mercoledì 23 dicembre 2009

NATALE IN QUESTURA



DERBY DELLA VERSILIA. La questura di Arezzo ha notificato trentuno Daspo per i tifosi del Viareggio, squadra che milita in serie C, dopo gli scontri avvenuti con gli ultras della Lucchese. Gli incidenti avvennero su una piazzola di sosta nei pressi di Sansepolcro lo scorso 4 ottobre. Il Viareggio in quell'occasione era impegnato sul campo del Perugia, mentre la Lucchese su quello del Gubbio.
Per quel poco che serve... solidarietà!

PIACENZA-MODENA.Cinque tifosi del Modena sono stati denunciati dalla Digos di Piacenza per la violazione di una norma della sicurezza negli stadi, per aver invaso il parterre della curva sud dello stadio Garilli durante la partita con il Piacenza del 24 ottobre scorso. Gli agenti della questura li hanno riconosciuti grazie alle telecamere di sorveglianza installa te nell’impianto di via Gorra. I cinque ultrà sono stati colpiti anche da Daspo per una durata tra i due e i tre anni a seconda dei precedenti di polizia che gravavano su alcuni di loro. 
Ecco un'altra questura che non ha problemi più grossi a cui stare dietro: Piacenza! A quando le diffide per invasione di seggiolino?

I BULGARI. Cinque degli otto tifosi della Roma arrestati mercoledì a Sofia sono stati incriminati con l'accusa di hooliganismo dalla procura della capitale bulgara. Lo riferisce l'edizione online del quotidiano francese L'Equipe. I cinque sostenitori giallorossi, che rischiano fino a due anni di carcere, sono stati rimessi in libertà con il divieto di lasciare la città. Mercoledì, prima del match di Europa League tra Cska Sofia e Roma, tifosi giallorossi si sarebbero scontrati con una frangia di sostenitori del Levski Sofia.
Riprendendo il loro striscione: "L'erba cattiva non muore mai"!

VICENZA-TORO. Momenti di tensione oggi allo Stadio Romeo Menti di Vicenza, nel prepartita del match di Serie B tra i biancorossi di casa e il Torino: intorno alle 13, secondo la ricostruzione della Questura di Vicenza, un gruppo di ultras del Torino ha aggredito alcuni tifosi vicentini che si trovavano nelle vicinanze di un locale, a poche centinaia di metri dall'impianto sportivo. Nel parapiglia tra i due gruppi ha avuto la peggio un tifoso vicentino, trasportato in ospedale per una frattura al naso. A fine partita, per evitare ritorsioni, i pullman dei tifosi granata sono stati scortati dalla Polizia.
Andiamo a farci una birra al bar...

CONTESTAZIONE GOBBA. Clima pesante fuori dallo stadio Olimpico di Torino: 2-300 tifosi tifosi juventini contestano rumorosamente e si sono mossi in corteo intorno all’impianto. Un gruppetto porta uno striscione che inneggia ad Andrea Agnelli. Gli ultras bianconeri ripetono i cori contro la dirigenza ma anche contro alcuni giocatori già intonati durante Juventus-Catania. Una delegazione di tifosi ha chiesto e, a quanto pare, ottenuto un incontro con la dirigenza bianconera. Tutt’attorno allo stadio sono schierate le forze dell’ordine.
«La nave è in piena tempesta. Io non abbandono la nave. Se restiamo uniti, possiamo uscire da questo momento». Ciro Ferrara non ha intenzione di dimettersi dall’incarico di allenatore della Juventus. La formazione bianconera, battuta oggi 2-1 in casa dal Catania, ha perso 5 delle ultime 6 gare ufficiali disputate tra campionato e Champions League. A Torino, i tifosi hanno contestato prima e dopo la partita. «Provo la stessa delusione che sentono i nostri tifosi. Tutto l’ambiente vive un momento difficile, i risultati non sono all’altezza del blasone di questa società», dice Ferrara a Sky Sport.Il tecnico bianconero ha sottolineato che quello che sta passando la Juve «è un momento molto difficile, ed è necessario essere bravi tutti».
Ma Ferrara spiega che le difficoltà anche in campionato della sua Juve, dopo la pesante eliminazione dalla Champions, non gli hanno mai fatto accarezzare l’idea di lasciare la squadra. «Non mi è mai passato per la mente» ha risposto Ferrara. Quanto alla contestazione messa in atto dai tifosi, l’allenatore si è detto dispiaciuto: «Io mi trovo sulla stessa barca di chi mi ha scelto, la contestazione fa male anche a me, ed è giusto che io me la accolli».
Della serie: siamo abituati bene...

REATO DI LESA MAESTA'! Tartaglia idolo, Berlusconi (come al solito) non proprio. Durante Livorno-Sampdoria i tifosi toscani hanno lanciato alcuni nuovi cori, inneggiando all'autore dell'aggressione nei confronti del presidente del Consiglio. "Tartaglia uno di noi", "Spinelli compraci Tartaglia": così i tifosi del Livorno. I cori sono partiti al 38esimo minuto del primo tempo della partita. I supporters toscani sono noti per la dura opposizione a Silvio Berlusconi. C'è un coro poco gentile nei confronti del presidente del Consiglio che la curva del Livorno canta pressoché a ogni partita.
Poco dopo i canti a favore di Tartaglia Livorno-Sampdoria è stata sospesa per circa due minuti. Il lancio di petardi dagli spalti all'origine della decisione dell'arbitro.
Ma ora ci pensa il fido Maroni dopo aver paragonato questi cori ai cori razzisti, ha detto che prenderà provvedimenti assieme all'Osservatorio. Insomma prevedo tempi duri per i livornesi. Massimo Tartaglia è il grido di battaglia!

La Digos di Livorno ha arrestato un ultra' amaranto per il lancio di fumogeni e petardi nel corso di Livorno-Sampdoria. Agli arresti domiciliari e' finito A. A., 33 anni, elettricista, ripreso mentre lancia un fumogeno in campo che ha costretto l'arbitro Celi ha sospendere temporaneamente la partita. L'uomo, che verra' anche sottoposto a Daspo, e' stato fermato ieri mattina dopo che gia' nella serata di domenica gli agenti avevano visionato le immagini.
Come volevasi dimostrare....


CASO RACITI. E' in libertà Antonio Speziale, uno dei due indagati per l'omicidio di Filippo Raciti. L'ispettore capo di polizia fu ucciso il 2 febbraio 2007 durante il derby Catania-Palermo. Speziale - in attesa di giudizio per l'omicidio del poliziotto - era ai domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale. "Ho pagato gli errori che ho fatto, e voglio imparare a non commetterne più", ha detto Speziale ribadendo la propria estraneità al delitto.

La detenzione è dunque scaduta per fine pena. Filippo Raciti era stato ferito mortalmente durante gli scontri fra forze dell'ordine e tifosi ultrà del Catania. La notizia della libertà di Speziale è stata confermata dal suo legale, l'avvocato Giuseppe Lipera. Speziale era agli arresti domiciliari a Jesi, nelle Marche, dove si trovava per lavoro, e dove scontava una condanna a due anni di reclusione, che gli era stata inflitta dal Tribunale per i minorenni di Catania. Davanti allo stesso Tribunale è pendente anche il processo per omicidio, perché all'epoca dei fatti Speziale non era ancora maggiorenne. Speziale lavora a Jesi, dove tre volte alla settima, su parere positivo del magistrato di sorveglianza del Tribunale per i minorenni di Ancona, ha svolto attività di volontariato nella locale sede della Croce Rossa Italiana. "Ho pagato gli errori che ho fatto, e voglio imparare a non commetterne più. So di avere sbagliato, ma ribadisco la mia estraneità alla morte dell'ispettore Filippo Raciti". Con queste parole Speziale ha commentato il suo primo giorno di libertà. "Sono contento di essere libero - aggiunge - ma adesso mi devo liberare dall'altra accusa, che respingo con fermezza nel rispetto del dolore altrui. Adesso voglio pensare a costruirmi la vita. Trascorrerò il Natale a casa dai miei familiari e poi penserò al mio futuro. Il Catania? Lo seguo in televisione perché ho il Daspo (il divieto di accedere alle manifestazioni sportive ndr) e guardo quello che si può mentre firmo in caserma. Ma i veri problemi sono altri. Sono certo di avere ancora delle possibilità e questo grazie alla mia famiglia e al mio legale, l'avvocato Giuseppe Lipera, che mi sono sempre vicini".
Ci si dimentica che Speziale è accusato cmq di resistenza a Pubblico Ufficiale e non di omicidio. Raciti non si sa chi l'abbia ucciso, è un mistero inspiegabile nell'era della tecnologia. Lui ha fatto degli anni fra carcere e arresti domiciliari per Resistenza a Pubblico Ufficiale, un reato minore. Direi che ha pagato abbondantemente, considerando che Spaccarotella non ha fatto un solo giorno di prigione.

BRASILE. E' di due persone ferite e 28 arrestate il bilancio degli scontri fra più di 400 tifosi di Corinthians e San Paolo, avvenuto la scorsa notte nel centro della capitale dello stato paulista. Lo rende noto la polizia locale precisando di aver trovato, al momento dell'intervento per fermare la rissa, un ragazzo colpito da una pallottola all'addome e uno ad un braccio. Fra i 28 arrestati, fermati mentre tentavano di nascondersi in un parcheggio, due sono già stati processati per detenzione illegale di armi da fuoco dopo essere stati sorpresi in possesso di tre pistole. Gli incidenti sono scoppiati quando le due tifoserie si sono incrociate, nel centro della città. 
A ritmo di Samba! 

BOTTI A TRICASE. Il derby Tricase-Nardò non è filato via senza qualche intemperanza. Le due tifoserie sono da sempre rivali e, sebbene non si siano verificati incontri ravvicinati, carabinieri e poliziotti in servizio d’ordine pubblico hanno avuto il loro da fare per controllare soprattutto il lancio di oggetti. Specie petardi, alcuni dei quali anche piuttosto fragorosi. Ed è di un arresto e di ben cinque denunce il computo finale. L’arresto è stato eseguito dai militari della stazione di Tricase, ed ha riguardato un 19enne, Alessandro Sapapo, ora ai domiciliari. Dovrà rispondere di lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive, reato previsto dall’articolo 6 bis della legge del 13 dicembre 1989, numero 401. Giusto per la cronaca. E non sono mancate anche altre denunce a piede libero, scattate nei confronti di diverse persone.
E, dunque, molto fragore – è il caso di dire -, ieri pomeriggio, al campo sportivo “San Vito” di Tricase, dove le due compagini del campionato regionale di eccellenza, si sono fronteggiate di fronte ad uno stadio pieno, con numerose famiglie con bambini al seguito. Presenti anche diverse centinaia di tifosi neretini. Nessun incidente fra i tifosi, ma dagli spalti, durante le varie fasi di gioco, sono piovuti, a più riprese, diversi botti, dai più comuni (ma non per questo meno pericolosi) petardi, a qualche ordigno un po’ più composito. E dato il reiterarsi dei lanci, con il rischio che qualcuno si ferisse, i carabinieri si sono posizionati sugli spalti ed hanno osservato con estrema attenzione il comportamento dei presenti in tribuna. Ai militari sono bastati pochi minuti per riuscire ad identificare una delle parti da cui proveniva il lancio di petardi, scorgendo un ragazzo che ne lanciava un paio in rapida successione.
Mentre i carabinieri si avvicinavano per fermarlo ed identificarlo, avrebbero anche notato che la persone in questione, poi risultato il 19enne, ne stava cedendo alcuni ad un altro ragazzo che gli stava accanto. Bloccati, i due sono stati perquisiti e portati in caserma dove, ricostruita con precisione la dinamica dei fatti, il tifoso visto mentre lanciava i petardi, peraltro trovato in possesso di altri undici “botti”, è stato dichiarato in arresto, mentre il suo amico, D.M., 24enne di Tricase, è stato denunciato in stato di libertà per possesso di materiale pericoloso. Un terzo, in fase di identificazione, sarà deferito per analogo reato.
Durante le concitate fasi del fermo ed identificazione non è mancato chi ha inveito nei confronti dei carabinieri, usando epiteti pesanti, e dopo essere stato fermato ed identificato, è stato denunciato a sua volta per oltraggio a pubblico ufficiale e vilipendio delle Forze armate dello Stato. Tenuto conto della giovane età di Alessandro Sanapo e della sua fedina penale immacolata, su parere del pm di turno, Angela Rotondano, è stato accompagnato presso la sua abitazione agli arresti domiciliari.
Ma anche un sostenitore del Nardò è stato denunciato a piede libero. Si tratta di un 29enne, C.R., identificato, in questo caso, dagli agenti di polizia. Molti i neretini giunti Tricase in auto, scortati dagli agenti. E, al loro arrivo, sono stati fatti esplodere alcuni petardi, anche vicino agli agenti stessi che curavano il servizio. Quando la maggior parte dei tifosi aveva ormai fatto ingresso all’interno nello stadio, si è udito un forte boato proveniente da un’aiuola, da cui s’è alzata una nuvola di fumo. I poliziotti sono riusciti ad intercettare la persona che avrebbe gettato il potente petardo. E, dato che sprovvisto di documenti, è stato condotto presso il commissariato di Taurisano, per essere identificato. Questa mattina, al termine degli accertamenti, il 29enne è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Lecce per getto di sostanze pericolose. In tutti i casi, dovrebbe scattare il daspo.
Capodanno si avvicina...

BOCIA IN CARCERE. Il capo dei tifosi dell'Atalanta, C. G. detto 'Bocia' è stato arrestato questa mattina per essersi avvicinato allo stadio sabato pomeriggio in occasione della partita di Serie B dell'Albinoleffe, pur essendo sottoposto a Daspo per i prossimi cinque anni. Il provvedimento nei suoi confronti era scattato a metà ottobre, dopo gli incidenti accaduti prima e dopo la partita Atalanta-Catania.
Per la cronaca, "Bocia" si trovava a casa di amici, nei pressi dello stadio. Non capisco che pericolosità potesse avere in casa di amici, forse quella di prendere a testate il televisore. Insomma, il classico pretesto per eliminare un personaggio ritenuto scomodo...

CHEI TERONI DEI BUTEI... Due anni fa al Miramare di Manfredonia, quest’anno allo Zaccheria di Foggia. Stessa tifoseria, quella veronese, stessi insulti, stesso destinatario: San Pio da Pietrelcina. Manca circa mezz’ora all’inizio di Foggia-Verona, primo turno di ritorno del campionato di Prima Divisione. Fa freddo. Gli spalti dello Zaccheria sono quasi vuoti, molta gente deve ancora arrivare. Nel settore di Curva Nord sono assiepati i tifosi del Verona, un centinaio. Scortati dalla polizia sono arrivati da pochi minuti. Soliti cori beceri, soliti insulti verso la tifoseria avversaria. All’improvviso quel coro nei confronti di un santo, San Pio, venerato da queste parti già molto tempo prima che il mondo intero si accorgesse di lui: «Padre Pio terùn»,urlano gli ultras veronesi. Un attimo di smarrimento tra i presenti - tifosi, giornalisti - il tempo di guardarsi in faccia come a dire: hai sentito anche tu? Poi, quando tutti realizzano che non è un'impressione, ecco i fischi dei presenti. Il coro cessa. Resta il disgusto, un insulto gratuito verso un uomo che nella sua vita ha sempre predicato amore e che nulla ha a che vedere con l’odio ed il disprezzo che trapela da quelle urla.
Durante la gara spesso i tifosi gialloblu tornano ad usare con disprezzo l’odioso appellativo di terroni rivolto ai tifosi del Foggia, ma San Pio stavolta viene lasciato in pace. Difficile fare un commento. Sarà che nel calcio ci si abitua a tutto, sarà che spesso per stemperare i toni si usano i distinguo. Ma stavolta pare proprio impossibile capire il perché, in nome di una partita di calcio, si debba rovesciare odio verso un Santo.
A Natale sono tutti più buoni... Cmq in Veneto si dice "Teron", "Terùn" lo usano i lombardi...

L'UCCELLINO... In settimana son stato dal parrucchiere e ho sentito di un incontro in autogrill tra pescaresi e veronesi. Sembra che quest'ultimi ci abbiano lasciato giù una pezza. 

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