venerdì 1 ottobre 2010

LE DIECI STRATEGIE DELLA MANIPOLAZIONE MEDIATICA...

Ogni tanto facebook offre anche qualche spunto interessante, come questo... non vi ricorda qualcosa?

1 - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE.
L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”). Per anni avete sentito telegiornali e trasmissioni televisive intere incentrate sulla violenza negli stadi, fenomeno già fortemente in calo e limitato (parliamo del periodo 2000-2010), che scandagliavano fatti a volte gonfiati a dismisura, altre volte inventati di sana pianta come per esempio il presunto treno devastato dai napoletani due anni fa in occasione della trasferta di Roma.


2 - CREARE IL PROBLEMA E POI OFFRIRE LA SOLUZIONE.
Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici. Gli esempi sono già perfettamente calzanti con ciò che succede in itaGlia... ad ogni modo hanno creato il "problema ultras", facendo modo che fosse poi l'opinione pubblica influenzata dai media a chiedere leggi più repressive negli stadi.

3 - LA STRATEGIA DELLA GRADUALITA'
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta. Quello che è stato fatto con le ben quattro leggi speciali che sono state introdotte dal 2001 ad oggi: prima hanno portato le diffide da uno a tre anni (ricordiamo che la diffida è una condanna preventiva, senza processo), poi hanno introdotto tornelli e biglietto nominale, quindi le limitazioni territoriali per le trasferte ed ora la Tessera del Tifoso. Tutte cose accettate gradualmente anche da molti tifosi, che oggi ritengono quasi "normale" non poter seguire la squadra in trasferta in un derby o in alcune partite considerate "a rischio". La cosa inquietante è che probabilmente vorranno rendere in qualche modo la Tessera obbligatoria anche per i singoli biglietti. O rendere attiva "l'entrata allo stadio a discrezione della questura", come sperimenteranno a Parma-Milan. Io ho buoni motivi per essere scettico soprattutto su quest'ultima trovata, in quanto mi sembra quasi un "colpo di coda" da parte di gente  che (al di la delle farneticanti dichiarazioni di Zanna Bianca Maroni) non si aspettava un fiasco di tale portata per la Tessera del Tifoso. Ma se non teniamo gli occhi aperti (e se non li avessimo tenuti prima relativamente all'introduzione della Tessera), avrebbero fatto semplicemente quello che volevano: tessera obbligatoria per tutti e buonanotte...

4 - LA STRATEGIA DEL DIFFERIRE.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento. Nell'applicare ciò, il governo itaGliano è stato semplicemente geniale (cosa peraltro preventivabile, visto che si tratta di tecniche abitualmente utilizzate da Berlusconi, ma non solo da lui, pensiamo per esempio a Zanonato nella nostra città): sono riusciti a far passare un progetto puramente economico come la Tessera del Tifoso come un "male necessario" per combattere la violenza negli stadi! Per non parlare di tutti gli altri provvedimenti talvolta assurdi (ditemi che cazzo centra con la violenza negli stadi il vietare striscioni, tamburi, megafoni e coreografie..) che ci hanno rifilato dalla morte di Raciti ad oggi...

5 - RIVOLGERSI ALLA GENTE COME DEI BAMBINI.
La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”). Lo spot di quest'estate per promuovere la Tessera del Tifoso, con dei bambini che giocavano a pallone in uno stadio (vuoto peraltro, pubblicità meno ingannevole non era proprio possibile farla!) vi ricorda nulla?

6 - USARE L'ASPETTO EMOZIONALE PIU' DELLA RIFLESSIONE.
Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti…. In un paese in cui spopola il populismo e la demagogia da due soldi, cosa poteva colpire di più di un bambino che assiste impietrito a una rissa e chiede al padre di non portarlo più allo stadio? Voi guardate bene che in otto articoli su dieci che parlano di violenza negli stadi c'è sempre un cazzo di bambino che piange nei racconti del cronista! Risultato? Il lettore ne rimane colpito...

7 - MANTENERE LA GENTE NELL'IGNORANZA E NELLA MEDIOCRITA'.
Far sì che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziosi per guerre tranquille”). Beh, direi che in questo senso la televisione ed i giornali italiani possono insegnare, non solo per quanto riguarda lo stadio purtroppo...

8 - STIMOLARE IL PUBBLICO AD ESSERE FAVOREVOLE ALLA MEDIOCRITA'.
Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti... Potete capire perfettamente cosa vuol dire questa frase se vi guardate il Processo di Biscardi o qualcuna di quelle trasmissioni "meravigliose" su Telelombardia...

9 - RAFFORZARE IL SENSO DI COLPA.
Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di depressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione! Quante volte sentite commenti di persone che giustificano certi abusi di polizia (per esempio) dicendo "Eh, ma se stava a casa sua non gli succedeva niente...."? Ecco, quelle sono persone inibite ad agire...

10 - CONOSCERE LA GENTE MEGLIO DI QUANTO ESSA SI CONOSCA.
Negli ultimi 50’anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa. In questo caso si sono semplicemente accorti che una buona parte dei tifosi italiani (non ultras, tifosi di tutti i tipi) senza calcio non possono stare, ed accetterebbero qualsiasi cosa pur di non perdersi una partita della propria squadra del cuore. Anche la perdita di dignità. E' il motivo ad esempio per cui 3.500 persone a Padova hanno sottoscritto abbonamento e Tessera del Tifoso, nonostante il boicottaggio pressochè totale della Fattori (appena 114 abbonamenti): hanno visto che ci risparmiavano, ritenevano di non aver nulla da nascondere ed hanno scelto di farsela, dimenticandosi che si sono resi complici di un sistema che vuole svuotare ulteriormente gli stadi.

Come diceva qualcuno: "se li conosci li eviti...". Bene, cominciamo a conoscere i soggetti con cui abbiamo a che fare ed a evitare le loro trappole...

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