CHI VORREBBE CANCELLARE LA MEMORIA. Durante Chievo-Lazio un episodio molto poco piacevole ha scosso gli animi e i cuori di coloro che assiepavano il settore ospiti del Bentegodi. Le telecamere di Sky, infatti, hanno inquadrato a più riprese lo stesso settore biancoceleste, lasciato vuoto dopo pochi minuti, dai circa 600 presenti. I gruppi organizzati della Curva Nord laziale, come sempre al seguito della propria fede, espongono i propri vessilli e i propri striscioni, ma ne manca uno, il più importante: quello raffigurante la faccia di Gabriele. Il motivo della mancanza è il divieto da parte delle forze dell'ordine di fare entrare tale striscione all'ingresso del settore. I tifosi laziali quindi, una volta appresa la notizia, decidono all'unisono di togliere ogni tipo di bandiera e stendardo e di abbandonare la curva a loro riservata.
LA STESSA COSA E' SUCCESSA A NOI A REGGIO CALABRIA... DOPO AVER SPEZZATO LA VITA DI UN RAGAZZO DI 28 ANNI, DOPO AVERNE INFANGATO LA MEMORIA ED AVER PREMIATO IL SUO ASSASSINO CON UNA SENTENZA QUASI ASSOLUTORIA, ADESSO LO STADO VUOLE ANCHE CANCELLARNE LA MEMORIA. GABRIELE INVECE CONTINUERA' A VIVERE NELLE MENTI E NEL CUORE DI TANTI RAGAZZI DI STADIO CHE CONTINUERANNO A RICORDARLO IN QUALSIASI FORMA. E SPERIAMO CONTINUI A RIVIVERE ANCHE NEGLI INCUBI PEGGIORI DEL SUO ASSASSINO E DI QUANTI NE HANNO AVVALLATO L'UCCISIONE. QUESTA E' L'ITALIA, IL WATER D'EUROPA!
CASARANO-FASANO. Nella serata di ieri militari della Stazione di Casarano hanno denunciato in stato di libertà, quattro tifosi del Casarano per violazione dell’art. 6 bis della legge 401/1989. Alle 18.00 circa, sul paizzale antistante il campo sportivo “Giuseppe camozza”, al termine dell’incontro Casarano – Fasano valevole per la coppa Italia dilettanti, durante le operazioni di deflusso delle tifoserie opposte, un gruppo di “tifosi” del Casarano ha aggredito quelli del Fasano mentre, a bordo di 2 pullman, si accingevano a lasciare lo stadio provocando la rottura di un finestrino con il lancio di bottiglie in vetro ed inneggiandoli provocatoriamente alla violenza. Quattro i giovani, di Casarano, identificati: C.S., 21enne, per le violazioni dell’art. 6 bis legge 401/89 e per il reato danneggiamento, avendo rotto con una bottiglia in vetro il finestrino del pullman; C.F. 19enne, F.R. 30enne, C.L. 26enne (quest’ultimo aveva appena terminato di “scontare” un pregresso provvedimento) per le violazioni di cui all’art. 6 legge 401/89 per aver inneggiato l’opposta tifoseria alla violenza cercando di mascherarsi il viso ed evitare di essere riconosciuti. L’intervento dei militari della Compagnia di Casarano ha permesso di allontanare le tifoserie ed evitare ulteriori disordini. Gli interessati, oltre ad essere denunciati alla Procura della Repubblica di Lecce, saranno segnalati alla Questura di Lecce per irrogazione di provvedimento di divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive.Sono in corso ulteriori accertamenti volti all’identificazione di altri giovani che hanno partecipato alle violenze che alla successiva identificazione verranno anch’essi proposti per provvedimento di divieto di accesso.
MARANGONI COLPISCE ANCORA. PALERMO (ITALPRESS) - Il Questore di Palermo, Alessandro Marangoni (EX QUESTORE DI PADOVA... PENSAVO FOSSE A PALERMO PER COMBATTERE ALTRE COSE BEN PIU' GROSSE... INVECE NIENTE E' CAMBIATO PER LUI!), ha emesso due Daspo, provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive, nei confronti di due tifosi. La decisione e' stata adottata dopo le intemperanze verificatesi nel corso delle partite di calcio Palermo-Spal valevole per la Coppa Italia del 15 agosto e Palermo-Napoli, prima partita del Campionato di serie A. In particolare, sabato 15 agosto, alle 20.30 circa, presso lo stadio "Renzo Barbera", poco dopo l'inizio dell'incontro di calcio Palermo-Spal, un tifoso palermitano, L.V. di 28 anni, colpiva con un calcio un funzionario di polizia in servizio per garantire l'ordine pubblico. Il giovane, una volta identificato, e' stato denunciato per violenza, resistenza e lesioni a pubblico ifficiale. Ed il questore di Palermo, sulla base del suo comportamento, ha adottato nei suoi confronti il provvedimento Daspo vietandogli di accedere per cinque anni all'interno degli stadi dove si disputano competizioni calcistiche con l'ulteriore prescrizione di presentarsi presso gli uffici di polizia nei giorni in cui la squadra del Palermo Calcio sia impegnata in incontri agonistici casalinghi mezz'ora dopo l'inizio e mezz'ora prima della fine degli stessi, nonche' nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo quando la squadra sia impegnata in trasferta. Il secondo Daspo e' stato emesso dal Questore di Palermo per la durata di due anni, nei confronti di un altro tifoso sorpreso dagli agenti mentre scavalcava la recinzione che separa la curva Nord dell'impianto sportivo "Renzo Barbera" dall'area esterna, durante l'incontro di calcio Palermo-Napoli, per assistere alla partita senza essere in possesso di regolare biglietto. Oltre al divieto di accedere al'interno degli stadi, dove si disputano competizioni calcistiche per due anni, anche per il secondo tifoso e' scattata l'ulteriore prescrizione di presentarsi presso gli uffici di polizia nei giorni in cui la squadra del Palermo Calcio sia impegnata in incontri agonistici casalinghi mezz'ora dopo l'inizio e mezz'ora prima della fine degli stessi, nonche' nell'intervallo tra il primo e il secondo tempo quando la squadra sia impegnata in trasferta.
BERGAMO, NO SURRENDER! Attimi di tensione questa sera a Bergamo pochi minuti prima della gara Atalanta-Genoa. Due autobus navetta della locale azienda di trasporti, che stavano accompagnando allo stadio alcune decine di tifosi ospiti, sono stati presi di mira con petardi e fumogeni da un gruppo di ultrà atalantini. E' successo intorno alle 20.20 in Piazzale Oberdan. Il finestrino di un autobus è andato in frantumi e il conducente è stato costretto a fermarsi. A quel punto i tifosi liguri hanno provato a scendere dall'autobus per cercare un contatto con gli atalantini, ma sono stati fatti risalire subito dalla polizia, che li ha scortati fino allo stadio. Nessuno è rimasto ferito, le forze dell'ordine stanno visionando i filmati delle telecamere installate in zona per identificare i responsabili dell'aggressione. Intanto, mentre i tifosi stanno ancora raggiungendo le loro auto e la stazione ferroviaria per far ritorno a Genova, non si sono registrati altri episodi di violenza.
ROSSI VS.NERI. Dopo gli scontri di fine luglio tra un gruppo di appartenenti ai Carc (Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo) e alcuni ragazzi di destra, membri delle ronde denominate SSS (il video si può vedere su you tube) il clima di tensione in città rimane costante.
Domenica durante il derby di calcio Sporting Massese - Massese valevole per la Coppa Italia di Eccellenza si sarebbe registrato un nuovo sgradevole episodio. Un ragazzo sarebbe stato minacciato ed aggredito perché indossava una maglietta con disegnati i simboli comunisti della falce e del martello. Lo scontro, avvenuto all’interno della curva della Massese, è stato riportato dalla stampa il giorno seguente. Gli appartenenti al movimento dei CARC si sono scagliati contro gli ultras del gruppo Legione Cybea, ritenuti responsabili dell’episodio. Questi si sono difesi minimizzando l’accaduto e accusando invece i ragazzi di essere andati in curva con il chiaro intento di provocare, opponendosi alle ripetute richieste di evitare l’esibizione di simboli politici che poco hanno a che fare con lo sport e con una partita di calcio. La curva della Massese da sempre ha cercato di tenere la politica oltre i cancelli, impegnandosi a sostenere unicamente la propria squadra.
Da quando, ormai 3 anni fa, alcune persone mascherate e tuttora sotto processo devastarono la sede di Azione Giovani in pieno centro, la tensione accumulata esplode periodicamente in episodi riprovevoli. Basti pensare al fatto che, nell’inverno scorso, fu impedita, da parte di un “presidio antifascista”, la presentazione di un libro sulla strage di Bologna per comprendere come il clima politico sia giunto a un livello assolutamente preoccupante.
Domenica durante il derby di calcio Sporting Massese - Massese valevole per la Coppa Italia di Eccellenza si sarebbe registrato un nuovo sgradevole episodio. Un ragazzo sarebbe stato minacciato ed aggredito perché indossava una maglietta con disegnati i simboli comunisti della falce e del martello. Lo scontro, avvenuto all’interno della curva della Massese, è stato riportato dalla stampa il giorno seguente. Gli appartenenti al movimento dei CARC si sono scagliati contro gli ultras del gruppo Legione Cybea, ritenuti responsabili dell’episodio. Questi si sono difesi minimizzando l’accaduto e accusando invece i ragazzi di essere andati in curva con il chiaro intento di provocare, opponendosi alle ripetute richieste di evitare l’esibizione di simboli politici che poco hanno a che fare con lo sport e con una partita di calcio. La curva della Massese da sempre ha cercato di tenere la politica oltre i cancelli, impegnandosi a sostenere unicamente la propria squadra.
Da quando, ormai 3 anni fa, alcune persone mascherate e tuttora sotto processo devastarono la sede di Azione Giovani in pieno centro, la tensione accumulata esplode periodicamente in episodi riprovevoli. Basti pensare al fatto che, nell’inverno scorso, fu impedita, da parte di un “presidio antifascista”, la presentazione di un libro sulla strage di Bologna per comprendere come il clima politico sia giunto a un livello assolutamente preoccupante.
Seriamente: perchè la gente invece di unirsi e di combattere chi sta in alto e li sfrutt, continua con queste piccole guerre fra poveri? "Dividi et impera" l'avevano inventato i romani, non è cambiato niente...
BRINDISI. Ha aggredito la moglie di Fabio Moscelli, calciatore del Football Brindisi 1912, squadra di Seconda Divisione, intimandole di riferire a suo marito che quest'anno si deve concludere con la promozione altrimenti - ha avvertito - ne andrebbero di mezzo i suoi figli. E' accaduto oggi a Brindisi, nell'abitazione del giocatore dove in quel momento c'erano solo sua moglie e i suoi figlioletti. L'uomo, spacciandosi per un addetto alla lettura del contatore dell'acqua si è fatto aprire la porta e una volta dentro ha minacciato la donna: «Dì a tuo marito che quest'anno è meglio che arrivi la promozione, sennò ne andranno di mezzo i vostri figli». Ha poi colpito la moglie di Moscelli con un pezzo di legno che aveva con sè, provocandole un'abrasione, e si è allontanato. Sulla vicenda indaga la Digos. Gli investigatori hanno ascoltato la donna, lo stesso giocatore e i dirigenti della società. I presidenti Giuseppe e Francesco Barretta in una nota stigmatizzano l'episodio «lontano anni luce - affermano - dalla concezione di sport che abbiamo noi e che riteniamo abbia la stragrande maggioranza dei nostri tifosi. Ecco perchè siamo certi che si tratti del gesto di un folle, un episodio isolato che non trova alcuna giustificazione ed al quale non riusciamo a dare una spiegazione, tanto più perchè rivolto ad uno di quei giocatori che ha sempre dato tanto e che continua ad onorare la maglia».
LA GUARDIA DEL CORPO DI MESSI. BUENOS AIRES (Argentina), 2 settembre 2009 - Infortunio d’immagine non leggero per la federazione argentina. Analizzando una serie di fotografie il quotidiano sportivo Olé ha scoperto che sabato sera, all’arrivo all’aeroporto di Ezeiza, Lionel Messi è stato protetto dalla folla da un capo ultrà (in Argentina si chiamano "barrabrava") pesantemente implicato in numerose inchieste e noto per essere uno dei tifosi più violenti del Paese. Il tizio, che si chiama Ariel Pugliese ed è soprannominato Gusano, è il leader di un gruppo di Nueva Chicago, sobborgo non esattamente residenziale, ed è stato a lungo indagato per l’assassinio di un tifoso del Tigre nel 2007; pur non venendo alla fine incriminato, è considerato uno degli elementi di spicco dell’ampio sottobosco delinquenziale del calcio argentino. Il fatto che la federazione possa aver incaricato un simile personaggio di fungere da guardia del corpo a Messi ha ovviamente scatenato una polemica furibonda. Il capoufficio stampa, Andres Ventura, ha smentito un legame formale, e poco dopo il massaggiatore Dady, che si è sentito evidentemente chiamato in causa per aver lavorato otto anni alla squadra di Nueva Chicago, ha precisato di non aver facilitato alcun contatto "informale" con Pugliese: "Ovviamente lo conosco, ed è vero che in passato l’ho fatto entrare una volta al centro di Ezeiza perché voleva farsi fotografare con i giocatori. Ma per quanto riguarda l’aeroporto non c’entro, e posso testimoniare che anche Messi era sorpreso dal trovarselo attorno". Sarà, ma la sensazione che una gaffe sia stata fatta rimane. Viva l'ipocrisia!
Nessun commento:
Posta un commento