lunedì 6 dicembre 2010

CESENA-BOLOGNA, DA NON TESSERATI

Un tempo era così...
Ricevo e pubblico da Max di Bologna:

C'e' gente che va ovunque e gente che va solo in casa, per fare poi una trasferta all'anno, solitamente la piu' sentita, e poi c'e' gente che in casa non va piu' ma per quel tipo di trasferta, giurata, 'battezzata', prescritta da mesi, non puo' esimersi. Insomma ci sono trasferte che fanno o dovrebbero fare tutti. Se ogni campionato, lasciando stare imprevisti spareggi di giugno, ha una gara fuori casa fondamentale, tipo derby o altro, questa per il 2010/11 era oggi, la 'madre' di tutte le trasferte. Perche' in A col Cesena non ci becchiamo da 19 anni, perche' i viola come derby dell'Appennino non ci hanno mai troppo considerato (le loro attenzioni sono piu' rivolte ai gobbi, che a loro volta li cagano il giusto...e' sempre cosi', come in amore..) e perche', ahime', spal e modena sono 'nobilmente' decadute (addirittura mi sembra che coi primi non ci sia piu' alcuna forma di odio, mentre i gialloblu' vengono considerati il giusto, e l'ho visto in Coppa Italia il 27/10 scorso...in questi casi, purtroppo, c'e' da dire che la rivalita' e' sempre piu' viva in chi cade piu' spesso, in chi ha meno blasone, insomma il parente 'povero', tipo i granata che quando vincono il derby della Mole poi possono anche retrocedere...e questa e' una consuetudine piuttosto snob della mia tifoseria che mi e' sempre stata sul cazzo)
Insomma oggi dovevam esserci tutti, per il momentaccio societario del Bologna, per il derby, perche' e' stata vietata, ma soprattutto per Bologna e per il Bologna.
Pertanto, quando ho letto che  di 11000 tesserati, che non riescono a vivere lontano dalla squadra, perche' per loro il Bologna e' tutto...solo 1032 si recano a Cesena, neanche un 10%...i maroni mi sono ulteriormente crollati, a dimostrazione, se ce n'era bisogno, che le motivazioni eran ben altre. Questa squadra, come tutte le squadre, senza i suoi ultras domani chiude bottega. Un giorno, anche se tardi, qualcuno lo capira'.
Per una trasferta del genere, sapendo che 5 anni fa i cesenati ci entrarono quasi in Bocciofila, presentandosi con una serie di auto fuori scorta parecchie ore prima del match, si puo' pensare ad una cosa sola: vendicarsi. E per farlo, visti i tempi che corrono, occorre muoversi il piu' possibile senza dare nell'occhio, tipo carovane d'auto o salire sui treni  non da Bologna, ma da Imoli, Forli', Faenza, ecc...ovviamente senza sciarpe o simboli. Si e' invece deciso di prendere un unico treno da Bologna, fatto anche di tesserati, un treno di linea, quello delle 11.36, e perche' fosse chiaro a tutti, anche agli organi di 'sicurezza', lo si e' detto anche per radio...Insomma si e' fatta una scelta opposta. Si e' sacrificato l'effetto sorpresa, e di pari passo la possibilita' di una 'rendicontazione' coi locali. Io non voglio interpretarlo come un alibi, come ci hanno fatto presente i cesenati, dicendo che se si viene con un treno quasi 'speciale', avvertendo tutti, e' ovvio che poi vieni intruppato dalla stazione, ai bus e poi al parking ospiti, una zona sigillatissima, togliendo a tutti (cesenati compresi) la possibilita' di fare qualche numero, perche' per loro, come mi hanno confermato, quella e' una zona off-limits.
Io credo che oggi, vista la situazione repressiva e il contesto societario, fosse importante fare numero, ma non per creare problemi o per cadere in provocazioni, bensi' per dare una chiara risposta ad un tesseramento preventivo che sta mettendo in difficolta' lo stesso Siulp, specie quello del Veneto che non ce l'ha piu' fatta, e ha comunicato a chiare lettere che questa 'tessera' non aiuta neanche i poliziotti, nel loro operato. Insomma non aiuta nessuno.
E cosi' ci troviamo in stazione, facciamo tutti il ticket del treno e ci intruppiamo al binario, tesserati e non. Mi collocco tra un vagone e l'altro, nella terra di mezzo, e faccio amicizia con alcuni ragazzi piuttosto giovani della provincia. Hanno cappuccio, aste, bandiere e una certa 'sguaiatezza' da ventenni. Tutto bene, fino a quando ad uno cade il biglietto, che non e' quello del treno...Ci resto male, erano tesserati e sembravano ultras, strane queste nuove leve...Ma mi ha fatto comunque piacere che abbian fatto numero con noi sul treno.
Arriviamo in una Cesena militarizzata, una ragazza che resta sul treno mi fa gli auguri vedendo lo schieramento, ovviamente in assetto antisommossa, perche' qui non siamo a Londra..., ci sono 6 bus ad attenderci, anche se qui sono in buono stato a differenza di Verona dove c'eran pulmann con le grate ma senza vetri, d'inverno si congelava durante il tragitto. All'appello manca un bus, nel senso che siamo troppi per le loro previsioni, cosi' attendiamo il rientro del primo per ripartire e recarci nella zona off-limits. Nei 4 minuti di tragitto qualche cesenate in bicicletta, forse vedette, e niente di piu'.
La ns giornata comincia e finisce in quell'immenso parking a ridosso della ferrovia, mentre con calma arrivano in auto altri tifosi (probabilmente quasi tutti tesserati) che ci passano davanti ai filtraggi degli steward potendo vantare la bobocard, io li guardo in un misto tra indifferenza e disprezzo, soprattutto quando ho visto entrare una decina di ragazzi di un gruppo ultras minore, addirittura fuori provincia,  che ritenevo comunque non allineato alla linea del Governo. Ci son rimasto di merda.
Verso le 14.30 ci accalchiamo davanti agli steward, dietro cui ci sono 30 blu; lanciamo cori, saltiamo ma nessuno pensa di forzare il blocco, sia perche' il blocco non e' composta da un'unica linea coercitiva sia perche' si cadrebbe credo nella provocazione che tanto loro attendevano.
Il pomeriggio scorre cosi', intervallato dai 2 gol del Bfc che ci fanno sobbalzare, e da qualche coro lanciato dai ns all'interno dell'impianto, probably dai tesserati ultras che sono entrati, oltre che da qualche polemica sul come 'farsi vedere' quando in effetti si e' davvero sigillati in un enorme recinto che non ha zone di fuga; alla fine qualcuno trova in una zona d'ombra, lontano dai filtraggi, un buco nella rete e un cancellino da pollaio, poi i binari e oltre la 'liberta'. Non se ne fa nulla, troppa gente che si accalca, alla fine le fdo si avvicinano e minacciano arresti all'istante, il discorso decade.
Manca un niente al 90esimo, sembra finita, in campo, sugli spalti e nel parking e invece...da quello stessa zona buia, facendo un percorso inverso si presentano 4 (badate bene) hooly del Peterborough United, una squadra appena retrocessa in terza serie inglese, che ha contatti di amicizia con la curva Mare...Partono in 200, la meta' circa dei non tesserati presenti direi, parto anche io, ma quello che riesco a scorgere dalla calca e' che questi non arretrano, forse ubriachi duri e incuranti del pericolo...Ingenui o eroi, alla fine vengono soprafatti, finiscono a terra e piuttosto malconci vengono salvati dai blu che partono con una carica che allontana tutti. Risultato finale: 2 inglesi feriti e in commissariato. 30 minuti dopo rientrano al parking dalla curva Ferrovia, scortati, i ns amati tesserati..Non vengono accolti benissimo....cori contro di loro da un metro, a cui loro diligentemente non rispondono, abbassano la testa, tengono per mano la ragazza e allungano il passo. Mi vergognavo io per loro, mentre li offendevo.
La giornata finisce qui, non c'e' molto altro da dire, se non l'ennesima eterna processione di rientro dei bus alla stazione, ove veniamo indirizzati in un piazzale per fare tutti il biglietto del ritorno. Ad accoglierci, oltre ad uno schieramento misto tra blu e cc, un dipendente di Trenitalia con un bussolotto pieno di monetine per il resto...Anche li' non scoppiano casini ma quasi vista la burocratica e draconiana gestione del deflusso. Come diceva Taylor nel suo rapporto post Sheffield, smettete di trattarli come bestie e si comporteranno di conseguenza, peccato anche in questo caso che non siamo in Britannia...
Alle 20.30 a casa

Max

1 commento:

Cava ha detto...

Ero nei 300, non condivido l'eccessiva ostilità verso i tesserati nonostante tutto. E il buco nella rete qualcuno l'ha utilizzato...