mercoledì 29 settembre 2010

GIORGI SI... MA ELEONORA!

E’ mancato una settimana fa, vinto da un male incurabile, ma la notizia della sua scomparsa è stata resa nota solo oggi. Bruno Giorgi, l'allenatore artefice del ritorno in serie B del Padova nel 1983, si è spento a 69 anni.

Pavese di nascita, ma reggiano d’adozione, Giorgi, dopo una buona carriera da terzino (partì dal Vigevano e vestì poi le maglie di Palermo e Reggiana), iniziò proprio da Reggio Emilia la sua avventura in panchina. Una sola stagione allenò all'ombra del Santo nel campionato 1982-83: l'esperienza coincise con il ritorno in serie B del Padova, che era il Padova di Emilio Da Re, Franco Cerilli, Cina Pezzato e Fulvio Fellet. L'anno successivo approdò al Vicenza, dove fece esordire Roberto Baggio e conquistò la doppia promozione dalla C1 a alla serie A, che però fu tolta a tavolino ai biancorossi.

Aveva abbandonato le panchine del calcio professionistico proprio dopo la salvezza ottenuta a Cagliari nella stagione 1995-96, dopo essere subentrato a Giovanni Trapattoni. Da quel momento, anche a causa di una serie di vicissitudini familiari, aveva preferito ritirarsi con la moglie Sandra a Montecavolo, a breve distanza da Reggio Emilia, sua patria d'adozione (era pavese di nascita). Giorgi è stato il tecnico del Cagliari nel 93-94, la stagione che porto i sardi sino alle semifinali di Coppa Uefa, battuti poi dall'Inter, dopo aver eliminato ai quarti la Juventus. Il Cagliari lo ricorda così: «Un gentiluomo cresciuto nel rispetto delle persone, e un ottimo allenatore, cui mancò la ciliegina di un trionfo personale. Ci è andato vicino, sia nel '94 col Cagliari, ma anche nel '90, con la Fiorentina, quando perse la finale di Uefa contro la Juventus.

Voglio ricordarlo con ironia, con uno striscione che gli fecero a Firenze nel 1990. Magari si sarà fatto una risata, Eleonora era decisamente migliore di lui (almeno fisicamente). Se non si riesce a sorridere alla morte, non si sorriderà mai nemmeno alla vita. Ciao Bruno, pezzo di storia biancoscudata!

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