Ci sono partite che si perdono sul campo e si vincono inesorabilmente sugli spalti. E' una delle tante stranezze della vita di un tifoso. Quando i risultati del campo non ti condizionano più di tanto, quando le condizioni climatiche ti fanno una pippa. Sono le nostre magre consolazioni, ma vuoi mettere? Non dipendono dagli altri, dai nostri idoli calcistici, dall'attaccante che oggi segna una barca di gol e domani per cento milioni in più cambia maglia... Vincere sugli spalti dipende solo ed esclusivamente da noi stessi, e ti mette in pace con tutte le altre cose!
TRASFERTA. Brescia evoca bei ricordi e la tifoseria risponde presente. Secondo i dati della prevendita saranno 330 i padovani presenti nel settore ospiti, nonostante l'ultimo periodo fatto di prestazioni (della squadra) da sbocco. La domenica mattina siamo un bel gruppo in stazione e si vede anche qualche bel faccione. C'è un tempo di merda, ma parecchia curiosità per una trasferta che manca dal 1996 e che un tempo era una delle più dure di tutto il panorama, anche se molti sono coscienti che il clima al Rigamonti sarà molto diverso dagli anni '90. Non manca la bibita e si va via di birre e amari, il solito bar da trasferta, questa volta però nessuno sbocca e il divertimento più grande è vedere un socio che tira sarde a una specie di capodoglio arenato sulla banchina della stazione di Vicenza. All'arrivo a Brescia, come da prassi, si esce sul retro e non manca un pò di tensione con la polizia che sequestra diversi alcoolici. Peccato però che siano sempre gli stessi sbirri bresciani: un tempo si facevano fregare il manganello dagli Ultras Brescia che entravano in campo, oggi semplicemente lo perdono sulla banchina del treno! Non mi stupisce che per anni la tifoseria abbia fatto il bello ed il cattivo tempo... Qualcuno è nervoso, la pioggia sale di intensità e gli autobus non hanno più le grate ma sono dei comunissimi lamieroni arancioni di quelli da città, con dei curiosi adesivi all'interno dove viene spiegato come fottere il portafoglio a un passeggero. Ve ne siamo grati, se la crisi dovesse continuare terremo presente gli insegnamenti! In pullman si viaggia con le porte aperte e tutti pronti, ma dei bresciani nemmeno l'ombra, in compenso scende tanta di quell'acqua che metà basterebbe. Arriviamo allo stadio con un certo anticipo: anche al Rigamonti si sono ammodernati, e adesso ci sono i tornelli... la cosa ridicola è che lo stato dello stadio e delle gradinate è ancora quello degli anni '90 e chi c'era si ricorderà: cemento che si stacca a pedate e fondo di ghiaia che con la pioggia si trasforma in fango! Ancora una volta, non si può che ridere di gusto di fronte al "modello italiota" del calcio nostrano: la privacy ve la fottono, la partita non ve la fanno vedere costruendovi tutto attorno e anche sopra la testa delle gabbie indegne, vi fanno credere di essere nel giusto, intanto però correte il rischio di mettere piede su di un gradone e di cadere faccia a terra perchè vi si sbriciola sotto le trainers!
I bresciani però col cazzo che sono quelli degli anni '90: al nostro arrivo attacchiamo le pezze e le gradinate sono deserte, ed al fischio d'inizio non sarà molto migliore la situazione. In Curva Nord è presente un gruppo di un settanta-ottanta ragazzi, nella Sud di fianco a noi saranno un cento-centocinquanta, il resto dello stadio è deserto. Si può dire che giochiamo in casa, anche se a me non va tanto di bullarmi, memore di tempi ben peggiori e molto recenti. Piuttosto mi chiedo che razza di brutta fine hanno fatto...
Noi facciamo novanta minuti di tifo sotto il diluvio, con la rete da sopra che mossa dal vento fa aumentare la massa d'acqua che scende... "Eh ma la sicurezza è più importante!", come dice l'azzannacaviglie che sta al Ministero degli Interni! A parte tutto siamo veramente belli, cantiamo anche col risultato ormai compromesso e ci becchiamo spesso e volentieri con la Curva Sud di fianco, ma i pannelli divisori che hanno creato ci impediscono di vederci bene in faccia... Finita la partita ci facciamo un'altra mezzora dentro lo stadio a ripararci alla meno peggio dal diluvio, sei chilometri in autobus con l'odore da cani bagnati che ci portiamo addosso unito ad eventuali gas di scarico, altri tre quarti d'ora nel sottopasso della stazione chiusi da entrambi i lati da uno schieramento imponente di sbirri. Brescia è diventata sicura, e quando tutti parlano di sicurezza io mi tocco le balle: la loro sicurezza è uno stato di polizia ovunque, quello che stanno creando dappertutto ormai. Ma temo che molti non capirebbero, presi come sono a dare pro o contro Berlusconi o a parlare (nel 2010!) di comunismo e fascismo....
RIFLESSIONI. La tifoseria biancoscudata è molto maturata, non si può dire niente. Saranno stati gli anni di C a formarci probabilmente, fatto sta che un tempo eravamo pesantemente condizionati da mille fattori: in primis l'andamento del Padova, poi la comodità di una trasferta e "l'appeal" dell'avversario di turno. Oggi tutto questo influisce ma non più come un tempo: Per la maggior parte dei ragazzi la prima cosa è diventata seguire il Padova e tutto il resto passa in secondo piano. E la mentalità di "sostenere la tifoseria" è molto più diffusa. Faccio un esempio: il momento più bello della trasferta a Brescia è stata la sciarpata al novantesimo di una partita ormai persa. Poi io ho le mie idee sul fatto che oggi come oggi contesterei: ieri abbiamo comunque vinto sugli spalti e potremmo tranquillamente dare lezioni di attaccamento a molti, a partire dalla nostra società e dai morti che ci rappresentano sul campo. Insomma abbiamo costruito un bel patrimonio, ora possiamo crescere ulteriormente!
IL CAMPO. Veniamo adesso alle noti dolenti, visto che quella di ieri è stata la settima sconfitta nelle ultime otto partite. Certi nostri giocatori dovrebbero capire che il fatto che siamo andati in serie B e che continuiamo a sostenerli, non li rende per principio intoccabili. In particolar modo certa gente, che è evidente che sta remando contro. Parliamo per esempio di Faisca, che riveste il ruolo di capitano e che quindi dovrebbe vergognarsi doppiamente: si sa che il portoghese era culo e camicia con Turtelen Varricchio, fino a quando questo non è stato messo fuori rosa. Ora che il suo socio è fuori rosa il portoghese si è messo a fare una cappella dietro l'altra ed a regalare palloni agli avversari in piena area. Vogliamo continuare a pensare che sia un caso? Sette sconfitte su otto partite sono un caso? Se torneremo in serie C sarà un caso?
Ho sempre avuto massima stima e fiducia in Sabatini come persona, lo ritengo un ottimo motivatore ma purtroppo non è in grado di influire come scelte sulle partite. Ed ha il difetto di puntare continuamente sugli stessi: l'anno scorso prima dell'esonero, "l'intoccabile" era Baù, quest'anno abbiamo la premiata ditta Cesar-Faisca.
Stendiamo un velo pietoso sull'attacco, dove tolto Di Nardo c'è il nulla: Cani spero con tutto il cuore che se ne vada perchè non è più sopportabile, Soncin va bene al massimo come rincalzo. Serve una punta vera.
In questi giorni il gatto e la volte (De Franceschi e Sottovia) sono a fare mercato. Pare che stia per arrivare Vantaggiato dal Toro, e la mossa non la capisco visto che ci servirebbe uno in grado di fare la prima punta e non un clone di Di Nardo. Ma in generale mi lascia molto perplesso un pò tutta la conduzione societaria. Speriamo in uno scossone forte, così rischiamo di tornare sparati in C, e quel che è peggio di farlo cantando!
MODENA. Arriva subito un'altra trasferta molto attesa. Pare proprio che il Casms non metterà i bastoni fra le ruote, e sarà possibile andare acquistando un biglietto a testa. Da non credere. E' l'ultima spiaggia, andiamo in massa al Braglia e incitiamo ancora una volta i nostri colori. Dimostriamo che la maturazione non è una nuvola passeggera. Poi se ancora il risultato ci darà torto faremo i conti, ma intanto continuiamo a sostenere i nostri colori ed a meritarci la categoria come ce la siamo meritata finora (al contrario di molti altri). TUTTI A MODENA!
1 commento:
ottimo post bravo.
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