lunedì 6 dicembre 2010

IL CALCIO E' MORTO...

Cremonesi a Bassano
Continuano i divieti e le restrizioni in tutta Italia, e la gente non ne può più. Lo dicevo in tempi non sospetti che il Decreto Amato, che in pratica dava pieni poteri ad un'osservatorio formato da sbirri che ragionano da sbirri avrebbe portato solo danni al mondo del calcio, poi è arrivato Maroni a completare l'opera... Zanna Bianca, da buon vecchio marxista, ha applicato alla lettera i vecchi insegnamenti democratici della sinistra extraparlamentare: se mi rompi i coglioni, ti vengo in culo! E così ha fatto, intestardendosi su una Tessera del Tifoso che tutti ma proprio tutti ormai considerano un fallimento. Spezzando le gambe agli oppositori, alla faccia del "pensiero democratico". Ultimamente qualcuno gli ha anche scritto, ma finirà solo per far ottenere l'effetto contrario... Ci sono tuttavia i dati degli spettatori a parlare chiaro: dove sono "le famiglie da riportare allo stadio"? Dove sono "i tifosi perbene"? Io vedo solo desolazione, e se questa per loro è la pace, allora è decisamente più divertente una guerra!
A dicembre il Tar dovrebbe esprimersi sulla Tessera del Tifoso, e credo che se tanto mi da tanto finirà col dare ragione ai ricorrenti, ma ormai il danno è fatto. Perchè il danno non è solo una carta prepagata mascherata sotto il falso nome della sicurezza (secondo scuola leghista), ma è tutto un sistema marcio che sta perdendo i pezzi; di cui casomai la Tessera è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E la battaglia da combattere è lunga e passa attraverso molti altri aspetti che hanno caratterizzato la vita da stadio dal 2007 ad oggi. Passa attraverso le continue restrizioni dell'Osservatorio, passa attraverso lo strapotere delle televisioni. I tifosi disertano lo stadio, gli ultras se ne stanno fuori: proprio ad Ascoli un socio di curva mi spiegava che a lui il calcio è andato in disgrazia ma che quest'anno le proteste anti-tessera gli hanno dato qualche stimolo in più e si sta divertendo molto di più rispetto ad altre stagioni in cui si entrava allo stadio piegando la testa ad un sistema che prevedeva pesanti limitazioni (l'ultimo anno di C, tutti i derby e le trasferte più succulente vietate tranne Portogruaro!). Insomma, quando subentra la noia, qualsiasi novità anche negativa può dare stimoli...
Per far cessare tutto ciò, noi tifosi abbiamo pochissime armi a disposizione: internet per esempio, una cassa di risonanza immensa. Torniamo indieto con la mente al luglio 2009 ed alla sentenza-scandalo su Spaccarotella, alla voglia di mollare tutto e scappare che, sono sicuro, è balenata in mente a più di qualcuno. Se oggi siamo arrivati a una sentenza di colpevolezza su Spaccarotella (per quando continuo a non cantare vittoria, visto che non c'è niente di definitivo) lo dobbiamo alla caparbietà della Famiglia Sandri in primis, ma anche a tutti quei ragazzi che non hanno mai mollato chiedendo a gran voce sulle pagine del web "GIUSTIZIA PER GABRIELE", riuscendo a creare un movimento d'opinione tale che non poteva più essere ignorato (e che ora ha il compito preciso di tenere gli occhi aperti!). Ancora lo abbiamo visto sulla Tessera del Tifoso: la battaglia è più che mai aperta, ma se ancora è viva la speranza di una revisione del provvedimento e se sempre più addetti ai lavori stanno convenendo sull'inutilità e soprattutto sulla dannosità di questa tessera; bisogna dire grazie a quelle tifoserie, a quegli ultras, a quegli avvocati che hanno condotto la battaglia per primi, informando a 360° a tutto spiano...
L'iniziativa Trasferte Libere va in questo senso, ma per renderla più credibile di una semplice lamentela va ampliata: giornalisti, società calcistiche, uomini di sport e di spettacolo... Lancio un appello a tutti i lettori ed i collaboratori di aggiornare la mailing list con indirizzi che possono essere utili (chiaramente mandatemi i vostri aggiornamenti così provvedo a farlo anchio!); ma lancio un appello anche a tutti quei giornalisti che leggono e che nelle loro parole sono già rassegnati alla Tessera ed agli stadi vuoti pur non essendo d'accordo col progetto: se ci uniamo tutti quanti e diffondiamo le nostre ragioni, otterremo una vittoria insperata! Forse il calcio è morto, ma i suoi tifosi (che siano ultras o semplici appassionati cambia poco: chi ama questo fenomeno sociale, perchè non si può considerare sport, non può essere felice degli stadi vuoti ed ha il dovere di combattere questo stato di cose...) sono vivi e vegeti più che mai. Lapadovabene.it è disponibilissima ad un confronto e ad un dibattito su certe questioni. La mia mail (lapadovabene@hotmail.it) è a disposizione di tutti quelli che vogliono prendere contatto per collaborare alle iniziative, ma anche per criticare... Contattatemi!

Udinesi a Parma
 

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