lunedì 22 febbraio 2010

ANCONA AWAY


IL VIAGGIO. Questa volta con il resto della Crew si decide di muoversi in auto. Le motivazioni sono svariate, dalla voglia di tornare un pò prima al fatto che il pullman per quasi tutti sia diventato un'agonia.... Ancona si rivela una di quelle trasferte un pò (tanto) strane, che capitano ogni tanto. Ad inizio settimana pare che siamo almeno una quindicina di persone, poi qualcuno si toglie, qualcun altro si aggiunge, alla fine siamo in sei a partire da Padova più altri tre ragazzi che raccoglieremo al casello di Boara Pisani. Ma non è un problema solo nostro: per tutta la settimana non si fanno altro che contare le defezioni, addirittura un pullman intero che doveva essere organizzato dai ragazzi della provincia sparisce senza lasciare traccia. Per farla breve ci si troverà in pochi. Sono quelle situazioni che scazzano anche chi c'è sempre, perchè sono sicuro come la morte che tutti quelli che sono mancati avevano improrogabili impegni professionali. O erano malati. O hanno avuto degli imprevisti all'ultimo che li hanno tenuti a casa. O... non mi interessa! A conti fatti al Conero eravamo meno di un centinaio, ben al di sotto dei nostri standardi abituali come tifoseria. Ora raccontiamoci un pò quello che vogliamo. Ma vergognamoci anche.
Tornando a noi, il viaggio è alletato sicuramente dalla birra ma una volta tanto anche dalla dolce presenza di una fanciulla che già ci aveva fatto compagnia in auto lo scorso anno a Legnano ed in altre occasioni in pullman. E che ha un livello di sopportazione discretamente alto. Tutto va liscio come l'olio fino al casello di Ancona Sud, quando comincia un'odissea per raggiungere lo stadio. Credo che abbiamo fatto qualcosa come dieci chilometri per le stradine di una città che sembra costruita sulle montagne russe, fra discese, salite e tornanti. La cara vecchia Pianura Padana non mi manca mai abbastanza in queste situazioni. Alla fine riusciamo a trovare lo stadio e ad accedere al parcheggio ospiti; un'area bella grande, pure troppo per il seguito che abbiamo oggi.
Ero stato ad Ancona solo un'altra volta, e sempre al Conero: stagione 1997/98, quando pareggiammo zero a zero ed a fine stagione entrambe le squadre salutarono la cadetteria (i marchigiani ci hanno poi fatto ritorno, toccando anche la massima serie; per noi sono stati undici anni di buio totale che probabilmente l'anno prossimo riprenderemo da dove li avevamo lasciati...). Ai tempi il settore ospiti era uno spicchio dei Distinti a fianco della curva di casa, avevamo gli anconetani di fianco e mi stupii abbastanza che non successe nulla ma che nemmeno si fosse provato (giusto qualcuno dei nostri ma con scarsa convinzione). Ne deduco che se non successe nulla nell'epoca delle diffide da un anno succederà meno ancora oggi dove fra l'altro abbiamo una curva intera a nostra disposizione ed un parcheggio isolato. Ad ogni modo il Conero è un bello stadio, va detto, scavato nel terreno. Molto particolare. Si vede che l'ha costruito Costantino Rozzi, mica un assessore qualsiasi che doveva mangiarci sopra.... Arriviamo tardi e finiamo le birrette, prima di accedere alla curva ospiti in contemporanea all'arrivo del pullman della curva...

SUGLI SPALTI. Come già detto siamo in pochi, e magari bisognerebbe qualche volta farsi un piccolo esame di coscienza anche come tifoseria. Nel complesso, senza dare colpe particolari a nessuno. Alla fine chi viene sempre si sbatte alla grande e non si può dire un cazzo. Però è vero che di zoccolo duro sono sempre le solite facce, e pure i giovani che ci sono preferiscono farsi i cavoli loro. Ed allora mi viene da pensare che forse c'è un motivo. Poi essere meno di cento in una trasferta non proibitiva è un'altra cosa che mi da da pensare....
Anconetani non numerosissimi, cantano più che bene, ci mandano a fanculo,leggendo i loro forum si capisce bene che gli stiamo sulle palle. Meglio francamente! Espongono uno striscione contro l'arresto di uno di loro nella recente trasferta di Empoli per l'accensione di un fumogeno e chiedendo giustizia per Gabriele. Gliel'appoggiamo con i cori. Da parte nostra tifiamo per tifare ma come già detto siamo pochi. Nella prima frazione di gioco, scazzatissimo, rimango in alto a guardare la partita. Nella seconda frazione decido di scendere e di partecipare ai cori. Il Padova si fa rimontare nel secondo tempo i due gol di vantaggio. Comincio a pensare di portare sfiga.

SUL CAMPO. Vincere due a zero nel primo tempo e pareggiare 2-2 al novantesimo non capita tutti i giorni. Specie a una squadra che ha necessità di salvarsi e di essere più concreta possibile. Delle volte mi verrebbe quasi da pensare che i nostri si vendano le partite. L'avevo già pensato lo scorso anno dopo la partita col Ravenna, e mi viene da pensarlo tutte le volte che vedo certe scene da ufficio indagini. Tipo Mastronunzio che parte da centrocampo e supera agevolmente quattro dei nostri che invece di buttarlo giù preferiscono lasciarlo segnare. O tipo gente come Soncin che arriva al limite dell'area e invece di puntare il difensore nell'uno contro uno torna indietro e fa ripartire l'azione. O cerca di passarla in mezzo a una selva di gambe avversarie. Però vabbè, un pareggio ad Ancona alla vigilia l'avrei sottoscritto. E' come è arrivato che non va bene. E' come si è buttata via una vittoria che serviva come il pane che non va bene. E' leggere sempre la solita tiritera di "Tranquilli, ci salveremo!" che non va bene. Vi paga qualcuno per ripetere "Tranquilli ci salveremo!"? Da sabato siamo penultimi in classifica considerando che tutte le dirette concorrenti hanno vinto... Tranquilli ci salveremo!
Io credo che i mali del Padova si chiamino menefreghismo e improvvisazione. Soprattutto a livello societario. Ma sono cose già dette e ridette, si rischia di diventare noiosi. Ho già parlato della gestione del caso-Varricchio, delle ripercussioni che ha avuto nello spogliatoio; come ho già parlato della gestione di Sabatini, del cambio di allenatore e della telenovela che l'ha preceduto. Certo, una cosa che fa molto strano è vedere che il giorno che viene presentato il nuovo mister il presidente è via per lavoro e la vicepresidentessa è a Radio Padova a mettere dischi. E' solo un esempio, per far capire cosa si intende quando si parla di scarsa professionalità o di incapacità di assumersi le responsabilità che il proprio ruolo richiede. A conclusione di tutto, io dico solo che il tempo stringe sempre di più, la classifica è di sabato in sabato sempre più deficitaria, ma qui si continua a buttare fumo negli occhi alla gente.... Io dico solo una cosa: se dovessimo retrocedere, che non si sogni di andarsene questa gentaglia! Hanno il compito preciso di rimanere qui e di riportarci in B, lo devono alla città. Visto che da più parti si dice che dopo Cestaro ci sarebbe il diluvio, bene allora Cestaro rimanga e riporti la squadra almeno in B. Senza tanti tira e molla a cui ci ha abituato. Per il resto, perdonatemi ma sono veramente schifato da tutto.

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