giovedì 29 ottobre 2009

I NOSTRI PRIMI CENTO ANNI...



Mercoledì 28 ottobre è stata inaugurata presso il Centro San Gaetano di via Altinate la mostra dedicata al centenario del Calcio Padova, aperta al pubblico tutti i giorni dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19.
Il progetto della mostra  è nato in tempi non sospetti, quando ancora la promozione non era una certezza. E’ stato un lavoro lungo e minuzioso, che proseguirà anche in futuro quando la mostra sarà terminata, premiato dalla conquista della serie B che senza dubbio ha dato ancora più valore a questa iniziativa. Per raccontare ai nostri tifosi un secolo di storia biancoscudata abbiamo scelto delle nuove tecnologie, come il 3D o i touch screen, per far vivere ai visitatori un’esperienza coinvolgente e istruttiva allo stesso tempo. Non mancherà nemmeno l’aspetto meramente ludico, non dimentichiamoci che il calcio è un gioco! Per questo all’interno della mostra verrà montato un piccolo campo da calcetto e installeremo dei bigliardini”. Sono parole di Gianni Potti, presunto responsabile marketing della società biancoscudata. Nessun tifoso biancoscudato che si reputi tale può rimanere indifferente di fronte ad un'evento tanto importante come i cent'anni del Padova: pensate che c'è chi il centenario l'ha vissuto retrocedendo (Hellas Verona), fallendo (Treviso) o non l'ha proprio festeggiato perchè si è fuso prima coi rivali (Venezia o VeneziaMestre come preferite). Non è da tutti festeggiare i propri cent'anni, e sopratutto non è da tutti avere un buon motivo per farlo.

Il Centro San Gaetano è una nuova sala culturale inaugurata un paio d'anni or sono. Si dice che sia il più grande centro culturale d'Italia, non lo metto in dubbio, non ho dati per contestare ciò. Di sicuro è molto bello e penso anche adatto per un'iniziativa di tale importanza. Arrivo in centro nel tardo pomeriggio e dopo aver parcheggiato come al solito "in culo ai lupi" mi dirigo verso via Altinate. Di sicuro il San Gaetano non è comodo per i parcheggi... Giunto in zona ho appuntamento con alcuni soci nel bar di fronte, il tempo di uno spritz (visto che l'inaugurazione è fissata per l'ora dell'aperitivo) e di vedere arrivare un'auto blu che sgomma e va a fare il giro da dietro. Il posto è anche bello ma pullula di polizia, in divisa ed in borghese, la squadra-stadio schierata al gran completo. Del resto, è questo l'effetto di un evento mondano che vede presenti decine di invitati "illustri" che con il Calcio Padova non centrano proprio nulla. Qualche esempio? Claudio Sinigaglia, Ivo Rossi (che forse in giunta è l'unico tifoso, ma sta sempre in una giunta di non-tifosi), Gigetto Savina, il Prefetto Soldano... Insomma, il solito quadro di formalità, di personalità che mettono la loro faccia a scopi meramente pubblicitari, buon viso a cattivo gioco... Del resto questa volta non siamo in Piazza, la Digos avvisa i presenti di non pisciare fuori dal boccale e il resto della platea è accondiscendente quanto basta. In compenso, fa un caldo fottuto, riscaldamento a palla (tanto paghiamo noi!) e come se non bastasse la conferenza stampa si svolge nella saletta sotterranea. Calore su calore! C'è un bel pò di figa in sala, ed anche un bel pò di disagiati che conosco (alcuni di vista, altri di persona) e che prendono posto in platea. Ci sono i giornalisti e c'è Ciccio Edel che si accomoda sul retro, lontano dai colleghi: se fossero una squadra di calcio mi verrebbe da dire che qualcosa non va in spogliatoio!

Comincia Potti a descrivere la mostra a grandi linee, quindi passa la palla ai due tecnici che hanno creato un pò tutto il discorso. Rischiamo di addormentarci, ed ecco il buon Claudio Sini-quaglia che risveglia le coscienze del Popolo Padovano e muove lo stomaco di molti... Parla come un grande tifoso, la storia di questa città, l'orgoglio di molti padovani... Peccato che poi è il primo a voler sfrattare il Padova dall'Euganeo per far spazio a Italia-Sudafrica di rugby, e che non ha i soldi per sistemare l'Euganeo perchè li ha spesi tutti per sistemare la pista d'atletica e per tirare su l'ennesima, inutile, struttura per l'atletica come il pala-indoor! Insomma, il classico prete-progressista, con il cuore a sinistra ed il portafoglio a destra. Verrebbe voglia di mandarlo a fare in culo, per fortuna se ne va prima che a qualche socio saltino i nervi di fronte alle cazzate che spara. Tocca a Cestaro, che mette in campo il suo spontaneismo e strappa qualche applauso, ma non è in forma come altre volte. Concede qualche battuta col suo inconfondibile accento vicentino, fa i complimenti alla squadra, dice mezza parola sulla "Scuola di tifo" che farà felice prefetto e questore (sic!)... Addirittura ringrazia la stampa che "è sempre stata dalla parte del Padova" (!?!). Credo si riferisse in particolare a Dimitri Canello. Forse servirebbe un bicchierino di buon vinello per riscaldare il presidente. Ma non c'è tempo, bisogna avviarsi al piano superiore e gustarsi la mostra.  
L'ingresso è un pò particolare, fatto come il tunnel che dagli spogliatoi da sul campo: l'effetto sonoro montato è quello dei tacchetti che sbattono sul pavimento. E poi appena si entra si viene avvolti dai cori della curva. Non male, anche se dopo un pò stanca. La mostra in se è molto multimediale, ma di reperti "storici" ha poco. O meglio, non ne ha nemmeno uno. Si parla della creazione di un "Museo del Calcio Padova" all'Euganeo, e mi auguro che li ci sia qualcosa di più. In compenso c'è più di un calcetto-balilla in cui i nostri beniamini si dilettano a sfidarsi mentre tutti girano per la mostra. Anche l'angolo dedicato ai tifosi mi lascia un pò deluso, o meglio non lo capisco: c'è solo uno schermo con l'inquadratura della curva mentre canta. Nemmeno la sua migliore inquadratura, che si ripete. Fra l'altro non va nemmeno a tempo col sonoro dei cori. Si poteva fare meglio. Carina invece l'idea della palla, con all'interno vari schermi che mostrano i gol ed i filmati di varie epoche. Una cosa infine mi chiedo: che cazzo centra il plastico dell'Euganeo? E' stato imposto da Sini-quaglia? Oltretutto plastico che non risponde minimamente alla realtà, che mostra uno stadio finito e interamente coperto. E non c'è nulla sull'Appiani, vero simbolo della tifoseria biancoscudata... Si vuole cancellare anche il ricordo?

La mostra si chiude col rinfresco gentilmente offerto dalla famiglia Borile, noti albergatori (e parenti anche!?!) di Abano. Sinceramente avrei preferito di meglio: novelle cousine che rovina il fegato e lascia fame addosso. Uno schifo: non si poteva fare un "rinfresco veneto" a base di salame di casa e pan biscotto?

A conclusione di tutto, la mostra la consiglio vivamente a chi del Padova sa poco e vuole avvicinarsi. Ma ciò non toglie che poteva essere fatta molto meglio. Mi riservo il giudizio finale quando vedrò il museo del Calcio Padova. Chiudo però con una riflessione ispirata alle parole di Galderisi:
"E' tragico: in questa mostra non ho visto Galderisi da nessuna parte. E poi il libro: anche lì ci sono delle cose che non vanno bene (...) Alla mostra è andata meglio a Lalas (Alexi, ex difensore americano del Padova). Ora gli telefono e gli dico: Alexi, sei nel libro del Centenario".
Si consoli il Nanu, la cosa veramente ironica (dal mio punto di vista) non è tanto che abbia trovato più spazio Lalas, ma che ne abbia trovato addirittura il buon Cesarino Viganò, immortalato insieme a tutti gli altri presidenti. Non bisogna dimenticare...


1 commento:

Anonimo ha detto...

Il museo si doveva fare all'Appiani DIO CAN!