La dirigenza biancoscudata è un argomento che da sempre divide la tifoseria biancoscudata. Molti pensano che Marcello Cestaro sia il salvatore della patria e sostengono che senza di lui non ci sarebbe più il calcio a Padova. Per questo motivo, io mi limito a dire la mia, poi ognuno tiri le sue conclusioni.
Sabato, durante la nostra diretta "Tuttocalcio", aveva annunciato che sarebbe andato a trovare la squadra per confrontarsi con i giocatori mercoledì. Perchè oggi e domani aveva due impegni di lavoro improrogabili. Invece Marcello Cestaro, capendo la delicatezza del momento che sta vivendo la sua squadra, ha trovato il tempo per anticipare la sua visita a Bresseo oggi alle 14.00. Il presidente si è trattenuto dentro lo spogliatoio per una ventina di minuti, alzando letteralmente da terra i giocatori e l'allenatore, invitandoli a dare il meglio per vincere sabato col Gallipoli. Quando è uscito, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti. E' scappato via di corsa ma, prima di salire in macchina, ha urlato: "Alla squadra ho detto che se non vincono sabato col Gallipoli porto i libri in tribunale, pago i debiti e la chiudiamo qui". Parole durissime, cui non ha voluto aggiungere altro. "Il presidente è arrabbiato come mai l'abbiamo visto - ha commentato il direttore generale, Gianluca Sottovia - e ne ha tutte le ragioni. Ora ci attendiamo una reazione da parte della squadra".(Fonte: Tg Padova)
Qualcuno rimarrà sconvolto da queste affermazioni. Eh già, senza Cestaro non c'è più il calcio a Padova! Qualcun altro invece va a spulciare negli archivi della memoria. Era il gennaio 2008, al termine di Padova-Cittadella:
Il presidente Cestaro, in rotta con la stampa locale, lascia la guida del Padova. Lo staff tecnico e la prima squadra si schierano al suo fianco e annunciano il silenzio stampa. Anche i tifosi sono dalla sua parte.
Con una lettera aperta indirizzata ai tifosi, che compare sul sito ufficiale www.padovacalcio.it, il presidente del club biancoscudato Marcello Cestaro apre un’aspra polemica con la stampa locale e la ritiene di fatto responsabile del suo annunciato abbandono.
Cestaro scrive infatti che “domenica dopo che, prima società italiana di C1, abbiamo introdotto la stretta di mano prima e dopo la partita, modestissimo segnale per svelenire questo esasperato mondo del pallone” ha dovuto constatare che “tutte le nostre buone intenzioni sono state offuscate dall’episodio che la stampa ha riportato i questi giorni, dal mio punto di vista in maniera faziosa e, mi sia consentito, corporativista”.
Il prersidente rincara la dose affermando che “al termine di questi cinque campionati sono giunto alla convinzione che il mio errore, in mezzo a tanti altri che ho sicuramente commesso in questi anni, sia anche stato quello di non aver tenuto a debita distanza i giornalisti, così come fanno abitualmente i colleghi di altre Società”.
L’attacco, molto circostanziato, diventa frontale nel passo cruciale in cui si afferma che “il mio no alla C1 o alla B, lasciando il Padova in altre mani, è motivato dal fatto che non posso vivere con un giornalismo così orientato e schierato”.
E, nel caso sussistesse ancora qualche dubbio, conclude la sua lettera ribadendo “ed allora, cari tifosi, me ne vado e, a scanso di equivoci, non vado via per colpa dei politici, dei tifosi, dei giocatori o dei miei collaboratori, ma per colpa di alcuni giornalisti”.
Non c’è che dire, più chiaro di così si muore. E i giornalisti di Padova come l’hanno presa? Al momento non risultano prese di posizione ufficiali, di cui daremo conto non appena ne avremo notizia.
Intanto lo staff tecnico e la prima squadra del Padova si schierano a fianco del loro presidente e annunciano, sempre attraverso il sito ufficiale, il silenzio stampa. Il fronte anti-giornalisti, dunque, si allarga.
I tifosi, infine, manifestano la loro solidarietà in forma concreta. Lo si apprende dallo stesso sito ufficiale del club patavino che informa come, nella giornata di ieri, “all’apertura della sede dell’Unicomm a Dueville è stato ritrovato appeso un ampio striscione che recitava: Cestaro Padova ti ama, non ci lasciare”.
Con una lettera aperta indirizzata ai tifosi, che compare sul sito ufficiale www.padovacalcio.it, il presidente del club biancoscudato Marcello Cestaro apre un’aspra polemica con la stampa locale e la ritiene di fatto responsabile del suo annunciato abbandono.
Cestaro scrive infatti che “domenica dopo che, prima società italiana di C1, abbiamo introdotto la stretta di mano prima e dopo la partita, modestissimo segnale per svelenire questo esasperato mondo del pallone” ha dovuto constatare che “tutte le nostre buone intenzioni sono state offuscate dall’episodio che la stampa ha riportato i questi giorni, dal mio punto di vista in maniera faziosa e, mi sia consentito, corporativista”.
Il prersidente rincara la dose affermando che “al termine di questi cinque campionati sono giunto alla convinzione che il mio errore, in mezzo a tanti altri che ho sicuramente commesso in questi anni, sia anche stato quello di non aver tenuto a debita distanza i giornalisti, così come fanno abitualmente i colleghi di altre Società”.
L’attacco, molto circostanziato, diventa frontale nel passo cruciale in cui si afferma che “il mio no alla C1 o alla B, lasciando il Padova in altre mani, è motivato dal fatto che non posso vivere con un giornalismo così orientato e schierato”.
E, nel caso sussistesse ancora qualche dubbio, conclude la sua lettera ribadendo “ed allora, cari tifosi, me ne vado e, a scanso di equivoci, non vado via per colpa dei politici, dei tifosi, dei giocatori o dei miei collaboratori, ma per colpa di alcuni giornalisti”.
Non c’è che dire, più chiaro di così si muore. E i giornalisti di Padova come l’hanno presa? Al momento non risultano prese di posizione ufficiali, di cui daremo conto non appena ne avremo notizia.
Intanto lo staff tecnico e la prima squadra del Padova si schierano a fianco del loro presidente e annunciano, sempre attraverso il sito ufficiale, il silenzio stampa. Il fronte anti-giornalisti, dunque, si allarga.
I tifosi, infine, manifestano la loro solidarietà in forma concreta. Lo si apprende dallo stesso sito ufficiale del club patavino che informa come, nella giornata di ieri, “all’apertura della sede dell’Unicomm a Dueville è stato ritrovato appeso un ampio striscione che recitava: Cestaro Padova ti ama, non ci lasciare”.
Insomma non ci vuole molto a capire che si tratta dell'ennesima sparata di Cestaro. Certo, oggi ha detto qualcosa in più: ha detto che porta i libri in tribunale e dichiara il fallimento della società. Una minaccia. O se preferite un ricatto. Per me una mancanza di rispetto: un presidente che dice una cosa del genere, non ha semplicemente rispetto della storia societaria, della città, dei tifosi. Tifosi che, va ricordato, l'hanno sempre sostenuto, anche quando i risultati non arrivavano. Il sottoscritto e tutti quelli che hanno sempre avuto un'atteggiamento di critica verso la sua gestione sono sempre stati la minoranza, va detto! Ma questo evidentemente non basta. Al Padova esiste il reato di lesa maestà, come fa ben capire la vicepresidentessa Barbara Carron. Bella donna per carità. Ma capace di reazioni isteriche quando viene criticata. Capace di rispondere a un tifoso:
Ringraziate solo Cestaro perché altrimenti il Padova lo andreste a vedere in eccellenza
E non e' nemmeno detto che non succeda
Ci si stanca anche noi prima o poi.
E non e' nemmeno detto che non succeda
Ci si stanca anche noi prima o poi.
Fa capire bene in che mani siamo. Gente che non ha nessuna preparazione e che quando viene punta sul vivo si scalda e minaccia di andarsene. Un pò come i bambini insomma. Di solito i bambini vengono sculacciati e mandati a letto senza cena. Agli adulti che si comportano da bambini si risponde semplicemente che le porte sono aperte. Io almeno la penso così.
Però è un peccato, lasciatemelo dire. E' un peccato perchè il potenziale economico questa dirigenza ce l'avrebbe. O meglio, ce l'avrebbe il Sior Marcello. Deve aver tirato fuori qualcosa come 40 milioni di Euro nei precedenti sei anni di presidenza del Calcio Padova. Per arrivare in B, rimanerci un anno e trovarsi a febbraio penultimo in classifica con ottime chance di retrocessione. Un'altro al suo posto avrebbe già mollato. O ci avrebbe portati in A spendendo di meno. Lui ci riporterà in C. Ma dubito che mollerà: il Padova fino adesso gli ha fatto comodo, altrimenti avrebbe già mollato. Anche perchè non è nemmeno tifoso, l'ha dimostrato oggi. Come non è tifosa la Carron, come nessun altro in dirigenza. Certo, il Padova è una loro creatura e la seguono, ci mancherebbe altro. Ma non ce l'avranno mai dentro come ce la possiamo avere noi tifosi. Cercano di rendersi simpatici, come fa il Marcello urlando al microfono. E almeno con me ottiene l'effetto esattamente contrario...
E se mollasse sul serio? Non so dirvi se sarebbe un bene o un male. Potrebbe benissimo arrivarne uno più preparato e che ci fa fare sto benedetto salto di qualità. O potrebbe arrivare un avvoltoio modello Viganò. Oppure ci risparmiamo la sofferenza e il buon Marcello consegna veramente i libri contabili facendoci fare la fine del Treviso. Sarà quel che sarà. Personalmente non mi piace implorare nessuno, non chiedo in ginocchio nulla sul mondo del lavoro, figuratevi se posso implorare a un vicentino di rimanere a gestire una cosa come il Padova che ritengo MIA. Sissignori, il Padova è MIO, come tifoso, molto più che di Cestaro o della sua lobby! Anche perchè io continuerò a tifarlo anche quando loro l'avranno venduto. Ed ora mi mandino pure in Eccellenza...
Io guardo i lati positivi: trasferte vicine, si torna all'Appiani, meno controlli e rotture di coglioni con la polizia, e chissà che non arrivi qualcuno che dalle ceneri ci farà rinascere. Personalmente, l'anno di stadio più bello l'ho vissuto in C2, con una società che aveva voglia di tornare in alto, con una tifoseria che aveva riscoperto gli stimoli. Stimoli che oggi in parte sono venuti a mancare a me. Sai mai che un'Eccellenza faccia pulizia di un pò di corvi e faccia tornare la voglia a quelli che sono i veri tifosi? Non me ne preoccupo... Prendetemi pure per matto, per me è meglio l'Eccellenza di questa dirigenza!
1 commento:
Hai ragione , non ci metteremo a supplicare nessuno : se Cestaro ci tiene al Padova continuerà ad essere presidente altrimenti vada pure il Padova esiste da 100 anni e ne ha passate tante.
La Caron spero non si faccia più vedere , non l'ho mai considerata un dirigente , ma le parole che ha usato non gli saranno mai perdonate.
PACCA by Tiko'
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