Il Perugia dopo l'epoca delle "vacche grasse" di Gaucci (fuggito a Santo Domingo lasciando che la giustizia facesse il suo corso con i figli... questo dà l'idea di che paese sia l'itaGlia!) è fallito per ben due volte ed oggi milita nel CND, in un girone misto umbro-toscano, dove vista la vicinanza riesce a portare in giro un gran numero di tifosi. Nello stesso girone c'è l'Arezzo, unica altra tifoseria degna di questo nome. Da inizio stagione i tifosi aretini si vedono negare regolarmente le trasferte in provincia di Perugia, anche in paesi con mille abitanti. Forse il Casms teme che possano disturbare la messa della domenica pomeriggio. Ovviamente domenica dovrebbe esserci Arezzo-Perugia, e che fa il Casms? Vieta la trasferta ai tifosi del Perugia ovviamente! Mi fa piacere che questo pseudo-organismo sia sempre vigile ed all'erta, direi che i risultati si sono visti... E direi che se n'è accorto anche Danilo Tedeschini, giornalista perugino che scrive sul sito della società umbra:
Decisione giustissima, che non fa una piega perchè l'Osservatorio osserva e vieta. Ma che pretendono queste orde di belve barbariche vestite di biancorosso che, negli ultimi due mesi, hanno devastato nell'ordine Sansepolcro, Città di Castello, Civita Castellana e Orvieto bruciando case, chiese e seminando il terrore nelle popolazioni di quelle terre, altro che gli agnellini serbi fatti tranquillamente arrivare a Genova. E' arrivato il momento di dire basta a queste distruzioni, anche perchè fino ad ora c'era la scusante di aver potuto giocare in impianti capienti, dotati dei più sofisticati sistemi di sicurezza e che avevano ospitato i mondiali del '90, come il San Siro di Sansepolcro, il San Paolo di Città di Castello, l'Olimpico di Civitacastellana e il San Nicola di Orvieto e dove si è potuto limitare, almeno all'interno di questi impianti, i tentativi di devastazione da parte delle belve in biancorosso. Ma al campetto del Città d'Arezzo no, lì al massimo c'entrano duecento persone in tutto e il settore ospiti tiene tre persone al massimo, Come si fa, ha osservato l'Osservatorio, stavolta è troppo pericoloso e allora chiudiamolo sto piccolo recinto ai perugini. E poi negli ultimi due anni tra Arezzo e Perugia c'è scappato anche il morto! E quest'ultimo accadimento, cari lettori, non è la conclusione di fantasia al mio sarcastico articolo ma, putroppo. è la cruda realtà, visto che a Badia al Pino, proprio nella strada che collega Arezzo e Perugia, due anni fa veniva ucciso dall'agente Spaccarotella un giovane tifoso laziale, Gabriele Sandri. Non era perugino e neanche aretino, era semplicemente un ragazzo di ventitrè anni che amava il calcio.
A questo punto un consiglio ai tifosi perugini mi sento di darlo: partite lo stesso, non farete cambiare idea a questi inetti ma almeno darete un segnale forte e li obbligherete a tenervi d'occhio ed a guadagnarsi la paga domenica. Che tanto, le disposizioni del Casms sono niente di più e niente di meno che come la carta igienica: buone per pulirsi il culo!
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