Apro questo post per far capire a tutti la differenza abissale che c'è fra i paesi del mondo civilizzato ed il terzo mondo di scena a casa nostra... e solo questo dovrebbe illuminare su molte cose! Cominciamo da quello che succede oltremanica, non parliamo di calcio...
C’è una distanza pari a quella fra la Terra e Marte tra quello che accade in Italia e quello che succede nel resto del mondo civilizzato e non è a nostro favore.
La Corte di Appello di Londra ha respinto il ricorso di quattro parlamentari, tre laburisti ed un conservatore, che erano stati accusati di furto per lo scandalo (e sì, in Inghilterra è uno scandalo) dei rimborsi spese gonfiati. Ricorderete, forse, che nel maggio 2009 l’opinione pubblica inglese fu scossa dallo scandalo dei rimborsi spese illegittimi dei ministri del governo laburista di Gordon Brown che avevano posto a carico dei contribuenti il rimborso delle spese della cameriera, di lavori di giardinaggio o idraulici o, come il Ministro degli Alloggi, Margharet Becket, per l’acquisto di tre televisori, uno per ogni nuova casa cambiata.
Di tale fatto si interessarono ampiamente i giornali nazionali, con in testa il Daily Telegraph che dedicò ben nove (!!) pagine alla vicenda, mettendo in seria crisi l’esecutivo di Brown. Il popolo inglese indignato chiese giustizia, costringendo il Ministro della Giustizia, Jack Strow, a scusarsi pubblicamente per il proprio comportamento (aveva lucrato dei rimborsi per imposte non pagate) ed il portavoce del Primo Ministro a dichiarare che il rimborso non dovuto, pari a ben 150 sterline (168 euro…) per un intervento idraulico, era stato prontamente rimborsato da Brown, non appena si era reso conto dell’”errore”.
Da qui l’accusa di furto per i soggetti implicati, tra cui i quattro parlamentari, che hanno provato ad opporre l’immunità parlamentare. In primo grado il giudice Saunders, nel presupposto che per loro non potesse valere il Bill of Right del 1969, il quale prevede che per le attività dei parlamentari sia competente a giudicare il Parlamento stesso, aveva respinto l’istanza, in secondo grado la Corte di Londra ha confermato tale sentenza.
Già la questione in sé appare lontana anni luce dalla sensibilità italiana: ve lo immaginate un giudice che indagando scopre che, per dire, un Alfano si è fatto rimborsare un’imposta locale illegittimamente, o un Berlusconi ha lucrato 170 euro per un lavoretto a casa sua? Se solo si azzardasse a sollevare una tale argomento sarebbe preso a pernacchie dalla stampa vicina al governo (ossia quasi tutta), con un penoso articolo di Galli della Loggia o Panebianco sulla deriva giustizialista dei nostri magistrati, sarebbe accusato di cieco e fazioso odio ideologico dalla maggioranza (ed anche da larghi settori dell’opposizione) e riceverebbe subito un’ispezione dal ministro per evidente spreco di tempo e risorse, rischiando il deferimento ed il trasferimento.
Scritto da Luigi Pecchioli
E adesso, uno sguardo al parlamento italiano...
ROMA - Scontro in aula tra deputati finiani e berlusconiani. Mentre il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni stava intervenendo in aula sulla mozione contro Giacomo Caliendo, il deputato del Pdl Marco Martinelli ha gettato in faccia al finiano Aldo Di Biagio la scheda che i parlamentari usano per il voto. Il gesto è arrivato alla fine di una animata discussione. I deputati, che stavano ormai per arrivare alle mani, si sono diretti nella parte più alta dell'emiciclo per uscire fuori dall'aula dalle porte secondarie. Uno stuolo di commessi li ha raggiunti per separarli. Dopo un po' Martinelli è rientrato gridando e gesticolando. Un altro finiano, Enzo Raisi, ha cercato di riportare la calma ma inutilmente. Alla fine il presidente della Camera Gianfranco Fini ha invitato il parlamentare Martinelli a tacere o ad uscire dall'aula. Quest'ultimo ha preferito abbandonare l'emiciclo.
«TE LO FACCIO A TARALLO» - Secondo quanto riportato dalle agenzie, Martinelli avrebbe detto a Di Biagio: «Ti faccio il culo a tarallo». Parole minacciose, sufficienti perchè la disfida si spostasse dall'aula in un luogo più consono ad un duello in piena regola. «Vieni fuori», è stato l'invito del Di Biagio. Raccolto al volo da Martinelli. I due, un tempo amici, si sono ritrovati nel corridoio dell'anello superiore dell'aula e lì, riferiscono più fonti, se le sono date. Al punto che il corpulento presidente della provincia di Frosinone Antonello Iannarilli, ha fatto fatica a fermarli. «Mi sono buttato su Martinelli- ha raccontato dopo lo scontro- ma c'ho messo un po' per fermarli».
E dopo che il voto di sfiducia è stato superato...
Impazza su Facebook, e in tutti i principali canali della “controinformazione internettiana”, il video tratto dalla diretta di ieri di “Speciale Parlamento”, andata in onda sulla Rai in occasione delle dichiarazioni di voto precedenti la votazione che, pur respingendo la mozione di sfiducia contro il sottosegretario Caliendo, ha sancito la fine politica della maggioranza, con l’astensione del “terzo polo” di Casini, Fini e Rutelli.
I due minuti del video, pubblicato anche su Youtube, immortalano le reazioni dell’aula, e in particolare dei deputati del Popolo delle Libertà, alla conclusione del discorso tenuto dal capogruppo PdL Fabrizio Cicchitto, quanto fa il suo ingresso anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Dopo la lunga standing ovation dei deputati leghisti e berlusconiani, inutilmente richiamati all’ordine da uno sconsolato Gianfranco Fini, si levano a gran voce cori di incitamento, da far invidia alle migliori curve ultras degli stadi italiani, inneggianti al premier.
Mentre Fini, sempre più attonito, scuote vanamente la sua campanella, il conduttore di “Speciale Parlamento” lascia voce all’aula, dove si intona “Silvio, Silvio!”, mentre il Presidente del Consiglio si alza dai banchi del Governo per salutare i fedeli parlamentari, proponendosi in uno statico saluto che i più malevoli hanno interpretato, su diverse pagine Facebook, come una maldestra riproposizione del saluto romano di mussoliniana memoria.
Il “meglio”, però, arriva pochi istanti dopo. Come evidenziato dai sottotitoli inseriti nel video dall’utente che lo ha messo in rete, infatti, il “Silvio, Silvio” lascia spazio, per alcuni secondi, ad un più flebile ma chiaro “Duce, Duce!”.
Tutto questo proprio mentre il conduttore Giovanni Morello riprende la parola dal Transatlantico, coprendo in parte le voci della Camera, dove ormai la fanno da padroni i leghisti che intonano “Bossi, Bossi”.
Insomma, il nostro parlamento è una sorta di Circo Togni sotto gli occhi di tutti. Però continuano a propinarci leggi per qualsiasi cosa, parlandoci di "legalità" e di "sicurezza". Bevi una birra in più? Ritiro della patente per un anno e visite da 250 € l'una al sert! Cerchi lavoro? Ti propongono contratti di due mesi sottopagati perchè "c'è la crisi" quando un parlamentare si porta a casa sui ventimila euro puliti al mese e recentemente hanno anche avuto la faccia di culo di autoridursi lo stipendio di ben mille euro lordi! Vai allo stadio? Tessera del Tifoso obbligatoria! Scrivi un blog? Sei penalmente perseguibile!
La Corte di Appello di Londra ha respinto il ricorso di quattro parlamentari, tre laburisti ed un conservatore, che erano stati accusati di furto per lo scandalo (e sì, in Inghilterra è uno scandalo) dei rimborsi spese gonfiati. Ricorderete, forse, che nel maggio 2009 l’opinione pubblica inglese fu scossa dallo scandalo dei rimborsi spese illegittimi dei ministri del governo laburista di Gordon Brown che avevano posto a carico dei contribuenti il rimborso delle spese della cameriera, di lavori di giardinaggio o idraulici o, come il Ministro degli Alloggi, Margharet Becket, per l’acquisto di tre televisori, uno per ogni nuova casa cambiata.
Di tale fatto si interessarono ampiamente i giornali nazionali, con in testa il Daily Telegraph che dedicò ben nove (!!) pagine alla vicenda, mettendo in seria crisi l’esecutivo di Brown. Il popolo inglese indignato chiese giustizia, costringendo il Ministro della Giustizia, Jack Strow, a scusarsi pubblicamente per il proprio comportamento (aveva lucrato dei rimborsi per imposte non pagate) ed il portavoce del Primo Ministro a dichiarare che il rimborso non dovuto, pari a ben 150 sterline (168 euro…) per un intervento idraulico, era stato prontamente rimborsato da Brown, non appena si era reso conto dell’”errore”.
Da qui l’accusa di furto per i soggetti implicati, tra cui i quattro parlamentari, che hanno provato ad opporre l’immunità parlamentare. In primo grado il giudice Saunders, nel presupposto che per loro non potesse valere il Bill of Right del 1969, il quale prevede che per le attività dei parlamentari sia competente a giudicare il Parlamento stesso, aveva respinto l’istanza, in secondo grado la Corte di Londra ha confermato tale sentenza.
Già la questione in sé appare lontana anni luce dalla sensibilità italiana: ve lo immaginate un giudice che indagando scopre che, per dire, un Alfano si è fatto rimborsare un’imposta locale illegittimamente, o un Berlusconi ha lucrato 170 euro per un lavoretto a casa sua? Se solo si azzardasse a sollevare una tale argomento sarebbe preso a pernacchie dalla stampa vicina al governo (ossia quasi tutta), con un penoso articolo di Galli della Loggia o Panebianco sulla deriva giustizialista dei nostri magistrati, sarebbe accusato di cieco e fazioso odio ideologico dalla maggioranza (ed anche da larghi settori dell’opposizione) e riceverebbe subito un’ispezione dal ministro per evidente spreco di tempo e risorse, rischiando il deferimento ed il trasferimento.
Scritto da Luigi Pecchioli
E adesso, uno sguardo al parlamento italiano...
ROMA - Scontro in aula tra deputati finiani e berlusconiani. Mentre il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni stava intervenendo in aula sulla mozione contro Giacomo Caliendo, il deputato del Pdl Marco Martinelli ha gettato in faccia al finiano Aldo Di Biagio la scheda che i parlamentari usano per il voto. Il gesto è arrivato alla fine di una animata discussione. I deputati, che stavano ormai per arrivare alle mani, si sono diretti nella parte più alta dell'emiciclo per uscire fuori dall'aula dalle porte secondarie. Uno stuolo di commessi li ha raggiunti per separarli. Dopo un po' Martinelli è rientrato gridando e gesticolando. Un altro finiano, Enzo Raisi, ha cercato di riportare la calma ma inutilmente. Alla fine il presidente della Camera Gianfranco Fini ha invitato il parlamentare Martinelli a tacere o ad uscire dall'aula. Quest'ultimo ha preferito abbandonare l'emiciclo.
«TE LO FACCIO A TARALLO» - Secondo quanto riportato dalle agenzie, Martinelli avrebbe detto a Di Biagio: «Ti faccio il culo a tarallo». Parole minacciose, sufficienti perchè la disfida si spostasse dall'aula in un luogo più consono ad un duello in piena regola. «Vieni fuori», è stato l'invito del Di Biagio. Raccolto al volo da Martinelli. I due, un tempo amici, si sono ritrovati nel corridoio dell'anello superiore dell'aula e lì, riferiscono più fonti, se le sono date. Al punto che il corpulento presidente della provincia di Frosinone Antonello Iannarilli, ha fatto fatica a fermarli. «Mi sono buttato su Martinelli- ha raccontato dopo lo scontro- ma c'ho messo un po' per fermarli».
E dopo che il voto di sfiducia è stato superato...
Impazza su Facebook, e in tutti i principali canali della “controinformazione internettiana”, il video tratto dalla diretta di ieri di “Speciale Parlamento”, andata in onda sulla Rai in occasione delle dichiarazioni di voto precedenti la votazione che, pur respingendo la mozione di sfiducia contro il sottosegretario Caliendo, ha sancito la fine politica della maggioranza, con l’astensione del “terzo polo” di Casini, Fini e Rutelli.
I due minuti del video, pubblicato anche su Youtube, immortalano le reazioni dell’aula, e in particolare dei deputati del Popolo delle Libertà, alla conclusione del discorso tenuto dal capogruppo PdL Fabrizio Cicchitto, quanto fa il suo ingresso anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Dopo la lunga standing ovation dei deputati leghisti e berlusconiani, inutilmente richiamati all’ordine da uno sconsolato Gianfranco Fini, si levano a gran voce cori di incitamento, da far invidia alle migliori curve ultras degli stadi italiani, inneggianti al premier.
Mentre Fini, sempre più attonito, scuote vanamente la sua campanella, il conduttore di “Speciale Parlamento” lascia voce all’aula, dove si intona “Silvio, Silvio!”, mentre il Presidente del Consiglio si alza dai banchi del Governo per salutare i fedeli parlamentari, proponendosi in uno statico saluto che i più malevoli hanno interpretato, su diverse pagine Facebook, come una maldestra riproposizione del saluto romano di mussoliniana memoria.
Il “meglio”, però, arriva pochi istanti dopo. Come evidenziato dai sottotitoli inseriti nel video dall’utente che lo ha messo in rete, infatti, il “Silvio, Silvio” lascia spazio, per alcuni secondi, ad un più flebile ma chiaro “Duce, Duce!”.
Tutto questo proprio mentre il conduttore Giovanni Morello riprende la parola dal Transatlantico, coprendo in parte le voci della Camera, dove ormai la fanno da padroni i leghisti che intonano “Bossi, Bossi”.
Insomma, il nostro parlamento è una sorta di Circo Togni sotto gli occhi di tutti. Però continuano a propinarci leggi per qualsiasi cosa, parlandoci di "legalità" e di "sicurezza". Bevi una birra in più? Ritiro della patente per un anno e visite da 250 € l'una al sert! Cerchi lavoro? Ti propongono contratti di due mesi sottopagati perchè "c'è la crisi" quando un parlamentare si porta a casa sui ventimila euro puliti al mese e recentemente hanno anche avuto la faccia di culo di autoridursi lo stipendio di ben mille euro lordi! Vai allo stadio? Tessera del Tifoso obbligatoria! Scrivi un blog? Sei penalmente perseguibile!
Ma quello che mi stupisce non sono questi personaggi da circo che ci governano (destra o sinistra non fa differenza, tanto alla cosidetta "opposizione" si trovano solo tanti piccoli aspiranti-Berlusca a cui però mancano drammaticamente le capacità per imitare il Silvio nazionale...), ma la gente che li vota, che li ascolta e che ancora gli crede... Nonostante tutto...
Possiamo dire tranquillamente che gli italioti hanno la classe politica che si meritano...
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