Continuano ad arrivare mail sui fatti di Vicenza. E continuerò a pubblicarne. Le testimonianze della gente sono importanti (anche se al Giornale di Vicenza hanno preferito dare spazio solo ai comunicati della questura locale) e vi invito a continuare a scriverci a lapadovabene@hotmail.it
Inoltre, invito come sempre tutti coloro che hanno video delle cariche della polizia venerdì sera a contattarci.
Partiamo con Andrea di Padova:
Ecco la mia versione dei fatti (che chiaramente vale meno di zero perchè io faccio parte della feccia teppista).
Arriviamo a Vicenza e parcheggiamo a Parco Città. Si avverte un pò di tensione nell'aria, ma noi siamo partiti con l'intenzione di cantare per la nostra squadra, di farle capire che il nostro attaccamento alla sua maglia va oltre un vile impedimento ingiustificato di partecipare al match. Questo contribuisce a stemperare un pò il clima. Ci incamminiamo, e tempo 3 minuti siamo già circondati dalla polizia. Non stiamo facendo niente male quindi la cosa non ci preoccupa più di tanto. Durante il tragitto verso lo stadio cominciamo già a renderci conto che la tensione è destinata a salie: la celere lancia sguardi e gesti (come il battereil manganello sul palmo della mano con un bel sorrisone stampato sulla faccia) poco "rassicuranti", e inoltre ci stanno facendo fare una scampagnata appositamente ideata per farci perdere tempo. Ma noi si continua a cantare, e finalmente si giunge al Menti.
Durante il primo tempo incitiamo i biancoscudat senza problemi fuori dallo stadio; ma a fine primo tempo, quando decidiamo di andarcene, succede il finimondo. A differenza di chi ha scritto in precedenza, io mi trovavo molto vicino alla fine del corteo. E' scoppiato un petardo, e io mi sono istintivamente girato. NESSUN POLIZIOTTO E' RIMASTO A TERRA, NESSUNO. Nell'istante in cui mi sono girato ho visto la celere che partiva con la carica. Ho fatto appena in tempo a prendere un mio compare (che non conoscevo) per la giacca e tirarlo via da un colpo di manganello che gli avrebbe aperto il cranio come una zucca. Gli grido di correre, e così facciamo. Corriamo. Nel frattempo sento urla e colpi di manganello: NESSUN SASSO, NESSUNA BOTTIGLIA, SOLO BASTONI SULLA SCHIENA E SULLA TESTA DELLA GENTE. Ci ricompattiamo, ma la carica continua e quindi si continua a correre. Veniamo spinti (stupidamente) verso vie piene di auto e passanti, che vengono irrimediabilmente travolti da una folla in fuga troppo numerosa per uno spazio del genere. Il corteo si rompe, e volano altri manganelli. E' proprio una guerriglia...ma a senso unico: non ci sono due eserciti avversari che si affrontano, ma è in atto il gioco del gatto con il topo.
La paura più grande giunge quando veniamo spinti in una via molto stretta, e ci ritroviamo la celere si davanti che dietro: siamo in trappola. La polizia comincia ad urlare "siete finiti", "mo sono solo cazzi vostri", "e adesso cosa fate, conigli?". Chiaramente nell'avvicinarsi battono i manganelli sugli scudi. Dopotutto noi siamo armati fino ai denti e siamo vestiti con caschi e armature, quindi devono intimorire il loro nemico altrimenti rischiano che ce li mangiamo in un sol boccone...... Come ovvio, partono altre manganellate alla rinfusa: non ci sono obiettivi precisi, perchè stiamo avanzando ammassati, quasi fermi. Do un pacchetto di fazzoletti a un ragazzo che gronda sangue dalla nuca. Ho di nuovo la sfortuna di essere alla fine del corteo, e il celerino che mi è dietro mi spinge con lo scudo, mi prende a calci le gambe e il sedere, e, battendomi "amichevolmente" il manganello sulla spalla, mi dice "mo vedi che fine vi facciamo fare. non cantate più adesso eh?".
Gli spintoni proseguono fino a 500 metri dalle auto, quando, grazie ad un bivio, il corteo svolta e loro non ci inseguono più incollati.
Questo invece è il racconto di Luca:
Era una partita che aspettavo con ansia, poichè quelli contro Cittadella o Portogruaro non sono degni di essere definiti derby. Poichi giorni prima della partita viene comunicata la decisione di vietare la trasferta ai tifosi biancoscudati sprovvisti di tessera del tifoso. Nel prepartita di Padova - Frosinone viene emesso un comunicato circa le reali motivazioni del divieto... "TUTTI A VICENZA", per dimostrare la stupidità di una circolare quali è la TdT, e non una legge come erroneamente (da "ignoranti" o da "chi fa finta di non sapere") viene scambiata, e per devolvere a favore degli alluvionati vicentini i soldi raccolti nella precedente partite casalinga... Ad ogni modo arriva il Venerdì 19 Novembre tanto atteso. Esco dal lavoro e mi reco a Vicenza, Parco Città, dove gli altri ragazzi della Fattori avevano parcheggiato e dove, purtroppo, si erano già incamminati verso il Menti. Mi oriento in base ai canti che provengono da una strada, affretto il passo e raggiungo gli altri ragazzi. Rimango subito colpito dalla massiccia presenza, sintomo di una realtà di tifoseria veramente unita. Mi stupisce anche la presenza di ogni categoria di persona... Dai sempre fedeli alle morose al seguito, dai ragazzi più giovani a quelli - diciamo - più avanti con l'età.
Inizio a cantare qualche coro sfottò contro i Vicentini, un "Giustizia per Gabriele" e i vari cori di repertorio della Fattori. Si procede lentamente verso lo stadio, fermati di volta in volta dalle FDO, che stavano iniziando lentamente a circondarci in maniera che col senno di poi definirei sospetta, visto che per il momento solo cori, sbandieramenti e qualche sfottò verso i Vicentini avevano animato una trasferta "vietata" che si stava svolgendo in maniera assolutamente pacifica. Ad un certo punto ci si ferma tutti, un cordone della celere non ci fa passare: vi è un dialogo con un personaggio in giacca (probabilmente un questore?) che asserisce frasi senza senso come "Mi spiace, ma la trasferta è stata vietata - a questo punto GIUSTAMENTE direi" oppure "Peccato perchè stavamo aprendo un ciclo ma così facendo rovinate tutto". Dopo qualche minuto, invece, ci lasciano passare e raggiungere il Menti dove inizio a fare qualche ripresa con la digitale che mi ero portato. Siamo praticamente bloccati nei pressi di una gelateria che, spaventati dalla nostra presenza, CHIUDE I BATTENTI senza nemmeno sapere che io ad esempio, un buon caffè me lo sarei bevuto senza recare alcun danno. Ma tornando alla situazione, si inizia a tifare come se fossimo allo stadio. Il lanciacori raccomanda a tutti di stare buoni, fermi e CANTARE SOLAMENTE. A fine primo tempo una delgazione di tifosi consegna i fondi raccolti di cui ho parlato all'inizio. Entro nella zona di pre-filtraggio dello stadio dove molti tifosi appendono pezze e bandiere ai cancelli e dove ci si da da fare con cori alla quale partecipo molto volentieri in quanto la mia intenzione, come quella di tanti, era di andare a Vicenza per sostenere la nostra squadra e dimostrare che non c'erano reali motivazioni per vietare la trasferta. Ad un certo punto si decide di incamminarsi verso il parcheggio per far ritorno a casa e cercare di vedere in tv o a un bar almeno qualche spezzone finale della partita. Stavamo andando via, in un certo senso sconfitti, in un certo senso soddisfatti di aver "fatto presenza" in barba alle decisioni folli del CASMS. Decido di fare un'ultima panoramica con la macchinetta per filmare il ritorno a casa, quando, senza neanche capire cosa stia succedendo mi ritrovo in una confusione allucinante di gente che scappa. Pochi secondi e capisco la situazione: i celerini stavano attuando una carica contro di noi, e non riesco a spiegarmi il perchè visto che stavamo andando via. Inizio istintivamente a scappare anche io cercando l'esterno della strada. Pochi secondi dopo vengo raggiunto da due celerini che mi colpiscono ripetutamente alle spalle, sulle gambe e soprattutto in testa, con lo scudo ed il manganello e, nonostante io, chiaramente innocuo, mi difenda dicendo "non ho fatto niente" ed alzando le mani, vengo ancora bastonato alle spalle e spinto con la forza. Sento alcuni loro colleghi in borghese intimare di stare fermi, ma gli ordini non vengono ascoltati, anzi, si divertono a dare vantaggio alle persone per poi tornare alla carica, gridando "Conigli!". Mi "lasciano in pace" (per modo di dire..in realtà continuano a spingermi e malmenarmi alle spalle, e a nulla serve far notare loro che ero alquanto stordito dai colpi alla testa, dovevo correre e basta..) quando metto via la macchinetta, probabilmente il vero motivo del loro attacco nei miei confronti. Per strada inizio a pensare di essere stato fortunato, ho solo preso botte, mentre vedo alcuni ragazzi sanguinanti e, cosa che non vorrei mai voluto vedere, ma ormai non mi stupisco più, anche donne e passanti feriti. I cellulari accendono le sirene e sfrecciano tra le vie della città, travolgendo qualsiasi cosa: cassonetti, vetture, persino i loro stessi scudi..
Dopo alcuni minuti di follia (una follia da loro voluta chiaramente) facciamo ritorno nei parcheggi dove veniamo "invitati" ad andare via nonostante in molti abbiano perso tracce e contatti con amici, parenti, fidanzate, ecc..Ma le FDO non vogliono ascoltare, anzi, si divertono ad ispezionare un po' di macchine e trattenere gente che non vedeva l'ora di lasciare quella città di merda quali è Vicenza. Morale della favola di una serata da RICORDARE... Se ci avessero fatto assistere alla partita non sarebbe successo nulla... e quel che è successo è solo la conseguenza di una gestione ignobile da parte di ogni istituzione. Siamo andati a Vicenza con buone intenzioni, rispettando la legge e siamo tornati a casa, alcuni doloranti (come il sottoscritto), con la sensazione ancora più forte di presa per il culo, di essere vittime di un sistema assurdo che vuole annientarci con ogni mezzo, con metodi da pestatori, perchè immagino che i celerini si siano divertiti non poco a "giocare" con noi... Quello che è successo è stato un avvertimento, così come è stata una "vendetta" quella di vietarci questra trasferta solo perchè non abbiamo sottoscritto la tessera di Maroni. Ma tutto questo non deve fermarci, la nostra passione deve sopravvivere e vincere, non dobbiamo mollare... perchè episodi come quello di Vicenza sono la dimostrazione lampante di come stanno le cose in ItaGlia... Una manganellata non apre solo la testa, ma apre anche la mente.
Caro Luca, ovvio che è stata una vendetta ed un'avvertimento allo stesso tempo... La Tessera del Tifoso è ormai riconosciuta universalmete come un fallimento, e con queste mosse disperate il governo ed i suoi guardiani tentano di dare gli ultimi colpi di coda... Ma quest'aberrazione verrà notevolmente modificata una volta che questo morente governo di puttanieri verrà dismesso (non che abbia molta fiducia nell'opposizione, anzi secondo me molto spesso riescono ad essere ancora più ignoranti, ma sai mai che sia la volta che aprono gli occhi? Mica possono tenerli chiusi per sempre...). Io sono dell'idea che a prescindere da tutto, bisogna andare avanti per la nostra strada, e continuare a seguire anche le trasferte vietate. Documentando e filmando tutto ciò che succede, perchè se sono emersi gli abusi di Vicenza è anche grazie a chi ha seguito questa linea. Non molliamo!
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