mercoledì 10 febbraio 2010

«Siamo lieti che la giustizia riconosca una verità nota a tutti gli italiani e cioè che al vertice della polizia di stato ci sono stati e ci sono autentici galantuomini e servitori delle istituzioni». (P.F.CASINI)

"...Quindi, allo scopo di evitare che l'autovettura potesse prendere fuoco, mentre era in corso un fitto lancio di oggetti e si udivano i boati delle esplosioni, chiudevo gli sportelli ed innescata la retromarcia ho spostato il Discovery di qualche metro. In quel momento ho sentito una botta sull'autovettura ed ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra insieme a Balsamo, portarsi le mani alla testa" (L'AUTISTA DEL DEFENDER).

CATANIA  - Il Tribunale per i minorenni di Catania ha condannato a 14 anni di reclusione e a cinque anni di interdizione Antonino Speziale per l'omicidio dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, morto per i postumi di ferite riportate durante gli scontri del derby di calcio con il Palermo giocato il 2 febbraio del 2007 nello stadio Angelo Massimino. L'accusa aveva chiesto la sua condanna a 15 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. Il processo si è celebrato davanti il Tribunale per i minorenni perché l'imputato, all'epoca dei fatti, non era ancora maggiorenne.
Alla lettura della sentenza in aula erano presenti l'imputato e i suoi genitori, la vedova di Raciti, Marisa Grasso, e i genitori dell'ispettore di polizia. Secondo l'accusa Speziale durante l'arrivo dei tifosi del Palermo al Massimino avrebbe lasciato il suo posto allo stadio per scontrarsi con gli ultras 'rivali' e avrebbe utilizzato un sottolavello in metallo, usandolo a mò d'ariete, contro le forze dell'ordine che cercavano di bloccarli. In quell'occasione, davanti all'ingresso della Curva Nord, avrebbe ferito mortalmente, con una lesione al parenchima del fegato, l'ispettore Raciti. Con lui avrebbe agito anche un altro ultras del Catania, Daniele Michele, per il quale, in un processo separato davanti la Corte d'assise di Catania, l'accusa ha chiesto oggi la condanna a 11 anni di reclusione: 10 per omicidio preterintenzionale e un anno per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Per quest'ultimo reato Speziale è stato già condannato, con sentenza definitiva, a due anni di reclusione, che ha già scontato.
IMPUTATO IMMOBILE, VEDOVA ABBRACCIA LEGALI  - Il silenzio e l'immobilità di Antonino Speziale, l'abbraccio ai suoi legali della vedova Marisa Grasso. Sono state queste le reazioni delle due 'parti' alla lettura della sentenza del processo Raciti che condanna Speziale a 14 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. "Alla lettura della sentenza la vedova ci ha abbracciato ed é stato come un gesto liberatorio - ha detto l'avvocato Enrico Trantino che assiste la vedova Raciti- Oggi ha avuto uno sfogo per una serie di eventi e emozioni che mettono a dura prova, fiaccano le resistenze di chiunque". Il penalista ritiene che "la sentenza di oggi non influirà" sul processo, per lo stesso reato, che si celebra davanti alla Corte d'assise di Catania a Daniele Micale.
SPEZIALE, SONO SERENO PERCHE' SO DI ESSERE INNOCENTE - "Sono tranquillissimo perché so di essere innocente. Non non ho fatto niente di male e sono resto sereno. Del resto mi aspettavo questa sentenza". Così Antonino Speziale, presente in aula, ha commentato la sentenza del Tribunale per i minorenni di Catania.

"Ho visto due poliziotti correre, uno ha puntato la pistola con entrambe le mani, aveva le braccia tese e si è fermato cinque secondi, poi ha sparato"(Keiko Horikoshi, accompagnatrice turistica)

Arezzo, 11 set. - (Adnkronos) - Luigi Spaccarotella sparo' volontariamente, ma non per uccidere, bensi' per fermare l'auto su cui viaggiavano i tifosi che poco prima avevano dato vita a una piccola rissa all'autogrill. E' quanto si legge nelle motivazioni della sentenza con cui la Corte di Assise di Arezzo, lo scorso 14 luglio, ha condannato a 6 anni di reclusione per omicidio colposo l'agente della Polstrada Luigi Spaccarotella, per la morte del giovane tifoso laziale Gabriele Sandri, colpito da un proiettile da lui esploso la mattina dell'11 novembre 2007, nell'area di servizio dell'A1 di Badia al Pino (Ar).
 
THIS IS ITALIAN DREAM!
 

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