(Ritaglio del "Mattino"... è l'unica immagine disponibile di ieri... possibile che non ci sia un solo fotografo che riprende la curva?)
Il Padova torna a vincere, ma ho le palle girate. Sarà la pioggia ed il vento, sarà lo stress... Più probabilmente saranno molte cose di contorno alla partita di sabato con la Salernitana che, dico la verità, non mi sono piaciute... Ed allora le vado ad elencare con la speranza che, se limitarsi a scrivere non può far miracoli, possa almeno far riflettere molti lettori di questo spazio che so essere persone intelligenti...
5600 SPETTATORI. Un dato del genere dovrebbe far riflettere, con un Padova terzo in serie B. Qualcuno ha già cominciato a dire che dobbiamo vergognarci, che abbiamo un pubblico di merda, ed a sprecare i soliti scontati (e patetici) paragoni con Verona o Vicenza. Addirittura un giornalista di biancoscudati.net il paragone l'ha fatto coi veneziani e vorrei tanto conoscerlo per ridergli in faccia. Sapete perché si arriva a questo? Perché i padovani sono dei gran CHIACCHIERONI, ai padovani piace molto PARLARE, piace molto RIEMPIRSI LA BOCCA di paroloni e frasi di cui spesso ignorano o travisano il significato. I gran dottori di sto cazzo, capaci di accorgersi della pagliuzza nell'occhio del vicino e non della trave che hanno conficcàta non nell'occhio purtroppo ma in una zona molto meno esposta alla luce del sole! Chiariamo una cosa una volta per tutte: se c'e della merda in città questa non è certo da ricercare nel pubblico padovano; perché il vero pubblico padovano è quello che allo stadio ci va sempre. Io non mi sento un "tifoso di merda" tanto per essere più espliciti; e come me non lo sono quei tosi della curva che girano l'Italia per tenere alto il nome di Padova. Ma non solo loro sia chiaro: la tifoseria padovana è composta da molti altri tifosi, che frequentano la Curva Fattori ma anche altri settori dello stadio. Fra di loro c'e chi viene sempre in casa e molto poco in trasferta, chi viene solo in casa, chi viene raramente allo stadio per vari cazzi (soprattutto il lavoro, che di questi tempi scarseggia e va tenuto stretto e come molti sanno C'E GENTE CHE IL SABATO LAVORA PER CONTRATTO). Tutte queste persone meritano rispetto per essere comunque vere tifose del Padova, anche se capita che molto spesso io per primo ho dei forti contrasti di pensiero con loro. Ma non meritano certo la definizione di "pubblico di merda". Potrei fare l'esempio di ragazzi che conosco che allo stadio ci possono venire saltuariamente ma che quando possono passa tutto in secondo piano, non c'e moglie fidanzata amante Jesolo o Cortina che tengano. Oppure di gente che tre sabati su quattro lavora eppure pur sapendo di poter assistere a non piu di cinque o sei partite si è voluta abbonare lo stesso per sostegno alla causa. Ma non voglio dilungarmi su esempi sconosciuti ai più: sabato nel primo tempo il Padova stava giocando di merda eppure all'intervallo si è alzato forte dalla Fattori il grido "forza ragazzi!" ed anche nella Est a piu riprese c'era gente in piedi a cercare di spingere la squadra (meno di altre partite forse ma c'era cmq). Ed allora perdonateni ma "la merda" sta altrove. Piuttosto mi permetto di osservare che nonostante il buon campionato le presenze allo stadio sono sempre attestate sulle 6500-7000 persone con punte massime di 7300 spettatori contro il Mantova e il minimo stagionale di ieri, 5600. Che vuol dire una cosa: che la gente che viene allo stadio più o meno è sempre quella. Quindi possiamo dire che il pubblico padovano è "Ridotto", non "di merda". E qui ognuno può dare le spiegazioni che vuole, certo lo studentello saccente-progressista di turno potrebbe inventarsi la storiella degli ultras violenti e dei cori razzisti e scrivere (come effettivamente qualcuno ha anche fatto) il suo bel piagnisteo al Calcio Padova (e sarebbe bello che il Calcio Padova gli rispondesse con un bel "vaffanculo!" ma mi rendo conto che ciò non è possibile). Ma siccome a me piace rimanere sul realistico e non inventarmi le cazzate per farmi dire "bravo!" oppure "potresti fare il giornalista" dagli amichetti (che gran complimento poi!) allora non posso far altro che incolpare le solite cause trite e ritrite: il fatto di giocare al sabato, la repressione, la pay tv l'inadeguatezza dello stadio euganeo. Come a dire "avete voluto la bicicletta? Adesso pedalate!". Senza contare i tempi di crisi, che sicuramente influiscono. Ma non sarebbe onesto parlare così senza riconoscere che c'e anche parecchia merda, non fra il pubblico abituale ma fra quello occasionale. La merda sono appunto tutti quei finti tifosi che abitualmente sputano sul Padova salvo presentarsi allo stadio nelle grandi occasioni, vedi i playoff dello scorso finale di campionato. Quelli che ti deridono perché "te buti ancora via schei par 'ndare vedare chea squadra de merda?" e che la notte del 21 giugno erano in piazza a festeggiare. Ed anche qui niente di strano: ci sono sempre stati a Padova, c'erano anche ai tempi dell'Appiani... Cosa si può fare? Educarli prima di tutto... E non solo a calci in culo: qui dovrebbe entrare in gioco qualcuno in ambito societario che decida di sbattersi e di investire un pò delle infinite risorse di Mister Cester per portare un pò di cultura calcistica in una città in cui manca parecchio. A partire proprio dall'alto, da un'amministrazione comunale (minuscolo per ovvia mancanza di rispetto e stima) a cui il calcio è inviso, che ha in mente di portare il rugby all'Euganeo per far bella figura e di finire il palazzetto indoor di fianco a quell'ecomostro di stadio per far contenta la sorella della Ruffini. Si perché mi pare quasi che delle volte anche al Calcio Padova faccia comodo questa situazione, e lo vedo dalle piccole cose: dal fatto che in città non esiste uno store ufficiale del Calcio Padova quando ce n'e uno del Cus, che se volete comprare dei prodotti ufficiali dovete andare in punti vendita fuori città come il Lotto Store di Vigonza o Calcioexpress a Chiesanuova e che se come me cercate una tuta d'allenamento per andare a correre vi sentite rispondere dalla commessa "non abbiamo l'autorizzazione per venderle, da quando sono andati in serie b sono diventati molto rigorosi" (I FENOMENI CHE SI OCCUPANO DI MARKETING E COMUNICAZIONE LI DENTRO, INVECE DI APPROFITTARE DELLA RIBALTA E METTERE IN VENDITA I PROPRI PRODOTTI UFFICIALI, cosa che avrebbe riscosso successo con tutta la gente che pratica footing dalle nostre parti, a maggior ragione trattandosi di materiale "tecnico", SONO DIVENTATI RIGOROSI! COSA SIGNIFICA, CHE HANNO IMPARATO A TIRARE I RIGORI MEGLIO DI PEDERZOLI!?!) , dalla campagna abbonamenti semiclandestina condotta quest'estate e dalla maleducazione con cui addetti della società rispondevano al telefono quando si chiedevano informazioni (non è il primo anno che succede, ma il protagonista è sempre lo stesso: un signore con occhiali barba e capelli bianchi...). Del resto parliamo di una società che nell'organizzare la mostra del centenario dimentica Galderisi, mica uno qualunque! Che cultura calcistica si può pretendere? È evidente che la dirigenza è molto "fighetta", molto da salotto buono e molto distante da quelle che sono le esigenze dei tifosi: qui sono preoccupati di fare le felpe della Hydrogen da 250 euro o l'I-phone personalizzato (questo si diceva il giorno dell'inaugurazione della mostra) ma gli sfuggono le cose elementari. E Cestaro che difendeva Ivo Rossi e la giunta dai fischi dei tifosi in Piazza mi faceva tanta ma tanta tenerezza.... O così o quella di non curare troppo la propria immagine presso il "popolino" è una precisa richiesta della questura!
DIFFIDE GRATUITE E... REGALATE. La vigilia di Padova-Salernitana è stata segnata anche dalle diffide elargite "a gratis" ad otto ragazzi della curva. I fatti risalgono a Ravenna-Padova dello scorso maggio, semifinale playoff. Motivo dei provvedimenti? Assolutamente nessuno! O meglio: il motivo c'e ma non ha nulla di violento, gli otto ragazzi erano semplicemente entrati in campo a fine partita per festeggiare con la squadra una vittoria miracolosa. Il tutto si era svolto sotto la nostra curva, nessuno era andato a stuzzicare i ravennati o altro. Nessuno aveva risposto nemmeno alla provocazione di un singolo tifoso ravennate che era entrato in campo anche lui per avere una maglia e si era poi rivolto alla nostra curva con gesti osceni. Eppure sono stati ugualmente diffidati. Bene, rendetevi conto dell'assurdo: a tutt'oggi questi otto ragazzi solo per questo episodio (che ripeto non ha nulla di violento) non potrebbero ipoteticamente usufruire della tessera del tifoso, visto che quel cazzo di articolo 9 non è ancora stato abrogato ufficialmente! Ma la vergogna non sta tanto nell'applicazione di una legge assurda ma nella totale mancanza di buon senso: per fare un esempio parallelo la legge prevede anche che sia vietato parcheggiare sui marciapiedi, eppure qualche vigile di vecchia data potrebbe spiegarvi che negli anni dell'Appiani nella zona di Prato della Valle chiudevano un occhio le domeniche in cui il Padova giocava in casa, ben rendendosi conto della drammatica situazione dei parcheggi... E di esempi ce ne sarebbero a centinaia pure nel campo dell'immigrazione clandestina, pensiamo per esempio a quelle colf o badanti straniere regolarizzate al di fuori dei termini di legge (forse perché i nostri politicanti hanno tutti colf straniere e non in regola in casa?). Si chiama buonsenso che nel caso dei tifosi non viene usato mai, forse perché bisogna cmq giustificare l'utilizzo di personale anche quando non succede nulla. Welcome to ItaGly! Ma visto che il solito studentello saccente-progressista fra una birra e una sigaretta dalla sua teutonica sede d'erasmus potrebbe obiettare che "dura lex, sed lex", allora dovrebbe spiegare anche perché questa presunta "lex" non è uguale per tutti.... Perché uguale provvedimento non è stato preso nei confronti dei tremila spezzini che quattro anni or sono invasero il campo a Padova provocando incidenti che pagarono solo i nostri? E nei confronti dei duemila supporters del Parma che lo scorso anno invasero il campo di Cittadella per festeggiare il ritorno in A? Eppure la questura è sempre la stessa... quella stessa questura che qualche anno prima non faceva entrare i fumogeni in curva sud perché "la legge li vieta" e come per incanto ad inizio partita in mezzo agli ospiti si accendevano una decina di torce! Ed allora diciamola tutta: la legge allo stadio Euganeo esiste ed è applicata solo nei confronti dei tifosi locali, che garantiscono curriculum e carriera ai vari questori, questurini e neologisti di passaggio a Padova. E d'altra parte fino a quando il massimo rappresentante di tale organizzazione andrà in tv a mostrare gli articoli di giornale e ad inventarsi di sana pianta il reato di adunata non autorizzata, e fino a quando i ragionamenti di chi presta servizio d'ordine all'Euganeo saranno "Io certe cose te le posso dire perché porto la divisa" (la risposta data da un carabiniere a un ragazzo sabato appena dopo il prefiltraggio, dopo che lo stesso ragazzo si lamentava per essere stato provocato) le cose finiranno sempre così.... Non è ora di mettere un freno a queste situazioni?
PADOVA-SALERNITANA. E parliamo finalmente della partita. Come già detto c'è meno gente del solito, ed i primi venti minuti la curva sta in silenzio per protestare contro i provvedimenti. Poi attacchiamo a cantare, saluti per i diffidati, cori contro la giustizia (che tanto piacciono allo studentello saccente-progressista che solo per questo ci vorrebbe vedere in galera...). Manca uno dei lanciacori storici, ma è degnamente sostituito da un gradito ritorno. Tuttavia un appunto debbo farlo: ho sempre l'impressione che più che la voglia di emergere e di migliorarsi ci sia quella di "tirare a campare". Io sono convinto che deve essere lo zoccolo duro a farsi seguire dalla gente, diversamente non si può pretendere che sia la gente a seguire spontaneamente...
Altro appunto nei confronti di molta gente che si vede in curva in questo periodo: un tempo nemmeno molto lontano, c'erano due modi di stare in curva; uno era quello di stare al proprio posto, l'altro era quello di prendere schiaffoni ed imparare a stare al proprio posto. Negli ultimi tempi le cose sono cambiate, e si vede e si nota, ma questo non significa dover fare i propri porci comodi sulle spalle e a discapito di tutti gli altri. E' una questione di rispetto e di intelligenza: se so che un mio comportamento danneggia chi mi sta vicino non lo vado a fare apposta, non lo vado a fare "perchè sono un figo". O se non lo capisco subito cerco di capirlo quando uno me lo dice con le buone. Ripeto, è una questione di rispetto e di intelligenza. Cerchiamo di capirlo tutti, oppure non lamentiamoci il giorno che qualcuno deciderà di cambiare metodo.
Cmq al di la di questo, tifo discreto, con addirittura una novità in campo canoro (leggi nuovo coro) che a Padova non si verifica spesso. Un consiglio: il ritornello facciamolo veloce e non lento. Viene molto meglio. Salernitani presenti in circa 150, non so dire quanti esattamente dalla Campania. Non espongono alcun vessillo ma cantano e saltano spesso in puro stile meridionale. Non sono male, tenuto conto della posizione in classifica.
Sul campo Padova meno brillante del solito, che nel primo tempo subisce anche il vantaggio dei granata. La solita prestazione tutta grinta e cuore di alcuni biancoscudati consente nella ripresa di ribaltare il risultato, segno che l'impegno non manca e i tosi si guadagnano la paga ma anche segno (preoccupante) che l'assenza di Italiano a centrocampo cambia molte cose. La Salernitana è meno peggio di altre squadre viste in questa stagione, ma viene bastonata sopratutto per l'inconsistenza della sua difesa. Adesso domenica si va a Lecce, trasferta impegnativa sul campo e sugli spalti. Un appello a tutti: se ci tenete alla maglia ed alla tifoseria, prendetevi un giorno di permesso e seguiteci in Salento! Non ve ne pentirete!
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