LA STORIA. Il fenomeno del tifo a Salerno inizia nel lontano 1977, quando gruppi di ragazzi che si ritrovavano al Bar Nettuno ed al Bar Reale decidono di dare una scossa al tifo granata. Nasce il gruppo Panthers che coinvolge molti giovani e rappresenta il primo nucleo ultras a Salerno. Nel 1982 dalla fusione dei Panthers con Ultrà, Warriors, Fedayn e Fighters nasce la Granata South Force. La GSF adotta come simbolo la folgore che colpisce una stella a cinque punte (sinonimo dei cinque gruppi originari). Con la GSF si vive il periodo di maggior splendore della Sud, anche se non accompagnati da buoni risultati della salernitana che imperversava in campionati di serie C. Storici i derby con Cavese e Nocerina ed i gemellaggi stretti con Bari e Reggio Calabria.
Il tifo granata, sopratutto dopo la promozione in serie B avvenuta nel 1990, si arricchisce di numerosi gruppi e club, nati dal frutto di un'amore covato 25 anni. Si ingigantisce il Club G.Plaitano (Giuseppe Plaitano era un tifoso granata, il primo in Italia a morire in uno stadio, colpito da un proiettile vagante in seguito a un'invasione di campo di un lontano Salernitana-Potenza) che diviene Ultras Plaitano, secondo gruppo guida della Sud che va ad affiancare la Granata South Force.
Nel 1990 nasce la Nuova Guardia, gruppo intransigente e passionale del quartiere Pastena. I Viking Guerrieri, gruppo minore ma dal notevole stile ultras, sono il primo gruppo ad avere un sito internet e promotori di alcuni raduni per il progetto "Viking Italia". Da non dimenticare il disciolto East Side, che da una scossa stilistica alla sud, essendo i primi a portare le bandiere a due aste ed a realizzare materiale molto curato. L'anno della promozione in serie A consacra definitivamente questa tifoseria, divenuta una delle più passionali e rispettate del panorama ultras italiano. L'Arechi è una bolgia e ogni domenica si realizzano coreografie mozzafiato.
Quello della serie A doveva essere l'anno più bello, ma la Sud lo ricorda anche per altre ragioni. Piombano pesanti diffide sul direttivo della curva (in testa GSF) e il treno che riportava i tifosi granata da Piacenza per l'ultima di campionato è fatale per quattro ragazzi carbonizzati nel vagone n.5.
E' qui la svolta della curva, profondamente segnata da un lutto che ha dell'incredibile. Molti ragazzi mollano, così come quella miriade di gruppi che affollavano la Sud. Attualmente i gruppi attivi sono: Nuova Guardia (prende la guida della curva), GSF e Fedelissimi, affiancati da Old Clan (nato da una costola del Plaitano), Igus, Viking Guerrieri e Ultras Vecchio Stampo. (Fonte: Sito Ultras Salerno)
Il tifo granata, sopratutto dopo la promozione in serie B avvenuta nel 1990, si arricchisce di numerosi gruppi e club, nati dal frutto di un'amore covato 25 anni. Si ingigantisce il Club G.Plaitano (Giuseppe Plaitano era un tifoso granata, il primo in Italia a morire in uno stadio, colpito da un proiettile vagante in seguito a un'invasione di campo di un lontano Salernitana-Potenza) che diviene Ultras Plaitano, secondo gruppo guida della Sud che va ad affiancare la Granata South Force.
Nel 1990 nasce la Nuova Guardia, gruppo intransigente e passionale del quartiere Pastena. I Viking Guerrieri, gruppo minore ma dal notevole stile ultras, sono il primo gruppo ad avere un sito internet e promotori di alcuni raduni per il progetto "Viking Italia". Da non dimenticare il disciolto East Side, che da una scossa stilistica alla sud, essendo i primi a portare le bandiere a due aste ed a realizzare materiale molto curato. L'anno della promozione in serie A consacra definitivamente questa tifoseria, divenuta una delle più passionali e rispettate del panorama ultras italiano. L'Arechi è una bolgia e ogni domenica si realizzano coreografie mozzafiato.
Quello della serie A doveva essere l'anno più bello, ma la Sud lo ricorda anche per altre ragioni. Piombano pesanti diffide sul direttivo della curva (in testa GSF) e il treno che riportava i tifosi granata da Piacenza per l'ultima di campionato è fatale per quattro ragazzi carbonizzati nel vagone n.5.
E' qui la svolta della curva, profondamente segnata da un lutto che ha dell'incredibile. Molti ragazzi mollano, così come quella miriade di gruppi che affollavano la Sud. Attualmente i gruppi attivi sono: Nuova Guardia (prende la guida della curva), GSF e Fedelissimi, affiancati da Old Clan (nato da una costola del Plaitano), Igus, Viking Guerrieri e Ultras Vecchio Stampo. (Fonte: Sito Ultras Salerno)
24 MAGGIO 1999. L'ultima partita in serie A della Salernitana si concluse con una doppia tragedia. Sportiva ed umana. I granata persero sul campo la salvezza in casa del Piacenza, con 8.000 tifosi al seguito. I "gruppi ufficiali" raggiunsero la Via Emilia in pullman, ma molti arrivarono col treno, secondo la miglior tradizione delle tifoserie del Sud che un tempo portavano centinaia di ragazzi in giro per l'Italia in treno (in molte zone i controlli erano quelli che erano e questo consentiva di viaggiare comodamente senza biglietto, in più anche dove il biglietto si pagava non erano i prezzi da strozzinaggio che oggi impongono le FFSS). Al ritorno, la questura di Piacenza organizzò un convoglio straordinario per riportare a casa i circa 1500 salernitani che avevano scelto il viaggio su strada ferrata. Ma se n'è sbattuta le palle di fare dei controlli, avevano già fatto troppo. Il viaggio venne affrontato da un treno speciale con a bordo appena dodici agenti della Polfer e 1.500 salernitani incazzati neri. Che ovviamente si fecero notare per il fastidio arrecato nelle varie stazioni di passaggio e per aver smontato il treno pezzo dopo pezzo. A dire il vero, ho visto dei treni ridotti molto peggio da noi (Cremona 1991) rispetto a quello loro. Ma all'interno ci dovevano essere degli autentici geni. Giunti all'altezza di Nocera, mentre il grosso dei presenti sul treno dormivano, questi geni decisero di appiccare fuoco al treno per aprirsi una via di fuga ed evitare l'arrivo a Salerno dove, si diceva, li stessero aspettando gli sbirri. Peccato che quattro ragazzi non si svegliarono in tempo e rimasero carbonizzati all'interno dei vagoni. Fu un grande shock. Per la tifoseria salernitana prima di tutto, che da quell'episodio non è stata più all'altezza della propria fama e dei propri numeri. Per l'Italia intera poi, inforcata dai giornali che ne dicevano di tutti i colori. E poco importa che i gruppi ultras salernitani su quel treno non ci fossero mai saliti: per i giornali chi aveva causato tutto questo erano i soliti temibili ultras. Quanto fa comodo avere un capro espiatorio per ogni cosa, dite la verità?
Alla fine della fiera, vennero varate nuove norme per combattere "la violenza ed il teppismo negli stadi". E venne decisa come al solito la cosa più intelligente: abolire i treni speciali. Badate bene, non venne deciso di effettuare dei controlli più seri (a Padova da anni per salire sul treno speciale bisognava mostrare il biglietto dello stadio e si veniva perquisiti, so per certo che questo succedeva anche nelle altre città venete e lombarde, sono arcisicuro che non era assolutamente così a Sud...), e naturalmente nessuno tenne conto che i famigerati "ultras" erano da tutt'altra parte. Si decise per la soluzione più semplice: tagliare i treni speciali e mandare migliaia di tifosi in mezzo ai normali viaggiatori con tutti i disagi anche semplicemente logistici che ne conseguono! Ovviamente la cosa venne rivista nel momento in cui le questure realizzarono che prima mille tifosi ospiti che arrivavano in treno riuscivano a controllarli abbastanza agevolmente, mentre poi si trovavano mille tifosi ospiti che arrivavano con qualsiasi mezzo e diventavano incontrollabili. Tutt'ora in molte città i treni speciali vengono organizzati tranquillamente, mentre qui a Padova ti pongono davanti la burocrazia e le mille peripezie che devi affrontare... Viva l'ItaGlia dei Granducati! Un abbraccio alle famiglie delle vittime...
RAPPORTI NON PROTETTI. La prima volta che incontrammo i salernitani, era il 90/91. Pare che ci fu anche un tentativo di "approccio" amichevole. Si vocifera di qualcuno che scambiò la sciarpa (ma non ne sono sicurissimo) e di un match scherzoso a palle di neve (che era caduta copiosa su Padova in quel periodo...). Scherzoso fino a quando qualcuno non si mise a mettere dei sassi in mezzo alle palle di neve e i salernitani non apprezzarono. Ci incontrammo nuovamente solo cinque anni dopo e dell'antica amicizia non c'era proprio traccia. Anzi, non sono mancati i soliti cori di dilegio, tipici delle partite Nord vs. Sud. Ma la cosa è finita qua perchè non ci sono mai stati scazzi pesanti. Per sabato credo verranno in buon numero, considerata la distanza e l'andamento in classifica. Staremo a vedere...
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