martedì 28 dicembre 2010

INQUIETANTI RETROSCENA

Calisto Tanzi
Credo che Calisto Tanzi non abbia bisogno di grandi presentazioni. Diciamo che una buona fetta di italiani gli metterebbe volentieri le mani adosso, specie chi aveva investito qualcosa nei titoli della Parmalat, per il cui fallimento è stato condannato a 18 anni lo scorso 9 dicembre... Ma delle vicende Parmalat credo che ne sappiate più o meno tutti qualcosina più di me, che soldi da investire non ne ho mai avuti e quindi da quel punto di vista posso dormire sogni tranquilli!
Per quel che riguarda l'attività di questo blog, Callisto Tanzi è stato anche il presidente del Parma Calcio. E che Parma! Taffarel, Brolin, Melli, Osio, Aprilla, Benarrivo, Fernando Couto, Stoichkov, Dino Baggio, Buffon, Chiesa, Thuram, Cannavaro, Di Vaio... Sono solo alcuni dei giocatori passati sotto la sua gestione (allenati da gente come Scala, Ancellotti, Malesani, Ulivieri e Prandelli) che ha portato al Parma tre Coppe Italia, una Supercoppa italiana, una Supercoppa europea, una Coppa delle Coppe e due Coppe Uefa nel periodo compreso fra il 1990/91 ed il 2002/03, trasformando  il club gialloblucrociato nella squadra italiana più titolata (dopo le milanesi e la Juve) pur non avendo mai vinto lo scudetto. E pure nell'ambito del fallimento della Parmalat, ai ducali è comunque andata bene, avendo conosciuto un solo anno di B (cosa che prima dell'avvento di Tanzi era un'abitudine) ed essendo riusciti a mantenersi in qualche maniera a un livello più che dignitoso in serie A pur non disponendo più dei capitali del Buon Calisto...  
Giambattista Pastorello
Tanzi nel calcio era arrivato col nome della Parmalat alle spalle, presentando il biglietto da visita di uomo vincente che nel giro di tre anni aveva trascinato quella che era una squadra di provincia del livello del Padova (senza esagerare) alla serie A prima ed alla Coppa Italia e Coppa delle Coppe poi. Grazie ai suoi capitali potè sedersi subito al tavolo dei grandi, di quelli che contano, con i vari Berlusconi, Agnelli, Cragnotti, Sensi, Cecchi Gori, Gaucci... e si sa come va il mondo del calcio: tutti vedono i soldi ed il nome Parmalat, nessuno sta li a chiedersi da dove vengano realmente tutti quei soldi e se siano tutti suoi... Proprio una merda il calcio, vero? Beh, pensate che con la logica degli squali funziona un pò tutta l'Italia e vi consolerete vedendo in che mani siamo... Come tutti quelli che mettono nel calcio i soldi (degli altri, in questo caso), Calisto vuole potere, e potere significa più squadre. E' una cosa abbastanza classica di quegli anni, ricordate Gaucci con Perugia, Catania e Sambenedettese? Ecco, Tanzi fece lo stesso, acquistando il Verona e "girandolo" ad un suo uomo di fiducia: Gambattista Pastorello. Si proprio lui, quello che quest'estate si vociferava che fosse interessato ad un'ingresso nel Padova!   
Fra il 1998 ed il 2004 diversi nomi circolarono avanti e indietro fra le due società (Malesani, Prandelli, Gilardino, Mutu, Paolo Cannavaro, Adailton, Bonazzoli, Apolloni, Guardalben e Falsini), ma per la Lega Calcio era tutto normale. Secondo Corbelli, patron del Napoli di allora, Carraro rispose ad una sua lamentela dicendo che "La 'questione Tanzi' era nota a tutti, ma che non c’era nulla di cui stupirsi: se era accettabile che Berlusconi fosse presidente del Consiglio, lo era pure che Tanzi possedesse due club di A". Corbelli che peraltro col suo Napoli fu vittima di questa "strana" commistione tutta gialloblù: il 10 giugno 2001 il Napoli infatti ospitava la Roma in quella che era una partita si decisiva per lo scudetto giallorosso, ma anche per la salvezza partenopea... Diretto avversario del Napoli nella corsa salvezza era il Verona di Pastorello che quel giorno, guarda un pò, giocava a Parma! La partita terminò 2-1 per gli scaligeri. Il gol del vantaggio del Verona fu siglato su rigore da Massimo Oddo, per un fallo abbastanza ingenuo commesso da Benarrivo, allora assistito da Federico Pastorello, figlio di Gambattista... Con quella vittoria il Verona scavalcò il Napoli condannandolo alla serie B, andando poi a vincere lo spareggio con la Reggina. 
10 giugno 2001: il rigore provocato da Benarrivo
Ora come ben sapete in itaGlia non paga mai nessuno, poveracci esclusi. Quindi se Tanzi non è ancora andato in galera per le note vicende che l'hanno coinvolto, Pastorello è tranquillamente dentro il mondo del calcio. Parma-Verona non sarà stata l'unica partita combinata nella storia della serie A. E poi il capro espiatorio, quel Moggi che mi vien da pensare ormai che fosse quello che il suo "lavoro sporco" lo faceva meglio di tutti (e non l'unico a farlo!), è già stato trovato. Tuttavia la cosa non mi lascia tranquillo... Pastorello è già stato a Padova facendo danni, verso la fine degli anni '70 come presidente-prestanome di Giussy Farina (evidentemente il ruolo gli si addice in maniera particolare!) e poi negli anni '80 come dirigente prima di approdare a Parma con Tanzi. E' stato anni a Verona dove era stato contestato aspramente dalla tifoseria facendosi sempre passare per vittima dei "tifosi violenti" (ricordate i giornali dell'epoca?). Era arrivato persino ad offrire dei soldi purchè cessassero le contestazioni al suo indirizzo, beccandosi di risposta lo striscione "La Sud non è in vendita". Ora è a Lugano, ma quest'estate è passato anche per Padova e naturalmente qualche "voce" sul suo possibile ingresso in società c'è stato... Naturalmente erano solo voci, lui è solo grande amico del Presidente Cestaro (vicentino come lui), di Calori e di Foschi... E poi un nuovo socio è arrivato di recente al Padova: si tratta di Alberto Pilotto, nipote di Ivo Antonino Pilotto, presidente biancoscudato fino al famoso illecito di Taranto. Ivo Antonino Pilotto che è rimasto comunque nel cuore dei tifosi biancoscudati, ma che guarda caso con Pastorello ha lavorato proprio a Padova, col barbuto vicentino nel ruolo di Direttore Sportivo! Quando si dice la coincidenza!   
Ora un pò mi stupisco del fatto che i giornalisti padovani, con tutta la loro "prosopopea" non abbiano mai pensato ad un'ipotesi del genere. Ipotesi che non mi piace nemmeno un pò. Spero quanto prima di vederci chiaro...

1983: Ivo Antonino Pilotto, allora presidente del Padova, alle spalle di Bruno Giorgi
 

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