lunedì 20 dicembre 2010

L'ERA DEL DASPO ESTESO

Le parole di Mantovano (chiamare onorevole un politicante della Repubblica delle Banane mi sembra veramente troppo!) ancora rieccheggiano nell'aria e tanto scalpore hanno fatto in parlamento e non solo. Maroni le ha fatte subito sue. Non ne vedeva l'ora, penso sia venuto almeno un paio di volte nei pantaloni... Fra poco magari si inventerà la Tessera del Manifestante, da ritirare in qualche banca connessa al Grande Capo Silvio. Pienamente d'accordo sul provvedimento, purchè sia retroattivo, caro Zanna Bianca. Troppo comodo sennò... Chi invece si è dimostrato un tantino perplesso dalla risposta è il giurista Rodotà (quindi non un ultras, eh!), ex garante della privacy che ad una precisa domanda della Berlinguer se fosse auspicabile o meno l'applicazione di Daspo ed arresti preventivi per contrastare gli scontri di piazza, ha risposto che già il Daspo per gli ultras è una misura altamente anticostituzionale che i vari governi hanno faticosamente giustificato con lo spettro della lotta alla violenza negli stadi, ma che in realtà cela evidenti punti di anomalia rispetto ad uno stato di diritto. 
Insomma, l'itaGlia si sta improvvisamente svegliando con l'incubo Daspo, quando nel corso di vent'anni di sospensione della costituzione non se n'è mai interessata, sostenendo tutt'al più che uno "se ha preso una diffida, qualcosa avrà fatto...". Bene, siccome ne deduco che ben pochi siano informati su cosa sia realmente un Daspo (meglio noto negli ambienti come "diffida") penso sia utile informare i numerosi lettori di questo spazio, che al di là di ciò che si può pensare non sono solo tifosi...
Innanzitutto Daspo è l'acronimo di "Divieto d'Accesso alle manifestazioni SPOrtive. Gli hanno dato il nome di un ispettore dell'FBI da telefilm per renderlo più affascinante. Funziona in questo modo: in seguito alla commissione di reati in occasione di manifestazioni sportive (reati che sono classificati come svariati episodi di violenza o aggressione, ma anche solo l'accensione di un fumogeno per fare coreografia, tanto per rendere l'idea...) la Digos (reparto di competenza della questura) avvia delle indagini e su queste basi poi emette delle denuncie, che andranno in un secondo tempo dimostrate in fase processuale. Parallelamente avvia la procedura di Daspo, emettendo un provvedimento con il quale tiene la o le persone interessate dalle denuncie lontane dagli stadi per un periodo variabile da uno a cinque anni (secondo la legge attuale), a seconda della gravità dei casi o delle situazioni. Diciamo che l'iter prevede una proposta di Daspo al questore di turno, che dovrebbe valutarla caso per caso e poi emettere la propria decisione. Ma siccome la stragrande maggioranza dei questori italioti sono come Savina, in genere si limitano a firmare il provvedimento senza nemmeno leggerlo. Una cosa importante da capire è che il Daspo può essere emesso senza nessun processo, sulla base di una semplice denuncia: in poche parole, nel momento in cui venite denunciati, scatta quasi automaticamente il Daspo per quasi tutti i tipi di reato (non tutti: svariate battaglie legali nel corso degli anni hanno fortunatamente portato a una distinzione fra episodi che costituiscono turbativa per l'ordine pubblico, quindi puniti con il Daspo; ed episodi che indicano semplici infrazioni al regolamento d'uso dello stadio, quindi punibili con una semplice ammenda...). Cosa comporta ricevere un Daspo? Significa che per tutto il periodo di tempo stabilito non solo non si può assistere alle partite della propria squadra del cuore, ma si deve obbligatoriamente rimanere ad una distanza di almeno due chilometri dallo stadio e da tutte le aree interessate al passaggio delle tifoserie (parcheggi, stazioni ferroviarie, autogrill, ecc) nelle due ore prima e nelle due ore dopo lo svolgimento della partita. Pena l'arresto fino ad un anno ed una pena pecuniaria variabile dai 1.000 ai 5.000 euro. Quasi sempre  la persona colpita da Daspo viene obbligata a firmare un apposito registro in questura o nelle caserme di competenza dei carabinieri negli orari di svolgimento delle partite. Bene, provate ad immaginarvi l'estensione di un provvedimento del genere a qualsiasi tipo di manifestazione, anche non sportiva, e vedrete che bella marmellata ne viene fuori...
Ma quali sono i reati per i quali può essere applicato il Daspo? dal sito dello Studio Legale Contucci-Cacciotti, leggiamo che  vi rientrano coloro che sono stati denunciati o condannati - in occasione o a causa di manifestazioni sportive - per aver portato fuori dalla propria abitazione oggetti atti ad offendere, per chi si sia travisato il volto, per chi abbia introdotto emblemi e simboli vietati dalla legge.  Si può anche essere diffidati per il lancio di oggetti contundenti o di artifizi pirotecnici in occasione di una manifestazione sportiva, ma la novità significativa introdotta con la Legge Amato è la possibilità di essere diffidati anche per il semplice possesso di artifizi pirotecnici (fumogeni o petardi).  E' anche passibile di diffida chi supera una recinzione o separazione dell’impianto sportivo ove si svolga una manifestazione agonistica.  In altre parole, chi scavalca. Anche chi invade il campo di gioco durante la partita potrà essere diffidato. L'invasione pacifica e festosa, quindi, oggi può comportare la diffida. Anche l'incitamento, l'inneggiamento e l'induzione alla violenza comportano la diffida. Ma è necessario produrre delle prove per emettere un Daspo? Assolutamente no! Molto spesso le varie questure emettono i loro provvedimenti dopo un esame (non so quanto attento realmente) delle foto o delle riprese video. Ma altrettanto spesso non sono necessarie nemmeno le immagini: basta infatti che un agente in servizio in quel momento dichiari di avervi visto (quindi la sua parola contro la vostra) compiere dei reati ben precisi, e scattano automaticamente denuncia e Daspo. Vi sembra poco? Si tratta in poche parole di una condanna senza processo, visto che una limitazione della libertà personale può essere tranquillamente paragonata ad una condanna (per un tifoso non poter seguire la propria squadra è una bella sofferenza, garantito). Condanna in questo caso senza processo, senza possibilità di difesa, di portare prove a propria discolpa, come succede in tutti i processi del mondo...
Ma come, direte voi adesso, se prendo un Daspo avrò pure la possibilità di difendermi, di fare quanto meno ricorso, di dimostrare la mia innocenza e farmelo togliere? Si certo, la possibilità c'è, ma è stata resa per legge alquanto remota... Le strade percorribili sono due: la prima è che si aspetta l'arrivo del processo, lo si affronta, ed in caso di responso positivo si avvia procedura burocratica per farsi togliere la diffida. Eventualità che spesso è inutile, perchè la stragrande maggioranza dei processi o cadono in prescrizione per decorrenza dei termini, o si svolgono a diversi anni di distanza dai fatti, quando uno ha quasi sempre scontato per intero il periodo di Daspo; e la beffa sta nel fatto che spesso uno per due, tre o anche cinque anni deve rimanere lontano dagli stadi a seguito di fatti per i quali verrà poi assolto in tribunale! Insomma, una condanna "a prescindere"... La seconda strada invece è quella del ricorso in Cassazione, quella classica e normalmente più seguita da chi ritiene di avere la coscienza troppo pulita per sopportare anni di diffida: entro l'emissione del provvedimento avete un arco di tempo dai 15 ai 60 giorni (variabile a seconda delle questure) per presentare una memoria difensiva alla Corte di Cassazione, che col suo tempo a disposizione valuterà il vostro caso. Nel frattempo continuerete ad andare in questura a firmare ed a non potervi avvicinare allo stadio, ma non illudetevi: nove volte su dieci il ricorso vi verrà respinto! Come ho già detto sopra, è la vostra parola contro la loro e difficilmente la vostra parola sarà quella che conta di più...
Ora, se volete capirne di più, andate a leggervi questo post. E' la storia capitata ad un'amico, meno rara di ciò che pensate...
Se poi vogliamo analizzare quanto questo strumento sia effettivamente stato utile per "far diminuire" la violenza negli stadi, stendiamo un velo pietoso: i provvedimenti continui, mirati, spesso pretestuosi hanno avuto solo l'effetto di tenere lontano dagli stadi per un tot di tempo qualche ragazzotto dalla testa un pò calda e di far crescere in lui e nei suoi amici una rabbia sempre più esplosiva... Da anni chi subisce un Daspo, si convince di aver subito un'ingiustizia, per il semplice motivo che in altri ambiti della società per situazioni similari un provvedimento del genere non esiste... e si è andato a creare quello che io chiamo "effetto pentola a pressione", ovvero ciò che succede quando si mette un tappo ad una pentola a pressione: prima o poi esplode...  Non so con che coraggio il governo parli di "provvedimenti che hanno avuto successo", visto che almeno allo stadio la situazione è completamente degenerata, gli spalti sono desolatamente vuoti (con Maroni che continua a farsi passare e leggere dati fasulli e completamente ritoccati) e la violenza non è mai cessata del tutto (come abbiamo visto anche quest'anno...). Ora si vorrebbe mettere un tappo anche alle manifestazioni di piazza... Avete idea di quanto possa degenerare la situazione? Vi faccio i miei migliori auguri, temo che la propaganda potrebbe non bastare veramente più...

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