L'itaGlia è uno dei paesi in cui più di tutti si ama definirsi "liberisti" ed in cui più di tutti si paventa il pericolo fascista o comunista (ultimamente però più comunista, dipende da chi sta al governo...) per poter fare i propri porci comodi. L'ultima trovata è fresca fresca e riguarda le TV locali: d'altra parte non ci hanno fatto una legge per obbligarci a prendere il digitale terrestre? E non hanno fatto passare per legge una circolare ministeriale per obbligarci a fare la Tessera del Tifoso? Bene, adesso è il momento di far passare Mediaset Premium ed allora stop alle TV private! Gli amici degli amici debbono sempre essere accontentati. Poi però la faccia (o il culo, fate voi) di Biscardi ce lo ciucciamo da trent'anni e nessuno dice nulla...
Leggete e meditate...
Arriva una novità per le tv locali che, dopo 30 anni, stravolgerà le abitudini dei telespettatori. "E' in ogni caso tassativamente vietata al licenziatario la tele audiocronaca e/o l'audiocronaca della gara, in diretta e/o differita, effettuata dallo stadio, dagli studi televisivi e/o da qualsiasi altra postazione". Perciò solo "Quelli che il calcio" potrà trasmettere dagli stadi durante le partite (oltre alle dirette su satellite e digitale). Per tutti gli altri sarà il buio assoluto. Niente più inviati pronti ad esplodere ai gol, niente salotti in studio con ospiti più o meno qualificati. Niente pi personaggi diventati ormai famosi nell'immaginario collettivo per le loro telecronache e per le loro esultanze.
"Praticamente è vietata ogni cosa - ammette Maurizio Rossi, proprietario ed editore di Primocanale -, bisognerà vedere se il regolamento è legittimo e verso quale situazione andremo a finire. Chi ha puntato solo sul calcio riceverà un brutto colpo, noi abbiamo fatto altre scelte ma è vero che ci poniamo la domanda se fare o no la trasmissione la domenica pomeriggio".
In ballo ci sono tanti soldi e soprattutto quesiti legali legati al diritto di cronaca, ma non solo. "Vedremo - prosegue il patron di Primocanale e Primocanalesport - cosa succederà se uno non dovesse firmare il regolamento. Ci sarà probabilmente una trattativa anche per capire se si è tenuti lo stesso ad osservarlo". Duro anche il commento di Massimiliano Monti, editore di Telenord: "Stiamo prendendo contatto con i nostri legali, riteniamo che sia leso il diritto di cronaca. Non permettere neanche alcuni minuti di audiocronaca sinceramente mi sembra esagerato".
Il proprietario di Telenord appare stupito e sorpreso dal nuovo regolamento dedicato alle televisioni locali. "Il problema è legato soprattutto ad una discussione di principio: la partita in sè è informazione o spettacolo? Una discussione che va avanti da tempo. Noi riteniamo che sia informazione e dunque soggetta al diritto di cronaca, un diritto che non può essere cancellato da un contratto; chi scrive i regolamenti la intende invece come spettacolo. Inoltre se dobbiamo pagare vorremmo avere la possibilità di scegliere quali immagini mandare in onda, invece secondo il regolamento dovremmo limitarci a ritrasmettere prima della gara il segnale che la Lega ci concede".
Di fatto, secondo il nuovo regolamento, sarà possibile, solamente con le immagini prodotte e fornite dalla Lega, mandare in onda un abbondante pre gara sino a dieci minuti dall'inizio della stessa e nel post partita le interviste dagli spogliatoi. Il tutto seguendo regole precise.
Nessun commento:
Posta un commento