) ed amici di Werder Brema, Roma e Genoa.
Rapporti. Tutt'altro che buoni. Dopo un periodo in cui si parlava di un'amicizia in chiave anti-Trieste nella seconda metà degli anni '80 e fino alla metà degli anni '90 divenne una rivalità abbastanza sentita. Oggi è un'antipatia un pò scemata visto che non ci si incontra da quattordici anni, in più fra membri delle due curve ci sono stati anche rapporti di amicizia. "Rivalità scemata" non vuol dire "amicizia", quindi è consigliabile avere gli occhi un minimo aperti. Degli episodi che hanno contraddistinto le due tifoserie invece non voglio parlarne, visto che di "favole" ne ho sentite fin troppe (soprattutto da parte loro, non me ne vorranno i diretti interessati). Alla fine, chi era presente sa quale è la realtà dei fatti...
Per ultimo voglio ricordare Matteo, ragazzo dei Nord Kaos che studiava a Padova e che ebbe modo di stringere amicizia con molti ragazzi della curva biancoscudata, in particolar modo della Juventude. Un tragico destino lo ha strappato alla sua vita nel settembre del 2003, e venne ricordato anche dalla tifoseria biancoscudata con uno striscione e cinque minuti di silenzio nella partita successiva.
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