giovedì 30 dicembre 2010

LECCE-BARI, SECONDO ATTO: CIARLATANI!

Lecce-Bari continua a far parlare e discutere. Dopo la decisione delle "porte chiuse" stabilita dal Casms c'era da aspettarselo. D'altra parte si tratta di una decisione che sancisce il fallimento definitivo della Tessera del tifoso, e si sa o si dovrebbe sapere (chi si illude del contrario è tonto, senza offesa) che la politica conta molto di più di qualsiasi sicurezza. Certo, da qualsiasi parte la guardano, qualsiasi soluzione ci propinino, lo stato ha comunque fallito su tutta la linea... Ma nel frattempo bisogna giustificare in qualche modo il provvedimento, ed ecco quindi le fantasie della questura leccese che volano libere... Fonte: La Repubblica di Bari

Il raduno a Torre dell´Orso 24 ore prima della partita. Una guerriglia organizzata nel centro di Lecce. La corsa dei baresi alla tessera del tifoso, per poter andare al derby. Sono questi gli elementi che hanno spinto il prefetto di Lecce, Mario Tafaro, e tutto il comitato per l´ordine e la sicurezza a far disputare il derby della Befana a porte chiuse. Una decisione che ben presto potrebbe però essere ribaltata: la «perplessità» espressa in via formale ieri dal ministro degli Interni, Roberto Maroni, e la convocazione del prefetto al ministero per capire meglio cosa è accaduto, potrebbe portare nelle prossime ore l´Osservatorio del Viminale a revocare il divieto. La partita che si gioca è politicamente troppo importante: le porte chiuse nel derby, di fatto, significano il fallimento della tessera del tifoso alla quale Maroni tiene troppo. Per questo - probabilmente anche dopo la mediazione del sottosegretario, Alfredo Mantovano - è possibile che la misura possa essere a breve rivista.
A Lecce però, nelle stanze della Prefettura, difendono la scelta fatta dal comitato. E la motivano con le relazioni presentate dagli uomini delle questure sia di Bari che di Lecce. Il primo pericolo era appunto quella della guerriglia in città il 6 gennaio, giorno di festa, con il capoluogo salentino invaso dai turisti giornalieri. Secondo quanto ricostruito dalla Questura, alcune frange della tifoseria biancorossa avevano organizzato un raduno tra tesserati e diffidati (quegli ultrà, cioè, che non possono avere il bollino del ministero) il 5 a Torre dell´Orso. L´incontro era in pineta e si sarebbe dovuto decidere come «attaccare» Lecce.
L´obiettivo non era stato individuato tanto nel Via del Mare, presidiato massicciamente dalle forze di polizia, quanto proprio in piazza Sant´Oronzo e nel centro cittadino. Era qui che avevano deciso di venire a contatto con i tifosi giallorossi ed era qui che i salentini stavano organizzando la risposta. Il pericolo era appunto la guerriglia, secondo la Questura di Lecce difficilmente contenibile.
Esisteva poi un problema numerico. Il derby in un primo momento doveva essere aperto soltanto ai possessori della tessera del tifoso. Da qui la decisione dello zoccolo duro della tifoseria di contravvenire alla regola di inizio stagione - quando il «No alla tessera» era un dogma - e sottoscrivere il contratto in modo tale da poter essere allo stadio. I numeri parlano chiaro: i tesserati baresi sono 16mila e 700, seimila dei quali lo hanno fatto nelle ultime due settimane.
Ad avvelenare il clima - secondo la polizia - anche la posizione presa nelle scorse settimane dal presidente del Lecce, Pierandrea Semeraro, che aveva annunciato di non voler riservare la curva degli ospiti ai baresi. In questa maniera li avrebbe costretti nel settore ospiti che al massimo può ospitare tra le tre e le quattromila persone. «Non possiamo far ripetere quello che è successo nell´ultimo derby - aveva detto Semeraro, guadagnandosi critiche dure da Bari - Quando i tifosi biancorossi lanciarono oggetti dal loro settore mettendo a rischio l´incolumità dei nostri tifosi». In rosso era segnata anche l´aggressione a mano dei tifosi giallorossi subita dal difensore Diamoutene, "colpevole" di aver giocato con la maglia del Bari.

Ma ovviamente anche Zanna Bianca non poteva esimersi dal dire la sua... confusione su confusione...

Il ministro dell'Interno Roberto Maroni - secondo quanto si apprende - ha chiesto alle autorità della pubblica sicurezza pugliesi di riunirsi per rivedere la decisione di far svolgere a porte chiuse la partita Lecce-Bari del prossimo 6 gennaio. Così, sempre secondo quanto si apprende, è stata programmata per lunedì 3 gennaio a Bari una riunione congiunta dei Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica del capoluogo pugliese e di Lecce, che farà una nuova valutazione sul derby pugliese.
La riunione potrebbe - come auspicato da Maroni - decidere di riaprire ai tifosi, con determinate restrizioni, le porte dello stadio di Lecce per il match dell'Epifania. Oggi, anche il sindaco di Lecce aveva scritto al ministro per una soluzione meno drastica. 

Insomma a quanto pare Maroni alla fine in Salento ed in Puglia verrà fatto passare come "il leghista buono"... Me cojoni! Il prefetto locale invece come un povero deficiente. Come se fosse l'unico. Si accettano scommesse...

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