BOLOGNA (13 ottobre) - A più di 14 anni dai fatti, in appello, è arrivata l'assoluzione per quattro ultras (uno del frattempo è deceduto) che erano stati condannati in primo grado in abbreviato a pene fino a 3 anni e 4 mesi perchè accusati di aver partecipato al raid razzista contro alcuni immigrati avvenuto a Bologna il 2 giugno 1996, durante i festeggiamenti per la promozione dei rossoblù in serie A. Nel blitz fu accoltellato un immigrato algerino di 26 anni, poi finito all'ospedale in prognosi riservata, salvatosi dopo settimane di ospedale.
L'assoluzione decisa dai giudici della Corte d'Appello di Bologna, con la formula di non avere commesso il fatto e revoca della condanna al risarcimento del danno pronunciata nei loro confronti, riguarda Giulio De Bellis, Massimiliano Pacifici (che è deceduto), Roberto Nociforo e il romano Giulio Moretti (quel giorno arrivarono da Roma ultras del gruppo Opposta Fazione a festeggiare con i bolognesi). Per il quinto imputato, Gianluca Landi, ritenuto il capo del gruppo ultras rossoblù Mods, la condanna è stata ridotta a due anni e quattro mesi. Altri 10 ultras erano stati assolti in primo grado nel processo con il rito ordinario, altri due avevano patteggiato la pena davanti al Gup.
Uno degli imputati oggi assolti, De Bellis - che, come gli altri, aveva trascorso un periodo agli arresti - in questa vicenda aveva perso anche un appartamento. La sentenza di primo grado aveva previsto un risarcimento immediatamente esecutivo di 80 milioni e lui dei condannati era l'unico a possedere un bene, una casa a Baricella, nel bolognese. L'immobile venne messo all'asta per provvedere al risarcimento. Ora ci sono dubbi sulla possibilità di farsi restituire il risarcimento: non si sa dove sia l'immigrato accoltellato a cui andò il denaro.
Gli avvocati. «Non vi erano prove dirette nei confronti di De Bellis - ha detto il difensore, avv.Antonio Cappuccio - nessuna parte offesa, nessun testimone è stato in grado di indicarlo come protagonista di un episodio di aggressione (la precedente condanna era basata esclusivamente a titolo di concorso). Finalmente la Corte d'Appello di Bologna ha reso giustizia a De Bellis che ha dovuto pagare anche in termini economici una responsabilità inesistente. Si è trattato solo di un teorema: la sua colpa era l'essersi recato al Bar Gianni per i festeggiamenti del Bologna in A». Soddisfatto anche l'avv. Matteo Murgo, che ha difeso Nociforo: «Siamo profondamente soddisfatti della sentenza assolutoria che pone fine a un lungo calvario giudiziario durato 14 anni e che dapprima con l'assoluzione (con formula piena) di Nociforo Giovanni, ha oggi restituito giustizia anche al fratello Roberto con l'assoluzione di secondo grado».
L'assoluzione decisa dai giudici della Corte d'Appello di Bologna, con la formula di non avere commesso il fatto e revoca della condanna al risarcimento del danno pronunciata nei loro confronti, riguarda Giulio De Bellis, Massimiliano Pacifici (che è deceduto), Roberto Nociforo e il romano Giulio Moretti (quel giorno arrivarono da Roma ultras del gruppo Opposta Fazione a festeggiare con i bolognesi). Per il quinto imputato, Gianluca Landi, ritenuto il capo del gruppo ultras rossoblù Mods, la condanna è stata ridotta a due anni e quattro mesi. Altri 10 ultras erano stati assolti in primo grado nel processo con il rito ordinario, altri due avevano patteggiato la pena davanti al Gup.
Uno degli imputati oggi assolti, De Bellis - che, come gli altri, aveva trascorso un periodo agli arresti - in questa vicenda aveva perso anche un appartamento. La sentenza di primo grado aveva previsto un risarcimento immediatamente esecutivo di 80 milioni e lui dei condannati era l'unico a possedere un bene, una casa a Baricella, nel bolognese. L'immobile venne messo all'asta per provvedere al risarcimento. Ora ci sono dubbi sulla possibilità di farsi restituire il risarcimento: non si sa dove sia l'immigrato accoltellato a cui andò il denaro.
Gli avvocati. «Non vi erano prove dirette nei confronti di De Bellis - ha detto il difensore, avv.Antonio Cappuccio - nessuna parte offesa, nessun testimone è stato in grado di indicarlo come protagonista di un episodio di aggressione (la precedente condanna era basata esclusivamente a titolo di concorso). Finalmente la Corte d'Appello di Bologna ha reso giustizia a De Bellis che ha dovuto pagare anche in termini economici una responsabilità inesistente. Si è trattato solo di un teorema: la sua colpa era l'essersi recato al Bar Gianni per i festeggiamenti del Bologna in A». Soddisfatto anche l'avv. Matteo Murgo, che ha difeso Nociforo: «Siamo profondamente soddisfatti della sentenza assolutoria che pone fine a un lungo calvario giudiziario durato 14 anni e che dapprima con l'assoluzione (con formula piena) di Nociforo Giovanni, ha oggi restituito giustizia anche al fratello Roberto con l'assoluzione di secondo grado».
Questi sono i famosi incidenti in seguito alla promozione in A del Bologna, quelli per cui si incrinò il rapporto di amicizia fra bolognesi e romani (che li accusarono di essere spie...). Ricordo bene il clamore che ebbe la notizia all'epoca, ed i giudizi tracciati da tutti...
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