I PRECEDENTI. Una cosa che molti di quelli che vengono allo stadio oggi ignorano è il rapporto fra la tifoseria biancoscudata e quella bustocca. E la cosa che potrà sorprendere molti è che fra le due tifoserie, o meglio ancora fra gli "zoccoli duri" delle due curve esiste una sorta di "rispetto reciproco" maturato nel corso di campionati di merda di serie C in cui non c'era nessuna promozione in ballo ed in cui loro lottavano per salvarsi, noi per il sesto posto.
La prima volta che ho visto da vicino i bustocchi è stato ai tempi della C2, campionato 2000/01, prima giornata. Faceva un caldo fottuto, me lo ricordo ancora oggi. Noi venivamo da tre retrocessioni in quattro anni ed un sesto posto in C2 (altro che delusioni...), e da una ventina di diffide rimediate giusto quella settimana per un'amichevole d'agosto col Modena. Quel giorno eravamo in 35 (ben lontani dai numeri di oggi, anche in prospettiva), tutti con auto private e tutti praticamente giunti alla spicciolata. I bustocchi in quel periodo non erano affatto male, erano gli anni d'oro (per loro) dei Commandos Tigri e degli Skinheads. Non avevano grossi numeri (del resto la loro realtà non glielo permette) ma avevano la qualità che è la cosa più importante.
Finita la partita ci recammo a bere nello stesso bar in cui eravamo stati nel prepartita, l'unico per la verità aperto in zona, e fu li che scoprimmo che quello era il loro punto di ritrovo prima delle partite. Erano almeno una settantina e pure gente "navigata" in termini di stadio, e li la situazione si fece complicata per noi: un'altra tifoseria ci avrebbe aggredito potendo contare sui numeri, e ne avrebbe guadagnato in fama, della serie "Abbiamo picchiato i padovani" (Eravamo rimasti in pochi, ma la fama, meritata, ce l'avevamo e ce l'abbiamo tuttora... siamo pur sempre I Padovani!). Invece, complici diverse amicizie personali sia calcistiche che extracalcistiche che li legavano a molti ragazzi di Padova, ci offrirono da bere. E ci facemmo una gran bevuta praticamente gratis, una delle più grosse mai fatte in trasferta (ricordo che al ritorno facevo fatica a inserire la retro, mentre un mio socio pensò bene di urinare sul cancello di una villetta scambiandolo per un cespuglio ed alle giuste rimostranze della padrona di casa rispose: "Ciò signora! No ze mia colpa mia se casa sua pare un cesso!". Ci prendemmo pure il lusso di gridare "Boari!" a una compagnia di tamarri che occupava i giardini vicino lo stadio e che sfrecciava bella orgogliosa a bordo delle loro macchine apparecchiate... Eravamo così giovani e belli!). Oggi la situazione è molto diversa dal 2000 e siamo qui entrambi a giocarci il ritorno in B. Tuttavia penso sia bene ricordare quell'episodio, come sia giusto ricordare che in tutti i campionati successivi in cui abbiamo giocato con la Pro Patria ci siamo sempre bevuti qualche birra con i ragazzi di Busto senza alcun problema e senza che fra le due tifoserie ci sia mai stata nessuna amicizia ufficiale. Come per esempio in quel tragico 11 novembre 2007, giorno della morte di Gabriele Sandri, con le due tifoserie unite nei cori contro i blu ed anti-repressione. Tutto questo non lo dico per "mentalità ultras" (termine che mi è andato in disgrazia e che mi fa venire un rigurgito solo a sentirlo), ma proprio per un dato di fatto: è facile fare i leoni quando si è in 3.000, diventa molto più facile fare gli agnellini quando si è in 35. Siccome leoni ce ne sono pochi in giro (si è visto anche a Ravenna cosa succede a gente che va in giro con la testa infilata nel culo) credo sia giusto continuare a rispettare la tifoseria bustocca. Magari evitando di far partire cori offensivi o di fare troppo gli arroganti quando si andrà in trasferta laggiù per la partita di ritorno. Si chiama correttezza, niente di più. Pensiamo a sostenere il Padova, e ricordiamoci che i tifosi non hanno colpa delle nefandezze commesse dai vertici societari. E qui dovremmo saperlo molto bene...
LA TIFOSERIA BUSTOCCA. I Tigers Supporters sono stati il primo gruppo ultras a nascere a Busto Arsizio, figli di quel ricambio generazionale con l'entusiasmo tipico dei ventenni, che i primi " Commandos Tigri " avevano portato qualche anno prima nel 1973.A dire il vero il primo nucleo di sostenitori accesi (non propriamente ultras ), compaiono a Busto nel campionato 1971/72, quando dall' allora ala giovanile del neonato Pro Patria Club vari ragazzi alla domenica sostenevano attaccando i primi striscioni e sventolando le prime rudimentali bandiere. Ma fu appunto all'inizio del campionato 1979/80 che fece la sua prima comparsa lo striscione Tigers Supporters (i sostenitori delle tigri): un nome di chiara origine anglosassone (dilagante in quegli anni, " clonato " probabilmente dagli Eagles Supporters laziali, un gruppo che andava molto in quel periodo.). Il gruppo faceva dell'attaccamento alla maglia bustocca e dell'unità di intenti il suo vero e proprio " punto di forza ", e in anni in cui le trasferte venivano effettuate senza le scorte che ci sono ora, l'aver varcato certi campi " sacri " è sicuramente motivo di orgoglio. Solo chi ha vissuto intensamente quel periodo può capire il sapore che avevano certe partite e certe trasferte " calde ": La repressione allora praticamente non esisteva, in tutta Italia in quegli anni il " fenomeno ultras " andava via via prendendo piede e anche a Busto, quel gruppo di ragazzi in gradinata centrale seppe farsi rispettare. Memorabili sono rimaste le trasferte di Rimini (1982/83), la trasferta della speranza: quella che avrebbe dovuto essere il " salvacondotto " per restare in C1 e che invece sancì la nostra scontata retrocessione dopo solo un anno di permanenza. Belli e infuocati i derby di Legnano nella stagione 1981/82 (oltre 600), Novara (1980/81) e Brescia particolarmente ostile in quegli anni ( in due anni le rondinelle bresciane passarono dalla A alla C1 ). La goliardia tipica del tifo di quegli anni si manifestò varie volte a Busto: ci piace ricordare le partite sempre della stagione 1981/82 quando due ragazzi dei Tigers Supporters in occasione delle gare interne con il Legnano (l'eterno rivale) e la Carrarese (capolista del girone), portarono dei water dipinti rispettivamente di lilla e giallo blù i colori delle rispettive società,attraversando la pista di atletica e deponendoli sotto il settore da loro occupato. Mimetiche a chiazze, grandi sciarponi in lana, grandi bandieroni fasciati con il tricolore e il rollare dei tamburi erano il primo impatto di chi varcava la soglia dello " Speroni ". All'epoca fu instaurato un bel gemellaggio con gli Ultras S. Angelo (ora in serie D), e con i vecchi Ultras Saronno (poi persosi negli anni); e rapporti di reciproche visite con i vecchi Boys Varese amicizia quest' ultima che creò all'interno del gruppo varie spaccature in quanto non tutti erano favorevoli alla presenza dei Varesini a Busto che comunque non mancarono di farsi notare; ad esempio in un Pro - Brescia datato 1982/83 e in Pro - Triestina sempre di quell' anno. L' ala dei Tigers poco favorevole a questa amicizia instaurò di contro una bella amicizia con gli ultras Tito della Samp. assieme ai quali assistettero ad un " caldo " Varese – Sampdoria. La vita del gruppo fu circa di 10 anni fino al rientro alla guida del tifo della Pro dei Commandos Tigri avvenuto durante la stagione 1989/90.
1973: è questo l'anno che vede la nascita del movimento Ultras a Busto Arsizio per opera di alcuni ragazzi innamorati delle Tigri bustocche che decidono di fuoriuscire dal Pro Patria Club (unica insegna del tifo organizzato di quei tempi) sentendo il bisogno di fornire tutto il sostegno possibile alla squadra biancoblù. Sono gli anni in cui alla base di tutto ci sono l'amicizia e la voglia di "fare casino" tutti assieme, anche se i mezzi sono quel che sono. E così basta poco per cominciare a muovere i primi passi: le latte di vernice vanno bene anche come tamburi, le sciarpe in lana (… fatte in casa!) in stile popoular, che richiamano la nostra gloriosa maglia, avvolgono i nostri predecessori che intanto cominciano ad accendere i primi fumogeni, sventolare le prime bandiere, muovere i primi passi fuori casa. Decidono subito di chiamarsi Commandos Tigri e già nella scelta del nome si intende quanto forte sia il legame fra i Bustocchi e la loro squadra! Ed anche quando, dopo un decennio che porterà una svolta radicale per tutto il movimento Ultras italiano, arriverà il primo ricambio generazionale allo stadio "Speroni", sarà ancora dietro l'ideale delle Tigri bustocche che cominceranno a radunarsi gli storici Tigers Supporters, primo vero gruppo Ultras organizzato a seguire le sorti della nostra Pro Patria. Come nel resto della Penisola si stampano adesivi, si producono le prime sciarpe del gruppo, le trasferte si affrontano tutti insieme in pullman: ovunque c'è
Il gruppo Ultras "Busto Crew" nasce nell'anno 2000 sulle orme del gruppo degli "Skinheads" e dei casuals di Sacconago,popoloso quartiere a sud di Busto Arsizio. L'esigenza di distinguerci dai ragazzi del Commandos è dovuta da una diversa concezione di vivere la vita da stadio e dal forte legame di amicizia che inizia nel 1995 e si allarga anche al di fuori dello stadio dove puntualmente ci si ritrova nelle birrerie locali a trangugiuare litrate di birra. La nuova ciurma non ha certo subito vita facile: nel derby Legnano - Pro Patria del 24 settembre 2000 a causa degli incidenti post-partita, vengono arrestati tre ragazzi e molti altri giovani vengono denunciati e diffidati. Nonostante mille difficoltà la Crew non si perde d'animo e considera un onore andare allo stadio anche per quei ragazzi che non possono essere presenti fianco a fianco sulle gradinate. Con lo scadere delle prime diffide il gruppo cresce notevolmente affermandosi come entità propria nella gradinata bustocca e trovando una dimensione stabile sul lato destro del settore. Il simbolo della Crew che capeggia sui nostri stendardi è "Sandrino" (caricatura di uno Skin tra i fondatori del gruppo). Nella stagione 2001/02 la Pro Patria è salita in C1,ciò è motivo di grande soddisfazione da parte di tutti noi, sia perché finalmente siamo saliti di categoria dopo venti anni sia perché ci confronteremo con gruppi storici del panorama Ultras Italiano. Tutto questo è motivo di orgoglio per la nostra città e per la nostra mitica maglia. Concludiamo questa nostra breve storia salutando i nostri Amici Triestini e Sassaresi e tutti i ragazzi della Crew. Nell'estate 2003 il gruppo si scioglie. (Fonte: http://www.bustocco.it)
EMERGENZA BIGLIETTI. Per la partita di ritorno si annuncia già un problema: la capienza dello stadio Speroni! L'impianto bustocco può infatti ospitare meno di 4.000 spettatori, e la capienza del settore ospiti è di soli 600 posti! Se il problema non si poneva nelle normali partite di campionato, è fin troppo chiaro che per la partita che potrebbe... (e qui mi fermo) i biglietti a disposizione della tifoseria patavina saranno assolutamente insufficienti... Che fare?
Il Calcio Padova ha già fatto richiesta alla Lega Pro di spostare la gara in un'impianto adeguato (si parla di Monza), richiesta che potrebbe essere a vantaggio di entrambe le società (Non credo che a Busto saranno solo 3.400 persone a voler assistere alla possibilità di una storica promozione della Pro Patria in serie B). Tuttavia bisogna fare i conti con i vari Osservatori, Casms, Questure e Prefetture. Ed il fatto stesso che il Padova (pur in buona fede) abbia girato la richiesta ad entrambe le Questure e Prefetture (Padova e Varese per competenza) mi inquieta e preoccupa non poco. Sarebbero capacissimi, con le loro teste, di vietare la trasferta (vanno un pò tutti a scuola di neologismo coloro che svolgono certe mansioni)!
A questo punto mi sembra quanto meno doveroso un appello: il 21 giugno, qualsiasi cosa succeda, con o senza biglietto, andiamo tutti a Busto Arsizio (o dove si giocherà) a sostenere i biancoscudati in lotta per la serie B. Andiamo in massa e senza paura. Vedrete che il posto per tutti salterà fuori. AVANTI PADOVA!
Il Calcio Padova ha già fatto richiesta alla Lega Pro di spostare la gara in un'impianto adeguato (si parla di Monza), richiesta che potrebbe essere a vantaggio di entrambe le società (Non credo che a Busto saranno solo 3.400 persone a voler assistere alla possibilità di una storica promozione della Pro Patria in serie B). Tuttavia bisogna fare i conti con i vari Osservatori, Casms, Questure e Prefetture. Ed il fatto stesso che il Padova (pur in buona fede) abbia girato la richiesta ad entrambe le Questure e Prefetture (Padova e Varese per competenza) mi inquieta e preoccupa non poco. Sarebbero capacissimi, con le loro teste, di vietare la trasferta (vanno un pò tutti a scuola di neologismo coloro che svolgono certe mansioni)!
A questo punto mi sembra quanto meno doveroso un appello: il 21 giugno, qualsiasi cosa succeda, con o senza biglietto, andiamo tutti a Busto Arsizio (o dove si giocherà) a sostenere i biancoscudati in lotta per la serie B. Andiamo in massa e senza paura. Vedrete che il posto per tutti salterà fuori. AVANTI PADOVA!
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