domenica 28 febbraio 2010

TORO HOME


PREPARTITA. Padova-Toro è l'evento per il quale il pubblico padovano dal palato fine si mobilita. Con altri soci si organizza una mangiata in una nota "Bettola" dell'hinterland padovano prima di recarsi allo stadio. Era da tempo che mancava una "mangiata prepartita". Mi ha fatto piacere, ma non vorrei che il motivo fosse solo il Toro... Una volta era un pò l'abitudine il pranzo prepartita... Ad ogni modo mi fa piacere. Il posto scelto è uno di quelli "storici", e con noi ci sono anche altri ragazzi di stadio. C'è anche una delegazione di ospiti, una ventina di granata residenti in Veneto. Si tratta per lo più di semplici tifosi, gente di mezza età, qualcuno un pò più giovane. Non succede nulla e ognuno si fa i cazzi propri. E c'è anche di meglio dei granata: una biondina che arriva in compagnia dei genitori e del fratellino. Vedendola così non deve essere troppo sopra il limite legale, però notevole è notevole, e pure furbettina da come si guarda intorno. La sfiga è che degli sguardi se ne accorge anche il fratellino-spia che provvede ad avvisare anche i genitori; e così prima ancora che arrivi il primo ho già fatto la figura del pervertito e pure un pò pedofilo... Meglio lasciar scorrere il vino e divertirsi a scambiare battute e battutine con la cameriera che sembra una sveglia (dieci minuti per ordinare sei primi!), fare un paio di apprezzamenti su una milf seduta nel tavolo a fianco del nostro. Finisce con battute sulle scarpe Superga, con la rivisitazione di Maledetta Primavera e Aeroplano. Il vinarello vince sempre. L'unico "rosso" che piace ai ragazzi.
SUGLI SPALTI. Questa volta, per una serie di motivi che non sto qui a spiegare, mi sono voluto vedere la partita in un altro settore. In quella Curva Sud che ho sempre ripudiato. Ma ha fatto bene per staccare un pò. Quindi questa volta ho avuto modo di vedere la Fattori da fuori e di farmi un'idea... Partiamo da una considerazione a livello numerico: settore pieno per tre quarti, tutto sommato un discreto colpo d'occhio rispetto a ciò che si vede ultimamente in giro. Coreografia iniziale con bandierine col logo del centenario. Non la più bella coreografia del mondo, ma è già qualcosa considerato il periodo. Il tifo parte bene, bei cori nei primi minuti, poi si va piano piano calando. Nella ripresa il tifo piano piano finisce con lo spegnersi, e ci sono dei momenti imbarazzanti quando alcuni cori vengono cantati si e no da venti persone. Da fuori sembra quasi che manchi una guida. Dopo il gol del Toro il tifo in pratica cessa. C'è spazio ancora per una sciarpata ben riuscita (vedi foto in alto) "Ma quando torno a Padova...", You'll never walk alone di casa nostra. Ultimo sussulto di orgoglio. Poi è solo rabbia. "Giocate senza la maglia!". "A lavorare!", e via di seguito. Contestazione sacrosanta, arrivata forse un pò in ritardo (dipendesse da me avrei contestato già dopo la partita interna con la Reggina). Ed a pochi minuti dalla fine il settore viene svuotato e tutti sotto la tribuna a contestare. Come avevo già detto dopo Padova-Vicenza: in Zona Acquario, quella parte di Fattori più vicina al divisorio con la Tribuna Est, c'è parecchia gente e pure attiva. Sicuramente seguirebbero maggiormente il tifo se ci fosse un lanciacori dalla loro parte. Spero che questo appello alla lunga venga ascoltato.
Pochi e abbastanza deludenti i granata, per lo meno quelli presenti. Pare infatti che gli ultras della Maratona siano arrivati a Padova con mezzi propri ed abbiano avuto da dire con la polizia per via che quattro di loro erano sprovvisti di biglietto. Hanno tentato di uscire dal parcheggio per venire a prendersi i biglietti sotto il parcheggio nostro ma sono stati fermati dalla polizia ed a quel punto hanno deciso di tornare a Torino. I pochi presenti nel primo tempo sono rimasti praticamente a sedere, per poi compattarsi nella ripresa e cantare qualcosina. Si sono pure sentiti dalla Sud nel momento del nostro silenzio. Esultanza smodata con gente che corre per tutta la curva per insultare il pubblico della Est. Sicuramente hanno avuto anche loro tempi migliori di questi...

SUL CAMPO.  Per una volta, ringrazio la Curva Sud, settore per eccellenza dove non si vede la partita. E non mi sono perso niente. I miglioramenti che si erano visti nelle ultime due giornate di campionato sono stati vanificati da una prestazione indegna. L'unica azione decente del Padova, l'unica volta che hanno avuto l'intelligenza di giocare palla a terra e in velocità, è scaturito il rigore che Totò di Nardo ha sbagliato clamorosamente. Poi il nulla. Il gioco del Padova è: palla ad Italiano che spara una bordata stile rugby da quaranta metri, e sperare che Gasparetto la prenda. Altrimenti arriva Di Nardo che però spesso ha tre uomini addosso e non ha certo il fisico per proteggere la palla. Difesa che dorme come sempre. Ma non può essere che si siano improvvisamente imbrocchiti. Questa è la stessa squadra brillante di inizio campionato. Cosa potrà mai essere? Delle volte, come l'anno scorso, ho la sensazione che si vendano le partite perchè mi pare perfino impossibile un'involuzione del genere... 

IL POST PARTITA. Un centinaio di ragazzi arrivano fin sotto la Tribuna Ovest per chiedere un confronto con squadra e dirigenza. Nasce anche una piccola scaramuccia con le forze dell'ordine ma si placa quasi subito. Ricordo Padova-Pavia di venerdì sera, era la primavera del 2006. Almeno 300 persone a contestare, quasi due ore di scontri con la polizia prima di ottenere a forza un incontro con la squadra. E gente come De Franceschi, allora giocatore oggi dirigente, che prometteva impegno con la sua solita faccia di sempre. Oggi siamo molto più tranquilli, anche se c'è l'esercito fuori dalla tribuna.... Mi viene da ridere a leggere sul Corriere del Veneto che Faisca si è sentito scosso! Dovrebbe chiedere a Selva se era scosso all'epoca dopo essersi visto una grata piovere dentro il lunotto della sua macchina!
Fatto sta che ad un certo punto esce una rappresentanza della squadra e della dirigenza. Agliardi, Cano, Di Nardo, Faisca e Italiano. Oltre a Cestaro, Sottovia e De Franceschi. E' un confronto duro cmq, la pazienza è finita. Viene chiesto a chiare lettere al presidente di bloccare gli stipendi. Mi fanno riflettere le parole di Italiano, che vorrebbe chiudere la carriera al Padova portandoci in serie A. Ma che sopratutto dice: "Mancano 15 partite... possiamo perderne altre 4!". Ma cosa significa!?! Mi sento quasi preso in giro, e la sensazione di presa in giro aumenta quando Cestaro si mette ad arringare la folla: "Ma la vogliamo sostenere o no questa squadra!?!". Mi chiedo veramente da dove venga fuori. Risposta ovvia, da Vicenza. Direi che si vede. Fondamentalmente il Cavaliere non è un cattivo uomo; ma non sa proprio dove andare a parare. E cerca di rimediare facendo il simpatico. Ma ciò che a Vicenza è simpatico, a Padova è boaro. Sono due città diverse pur appartenenti entrambe alla Grande Nazione Veneta. E sinceramente, a me la sua simpatia è andata di traverso da un bel pò....

CONCLUSIONI. Oltre ai problemi sul campo, ci sono dei grossi problemi anche fra la dirigenza. Ci pensavo proprio oggi, dopo una discussione via facebook con Barbara Carron, la vicepresidentessa. Cliccando qui potete leggere lo scambio di battute. Ognuno tragga le sue conclusioni. A me personalmente una dirigente che fa l'offesa di fronte a delle critiche motivatissime (a meno che non ritengano soddisfacenti i risultati calcistici fin qui ottenuti) arrivando al punto di minacciare quasi come un ricatto l'Eccellenza fa tanta rabbia. Quando si dice che meritiamo di più io intendo anche questo: meritiamo una dirigenza composta da professionisti e non da ricchi viziati.

Ultimamente pensavo ai tempi della C2. I tempi bui come si dice. In realtà sono stati meno bui di quel che si pensa. Anzi a dirla tutta per me, tolti gli anni dell'Appiani in cui avevo comunque un'altra età, l'anno della promozione dalla C2 alla C1 (2000/01) è stato uno degli anni di stadio più belli. Sia a livello di squadra che come curva. Si andava in posti dimenticati da Dio ma ci si divertiva alla grande. Ricordo ancora la trasferta di Trieste, quella di Mestre... Eravamo belli come poche altre tifoserie. Sopratutto, c'era tanta voglia di rinascere dopo gli anni di Viganò. Ecco, credo che un'altra C2 potrebbe farci bene. Con una dirigenza magari più povera di questa ma più motivata. Qualcuno non sarà d'accordo, qualcun altro non apprezzerà. Ma io lo vedo così. Mi sono divertito molto di più in C2 o in anni di C1 come il 2005/06 (l'anno dei 12 pullman per Genova tanto per capirci) che quest'anno in B. Dove fra l'altro stiamo facendo la fine delle meteore. Allora forse sarebbe ora di cambiare, a partire dai vertici. Magari torneremo a divertirci. E chissà, forse ad avere un futuro che la dirigenza di oggi, per motivi di incompetenza totale, non riuscirà a garantirci. 

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