lunedì 9 agosto 2010

IL PAESE DEI BUGIARDI

Da un paio d'anni il Signor Maroni, sapientemente coadiuvato dal Signor Manganelli, ci va raccontando che gli stadi sono sempre più sicuri, che gli incidenti sono in calo, che gli arresti ed i Daspo sono in aumento, che bisogna adesso cominciare a riportare le famiglie allo stadio e che la tessera del tifoso in questo senso sarà uno strumento utile. Già per il fatto che mi dicano che "gli incidenti sono in calo" e contemporaneamente "gli arresti ed i Daspo sono in aumento" mi viene da pormi qualche domanda del tipo: ma se ci sono meno incidenti chi ci va a finire in galera? Degli innocenti? Come qualche domanda mi viene da pormela sul come farebbe la Tessera ad avvicinare le famiglie allo stadio. Ma da oggi tutto questo non me lo chiedo più, semplicemente perchè è ormai chiaro che il buon Maroni racconta un mucchio di cazzate...
Non sono io a dirlo, ma una persona molto vicina a lui, un uomo dello stato, tale Maurizio Marinelli, nientepopodimenoche direttore del CSP (Centro Studi di Polizia) che da almeno un ventennio studia il fenomeno della violenza negli stadi. Leggetevi quest'intervista tratta da "Il Giornale"...

Un aumento del 20 per cento degli incidenti in occasione di partite di calcio nella scorsa stagione e un'estate che anche nelle amichevoli precampionato registra un livello di violenza inedito, dentro e fuori dai campi. Tutto a poche settimane da una stagione agonistica che, in quanto a sicurezza, per l'Italia dovrebbe segnare l'anno zero, grazie all'introduzione della tessera del tifoso. Ma proprio questo tema vede le tifoserie spaccate.
Maurizio Marinelli, direttore del Centro studi e ricerche sulla sicurezza pubblica (Csp) e tra i massimi esperti a livello nazionale di lotta alla violenza negli stadi, è convinto che «non ci sia più tempo da perdere». «La stagione 2008/09 - spiega - aveva registrato dei miglioramenti. Meno incidenti, meno feriti sia tra le forze dell'ordine che tra gli spettatori. L'anno scorso è andato tutto diversamente. È possibile che si stia assistendo a un ricambio generazionale. I vertici delle tifoserie sono in fase di rinnovamento e si vuole imporre la propria autorevolezza a suon d'incidenti».
Il «cambio al vertice» si spiega anche analizzando i dati relativi ai daspo, i provvedimenti dei questori che vietano l'accesso alle manifestazioni sportive. «In cinque anni e fino alla scorsa stagione - dice Marinelli - sono stati in tutto 4000. L'anno scorso, invece, ne sono stati firmati ben 1840 in una sola stagione». Dai dati del Centro emerge poi che la serie B è diventata più pericolosa della serie A. «Nella stagione 2009/2010 - continua Marinelli - la percentuale degli incidenti è salita del 20% tra i cadetti e del 18,42% in serie A. I feriti sono aumentati del 69 % in quest'ultima e del 92 % in B tra le forze dell'ordine, mentre per quanto riguarda i civili sono saliti del 24% in A e del 71 % in B».
A fronte di tutto ciò Marinelli spiega che «sono in calo gli arresti, ma questa è un'altra conseguenza dei daspo. Sono invece aumentate le denunce in stato di libertà, passate da 865 a 1287 in una stagione». Dai dati del Csp, infine, si coglie un calo, stimato al 7,1 %, del personale di polizia. La soluzione, secondo Marinelli, è «il decalogo del tifoso». Al primo punto, la tessera del tifoso da concepire non come una «forma di controllo, ma di consenso, una presa di posizione forte contro la violenza». E poi comportamenti che vanno dal «rispetto delle regole della convivenza» alle trasferte «solo con il biglietto», al tifo «senza striscioni infamanti» e «senza ricatti alla società per scelte tecniche».
  
Un aumento del 20% degli incidenti... Che è la stessa percentuale di calo degli abbonamenti che pronosticavano con l'introduzione della Tessera... Se i numeri hanno un senso direi che ci siamo proprio...
Quando arriva un poliziotto, uno che da vent'anni lavora a contatto con le curve, a sputtanare i suoi due più alti superiori, vuol dire proprio che una certa linea repressiva è alla frutta. Dopo vent'anni di fallimenti, magari è la volta buona che lo capiscono
Anche Marinelli però spara le sue. A cominciare dal decalogo del tifoso. Che per assonanza mi ricorda molto la Tessera del Tifoso: sarà perchè era partita così, come una semplice proposta poi tramutata nella "manna dal cielo", sopratutto per il fratello di Abete. A questo punto mi sorge un dubbio: non è che Marinelli punta a sostituire un giorno Manganelli a capo della Polizia e quindi comincia già a mettere le mani avanti facendo le sue proposte? Lotte di potere interne insomma...
Il decalogo di Marinelli tuttavia mi lascia perplesso: al punto primo, la Tessera del Tifoso che è una forma di controllo e schedatura a tutti gli effetti. Chi la dovrebbe concepire come "una forma di consenso"? I tifosi che la subiscono? Cioè cosa sta dicendo, che oltre a mangiare la merda bisogna anche dire che è buona?
Le trasferte "solo col biglietto" cosa vuol dire? Perchè adesso come si va in trasferta, visto che per legge non si possono (o potrebbero) vendere biglietti agli ospiti il giorno della partita? Ma poi una cosa non capisco: viviamo in un paese libero o in uno stato di polizia? Perchè se siamo ancora un paese libero, io dovrei essere libero di andare in trasferta e di prendermi il biglietto sul posto, come è in tutta Europa, Inghilterra compresa (si informi Marinelli)! Casomai il problema si pone se tento di entrare in uno stadio senza biglietto, cosa ben diversa, ma mi pare che questo non si voglia capire... 
Ancora: cosa vuol dire "tifo senza striscioni infamanti", nel momento in cui gli striscioni negli stadi sono vietati se non previa autorizzazione? E "senza ricatti alla società per scelte tecniche"? Cioè, se io voglio scioperare perchè la squadra è ultima a dieci giornate dalla fine e già retrocessa non posso farlo, altrimenti vado contro il decalogo di Marinelli?
Ci vuol poco a capire che anche questo sta raccontando delle balle, per conto mio!
Mi sforzo io di dare una spiegazione a Marinelli e di proporgli una ricetta: lo stadio è una valvola di sfogo, per molti, e se anche uno stato civile non può accettare la violenza (che poi l'Italia non accetti la violenza dei tifosi per esempio ma condivida ed appoggi quella dei reparti antisommossa di Polizia per esempio è un altro paio di maniche!) la maggior parte delle persone allo stadio ci va per divertirsi e per buttarsi dietro le spalle per qualche ora i pensieri. "Il sabato pomeriggio è l'unico momento della settimana in cui non sono un'adulto responsabile!", diceva il protagonista di "Febbre a 90°". In poche parole è una sorta di "pentola a pressione", e quando si ha a che fare con una pentola a pressione, caro Marinelli ma anche caro Maroni e caro Manganelli, bisogna lasciarla sfogare. Se gli si mette un tappo, se gli si chiude la valvola, la pentola scoppia, come una bomba. E' esattamente quello che sta facendo lo stato italiano: tappa la valvola di sfogo dello stadio con una repressione da governo sudamericano, rischiando seriamente di far esplodere tutto! Le suggerirei nel suo decalogo "maggiore elasticità nei confronti dei tifosi". D'altronde, se sono vent'anni che non ne fate una giusta, forse è il caso di cambiare strada... o no?
 

Nessun commento: