domenica 20 dicembre 2009

COME VOLEVASI DIMOSTRARE...



Qualche anno fa, in occasione della varatura delle ennesime leggi speciali da parte del governo, svariate tifoserie esposero per una domenica lo striscione: "Leggi speciali: oggi per gli ultrà, domani in tutta la città". A dire la verità fu solo una delle tante, inutili, campagne di alcune tifoserie che come le altre non fece altro che confermare le fratture e le differenze di vedute fra le tifoserie componenti il variegato panorama ultras italiano. Tuttavia quello striscione fu azzeccato. Era l'inizio della stagione 2001/02, ed il governo aveva appena varato un decreto legge (la famigerata legge 366/01) che oggi consideriamo quasi normale anzi oserei dire umano vedendo cosa sono stati in grado di fare i "democratici" governi italiani che si sono susseguiti, mentre all'epoca fece scalpore: in pratica venivano aumentate tutte le pene per reati da stadio, la durata massima delle diffide passavano da uno a tre anni e veniva introdotta la "flagranza differita di reato" che in pratica dava alle forze dell'ordine la possibilità di arrestare i presunti colpevoli di reati da stadio entro 48 ore dai fatti accaduti. Fu la prima legge Bi-partisan sulla violenza negli stadi, nel senso che l'emendamento venne presentato dal governo di centro-sinistra e successivamente approvato dal neo governo di centro destra entrato in carica nel 2001. Questo lo ricordo alla faccia di tutti quelli che ritengono che sia Berlusconi il solo male (non è un bene precisiamo! Ma non è nemmeno l'unico male...) di questo paese e fingono di non vedere tutto il resto...
Fu una legge che scatenò le proteste e mise bene in evidenza il quoziente intellettivo praticamente nullo da parte dell'inutile popolo italiota: se come già premesso da una parte si mise bene in evidenza le fratture che caratterizzavano il mondo ultras (tifoserie che non hanno partecipato all'iniziativa perchè ci partecipavano tifoserie rivali, tifoserie che hanno partecipato che accusavano di "scarsa mentalità", che non ho mai capito cosa stracazzo voglia dire, quelle che non hanno partecipato; le solite, stupide,  inutili manie di protagonismo del popolo delle curve...), dall'altra l'iniziativa non ebbe il riscontro atteso da parte dell'opionione pubblica: poche testate giornalistiche diedero risalto all'iniziativa, la maggior parte con poco più di un trafiletto, mentre molti illustri soloni del giornalismo nostrano parlarono di "leggi giuste per fermare i teppisti" e bollarono le lamentele e le proteste come "vittimismo"
Lo scopo dell'iniziativa invece non era quello di piangersi addosso, anche perchè nelle curve non siamo così stupidi da pensare di essere dei "Santi", ma casomai di mettere in evidenza di come gli stadi fossero solo una "palestra" per il governo, al fine di studiare nuove tecniche repressive da utilizzare poi in altri ambiti della vita sociale contro coloro che in un modo o nell'altro "non si sentono allineati".
Questa è notizia recente:

Leggi speciali per le manifestazioni, divieti di orario, limitazioni di itinerari, pene più dure per chi «interrompe» e mostra «atteggiamenti di dissenso», come se uno a un corteo andasse solo in nome del pensiero unico. Alle manifestazioni e ai comizi come allo stadio: chi sgarra entra nella black list degli indesiderati. Dopo quello per i tifosi, anche un Daspo per la politica. E una volta blindate le piazze vere, il governo provvederà a blindare anche quelle virtuali con leggi speciali per chi usa il web per, dice il ministro Maroni, «istigare alla violenza».
Un bavaglio reale per i gruppi che sui vari social network in queste ore si stanno organizzando a favore di Tartaglia e contro Berlusconi dietro lo slogan: «A Natale possiamo fare di più». Pessimo gusto, non c’è dubbio. Ma da qui all’istigazione a delinquere ce ne corre. Invece di smussare e ridimensionare e trattare l’aggressione al premier per quello che è - il gesto terribile, da condannare ora e sempre, e però di uno squilibrato - c’è un gran da fare nel centro destra per agitare il rischio di un ritorno al terrorismo, agli anni settanta, a quel clima e anche, in conseguenza alla necessità di leggi speciali.
«Guai a sottovalutare, c’è una brutta aria» dice il ministro Alfano. Berlusconi «poteva essere ucciso» dichiara il ministro dell’Interno Roberto Maroni. «Anche nel ‘68 qualcuno diceva che erano solo squilibrati isolati» aggiunge il ministro Matteoli.
Leggi speciali, quindi. La scelta più sbagliata che potrebbe fare adesso il governo sarebbe proprio quella di cambiare il modello di ordine pubblico nelle piazze, di blindarle in nome della sicurezza. Quando è stato fatto - luglio 2001 - è andato in scena l’orrore del G8 di Genova, campionario infinito di errori da parte di tutti.
(Però quando si parlava di leggi speciali negli stadi, tutti d'accordo, e guai a ricordare che in vent'anni ne  sono state varate cinque e senza risultati! n.d.r.) Adesso agitare la paura e il pericolo potrebbe suonare come una sfida e una provocazione.
Il primo a parlarne ieri è stato il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Esiste già una norma che vieta le contestazioni durante i comizi nei trenta giorni di campagna elettorale con pene da 1 a 3 anni. L’idea di La Russa è di «far mandare a regime la norma e di alzare la pena da 2 a 4 anni». L’obiettivo è evitare, d’ora in poi, che «duecento persone possano intrufolarsi in una piazza e disturbare il comizio altrui». Più o meno quello che sarebbe successo domenica in piazza del Duomo a Milano. E sarebbe stato proprio quel gruppetto, quel clima che si era creato, ad aizzare Tartaglia armando il suo braccio. A ruota di la Russa si sono fatti sentire il governatore Formigoni e, ovviamente il ministro Maroni, che ieri sera si è chiuso nel suo ufficio al Viminale per studiare un pacchetto di norme.
Con buona probabilità al prossimo Consiglio dei ministri sarà già pronto il giro di vite sui siti web. In realtà il tentativo di stringere sulle piazze è in corso da tempo. I primi segnali risalgono a più di un anno fa. I primi ad essere limitati furono i cittadini islamici. A Roma, ad esempio, è diventato sempre più difficile per gli organizzatori avere l’ok della questura per un vero e proprio corteo. La tendenza è di rilasciare permessi per presidi e sit in piazza. In un posto solo le persone vengono controllate meglio.


Ho voluto sottolineare in rosso alcuni passaggi che rendono bene l'idea su tante cose che il sottoscritto dice da tempo. E non pensate che lo faccia per prendermi dei meriti, casomai vorrei aprire gli occhi a tutte quelle persone che sostengono il contrario. Gli stadi e le curve divennero tali nel momento in cui si decise di incanalare li dentro il disagio e la rabbia dei giovani che prima era rivolta al sistema ed al mondo della politica. Proprio perchè "in un posto solo le persone vengono controllate meglio". Ve l'hanno anche detto. E quando la situazione sociale ha cominciato a diventare pesante (nell'ordine prima per i problemi connessi ai flussi migratori ed in seguito per la crisi economica che ha colpito il paese) ecco che gli stadi sono diventati una palestra di repressione: applichiamo delle norme agli ultras, e quando siamo sicuri che queste ne limitano l'effetto le estendiamo a tutte quelle categorie sociali (sindacati, studenti, ecc) che in qualche maniera ci creano disturbo! Avete visto se non vi stanno varando delle leggi speciali su misura? E adesso cosa fate, date la colpa di tutto a uno squilibrato in cura da dieci anni per problemi psichici? Perchè Tartaglia non è altro che questo... 
Forse l'unica legge speciale adeguata potrebbe essere quella sulla riapertura dei manicomi, se non fosse che rischiano di finirci dentro anche molti nostri politici, in primis quel Ministro che GOVERNA LE FORZE DELL'ORDINE nonostante SIA STATO CONDANNATO CON SENTENZA DEFINITIVA PER RESISTENZA A PUBBLICO UFFICIALE. E poi avete il coraggio di dire che questo è un paese normale?

La "blindatura" della rete era un'altra delle tante leggi bi-partisan, proposta dal centrosinistra e fatta votare dal centrodestra. All'epoca saltò, oggi viene tirata fuori ad arte strumentalizzando l'aggressione al Premier. Ma di cosa ci preoccupiamo, di facebook? Il vero obiettivo del governo è imbavagliare tutti quei personaggi che hanno utilizzato la rete in modo intelligente, da Beppe Grillo a Travaglio, che possono piacere o non piacere (sono il primo a non condividere in tutto e per tutto le posizioni dei due) mettendo a nudo le contraddizioni di un gigante dai piedi d'argilla quale è lo stato italiano. Perchè di questo parliamo, di un paese che rispetto per a molte realtà europee e non è vent'anni indietro, culturalmente e socialmente. Un paese composto per buona parte da ignoranti e governato per buona parte da ignoranti (perchè ognuno ha la classe dirigente e politica che merita, non dimentichiamolo!), talmente ignoranti che si fanno mettere in crisi da una velina o da un trans, che si fanno mettere in difficoltà dalle Iene che gli fanno a loro insaputa un test antidroga o che si fanno riprendere strafatti e sbronzi marci al Billionaire. Talmente ignoranti che ignoravano (perchè questo è il significato del termine) la potenza della rete, e quando l'hanno scoperta era ormai troppo tardi. Ora cercano di metterci un bavaglio, che servirà a nulla: internet è nato libero e tale continuerà a rimanere! Forse è il caso che loro prendano in considerazione l'idea di andarsene...
Poi "azzannacaviglie" Maroni cita gli ASBO, e qui ci sarebbe da sbizzarrirsi. Andiamo ad analizzare anche quelli, giusto perchè i maleinformati che leggono capiscano di cosa si sta parlando:


Intorno alla metà dell'ottocento, Jeremy Bentham ideò il metodo di controllo giudiziario che denominò panopticon, ovvero un carcere costruito in forma circolare, con una torre centrale che consente alle sentinelle di sorvegliare l'intera struttura e l'intera popolazione dell'edificio. Più di un secolo dopo Foucault riutilizzò il concetto del panopticon nel suo libro Surveiller et punir, come simbolo di una società devota al sistematico controllo degli individui, del loro comportamento sociale e della loro moralità. La società contemporanea, quella che Orwell anticipa con eccezionale preveggenza in 1984: la società del Grande Fratello.
Ancora meglio, la società degli ASBO, introdotta recentemente dal governo britannico ed ammirata qui in Irlanda da Michael McDowell, il destrorso ministro della giustizia che da un anno e più ha scatenato una vivida polemica tra le forze più democratiche del paese per la sua intenzione di introdurre gli ASBO anche in Irlanda.
Anti-Social Behaviour Order. Un ASBO, in poche parole concise, è un civil order, ovvero un certificato emesso da un tribunale, rilasciato ad individui considerati "pericolosi" per via del loro comportamento antisociale che potrebbe risultare in danno materiale o psicologico ad altre persone. In pratica l'ASBO contiene determinate restrizioni di luogo o di orario (dei veri e propri coprifuoco e proibizioni di frequenazione di determinate aree) che, se vengono infrante dal colpevole, si traducono in una condanna a cinque anni di carcere.
I problemi che corrodono le fondamenta instabili di questo sistema di controllo sono evidenti.
Prima di tutto le aree di definizione di comportamento antisociale o pericoloso sono molto vaghe. Si va dal solito comportamento molesto degli ubriachi del sabato sera a problemi comportamentali che potrebbero essere causati da differenze neurologiche dell'individuo o da probemi mentali. Si fa di tutta l'erba un fascio. Associazioni e comunità autistiche in tutto il Regno Unito si sono mobilitate contro gli ASBO ed a favore del diritto alla differenza di chi possiede schemi comportamentali diversi dalla norma sociale e può facilmente incappare in situazioni che scatenerebbero una reazione considerata "antisociale". Individui autistici o con altre differenze neurologiche non riescono a leggere i segnali non verbali che normalmente costituiscono oltre al 90% della nostra comunicazione quotidiana. Questa disabilità può causare reazioni aggressive e fraintendimenti, creando facili bersagli per gli ASBO.
Secondo, in Gran Bretagna si stanno venendo a creare delle sacche di territorio "critiche" a seconda del numero di ASBO assegnati per regione. La zona di Greater Manchester al momento è quella che detiene il primato, con 1.045 ASBO assegnati tra il gennaio 2004 e il gennaio 2005. Sfortunatamente la concentrazione di ASBO è direttamente proporzionale allo stato di degrado sociale in cui si trova la popolazione di una determinata zona. Gli ASBO non fanno altro che accentuare le differenze e le disparità, creando ghettizazioni.
Ultimo problema, e certamente non il minore, gli ASBO sono un provvedimento punitivo e non preventivo. Non sono un deterrente alla criminalità spicciola e questo dato incontestabile è confermato che nelle zone più colpite dal provvedimento, gli ASBO sono considerati quasi "medaglie all'onore" e vengono addirittura collezionati dagli adolescenti più cool e agguerriti. L'ASBO diventa così un simbolo di ribellione verso quell'ordine costituito che tende alla ghetizzazione delle fasce sociali già marginalizzate da basso livello di istruzione, disoccupazione cronica, uso di droghe e alcol e così via. Non è un caso che i destinatari più frequenti del provvedimento siano proprio gli adolescenti (in teoria un ASBO può essere emesso per ragazzini dai dieci anni in su), nonostante la legge non faccia distinzione tra destinatari adulti e adolescenti.
L'ASBO è chiaramente uno strumento di controllo, anche se fallimentare, usato da un governo che non ha né i fondi né la volontà politica per educare, inspirare, indirizzare o prendersi cura di una nuova generazione allo sbaraglio. 

Questo è il pericoloso fine di Mr. McDowell. Anziché utilizzare i fondi finanziari che l'applicazione degli ASBO richiederebbe per costruire centri giovanili, biblioteche pubbliche, aree di incontro per fare musica, cultura o semplicemente socializzare al di fuori delle strade, lui preferisce punire, controllare comportamenti che, se sviluppati ed indirizzati verso sbocchi positivi potrebbero degenerare in uno strumento pericolosissimo per la classe politica dominante: il potere di critica di un elettorato attivo.
Insegnare ai giovani a pensare è assai pericoloso. Più sicuro invece e senza rischi di sorta è il congregare queste nuove generazioni senza speranza in greggi spaventati e subordinati. La punizione qui diventa spettacolo, per tirare in ballo ancora Foucault, strumento di dissuasione pubblica da utilizzare in scuole, prigioni, posti di lavoro e caserme.
La diversità spaventa. Ancora di più spaventa la diversità pensante, quella conscia di se stessa e del proprio potere eversivo.
Gli ASBO collezionati con orgoglio da giovani che non hanno più neppure uno scantinato per formare una band punkeggiante, come succedeva 30 anni fa, dovrebbe far rifflettere il nostro McDowell, anche lui figlio privilegiato della tigre celtica.
Gi ASBO fanno parte di quel mosaico che verrà a comporre la società delle disuguaglianze e del consumo, tra 20 anni. Una società di cui si comincia ad avere una assaggio amaro già adesso. La società dell'anomie, come direbbe Durkheim, della mancanza di punti fermi a cui appoggiarsi, di esempi etici e morali a cui fare riferimento.
I ragazzi di Manchester dovrebbero farci riflettere. Il loro è un grido di rivolta. Non hanno altre armi o altri simboli che gli ASBO. Un'arma donatagli dal governo Blair che non ha avuto altre risposte da dare a decenni di marginalizzazione sociale e disagio.
Foucault ci racconta ancora nella sua opera che alla fine del diciassettesimo secolo in Francia venne messo in atto un sistema di registrazione permanente atto a contenere il diffondersi della Peste. Le vittime, o i familiari delle vittime, venivano schedati. Le zone di contagio vennero rese off-limit e ad ogni zona venne assegnato un intendente. Gli abitanti dei quartieri appestati ricevettero l'ordine di rinchiudersi in casa. Chi lasciava la propria zona o disubbidiva al coprifuoco veniva punito con la morte. è quello che Foucault chiama il panopticismo, ovvero il controllo totale ed assoluto della vita sociale degli individui.
Questa cultura della sorveglianza non appartiene alla società irlandese. Nessuno vuole gli ASBO, benpensanti o liberali. Ci sono altri metodi per affrontare i problemi comportamentali, soprattutto prima che si manifestino in modo distruttivo. Il panopticismo non è un metodo valido e può portare a pericolose disuguaglianze sociali.
Certo, qualche centro di quartiere o qualche assistente sociale in più aiuterebbe. Chissà che a qualcuno venga in mente nella prossima legislatura.


In poche parole dei Daspo Sociali. Applicati a dei ragazzini, che quindi fanno cose da ragazzini. Fai una scritta sul muro? Asbo! Ti trovi in un parchetto coi tuoi amici a fumarti una canna? Asbo! Bruci a scuola per andare in sala giochi? Asbo! Per lo meno in Italia sarà questo il funzionamento che avranno. E state pur tranquilli che, come un tempo i Carabinieri di Legnaro (dalle parti mie) erano estremamente solerti a fottere i ragazzini che giravano in due senza casco perchè dovevano "far cassa" ma quando vennero chiamati per una rapina in un noto locale della zona arrivarono dopo oltre un'ora; alla stessa maniera questi provvedimenti andranno a colpire tutti quei ragazzetti che a una certa età hanno il solo difetto di essere un pò troppo "esuberanti". Trasformandoli di fatto in delinquenti, con un provvedimento che tende a isolare anzichè integrare e che avrà il solo effetto di aumentare la rabbia e l'odio per il "sistema" da parte di molti. Bel futuro che stiamo dando ai nostri figli!

E visto che a molti piacciono tanto i paragoni e le scopiazzature con l'Inghilterra, andiamo a vedere bene cosa è successo laggiù. Un tempo avevano gli stadi come valvola di sfogo sociale, poi le leggi sempre più dure hanno avuto un doppio effetto: spostare gli hooligans lontano dagli stadi e renderli sempre più invisibili (ma comunque attivi più che mai!) e portare molti giovani ad aggregarsi in bande da strada anzichè da stadio, via via sempre più violente e incontrollabili (come ha già detto qualcuno: in un luogo chiuso la situazione si controlla meglio... fa capire molte cose no?). Oggi in Gran Bretagna hanno seri problemi di disagio e violenza giovanile, e ti hanno creato l'ASBO. Una limitazione della libertà individuale che laggiù è sacrosanta. Una legge draconiana, e quando un governo arriva a creare leggi draconiane vuol dire che non sa più come tenere sotto controllo la situazione. Nel caso della Gran Bretagna: il totale fallimento nell'educare un'intera generazione! Quello che ci stiamo avviando a fare in Italia...

Un tempo i ragazzi erano decisamente vivaci e scalmanati (e sottolineo: meno rincoglioniti dei ragazzini di oggi!), ma di sicuro non rischiavano la galera per delle bravate, e i migliori educatori erano i genitori che non disdegnavano gli schiaffoni quando servivano. Parlo per i ragazzi del mio quartiere, quelli con cui siamo cresciuti insieme: ne abbiamo fatte tante di cazzate, ma oggi siamo tutte persone con un lavoro e una vita, molti con una famiglia, e forse l'unica cosa che ha fatto la differenza rispetto a ragazzi di quartieri più "difficili" è stato il fatto di avere delle famiglie alle spalle... In Gran Bretagna (e fra poco pure in Italia) oggi tirare schiaffoni a un ragazzino è considerato violenza privata, in compenso però limitarne la libertà  con un Asbo è quasi normale! Cosa dite, c'è qualcosa che non va?

Complimenti italioti, avete preso una bella strada! Risparmiatevi però di dare la colpa ai politici: voi li avete scelti, loro vi rappresentano e rappresentano ciò che voi siete...

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