sabato 13 febbraio 2010

A TUTTO TONDO...


NAPOLI NELL'OCCHIO DEL CICLONE. UDINE, 7 FEB - E' di 7 persone, tra cui 3 agenti di Polizia, il bilancio dei feriti negli scontri avvenuti fuori dal 'Friuli' prima di Udinese-Napoli. Dieci tifosi napoletani sono stati fermati. Il gestore di un bar e' rimasto ferito al braccio, aggredito senza motivo, mentre 3 friulani hanno riportato ferite da arma da taglio e altri oggetti contundenti. Alcuni tifosi napoletani sono scesi da due pulmini e, armati di bastoni e spranghe, hanno aggredito la tifoseria friulana che entrava allo stadio.

Due tifosi, F. D. C. e D. M. sono finiti in carcere e due, F. Z. e C. M. agli arresti domiciliari. I reati contestati sono alcuni episodi violenti avvenuti durante lo scorso campionato. L’inchiesta era partita per alcune segnalazioni e denunce a seguito del lancio di molotov per la partita Napoli-Milan del 23 marzo 2008, lo svuotamento di una curva 20 minuti prima della fine di Napoli-Chievo del 31 maggio 2009 e resistenza a pubblico ufficiale per Napoli-Siena del 27 settembre 2009, in questo campionato. Ma la Digos sta portando avanti anche un’altra inchiesta sul tifo violento e in particolar modo sugli episodi indecenti e vergognosi avvenuti la scorsa domenica prima della partita Udinese- Napoli. I pubblici ministeri che portano avanti le indagini sono Antonello Ardiruto, Vincenzo Barone e Danilo De Simone. La Digos in queste ore sta effettuando perquisizioni nelle abitazioni di venti sospettati per gli scontri di domenica. Anche la società dell’Udinese ha rilasciato stamane un comunicato stampa di ferma condanna per questi uomini che non si possono chiamare tifosi perché con i loro gesti danno solo dimostrazione di ignoranza e di mancanza d’amore per lo sport e per la propria squadra. Sono delinquenti che approfittano delle giornate di sport per perpetrare violenza gratuita in luoghi frequentati anche da famiglie con bambini.
Napoli sarebbe una città così tranquilla e vivibile se non fosse per gli ultras...

QUANDO SI DECIDE DI CONTESTARE SERIAMENTE.... Tre poliziotti e due tifosi feriti: è il bilancio degli scontri al centro sportivo di Formello dove si allena la Lazio. La polizia ha fermato 11 ultras biancocelesti responsabili delle contestazioni, con lanci di bombe carta e pietre, contro il presidente Lotito. In arrivo, intanto, il nuovo tecnico Edy Reja, che domani dirigerà il primo allenamento prendendo il posto dell'esonerato Ballardini. Ma la notizia del nuovo tecnico non ha calmato gli animi ormai esagitati dei supporters laziali. In circa un migliaio hanno preso d'assalto il centro sportivo della Lazio, determinando la reazione della polizia che ne ha caricati un centinaio che erano riusciti ad entrare all'interno, sfondando un cancello, e ad avvicinarsi al campo sul quale era previsto l'allenamento della squadra. I tifosi, una volta entrati, hanno lanciato fumogeni e petardi, prima di essere dispersi e respinti fuori dalle cariche della polizia.
Lotito è quasi un intoccabile a Roma, per le note parentele; tuttavia da quando è diventato presidente della Lazio ha commesso un grave errore: essersi messo contro i tifosi. Perfino quelli che alle prime contestazioni lo "assolvevano" per aver salvato la Lazio dal fallimento. E quando si ha contro la tifoseria, non si combinerà mai niente di buono.

REGGIO SCENDE IN STRADA. La Polizia ha arrestato sei persone per una violenta rissa avvenuta ieri tra gruppi di tifosi della Reggina. Ad affrontarsi sono stati i militanti delle due tifoserie dei 'Boys' e degli 'Ultrà Gebbionè, che avevano avuto già dissapori sabato pomeriggio sugli spalti dello stadio di Vicenza, dove la Reggina ha giocato in trasferta. In tutto sono una trentina le persone coinvolte nella rissa, in cui i protagonisti hanno usato bastoni e altri oggetti pericolosi. La Polizia è riuscita a bloccarne sei, alcuni dei quali feriti durante gli scontri. Si tratta di A.G., 41enne con precedenti della stessa fattispecie che è stato sottoposto a intervento chirurgico per trauma cranio facciale con frattura delle ossa nasali e contusione al braccio destro (30 giorni di prognosi), D.C., 22 anni con precedenti simili è stato ricoverato agli Ospedali Riuniti per un trauma cranico e frattura scomposta del mignolo della mano destra, G.F.C., 43enne con precedenti per reati contro la persona e stupefacenti che ha avuto 7 giorni di prognosi, G.C., 25 anni con precedenti per violazione della normativa sulle manifestazioni sportive, L.P., 26 anni con precedenti di polizia specifici e colpito da divieto di partecipare a manifestazioni sportive fino al 2012, M.M., 36 anni con precedenti di polizia per stupefacenti e violazione della normativa sul contrasto della violenza in occasione delle manifestazioni sportive. Sono in corso ulteriori indagini della Digos per risalire ad altri tifosi coinvolti nella rissa.
Prima o dopo la tensione esplode... Credo che cmq i coinvolti non siano degli Ultrà Gebbione ma gli Ultras 1914...

VARIE ITALIA. RIMINI - Furono ventisette le persone denunciate nell’aprile del 2007 per aver promosso la manifestazione non autorizzata, a cui parteciparono circa 150 persone, di fronte allo stadio, fra via Pascoli e via Lagomaggio, e ieri si è aperto il loro processo. O meglio: tutti i ventisette hanno ricevuto direttamente un decreto penale di condanna, concretizzato in un’ammenda di 250 euro. Un modo semplice per concludere la vicenda nei casi di certezza delle prove, non fosse che in questo modo si ‘macchia’ comunque il casellario giudiziario delle persone coinvolte. Per questa ragione, se 11 persone hanno accettato il decreto, 16 lo hanno impugnato. Per alcuni, come per il cliente dell’avvocato Roberto Brancaleoni, c’è la convinzione che non vi siano assolutamente i termini per determinare una condanna, né la certezza della prova necessaria per emanare il decreto: nelle foto si vede la persona, ma questa non impugna alcuno striscione, né la si è immortalata mentre gridava alcunché. Si trovava lì, punto e basta, è la linea difensiva di fronte ad un’accusa che deve dimostrare come l’imputato abbia promosso la manifestazione. Oltretutto, le accuse iniziali, poi archiviate, erano ben più pesanti: oltraggio ad un corpo politico e amministrativo (ovvero, in questo caso, il prefetto); istigazione alla disobbedienza delle leggi e, ancora grida e manifestazione sediziosa. Ma cosa accadde esattamente? Erano i mesi caldi dopo la morte a Catania dell’ispettore Filippo Raciti, in seguito alla quale ci fu una stretta sulla sicurezza negli stadi. Una stretta giudicata strettissima, visto che impediva anche l’esposizione degli striscioni, fra cui quello caro ai tifosi del Rimini dedicato a Marco Caruso. Per protestare contro le limitazioni che, secondo i tifosi, erano state rese ancora più rigide sotto l’Arco D’Augusto, si organizzò un sit in vicino allo stadio. Da qui scattarono, per timore che fosse un’occasione per alimentare violenze e in seguito agli slogan proferiti, le denunce e il daspo per tre anni.
La libertà d'espressione in Italia è ormai un optional. Io mi preoccuperei di questo, prima ancora che della sicurezza...

CALTANISSETTA-Il questore Guido Marino ha emesso un provvedimento di divieto di accesso nei luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive, della durata di 5 anni, a carico di un tifoso della Sancataldese, I.S., 29 anni, residente a San Cataldo. Al giovane è stata imposta anche la prescrizione di presentarsi alla tenenza dei carabinieri di San Cataldo in occasione degli incontri disputati dalla squadra di calcio della Sancataldese. Il provvedimento è stato emesso a seguito di episodi di violenza verificatisi al termine dell'incontro di calcio "Città di Bagheria - San Cataldese", valevole per il campionato regionale di Eccellenza - Girone A , disputatosi il 15 novembre a Casteldaccia. S., assieme ad altri tifosi della Sancataldese, entrò negli spogliatoi sfondando una bussola in vetro, quindi entrò nella stanza riservata alla terna arbitrale aggredendo con pugni e calci l'arbitro. Dopo l'episodio la Digos nissena è risalita a S. che era stato già sottoposto a provvedimento "Daspo" per la durata di tre anni, poiché fu arrestato il 16 gennaio 2006 per avere lanciato pietre in occasione dell'incontro di calcio Sancataldese-Licata.  

MARSALA-Durante l’incontro di calcio “Folgore Selinunte – Marsala 1912”, tenutosi presso lo stadio comunale “Paolo Marino”  di Castelvetrano il 31 gennaio scorso e valevole per il campionato di eccellenza girone A, gli agenti in servizio al posto di Polizia Scientifica nonché alla Sezione Tifoserie del Commissariato di Castelvetrano notava tra i supporter ospiti della squadra del Marsala, la presenza di un tifoso già sottoposto nel 2007 alla misura del “DASPO” (divieto di accesso nei luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive), e ancora in corso di validità, in quanto scadrà nell’agosto 2010. Gli agenti del Commissariato di Castelvetrano, per non pregiudicare il buon esito della gara e il regolare svolgimento dell’ordine pubblico, in quel momento decideva di non intervenire per l’identificazione, limitandosi ad effettuare delle video riprese preventive. Al termine dell’incontro, tuttavia, è stato richiesto al personale del Commissariato di Polizia di Marsala l’effigie del soggetto colpito da provvedimento DASPO, al fine di poterla confrontare con le  video – riprese effettuate in occasione del predetto incontro di calcio. Proprio dal confronto delle immagini, è stato quindi appurato che la persona colpita dal provvedimento DASPO era  S. P., un supporter  del Marsala Calcio di 39 anni.
Per questi motivi, il giorno dopo,  avvalendosi della facoltà di procedere all’arresto differito nei casi in cui ricorrono motivi di tutela dell’ordine pubblico, il personale del locale Commissariato di Castelvetrano, unitamente a personale del Commissariato di Marsala, esperto conoscitore dei luoghi e dei siti frequentati dai tifosi marsalesi, si poneva alle ricerche di S. P. il quale veniva rintracciato nei pressi di un a Marsala. Accompagnato presso l’Ufficio della Polizia di Stato di Marsala e tratto in arresto per violazione  del  provvedimento   “DASPO” emesso  dal  Questore  della   Provincia  di   Trapani. Tale provvedimento era scaturito in seguito ad un episodio risalente al 12 novembre 2006 quando, in occasione dell’incontro di calcio tra le squadre del Mazara 1946 e la compagine del Trapani, disputato presso lo stadio comunale “Nino Vaccara” di Mazara del Vallo, nel contesto di predisposte misure di tutela per l’ordine e la sicurezza pubblica, era stato attivato un servizio di controllo, cosiddetto filtraggio, dei tifosi che accedevano al predetto impianto sportivo, per evitare l’eventuale introduzione di oggetti atti ad offendere o altro materiale non consentito. In tale contesto, le forze dell’ordine, avevano trovato S. P. con addosso un coltello a serramanico di genere vietato, lungo complessivamente  17 cm, con lama di 8 cm. Celebrato rito direttissimo il Tribunale di Marsala ha convalidato l’arresto.
Più si scende a Sud, più i provvedimenti delle questure sono carta straccia. Fa un certo che sapere che in questo paese prossimo all'affondamento, siamo gli unici coglioni a cui vengono applicate tutte le leggi e che paghiamo per tutti... Che convenga delinquere sul serio a questo punto?

Hanno preso a calci i seggiolini della curva Robur, che sono stati completamente divelti e ridotti in pezzi, poi hanno dato fuoco ad uno striscione di carta che era stato prima esposto e poi appoggiato sulle stesse postazioni , una decina, che si sono completamente liquefatte, alimentando le fiamme con parti della plastica dei seggiolini stessi. Per questo due tifosi senesi di 26 e 41 anni, sono stati denunciati dalla Polizia per danneggiamento aggravato e danneggiamento seguito da incendio. Gli uomini della Squadra tifoserie della Digos della Questura di Siena, coordinati dal loro dirigente Alessandra Belardini, dopo aver osservato i due "tifosi" durante l’incontro e non averli mai persi di vista, li hanno individuati e successivamente identificati anche attraverso la visione delle immagini riprodotte sui monitor della Sala GOS tramite le telecamere dell’impianto di videosorveglianza dello Stadio. Domenica scorsa il peggio è stato scongiurato anche grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco, immediatamente allertati dal dirigente del servizio di Ordine Pubblico, tramite il loro rappresentante del Gos, che sono riusciti a spegnere l’incendio. I due senesi verranno sottoposti a DASPO.
Peccato che non esista un'Inghilterra del basket da cui prendere esempio. Suggerirei la Grecia a questo punto, nazione che nella gestione del tifo cestistico è decisamente avanti...

SPAGNA. La polizia regionale catalana ha attuato questa mattina una vasta operazione contro un gruppo di ultrà del Barcellona arrestando diversi suoi membri e procedendo a perquisizioni nell'ottica di una inchiesta antidroga. Fonti dei Mossos de Esquadra, il servizio di polizia della Catalogna, hanno precisato che l'operazione è stata condotta contro il gruppo dei 'Casuals', une dei rami più violenti dei 'Boixos Nois', i tifosi estremisti del Barca.
Sex, drugs and football violence.

ARGENTINA. Spari contro un autobus di tifosi dell'Huracan in Argentina: morto un ragazzo di 14 anni e ferite altre due persone. Alcuni colpi d'arma da fuoco hanno raggiunto il pullman che riportava a Rosario un gruppo di tifosi che si era recato a Buenos Aires per assistere all'incontro di calcio contro l'Huracan. L'attacco e' avvenuto lungo l'autostrada che collega le due citta'. L'episodio e' stato confermato da un ispettore della polizia di Rosario.
E per fortuna che siamo teppisti in Italia...

IMMAGINATEVI SINIGAGLIA FARE UN DISCORSO DEL GENERE... “Auspico che la gara di domenica prossima tra il Brindisi e il Monopoli valida per il campionato di Seconda Divisione Girone C possa svolgersi alla presenza dei tifosi monopolitani perché nonostante la storica rivalità esistente tra le due tifoserie sono convinto che possa essere motivo di divertimento, di aggregazione sociale e di una sportività sana e civile”. Lo afferma l’Assessore allo Sport Domenico Zaccaria. Che sottolinea: “Siamo in attesa di conoscere la decisione del Prefetto ma sarebbe un vero peccato inibire la trasferta ai supporters biancoverdi nella gara più attesa dell’anno e in cui è necessario il sostegno della tifoseria per incoraggiare la squadra. Quella di domenica prossima può essere definita una festa dello sport e del calcio in particolare. Eventuali margini di rischio possono essere annullati solo con il buon senso e un comportamento corretto da parte di tutti”. “ In ogni caso”, prosegue Zaccaria, “sono convinto che le due tifoserie si dimostreranno mature e affronteranno con serenità questo evento sportivo”. “Colgo l’occasione”, conclude l’Assessore allo Sport, “per complimentarmi con la società, la squadra, i dirigenti, l’allenatore, i giocatori e la tifoseria per l’importante risultato conseguito domenica scorsa contro il Gela e che lascia ben sperare per il proseguimento del campionato”.

COMUNICATO CURVA FURLAN TRIESTE. Dopo le 19 diffide piovute in seguito ai fatti di Modena-Triestina il gruppo Curva Furlan - Di Ferro e Fuoco sospende ogni attività, ma non muore!
Non muore sotto i colpi della repressione!
Abbandoniamo, per il momento, gli stadi ed il sostegno all’U.S. Triestina; la presenza, che ci ha reso protagonisti, nel bene e nel male, alla guida della curva, ora sarà interrotta.
Ognuno, da adesso in poi, dovrà rispondere per se stesso visto la nostra assenza.
In curva non ci saremo ma "vigileremo" comunque. Non verranno tollerate prese di posizione da chi fino ad ora è vissuto nell'anonimato.
Continueremo nella nostra militanza, sempre a modo nostro, cercando nuove forme di lotta e di espressione.
Aggregazione spontanea, questo siamo stati e questo saremo sempre!
Ce ne andiamo a testa alta con la consapevolezza di aver onorato i nostri morti e i nostri rivali.
E questa per noi è una vittoria.
Una promessa: RITORNEREMO!

Curva Furlan

MULTE IN PRIMA CATEGORIA. Albenga. “Per tutta la durata della partita, alcuni sostenitori della società (circa 40), in campo avverso, rivolgevano pesanti insulti nei confronti dei giocatori della squadra avversaria e frasi offensive e minacciose nei confronti del direttore di gara; inoltre al 25° del secondo tempo, gli stessi tifosi, mentre era in atto un’azione da rete da parte della squadra avversaria, lanciavano, in modo intenzionale un pallone (che avevano requisito nel primo tempo) interrompendo la medesima azione”. Con questa motivazione, redatta nel comunicato odierno, il giudice sportivo ha inflitto un’ammenda di 350 euro all’Albenga, l’ennesima che la società ingauna dovrà pagare per il comportamento dei propri sostenitori.
Multa anche per l’Albisole, di minor importo, 130 euro, in quanto “Per tutta la durata della gara il direttore di gara è stato oggetto di insulti da parte di sostenitori della società; a fine gara, alcuni di questi sostenitori, attaccati alla griglia di recinzione, rivolgevano ancora, verso l’arbitro, frasi minacciose”.

Ma sono loro ad essere stati multati?


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