martedì 9 novembre 2010

NON SI INSABBIA LA MEMORIA!

Articolo tratto dal blog Cuori Tifosi

Incredibile, difficile crederci, ma in Italia anche le cose più semplici diventano improvvisamente difficili. E il terzo anniversario del delitto di Gabriele Sandri, il prossimo giovedì 11 Novembre, sta diventando un vero e proprio caso nazionale. Facciamo un po’ di ordine. Ecco come stanno le cose, ecco la verità:
Dal 2007 ad oggi, la stazione di servizio Badia Al Pino Est (A1, provincia di Arezzo) dove Gabbo venne freddato da un colpo di pistola sparato dall’agente Luigi Spaccarotella (ex Polstrada, già condannato in primo grado per omicidio colposo) è meta di un pellegrinaggio silenzioso e ininterrotto: tifosi, gente comune, uomini e donne, senza soluzione di continuità si fermano lì anche solo per lasciare un messaggio, un semplice oggetto, una sciarpa in ricordo di Gabriele. Ma il tutto viene puntualmente rimosso, levato senza un perché. Non si sa da chi e nemmeno per quale motivo. Forse per mettersi dietro le spalle un assurdo omicidio. Forse perché si preferirebbe dimenticare. Come se della vita spezzata di un ragazzo di 26 anni senza colpe, alla fine non fregasse più niente a nessuno…
A Settembre si costituisce il ‘Comitato Mai Più 11 Novembre’ (apolitico, a-calcistico e trasversale) con l’obiettivo di promuovere la petizione popolare ‘Una firma per Gabriele’, raccogliendo firme per mettere una targa a Badia Al Pino Est. In due mesi, l’iniziativa è un passaparola inarrestabile, un vero e proprio movimento d’opinione. Nasce il Popolo di Gabriele. Le prime stime parlano di almeno 25.000 firme già prese, molte anche con internet. Si firma ad Anzio, Bari, Bergamo, Biella, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Cava de’ Tirreni, Cremona, Firenze, Fiumicino, Fondi, Gaeta, Genova, Lecce, Marino, Milano, Padova, Palombara Sabina, Parma, Perugia, Roma, Spezzano Albanese, San Lorenzo Nuovo, Tivoli, Torino, Verona. Dei banchetti sono organizzati anche nella gare di calcio di Lazio, Roma, Brescia, Parma, Padova, Inter, fuori le discoteche e nelle partite di basket dell’Angelico.
Ad Ottobre la società Autostrade per l’Italia SpA e l’Ufficio dell’Ispettore Territoriale di Bologna ricevono una richiesta ufficiale in cui si chiede l’autorizzazione per la targa. Nel rispetto delle regole.
‘Comitato Mai Più 11 Novembre’ si attiva per la posa ufficiale e fissa l’evento per GIOVEDì 11 NOVEMBRE alle ore 9.18 nella stazione di servizio di Badia Al Pino Est. Pullman, macchine private, un tam-tam da ogni parte d’Italia: in molti voglio partecipare.
A cinque giorni dall’appuntamento arriva la doccia fredda. Giorgio Sandri riceve una telefonata da parte di un funzionario della società Autostrade per l’Italia SpA, delegato a girargli questa comunicazione: “Non possiamo autorizzare la targa. Diverrebbe un imbarazzante precedente. Se si dovessero mettere targhe per ogni persona morta sulle nostre strade per un incidente d’auto, l’Italia diverrebbe un cimitero a cielo aperto”. Più o meno, il tono della telefonata è stato questo. Peccato però che 3 anni fa Gabbo non morì per un incidente d’auto. Peccato però che questa vicenda è d’interesse generale sin dalla prima ora, sfondando nei titoli di apertura di TG e giornali nazionali. Peccato che per questa targa hanno firmato 25.000 cittadini di ogni parte d’Italia. E, soprattutto, peccato che nessuno sembra voler dimenticare Gabriele.
In pratica, la questione pare impantanarsi, scadendo nei meandri di un labirinto burocratico dov’è facile perdersi. In gergo popolare, si direbbe che si sta sconfinando nel più classico rimbalzo dello scaricabarile: “non tocca al mio ufficio, bussa alla porta di quell’altro e vedi cosa ti risponde!” Autostrade dice di non poter rilasciare l’autorizzazione e gira la responsabilità all’Anas. Lo scorso venerdì la querelle viene resa pubblica in diretta radiofonica dalle frequenze di FUORGIOGIOCO FOOTBALL CLUB, TUTTO QUELLO CHE GLI ALTRI NON DICONO, la rubrica settimanale che conduco con Giorgio Sandri su Radio Radio. Tra lo sdegno dei radioascoltatori e la solidarietà del primo momento, giunge il contatto con l’ufficio stampa dell’Anas, che si rende disponibile a chiarire la situazione, sciogliendo definitivamente il nodo, nell’interesse generale. Nella stessa serata di venerdì, l’Anas riceve la richiesta precedentemente inoltrata. 
Ma la questione si fa anche politica. A livello nazionale. Dalla Camera dei Deputati insorge l’On. Mario Baccini (PDL) che scrive d’urgenza al Ministro dei Trasporto Altero Matteoli, chiedendogli di intervenire in prima persona. “La Fondazione Sandri e il Comitato Mai più 11 Novembre - si legge nella lettera di Baccini al Ministro - chiedendo nei tempi utili e secondo canali ufficiali le opportune autorizzazioni ad Autostrade Spa (raccomandate A/R spedite e ricevute due mesi orsono) aveva organizzato un evento commemorativo che si sarebbe dovuto completare con la realizzazione di una stele e l’affissione di una targa nel luogo dove è stato ucciso il giovane tifoso della Lazio. Purtroppo a quattro giorni dalla suddetta commemorazione la Fondazione e il Comitato Mai più 11 novembre, hanno ricevuto una telefonata, da parte di un delegato di Autostrade, che dichiarava l’impossibilità di erigere il monumento commemorativo poiché l’area interessata non sarebbe di competenza dell’azienda ma di Anas Spa. Questa tardiva, quanto aleatoria, comunicazione – riflette Baccini - potrebbe dare adito ad interpretare una volontà di fermare la commemorazione. Vorrei sottolineare che questa manifestazione non nuocerebbe affatto all’azienda Autostrade, e che, anzi, sosterrebbe presso il mondo delle tifoserie solo comportamenti positivi a sostegno della vita e per lo sport e pertanto andrebbe sostenuta in ogni modo“. Baccini ha dunque chiesto al Ministro di intervenire “presso le sedi opportune di Autostrade Spa e Anas Spa per permettere alla Fondazione Sandri, al Comitato Mai più 11 novembre, e a tutti i 25mila sottoscrittori della petizione per affiggere la targa in memoria di Gabriele, di vedere realizzato questo obiettivo“.
Dagli scranni dell’aula Giulio Cesare del Comune di Roma, si fanno sentire anche i consiglieri Ugo Cassone, Alessandro Cochi, Luca Gramazio, Federico Guidi e Marco Visconti: “Siamo certi che rispetto all’affissione della targa in ricordo di Gabriele Sandri prevarrà il buon senso, e si darà seguito a un’iniziativa che ha ricevuto apprezzamento bipartisan. Facciamo affidamento alla sensibilità di tutte le istituzioni preposte che sicuramente si attiveranno al fine di consentire lo sblocco di un atto commemorativo importante e profondamente simbolico”.
Veniamo ad oggi: 25.000 cittadini firmatari e il ‘Comitato Mai Più 11 Novembre’sono ancora in attesa di ricevere la risposta ufficiale e definitiva. Chi risponderà? Quando? Cosa diranno? La targa sarà autorizzata? Si o no? Ma l’intenzione degli organizzatori sembra comunque irrevocabile: giovedì 11 Novembre alle ore 9.18, stessa ora, stesso luogo di 3 anni fa, il popolo di Gabriele vuol scoprire la targa a Badia Al Pino Est. Al posto delle tante sciarpe, messaggi e bandiere, un unico simbolo con poche parole che nessuno potrà più togliere: “Nel ricordo di Gabriele Sandri, cittadino italiano. Mai più 11 Novembre”. Già, in Italia bisogna fare tutto questo baccano anche per mettere una semplice targa. C’è bisogno pure di scrivere una lettera urgente ad un Ministro della Repubblica. C’è bisogno dell’adesione di 25.000 persone. Chissà quali montagne insormontabili bisogna invece scalare per affermare la verità sui mezzi di comunicazione di massa (si parlò di violenza ultrà, di Heysel e non di una vittima del sistema). E di cos’altro bisogna disporre (se non bastano nemmeno 5 testimoni super partes) per stabilire una giustizia giusta e sentenziare (senza alibi) un omicidio pazzesco che, in appello, sarà giudicato a Firenze il 1 Dicembre…
Maurizio Martucci
       
Delle volte mi chiedo dove sta andando questo paese... Si nega una targa in memoria di Gabriele Sandri, si premia un vile assassino quale Spaccarotella, si fa passare come eroina (si, ma da farsi in vena) Miss Vedova Inconsolabile Marisa Grasso brava a far piangere l'itaGlia per le sorti del marito salvo poi investire i fondi per l'acquisto di due ville (mentre ci sono militari che muoiono a causa dell'uranio impoverito che nemmeno percepiscono un'indennità...), ed ora si cerca anche di insabbiare la memoria... Non mi stupisce la società Autogrill, pupazzi al soldo dell'Osservatorio, mi stupisce il fatto che questa notizia non venga data! Forse è ora veramente di  far crollare questo paese dalla forma di una scarpa...

Nessun commento: