E’ (quasi) guerra tra Mario Macalli e il Calcio Padova. I problemi? Nascono dalla capienza dello stadio Speroni di Busto Arsizio, dove verrà disputata la finale promozione di ritorno con la Pro Patria. L’impianto ha 4.627 posti e può metterne a disposizione circa 600 per i sostenitori ospiti. Da qui la scelta del Padova di sollevare il problema tramite una missiva spedita lunedì in Lega Pro. Lettera che Macalli non ha gradito.Il Macalli furioso. «Ribadisco quanto già detto - urla al telefono il presidente e padre e padrone della Lega Pro -, questi trucchetti è ora che Padova smetta di farli (?). Dovete vincere sul campo e basta. Il match con la Pro Patria si gioca a Busto. Fine. Lo stadio ha più di 4mila posti e questi sono sufficienti. Le questure ci dicono di cambiare impianto? Che lo facciano, che solo provino, noi giocheremo a porte chiuse. C’è un regolamento e va rispettato». Poi chiude la telefonata senza salutare.Il Padova non replica. Guarito dall’influenza, il direttore generale biancoscudato Gianluca Sottovia prende atto della situazione. «La lettera è stata scritta in accordo con Prefettura e questura di Padova. Abbiamo solo segnalato un problema reale. Di più non possiamo fare, anche perché non è compito nostro occuparci di ordine pubblico, come però non lo può fare Macalli».Questura allertata. Che la situazione sia una bomba a orologeria pronta ad esplodere è abbastanza lampante, senza contare che il Padova rischia danneggiamenti di altro genere (leggi arbitraggi a senso unico). Fonti vicine alla questura spiegano comunque che l’ultima parola spetterà al Prefetto di Varese.
Se è uno scherzo non è divertente. Affatto. Anche perchè Macalli prima di parlare dei "trucchetti" usati dal Padova (siamo stati una delle squadre più danneggiate in assoluto in questi anni di C, o forse finge di dimenticarsi le varie multe per "ululati immaginari" o episodi come il gol fantasma dell'Albino Leffe ai playoff del 2003), dovrebbe spiegare i trucchetti che per esempio ha usato la Pro Patria (niente contro i tifosi, ma la società è quella che è) per costruire lo squadrone di quest'anno, venir dichiarata fallita e ricevere solo un'ammenda di 10.000 euro (praticamente la stessa cifra che paga il Padova quando qualche comissario di campo si inventa di aver sentito degli ululati verso giocatori di colore dagli spalti dell'Euganeo).
Ad ogni modo si sa che il calcio è un mondo sporco e non lo scopro certo oggi. Rimaniamo nell'ambito che maggiormente mi interessa: i biglietti per Busto. Stando così le cose per noi ci sarebbero solamente 600 biglietti a disposizione per il match del 21 giugno.
APPELLO A TUTTI I TIFOSI BIANCOSCUDATI: POCHI CAZZI, IL 21 GIUGNO, CON O SENZA BIGLIETTO, ANDIAMO TUTTI A BUSTO! E NON CEDIAMO A MINACCE O RICATTI: RICORDATE CHE NESSUNO PUO' DIFFIDARVI SE ANDATE A FARVI UN GIRO IN UN'ALTRA CITTA'... Se sono così contenti di crearsi dei problemi...
Un applauso al ragionier Ugo Macalli!
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