martedì 12 ottobre 2010

CONTROLLO SOCIALE ALL'ULTIMO STADIO


Per la serie "Ieri per gli ultrà, oggi in tutta la città", ecco Berto che mi invia una circolare diffusa nella sua scuola. In poche parole, addotteranno la timbratura del cartellino anche gli studenti! Certo, i genitori hanno il diritto di sapere se il figlio "brucia" alle lezioni o meno... Ed i maggiorenni, sarei curioso di sapere? Hanno il diritto di fare il cazzo che gli pare della propria vita o "la famiglia va informata cmq" in barba a quello che dice la legge? Qualcuno penserà che come al solito sono dalla parte dei "borderline", dell'illegalità: a parte il fatto che credo che qualche sana bruciata ai tempi della scuola se la saranno fatta anche i geni che hanno concepito questo badge (e se non l'hanno fatto, si sono persi le cose più belle degli anni più belli della loro vita...) e non per questo si sono compromessi irrimediabilmente la vita; mi viene da fare una riflessione: da anni nei posti di lavoro si timbrava il cartellino all'entrata ed all'uscita... nelle scuole si è cominciato recentemente... però la tecnologia esisteva da prima... per quale motivo allora aspettare così tanto per applicarla? Si è aspettato saggiamente l'arrivo di qualche ministro con pochi scrupoli e tanta smania di invadere la privacy di tutti (Gelmini-Maroni... ma anche Fioroni, Amato, Melandri... cambia il nome, ma la puzza di merda è tale e quale!) per applicarla? Beh, consolatevi che in Inghilterra stanno facendo di peggio:
MILANO - Il registro delle presenze? Roba vecchia. D’ora in avanti, per fare l’appello in classe, i professori potranno usare un sistema di controllo facciale, che scannerizza i volti degli studenti all’ingresso della scuola e permette di beccare gli eventuali ritardatari, come pure di inviare “comunicazioni di servizio” ai ragazzi che si apprestano ad entrare in aula. Sviluppata dalla “Aurora Computer Services” del Northamptonshire, la tecnologia di riconoscimento facciale (usata anche negli aeroporti) è già stata introdotta in dieci scuole britanniche (nel Northamptonshire, nell’Hertfordshire e nel Cambridgeshire, mentre alla “Sir Christopher Hatton School” è in funzione dal mese scorso) e se l’esperimento-pilota darà esito positivo, verrà presto estesa altrove.
SI PASSA DAVANTI E SCATTA LA FOTO - Il sistema, chiamato “Register”, costa 9mila sterline (pari a quasi 10.400 euro), ha le dimensioni di un foglio A3 ed è stato installato alla reception della scuola per regolare l’accesso degli studenti: basta avvicinare il volto al dispositivo che questo scatta una foto in 3D, che viene poi scannerizzata mediante raggi infrarossi, per accertare che i dati letti corrispondano alle caratteristiche biometriche di una determinata persona; a quel punto, bisogna digitare un codice pin a 4 cifre per confermare l’identità e ottenere così l’accesso nell’edificio, il tutto in appena dieci secondi. In caso di emergenza, i professori possono comunque accedere ad un database per vedere chi effettivamente è presente all’interno della scuola. Stando alla società che ne ha curato la realizzazione, il sistema funzionerebbe a tal punto che non ci sarebbe alcuna possibilità per gli studenti di “fregare” il “Register”, facendosi passare per altri.
LE CRITICHE - Ma non tutti sono favorevoli alla novità. I difensori della privacy hanno, infatti, bollato la tecnologia come “l’ennesima invasione alla libertà civile”. «Questo è un altro preoccupante sviluppo nella sorveglianza – ha spiegato al “Daily Mail” Daniel Hamilton, direttore della campagna “Big Brother Watch” – perché non c’è alcun bisogno che le scuole adottino un simile sistema di informazione sugli studenti. Sistema che, oltre tutto, ha ancora benefici limitati ed è aperto ad ogni tipo di abuso, dal rischio di furto dei dati all’utilizzo improprio degli stessi da parte di persone senza scrupoli. Piuttosto che spendere i soldi in cose del genere, le scuole farebbero bene a preoccuparsi dell’educazione dei loro studenti».(Fonte: Corriere)

Certo, ora mi aspetto il deficiente di turno che mi venga a dire che "siamo già tutti schedati", invece spero che molti si pongano una domanda un tantino più profonda: non trovate che l'ultima frase sia quanto mai azzeccata? Piuttosto che spendere i soldi in cose del genere, le scuole farebbero bene a preoccuparsi dell’educazione dei loro studenti, verissimo: in Inghilterra forse avrebbero meno problemi con le gang giovanili se la scuola desse loro una vera educazione invece di preoccuparsi del controllo sociale. In Italia, se molti insegnanti sapessero fare il loro lavoro, avremmo forse degli studenti più interessati allo studio (non c'è niente di più bello di un insegnante che ama il suo lavoro e sa trasmettere agli studenti la sua passione, ve lo dice uno che tutto era tranne uno studente modello), o forse una selezione migliore: chi non è interessato alla scuola, alla lunga se ne va a lavorare. Come era una volta. Senza tanto bisogno di badge all'ingresso. Oggi invece siamo pieni di laureati col quoziente intellettivo di un mozzicone di sigaretta, perchè tanto all'Università ormai ci vanno tutti. Ma voi, siate sinceri, a molti di questi laureati dareste in mano un qualsiasi compito di responsabilità?

1 commento:

Anonimo ha detto...

capirai...al belzoni è in vigore dal 2007 e al bernardi anche prima...