martedì 24 agosto 2010

"...PER TE PROVO SOLO UN PO' DI PENA!"

Il fallimento della Tessera del Tifoso si prospetta ogni giorno di più...


ROMA (24 agosto) - La serie A parte sabato pomeriggio, ma in attesa dell’inizio del campionato già bisogna certificare il primo flop: è la tessera del tifoso, novità voluta dal Viminale per la prossima stagione. Di conseguenza, cosa tristissima per l’intero movimento, vedremo gli stadi ancora più vuoti. Perché la card, vale la pena ricordarlo, è obbligatoria per chi decide di sottoscrivere un abbonamento, oltre che per chi vuole seguire la propria squadra in trasferta nel settore ospiti. Il calo di presenze sicure è la conseguenza della protesta degli ultrà, contrari ad aderire, perché la considerano una schedatura. I numeri dell’iniziativa sono inequivocabili: secondo i dati forniti ieri dal centro studi delle due leghe professionistiche le tessere del tifoso fin qui richieste alle società di serie A e B sono solo 521.540.

Quasi la metà appartengono al Milan, per la precisione 220 mila. Anche perché Galliani, il vicepresidente rossonero, negli ultimi due anni le aveva inviate a casa a tutti i fedelissimi, abbonati e non, milanisti residenti in Lombardia e anche nel resto d’Italia. Anticipando i tempi, a tutti le carte Cuorerossonero. Facendo un po’ di conti, sono pochissime le restanti 300 mila, da dividere per quarantuno club. La media per società è bassissima: 7000 tessere. O meglio: accettabile per alcune di B, non per le grandi piazze. Prendete la Lazio: le card sono circa 7000, come gli abbonamenti. E se si considera che l’Inter ne ha stampate 50 mila, la Fiorentina 25.730, la Roma 20.074, la Sampdoria 18.000, il Palermo 17.020, il Genoa 17.700, la Juventus 12.000 e il Napoli 11.605, la media si abbassa ulteriormente. E basta vedere che il Brescia, appena neopromosso in A, ne conta solo 2.000. Una curiosità sulla Roma: le tessere sono più degli abbonati, finora solo 18.000 (da quasi vent’anni non restavano invenduti 5.500 posti di curva).

Dunque c’è chi ha aderito per non precludersi la possibilità di partecipare alle trasferte comprando un biglietto per il settore ospiti o per una partita casalinga con restrizioni. Chiariamo subito: allo stadio si può andare anche senza tessera del tifoso. Ed è questo l’obiettivo di chi contesta la novità. Chi è contro, rinuncia all’abbonamento e soprattutto alla possibilità di seguire la propria squadra in trasferta entrando nel settore ospiti. Nella grafico che pubblichiamo qui sopra, comunque, sono sintetizzate le risposte alle domande più frequenti sull’iniziativa, riprese dal sito Internet del Ministero dell’Interno. Ma il flop della tessera del tifoso, proprio per la protesta degli ultrà e non solo, preoccupa le società: innanzitutto gli abbonati sono in calo. Quasi un quinto in meno. Flessione del 18 per cento, in serie A, rispetto alla stagione scorsa che non può essre spiegata o determinata dalle offerte quasi in saldo dei pacchetti televisivii. Un anno fa gli abbonati erano 340.000 e la Lega calcio è convinta che ne perderà quasi 70.000. I tifosi contrari hanno già deciso come comportarsi. In casa acquisteranno il biglietto nominativo, anche per andare in curva, in trasferta lo prenderanno per un settore diverso da quello riservato agli ospiti. In questo senso monta la preoccupazione e non solo nei club.

Anche al Viminale. Perché il primo rischio è vedere mischiati, nello stesso settore, tifosi di due tifoserie. L’altro sono quelli che il Ministero dell’Interno definisce i cani sciolti. In più alcuni ultrà hanno già fatto sapere che in assoluto non rinunceranno a mettersi in viaggio. raggiungeranno lo stadio, ma resteranno fuori. Un altro modo di contestare l’iniziativa del Viminale. La tessera del tifoso non può essere rilasciata a chi è sottoposto a Daspo (in Italia circa 5.000 persone non possono entrare allo stadio). Ma il timore di queste ore, se ne parlerà nel vertice dell’Oservatorio di domani, è proprio in questa direzione: la banca dati del Viminale non è ancora collegata con i circuiti di vendita dei biglietti. Quindi chi ha un Daspo a carico, al momento, non ha alcuna preclusione se decide di andare ad acquistare un biglietto nominativo. Domenica un test con alcune rivendite, ma prima che il sistema sia operativo bisognerà aspettare ancora un paio di mesi, anche se il Ministero degli Interni è di risolvere tutto in due settimane. Se i tifosi dell’Inter hanno già la tessera in mano, altri hanno solo l’abbonamento che basta e avanza. Non lo avrebbero in mano, se non avessero anche l’okay per il rilascio della tessera (il Viminale è per ora interfacciato con i club che girano le richiese degli abbonati e che ricevono indietro l’autorizzazione a concedere la tessera dopo il controllo della fedina penale da parte del ministero). Le società, insomma, sono ritardo con le agevolazioni promesse ai tifosi, a cominciare dalle corsie preferenziali per accedere allo stadio.

...e non solo:

L’allarme è già stato raccolto dai magistrati della Procura di Napoli: in occasione della prima giornata di campionato, con la trasferta degli azzurri a Firenze, sarebbero in circolazione false tessere del tifoso. Anzi, su un sito web ci sarebbero addirittura istruzioni meticolose per contraffare il documento e aggirare i controlli. Lo scrive il quotidiano Il Mattino. Così, gli inquirenti, hanno deciso di rafforzare al «Franchi» le misure di contrasto per teppisti e infiltrati. Le tessere del tifoso erano state volute dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, proprio per arginare l’ondata di violenza che da ormai troppi anni accompagna le domeniche calcistiche. Ora c’è il timore che domenica prossima possano infiltrarsi, insieme con i legittimi titolari delle tessere regolarmente registrate, anche gruppi di ultrà in possesso di documenti falsi. (Fonte: Leggo)

...ed ancora, per quanti dicevano che la tessera del tifoso consentirà di aggirare i divieti:

Porte chiuse per Nocerina-Cavese di domenica prossima. Decisione comunicata ieri sera dalla Prefettura di Salerno alle societá, recependo l’indicazione, sotto forma di determinazione, arrivata nei giorni scorsi dall’Osservatorio per le Manifestazioni Sportive del Ministero dell’Interno. Il prefetto Sabatino Marchione, dopo la classificazione del derby ad altissimo rischio e quindi in fascia 1 di pericolo, aveva due strade da percorrere secondo prassi e consuetudini: porte chiuse e campo neutro, come avvenne per i due derby del campionato di C2 edizione 2003-2004 disputati a Foggia (al posto dell’andata a Nocera) e a Potenza (al posto del ritorno a Cava), oppure porte chiuse al San Francesco. E’ stata scelta la seconda strada: derby a Nocera senza pubblico, non valgono nemmeno le tessere del tifoso, che avrebbero "salvato" gli abbonati locali ed i paganti ospiti, stessa decisione verrá adottata anche per il derby di ritorno al "Lamberti".

Le due societá, dopo la convocazione congiunta in Prefettura e la comunicazione avuta, hanno deciso di muoversi assieme. L’obiettivo primario? Ricorso in via d’urgenza contro la decisione prefettizia, da presentare oggi, strada preferita rispetto al ricorso al Tar (il giudice monocratico non avrebbe esaminato il ricorso prima di giovedì). Se nulla cambiasse, richiesta di giocare l’andata solo col pubblico delle due Nocera ed il ritorno solo col pubblico di Cava.

Parla Giovanni Citarella, presidente Nocerina: "Amarezza e delusione, siamo la seconda societá in Campania per numero di tessere del tifoso ed abbiamo lo stadio a norma. Tutto inutile allora? Ho fatto a nome della Nocerina, per tutelarmi, altre richieste per assegnare a tutti la responsabilitá del caso, tipo campo neutro distante dalle nostre zone o non disputare proprio la partita, visto che non possiamo a questo punto assumerci responsabilitá di ordine pubblico per cose derivanti dalla decisione di far disputare il derby a porte chiuse. Se la decisione attuale non cambia - rimarca Citarella- faccio appello alla correttezza ed alla maturitá della tifoseria rossonera. Rimanete a casa, guardatela in tv se ci sará la possibilitá di una diretta televisiva. Sono rammaricato per voi tifosi, avete fatto tanto ed in maniera corretta negli ultimi tempi ed è secondo me del tutto ingiusto pagare, da parte vostra, un prezzo per vicende ormai vecchie e sepolte".

La Cavese sulla stessa lunghezza d’onda, la pensa come Citarella il presidente onorario Giuseppe Spatola e la pensa così, soprattutto, il sindaco metelliano Marco Galdi. Ecco il sindaco: "Accompagnerò le iniziative della Nocerina e della Cavese in sede di ricorso con una lettera personale destinata al prefetto Marchione. Lo farò per sottolineare che le due cittá, oltre alle due societá ed alle due tifoserie, non meritano una decisione penalizzante, che le marchia in negativo sul nascere di una nuova stagione calcistica. Tutti assieme dobbiamo sforzarci per ridare il calcio alla gente".

Insomma, Maroni mi ricorda sempre di più il Ragionier Ugo Fantozzi, in quella famosa scena in cui chiedeva a sua moglie cosa provava realmente per lui e si sentiva rispondere: "Oh, Ugo: per te provo solo un pò di pena!". Complimenti per la trovata geniale, caro Bobo, e complimenti a quanti ti sono venuti dietro...
 

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